3 Novembre 2008

Il vescovo: “Stop a preghiere presiedute da persone non autorizzate”

L’arcivescovo censura gli incontri di preghiera presieduti da persone non autorizzate. Potrebbe essere un riferimento all’attività di “Dani” sulla Mainizza. L’indicazione arriva attraverso un documento comune dei vescovi del Friuli Venezia Giulia. Nella nota pastorale si danno indicazioni a fedeli e parrocchie contro “confusioni e abusi” legati a “forme liturgiche, distorte, della tradizione cattolica che creano disagio e confusione nei fedeli e suscitano preoccupazione presso i responsabili della nostra Chiesa”.

6 commenti a Il vescovo: “Stop a preghiere presiedute da persone non autorizzate”

ilCaio ha detto:

domenica 2 Novembre 2008 alle 23:10

E se invece di censurarlo perchè non si inizia tutti a parlare bene di Dani,il pastorello della mainizza?
Sai che indotto creerebbe?!?
Sorgerebbero fabbriche di statuine della madonna dell’isonzo,ristoranti con menù dedicato (te magni de dio e te paghi una madona),agenzie di viaggio specializzate nel “tour dei due campi-pre e post trasloco”.
I giornalisti di tutto il mondo arriverebbero a “biondodio”,tanto per restar in tema.Già vedo i titoli:il New York Post “A day in Gorizia,the new Fatima”.
Dani santo subito.
Ma senza passare dal via.
Giovanni ha detto:

lunedì 3 Novembre 2008 alle 00:29

Poveri preti, ghe frega anche la questua…
marco ha detto:

lunedì 3 Novembre 2008 alle 08:33

in pratica hanno l’esclusiva?
vince ha detto:

martedì 4 Novembre 2008 alle 09:03

Ma se uno è fesso da andare a farsi infinocchiare da Dano che vada in giro è pieno di sedicenti maghi, veggenti e falsi preti. Se campano, e campano bene, evidentemente ci sono tanti co..ni che gli vanno dietro. Meno male che almeno la Chiesa ne prende le distanze…
Virus ha detto:

mercoledì 5 Novembre 2008 alle 00:20

Quoto il Vescovo. Ha fatto bene.
Maini ha detto:

mercoledì 5 Novembre 2008 alle 07:37

Ne prende le distanze.. vent’anni dopo? Mica è nata ieri ‘sta storia. No, credo invece che la cosa si stia allargando. E’ un documento comune dei vescovi della regione, ciò vuol dire che anche da altre parti sta accadendo qualcosa di non meglio specificato.