Anche a Trieste sembra, secondo quanto sappiamo, che divampino mega-proteste degli studenti contro il Ministro Gelmini e il Governo Berlusconi. Ma ha senso protestare contro il taglio di soldi pubblici a un ateneo talmente inefficiente? Per stimolare un po’ di dibattito proponiamo qualche vecchio post di Bora.La sull’Università di Trieste:
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Ciacole al Pedocin
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Per capire quanto senso abbia basta pensare che la riforma gelmini non tratta L’università
La tratta sì, solo non direttamente. Anche se è indubbio che ci siano grossi difetti nell’università, i grossi tagli imporrano >indirettamente< una trasarmazione del sistema universitario, senza che vengano approvati provvedimenti diretti. Tra i numerosi effetti, si calcola che le tasse universitarie triplicheranno nel giro di 3-4 anni. E siccome c’è il tetto massimo di aumento delle tasse al 20%, questo significa che chi non rientrerà nella norma dovrà chiudere… O rimane l’ipotesi fondazione per reperire i soldi che lo stato avrà negato.
‘trasarmazione’-> ‘trasformazione’
ma infatti, all’università ci si preoccupa di quanto dispone la legge 133, mentre tutte le famiglie con figli in età scolare si preoccupano dei grembiulini della gelmini.
se volete capire il senso di questa protesta,
andate sul sito
http://www.smfn.units.it/default.aspx
seguite il link sul DL 112 e scaricate la presentazione in powerpoint
dal powerpoint segnalato, trovo:
per quanto riguarda la mia esperienza nelle facoltà umanistiche / di scienze sociali in italia e in gran bretagna, trovo che già oggi la ricerca delle ns. università lasci alquanto a desiderare. poche delle cose interessanti che so sul mondo le ho imparata dalla ricerca italiana o da ricercatori italiani. in gran bretagna (= a livello internazionale, che ci piaccia o no) la ricerca italiana, almeno nel mio campo, non esiste. quindi mi chiedo se ha senso protestare contro i tagli alla ricerca o sarebbe meglio manifestare per l’introduzione di sistemi più efficienti per il funzionanento della ricerca.
Un sistema più efficiente sarebbe di sicuro desiderabile; il punto è che in Italia a volte già si fa fatica ad arrivare alla soglia europea… E mi permetto di dirlo perchè ho preso parte ad un programma di scambio.
già.
non credo che c’entrino i soldi ma il modo di lavorare e pensare dei nostri ricercatori e professori
invece per quel che riguarda le facolta’ scientifiche, sono ormai molti anni che gli usa, la francia la germania e l’ inghilterra accolgono a braccia aperte i nostri laureati. si procurano ottimi ricercatori, senza aver speso un cent per formarli. il che va benissimo, e’ normale che gli scienziati si spostino. la cosa grave e’ che dall’ estero nessuno si sposta in italia. fino a meta’ anni 90 c’era anche una mobilita’ in ingresso. ora e’ il deserto.
bulow,
guarda che anche i laureati delle facoltà umanistiche nostrane sono accolti a braccia aperte all’estero e sono fiero di dire che ho conseguito una borsa di studio in uk
ma stai confondendo il problema dei tagli ai ricercatori e quello, sollevato qua, sul reclutamento dello staff di ricerca, con il sistema di creazione di laureati in italia.
per quanto riguarda i curricula che portano alla laurea in italia, questi ultimi vedono arrivare al conseguimento solo una piccola percentuale delle matricole. quei pochi che ce la fanno (e questa piccola percentuale è un altro scandalo italiano) hanno studiato come dei matti un pacco di nozioni. le nozioni che studiano arrivano dagli alti livelli della ricerca italiana? mi sembra un’idea quantomeno discutibile. i testi che si studiano, almeno nelle facoltà umanistiche, sono il triste riciclaggio di pensieri sviluppati in altre parti del globo o sono, semplicemente, le edizioni italiane di libri stranieri.
ad ogni modo, non c’è correlazione diretta, come vorrebbe il vostro powerpoint, tra la qualità della didattica e quella della ricerca.
sulle materie umanistiche non mi pronuncio.
su quelle scientifiche la correlazione e’ strettissima. chi e’ un ricercatore attivo insegna bene. chi non fa ricerca insegna male. non si scappa.
continuo a non vedere la necessaria correlazione e la spiegazione di quanto sostieni
bulow
poi,
la mobilità in ingresso di ricercatori stranieri verso l’italia viene a mancare non solo perchè mancano i soldi. ma è anche, e soprattutto (per le materie umanistiche):
– perchè si fa ricerca quasi solo che in italiano, per gli italiani e per il dibattito italiano e quasi mai in inglese (troppo facile raccontarsela tra di noi)
– perchè i sistemi di reclutamento di ricercatori in italia sono bizzarri rispetto ad altri sistemi (anglosassoni) e, come diceva patrick karlsen qua,
figuriamoci se è facile entrare nel circuito locale per uno straniero
la spiegazione e’ questa: chi non fa ricerca “ricicla tristemente
pensieri sviluppati in altre parti del globo”. chi fa ricerca sviluppa idee nuove, gira il mondo, incontra altri scienziati, porta aria fresca.
la controprova? guardate la valutazione della didattica fatta dagli studenti. i corsi valutati meglio sono quelli tenuti da chi e’ attivo nella ricerca.
sapete quali sono i concorsi piu’ truccati? sono quelli gestiti da chi “per mestiere” fa il commissario. e quindi non fa ricerca.
chi e’ attivo nella ricerca non ha nessun interesse a circondarsi di scalzacani
ancora:
boh
queste tue argomentazioni sono smontabili perchè non dimostrano un gran che.
facciamo un esempio:
potrei essere un magnifico docente che si ricicla i pensieri di altri nel globo e li condivide con metodo e efficacia presso i suoi studenti. allo stesso tempo, appunto, potrei essere una schifezza come ricercatore.
allora forse i soldi che lo stato stanzia per la mia ricerca sono inutili. allora, magari, ha ragione il governo.
comunque qua non si tratta piu’ solo di tagli alla ricerca. a quanto pare dal 2009 non si pagheranno piu’ le tredicesime. inoltre: ci sono circa 2000 giovani ricercatori “stabilizzandi” che per decreto non verranno stabilizzati e addirittura perderanno il posto (questo e’ opera di brunetta).
caro milic, se tu pensi che abbia ragione il governo, la tua e’ una posizione del tutto legittima.
a me non interessa dare ragione al governo
mi interessa capire le cose
e mi sembra che chi protesta stia protestando contro il governo e non contro i problemi più profondi dell’università.
io comunque in campo scientifico ho incontrato ecccellenti ricercatori che non valevano molto dal punto di vista didattico. ma non ho mai incontrato pessimi ricercatori capaci di fare una buona didattica.
io più di uno
quoto
“e mi sembra che chi protesta stia protestando contro il governo e non contro i problemi più profondi dell’università”
per il momento il governo ha messo il cappio al collo dell’ universita’. mi sembra alquanto bizzarro pretendere che si chieda a un condannato a morte di discettare sul sistema giudiziario. prima cerchera’ di salvarsi la pelle.
in ogni caso e’ compito istituzionale dell’ universita’ di fare didattica e ricerca. e se (alcune) universita’ americane sono di livello stratosferico, e’ perche’ li’ si fa ricerca.
bulow
la visione per cui professori ordinari e associati (pochissimi sotto i 40 anni e quasi solo raccomandatissimi), ricercatori precari e studenti compongano un corpo unico (“l’università”) può essere romantica e coinvolgente, ma non ha un fondamento. non puoi vedere le sorti e gli interessi dei prof come coincidenti con quelli dei ricercatori e degli studenti.
gli studenti in italia esperiscono l’università, il più delle volte, come un triste esamificio. i docenti hanno un rapporto eventuale con gli studenti e sfruttano biecamente i loro dottorandi e ricercatori junior. i prof ordinari e associati hanno super paghe e sono garantiti a differenza dei giovani precari.
guarda che i professori ordinari non sono affatto compatti contro la gelmini. anzi. sono proprio i baroni che in facolta’ si oppongono a prese dim posizione piu’ decise. come ai tempi della moratti, la protesta parte dai ricercatori e dai precari. sono loro quelli danneggiati, con il blocco del turn-over. i baroni non sono minimamente toccati alla gelmini.
chiudo perche’ devo andare a mangiare la mia razione quotidiana di bambini.
Sabato sarò in piazza con gli studenti. In qualità di persona che s’è rotta i coglioni di raccattare informazioni su cose dette e smentite. Per difendere anche la minima dignità di quel ridicolo tesserino rosso che ho.
Sarò in piazza con gli studenti a raccogliere testimonianze. E siccome sono stufa di avere a che fare con psicotronfi che un giorno dicono una cosa e pochi minuti dopo la smentiscono (lo psiconano è un maestro in ciò, ho pure le prove)da qualche parte metterò pure le parole dei ragazzi. Lo giuro.E benedetto il cielo che ci sia ancora qualcuno che s’è rotto le scatole di un taglia-taglia sulla cultura perchè li vuole tutti analfabeti! Lo sono già abbastanza (e non mi rimangerò questa dichiarazione)non occorre infierire.
Ma dico, con tutte le cose che ci sono da tagliare proprio i fondi per la scuola?
vi racconterei una cosa secondo me significativa.
in questi giorni mi sono fatto il giro degli istituti superiori occupati o autogestiti.
lo scopo di queste visite era dare la disponibilità di organizzare un incontro pubblico con un parlamentare che si confrontasse con gli studenti per cercare di spiegare le ragioni del governo e le sue personali (pro riforma).
credevo fosse un iniziativa interessante per gli studenti che avrebbero avuto modo di rapportarsi con un istituzione che vedono a loro lontana, magari potendo anche contetarla.
ho lasciato a tutti il mio numero di telefono aspettando che mi dicessero quando si poteva organizzare.
stò ancora aspettando che il telefono squilli…
E mi sa che aspetterai a lungo…Ma non per cattiveria, perchè tra le varie cose che un parlamentare deve imparare a fare, soprattutto se giovane e sapere quale è e dove è il suo posto.
Un parlamentare, uno qualsiasi, ha già fatto il suo al Parlamento, maggioranza o opposizione non ha importanza. Chi protesta fa il suo nel suo territorio. Se proprio vuoi fare qualcosa cercati un paio di bravi ragazzini leghisti che si confrontino coi loro coetanei…In queste situazioni vige la legge del Marchese del Grillo “Io sono io e tu non sei nessuno”. Svegliati.
La mula
la mia preoccupazione è proprio questa, che la pensino come te e che ci sia gente come te che li aiuta a pensare così.
la verità è che si stanno facendo utilizzare da professori presidi e genitori. non sanno minimaente per che e per che cosa stanno protestando e non vogliono nemmeno sentire altre campane perchè potrebbero cambiare idea.
forse i parlamentari che frequenti e conosci tu sono abituati a fare i marchesi chiusi nel loro castello romano, quelli che conosco io girano e parlano e danno spiegazioni ai loro elettori. culture differenti.
E perchè il parlamentare non era con te a fare il giro delle scuole?
Ma perchè poi dovrebbero farsi utilizzare da te? Chi sei? Non sei il loro genitore, non sei il loro professore, non sei il loro preside…non hanno nemmeno diritto di voto e quindi non ti hanno nemmeno delegato…ma chi sei tu per loro? Il tuo l’hai fatto, hai votato una legge che non piace loro o almeno non piace a molti di loro. Ma chi sei?
Quanto agli altri parlamentari sono roba tua, tutti come te, eletti senza possibilità di scelta. Sai che me ne frega di loro…Ma mica farai quello che gira di a da in con su per tra fra la gggente? Ma sai quanto se ne impippa la gggggente di voi che girate? Fate il vostro lavoro al meglio che basta e avanza.
Ma guarda questi…non è che vanno nelle scuole prima e domandano se la legge fatta così e colì va bene. No, si fanno la legge epoi pretendono di venderla.Ma chi sono? Venditori di pignatte?
Furlan…tragicamente il parlamentare è lui…
Una volta, quando c’era interesse agli organi collegiali, si organizzava una bella assemblea di istituto, magari con la presenza di esperti, chiamati dal consiglio d’istituto e non autopresentatisi, per discutere l’argomento.
Ma sembra che okkupare sia più divertente che assistere a un’assemblea d’istituto.
la mula
dici bene, non dovrebbero farsi utilizzare da me come da nessun altro. offrivo la possibilità di confrontarsi con chi quella legge la conosce un pò meglio di te.
non misurare con il tuo braccio ne me ne gli altri non presenti. io non uso nomi fasulli e quando quel parlamentare ha fatto visita su questo sito non ha usato che il suo vero nome.
bibliotopa
chiaro, volevamo solo organizzare un assemblea per dirgli: noi la pensiamo così per questo motivo. ma per professori e per i pochi studenti che stanno comandando questa protesta non è opportuno dare a tutti la possibilità di sapere come stanno le cose.
la cosa triste e poi che tutto è organizzato da quei pochi che hanno le spalle coperte dai partiti. non ci sono di mezzo rappresentanti di istituto anche perchè hanno pensato bene di iniziare le proteste nella settimana in cui ci dovevano essere le elezioni.
Berlusconi dice che occupare una scuola o un’università è fare violenza contro chi vuole seguire le lezioni. Avrà anche ragione una buona volta. Ragazzi andate fuori in strada a manifestare. Non ghettizzatevi. Svuotate quelle benedette aule per una volta. Andate alla festa del cinema a lanciare uova alla Bellucci, andate alla stazione marittima a fischiare il ministro. La cosa più bella di questi giorni sono le lezioni in piazza, le fanno a Trieste?
Ha ragione se condanna le occupazioni. Ha torto marcio se invoca interventi della polizia & co. in questo momento.
Ma ovviamente non è casuale..
Per quanto riguarda il parlamentare disposto a discutere, credo anch’io che una discussione del genere vada fatta prima di esprimere il proprio voto, per ascoltare le opinioni di chi è coinvolto e, al caso, farle proprie.
In un momento di protesta verrà sicuramente visto con preconcetti: è il prezzo del ritardo.
Mi pareva strano che Pierpaolo fosse Fedriga (che si chiama Massimiliano); Fedriga non può fare tutti quegli strafalcioni d’ortografia…
arlon
ti ringrazio per la ragionevolezza dei tuoi interventi.
ma allora mi chiedo una cosa. a cosa serve protestare?
se io a lavoro faccio uno sciopero è perchè rivendico un mio diritto oppure perchè voglio ottenere nuovi diritti.
in ogni caso il mio sciopero sarà finalizzato ad una trattativa: non lavoro fino a quando il mio dirigente non viene davanti a me e non si rapporta con me.
in questo caso c’è un parlamentare che dice allo studente (e non ricordo di aver avuto la stessa possibilità da giovane, anzi non sapevo nemmeno come fossero fatti i nostri eletti) vengo io da te a parlarti, mi metto davanti a 100-200 di voi a farmi dire di tutto, voglio solo la possibilità di spiegare il motivo per cui vengono fatte le cose.
perchè la risposta dovrebbe essere no io non ascolto nessuno e protesto ad oltranza?
ad oltranza fino a quando?
fino alla manifestazione nazionale del pd?
stelio
mi dispiace di aver offeso la tua sensibilità, starò più attento agli accente e agli apostrofi, ok?
eccolo… accenti…
Forse perchè i tagli erano già stati decisi senza un minimo di dialogo tra le parti?
furlan
i tagli erano stati decisi da bassanini se è per questo.
ROMA — «Se la Gelmini chiede l’applicazione di un articolo del regolamento dell’autonomia scolastica, una misura strategica della legge 59 che porta il mio nome, non posso dire che mi dispiace. Come non mi dispiace la lotta ai fannulloni del primo Brunetta».
Il ministro dell’Istruzione interviene con tagli su scuole anomale, sottodimensionate, facendo sparire uffici di presidi e annunciando la progressiva scomparsa di scuole lillipuziane — piccole isole e zone di montagna escluse — ricorrendo alla legge Bassanini, e lui, l’ex ministro per la Funzione pubblica che ha inferto i colpi più duri alla burocrazia, incurante delle proteste della sinistra, il suo schieramento, le dà ragione.
Prendiamo il regolamento sulle dimensioni delle istituzioni scolastiche del 1998. Dice che un ufficio di presidenza è uno spreco in un istituto con meno di 500 alunni e suggerisce di accorpare la scuola ad una più popolata. La Gelmini chiede che la regola sia applicata e l’opposizione protesta
ROMA — «Se la Gelmini chiede l’applicazione di un articolo del regolamento dell’autonomia scolastica, una misura strategica della legge 59 che porta il mio nome, non posso dire che mi dispiace. Come non mi dispiace la lotta ai fannulloni del primo Brunetta».
Il ministro dell’Istruzione interviene con tagli su scuole anomale, sottodimensionate, facendo sparire uffici di presidi e annunciando la progressiva scomparsa di scuole lillipuziane — piccole isole e zone di montagna escluse — ricorrendo alla legge Bassanini, e lui, l’ex ministro per la Funzione pubblica che ha inferto i colpi più duri alla burocrazia, incurante delle proteste della sinistra, il suo schieramento, le dà ragione.
Prendiamo il regolamento sulle dimensioni delle istituzioni scolastiche del 1998. Dice che un ufficio di presidenza è uno spreco in un istituto con meno di 500 alunni e suggerisce di accorpare la scuola ad una più popolata. La Gelmini chiede che la regola sia applicata e l’opposizione protesta.
«Chi si sposta da una scuola all’altra è il preside, non gli studenti. È un tipo di soluzione che consente di soddisfare esigenze contrastanti. Questa regola di un minimo di 500 alunni è stata decisa dall’allora ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer, ma io l’ho condivisa».
Ha l’impressione di aver sbagliato qualcosa? « Un’opposizione seria non può fare la guerra a misure che essa stessa ha voluto quando era al governo — quella misura io l’ho condivisa — a meno che non si sia resa conto che sono misure sbagliate. Ma allora perché non ha cambiato il decreto legislativo durante i due anni del governo Prodi?».
In Italia, dice la Gelmini, esistono migliaia di scuole di piccole e medie dimensioni che dovrebbero funzionare in rete, ovvero avere uffici in comune. Inoltre ci sono oltre 4.000 scuole, tra elementari e medie, con meno di 50 alunni. Il ministro ha chiesto alle Regioni di aggregare le miniscuole.
«Se questo è vero, io penso che alcune critiche siano ingiustificate. Un istituto scolastico di dimensioni minori presenta tre tipi di problemi. Il primo riguarda i costi. In un edificio piccolo inevitabilmente il costo per alunno è più elevato. Inoltre resta più difficile mantenere un alto livello di qualità dell’apprendimento. Accade quando ci sono troppi alunni per classe ma anche quando sono troppo pochi, anche a causa di un’insufficiente interazione tra i bambini. Questo spinge verso l’aggregazione in istituti di dimensioni ottimali e verso la chiusura di quelli troppo piccoli. Ma esiste anche un terzo problema, che è quello di non chiudere strutture scolastiche che hanno una funzione di presidio del territorio perché questo favorirebbe lo spopolamento. Occorre trovare un punto di equilibrio».
Allora, Pierpaolo, facciamo un po’ il punto della situazione generale.
In Italia, mai come oggi abbiamo toccato l’abisso dell’ignoranza. Se ti capita di guardare le sette reti televisive nazionali e le confronti con qualche programma BBC su Sky ti accorgerai anche tu che l’offerta è a livello zero tondo. Penso si possa scendere di più, ma non immagino come.
Passi alle programmazioni teatrali e il panorama è quello descritto da Corrado Pani in un memorabile Costanzo Show: si fa teatro per vendere gli abbonamenti aziendali.
Sul versante musica siamo inesistenti (e per giunta tagliamo i fondi ai Conservatori) e su quello che conosco meglio (l’editoria) al limite artigianali (me compresa). Di arti figurative meglio non parlare, l’architettura si sublima almeno a Trieste nel tempietto di un’ ex pompa di benzina ristrutturata dai soliti noti o nel ponte di Calatrava a Venezia su cui scivolare liberamente (tanto dei disabili non fotte niente a nessuno, nemmeno a Cacciari)…Cinema italiano stendiamo un velo pietoso.
In materia di energia e ambiente ci sta sbeffeggiando mezzo mondo, non si finanzia più la ricerca scientifica.
In questo quadro -che gradirei tu mi contestassi con prove- l’unica cosa da fare è buttare a mare la scuola, visto che ormai serve esclusivamente e solo a parcheggiare i ragazzi in attesa di un lavoro. Eh beh, mica possiamo mandare a lavorare un bambino di sei anni!
Ora, detto tra noi, io la scuola la chiuderei definitivamente. Questa scuola. Chi può e ha veramente il figlio genio si prende il precettore e gli altri cicca! Fa veramente schifo ed è inutile. La gente si laurea senza saper scrivere in italiano (altro che gli stranieri…), storia e geografia sono un optional, il latino, greco, filosofia rotture di balle e le lingue straniere delle perfette sconosciute. Non parliamo della matematica e delle scienze varie…
Bene. Se qualcuno avesse il coraggio di dire apertamente che nell’Italia di oggi la scuola è considerata un ridicolo orpello -esattamente come se trovassi qualcuno disposto a dire che la riforma delle pensioni non si farà mai perchè è meglio aspettare che i vecchi muoiano- capirei. Ma questo coraggio non c’è. E allora, giustamente, si protesta.
Da Berlinguer in poi è stato un susseguirsi di ministri e riforme da paura. E chi come me a suo tempo aveva pensato che ‘peggio di Fioroni nessuno’, con la Gelmini si è dovuto ricredere.
La riforma della scuola si fa in un unico modo: valorizzando il prodotto cultura e chi lo smercia (gli insegnanti). Tutto il resto sono grandi e colossali cazzate. Ma siccome ormai in Italia tirano solo quelle allora va bene così…facciamoci del male.
Io comunque sabato sarò in piazza. Come vedi, non vado a Roma…
Dì alla Gelmini che in Australia funziona benissimo la scuola telematica…stai a casa, ti colleghi in rete, ti fai interrogare in video conferenza…
“Occorre trovare un punto di equilibrio”. Non un decreto che chiuda la questione senza neanche discuterne.
Mi dispiace ma stai scaricando per quanto ti è possibile solo una parte della faccenda su quelli di prima, che non erano e non sono esenti da critiche.
Le università che diventano fondazioni?
Il maestro unico?
I 5 x 1 dell’università?
Il tempo pieno?
Tutta colpa di Berlinguer e Bassanini?
la mula
anch’io mi aspetto che qualcuno dica laverità.
per esempio che la riforma non la conosce praticamente nessuno, in particolar modo gli studenti che protestano. la sinistra doveva uscire dello stordimento post elettorale e darsi una scossa, ci ha provato con la carfagna ma non gli è andata bene ora a trovato la gelmini.
per quanto riguarda i tagli:
si taglia quando una cosa è efficiente
si razionalizza quando il giocattolo costa troppo e non funziona e lo si fa per farlo funzionare meglio.
la tv non mi interessa e comunque non mi sono mai lontanamente sognato di osservarla come forma di cultura.
per la musica, io amo la musica italiana.
e per i fondi all’editoria giusto. non vedo perchè devo pagare il manifesto pur non comprandolo e non leggendolo.
furlan
il maestro unico serve a non tenere due maestre in classe insieme.
e poi non vedo queste generazioni sconvolte dal fatto di avere avuto un unico insegnante elle elemntari.
e poi gli insegnanti che si libereranno potranno essere utilizzati per l’aumento del tempo pieno. non ti va bene?
Un grosso spreco secondo me è il fatto che l’università di Trieste abbia una sede distaccata a Gorizia. Io ho studiato lì per un anno e mi ricordo che c’erano questi corridoi senza anima viva. tutto nuovo . tutto perfetto.Tutto e niente. Ho fatto un corso di economia e gestione dei servizi turistici. Partecitanti: 10- 15 Infatti ora l’hanno chiuso. L’aula era sfruttata al 40%. Certe aule erano chiuse a chiave magari aspettando tempi migliori. Alla sede centrale di Trieste si nota che l’aula A di economia che contiene tra le 200 e 300 persone ogni ora ha i banchi rovinati dal tempo.. Vado oltre l’edificio H3 e ce ne è un altro non ancora completato…anzi un edificio costruito oserei dire al 30%.Lasciato così. Poi abbiamo la SISSA di Trieste che è il miglior centro di ricerca e formazione avanzata con tutti i ricercatori che appena possono scappano… se lo chiudono non cambia niente… tanto le nostre industrie non puntano sull’innovazione..quelle triestine poi nn esistono neanche…Abbiamo un ministro dell’istruzione che per iscriversi all’albo dei praticanti procuratori è andata da Brescia a Reggio Calabria… e così via… quindi tirando le somme si può dire che questo paese è uno schifo e per un giovane è quasi impossibile anche nel suo piccolo farlo impercettibilmente cambiare.
perche’ si parla di MAESTRO unico in contrapposizione alle MAESTRE plurime?
Picio mio, sa una roba…te me fa ‘ssai passion! E per i fondi all’editoria te pol aver anche ragione…perchè devo darli al Foglio di Ferrara o a Libero che mi fanno vomitare anche se me toca legerli, talvolta, per lavor?
Ps: muleto, quando parlo di editoria non intendo giornali, ma libri. Sai che esistono i libri? Sono più piccoli dei giornali, hanno una copertina e un dorso e dentro tanti foglietti pieni di parole. Però se compri una libreria e non hai libri puoi anche trovarne senza pagine, solo dorso e copertina. Fai un figurone ugualmente.
http://www.buconero.eu/?petitionsignatories=all#petition
Firmate gente firmate… non si parla di maestri unici, non si parla di grembiuli.
Ah sì, maestro unico. Quando quell’incommensurabile stronza della mia maestra delle elementari è morta a quasi novant’anni al centro d’igiene mentale di Barcola (dove sarebbe dovuta andare molto prima) devo dire che non ho pianto. Una persona fantastica che ci divideva per censo per cui una mia compagna alta un metro e un’aspirina, solo perchè figlia di uno che nemmeno emigrando in Australia era riuscito a far qualcosa, è stata messa nel banco dietro a una alta un metro e settanta a dieci anni. Tiè, così impari ad essere figlia di poveri! E quando una mia compagna, nipote di Svevo, si oppose e le urlò di tutto, ci disse “Guardate che brava che è, da ricca difende i poveri”.
Fantastico il maestro unico! Ti capita quello giusto sei a posto per cinque anni, altrimenti vada come vada te la caverai comunque. Idea geniale. E’ così che poi sin da bambino cominci a porti delle domande…
Ma scusate, voi che frequentate più di me, questo ciè o ci fa?
siamo di fronte a un progetto organico di disarticolazione della scuola pubblica, dall’ asilo all’ universita’ e oltre. a chi dubita del senso della protesta (e’ questo il titolo del post, no?) dico solo: SVEGLIA!!!!!
domani tutti in piazza!
pierpaolo, con le sue parole, me gà convinto: anche se no gò più l’età, gò pochi cavei e la barba bianca, domani sarò in piaza anche mi. Sta mulerìa merita qualcossa de più e no de meno.
ripeto la domanda (rivolta ai pro-gelmini):
perche’ si ritiene migliore il maestro unico (maschile singolare) alle maestre plurime (femminile plurale)?
ri-ripeto la domanda, questa volta in italiano corretto:
perche’ si ritiene il maestro unico (maschile singolare) migliore delle maestre plurime (femminile plurale)?
Dei dettagli non me ne potrebbe fregare meno, ma veramente!
Il grembiule è (quasi) ininfluente sul futuro della società.
Il maestro unico è (quasi) ininfluente sul futuro della società – anche se personalmente sono contrario per i motivi detti da La Mula.
Si vuole riorganizzare la scuola ottimizzando le spese? Benissimo!
Questo non può passare per non regolarizzazione dei precari, stop delle assunzioni (i prof oltre i 60 anni non sono adatti a tutti i tipi di materie, credo che all’università si veda).
In un periodo di crisi e/o povertà, come insegna l’India l’unico modo per risollevarsi è dare gran parte delle risorse (monetarie e organizzative) che si hanno all’istruzione. L’unico.
Un taglio di questo tipo non è una risposta a nessuna crisi: ne è una concausa, e neanche tanto secondaria.
(tralascio per mancanza di tempo altri dettagli, credo possa bastare)
la mula
non scendo al tuo livello, non cedo alle tue provocazioni e ai tuoi insulti.
Io invece questa sera ho rivisto il Federale e mi sono di nuovo emozionata. Battuta finale del prigioniero a Tognazzi (il Federale): Va, sei libero, anche se la libertà non ti piace’. Mi sono commossa.
Sarà che sono un’inguaribile nostalgica della democrazia, sarà che sono cresciuta in un’Italia che produceva genialità, sarà, sarà, sarà …sarà sicuro che domani da vecchia di 52 anni sarò in piazza con gli studenti.
Quanto al problema maschile/ femminile probabilmente è dovuta al fatto che molti insegnanti dei licei classici o scientifici al secondo anno suggeriscono ai renitenti al latino di andare al Carducci, per cui ora c’è un’overdose di maschietti da collocare nel post passerella. E si sa che un maschio vale due donne. O no? O ho detto qualcosa che non va? Pierpippi, vedi a che punto hai portato il dibbbattitto. Probabilmente è per questo che nessuno ti telefona
insisto
vi siete accorti che i fascisti che ci governano sostengono che IL maestrO unicO sia meglio dellE trE maestrE attuali?
questi fascisti continuano a parlare di maestrO unicO, ne esaltano l’ autorevolezza e la competenza, e via vomitando. e gli contrappongono le attuali tre maestrE (che in quanto donne sarebbero poco autorevoli e poco competenti).
a parte il fatto che nelle scuole elementari ci sono sia maestre che maestri; a parte il fatto che una buona parte di eventuali maestri unici sarebbero in effetti maestre uniche;
vi rendete conto di come il linguaggio venga usato per veicolare idee reazionarie anche all’ interno di discussioni apparentemente tecniche?
Ecco, lo sapevo…non cede …sono irritante e irresistibile!
Ps per Pierpippi: il primo a insultare sei stato tu. Rileggiti.
senti mula, mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa ma siamo fuori sincrono
Certo che diciamo la stessa cosa! Ma io non discutevo con te, ma con Pierpippi…Ci siamo accavallati nei commenti. E sai com’è io sento l’irresistibile fascino di Pierpippi…alla fine mi convertirà alle classi differenziali, alla maestrina con la penna rossa, al maestro Perboni, ucciderò Franti con la cannula col pennino in gola, diventerò amica di Garrone… Ma con il tricolore non pulirò mai nulla…intanto perchè non è antistatico e non tira su la polvere a dovere, poi perchè mi è rimasto, ma piccolo piccolo, lo confesso, un minimo di rispetto per l’Italia. In fondo se tanti ci tengono a venire a vivere in questa fogna vuol dire che nel resto del mondo si può stare peggio…
Pierpippi, ti prego, dammi della comunista, fammi godere.Noi anziane viviamo di memorie!
Ah sì, Pierpippi,poi vado a dormire… Se ti servono lezioni d’italiano te le do gratis. E’ una vita che preparo semianalfabeti figli di amiche al tema dell’esame di maturità o che correggo tesi di laurea scritte in italoaramaico. Sei un caso interessante, ma non impossibile. Rileggendoti e sorvolando sui refusi e errori di battitura (li facciamo tutti), ho capito che hai delle grosse difficoltà con l’italiano scritto. E’ una cosa grave perchè scrivere aiuta a pensare e non riuscire ad esprimersi con la scrittura denota problemi di sintesi. Forse è per questo che nessuno ti ha ancora telefonato. Però se ciò ti deprime, dammi il tuo cellulare, ti chiamo io. Dai, tesoro, non sei solo! Come puoi vedere siamo in tanti a risponderti, ti siamo vicini. Dai Pierpippi, dai che ce la puoi fare!
SERVIZIO “RECUPERA ALLA VITA UN TUO CONNAZIONALE IN DIFFICOLTA’ E AVRAI SALVATO L’UMANITA'”
Disilluso che sono, non so se abbia senso. Ma protestare serve.
Qui e ora:
http://www.sconfinare.net/ (vedi “Stato d’agitazione”)
Chiedo scusa, fin d’ora, per le virgole da esubero,
No, cribbio, quest’ultima doveva essere un punto. Appunto.
PS: per chi non volesse leggere il malloppo, riassumo in uno slogan:
w le mule e, in particolare, La Mula!
http://www.globalproject.info/art-17462.html
bè, se non ve ne siete resi conto c’erano TUTTI al corteo stamattina,
alla faccia della Gelma, delle telecamere e dei cani davanti alle scuole, li mettessero in parlamento, con quello che si pippano…
Pierpippi ci resterà male…però può sempre andare a parlare alle assemblee aperte..
marchetto ministro dell’istruzione.
la mula
sono confortato dal fatto che, non avendo valide argomentazioni, sei costretta a ricorrere alle offese e alla denograzione.
i prossimi insulti li cancellerò
Torniamo a discutere di università e ricerca: quello che contesto è l’approccio. Vi invito a leggere il DL 155 (salva banche) e a guardare come si pensa di parare il fondoschiena a Profumo e compagnia:
http://www.pd.infn.it/RSU/2008_10_09_DM%20155_Salva_banche.pdf
non ditemi che dietro c’è un disegno pedagogico, o la volontà di migliorare o rendere più efficiente l’università, o la lotta alla baronia. Si raschia il fondo del barile, semplicemente.
Pierpaolo, cosa ti dice che le tue argomentazioni siano valide?
Francesco Giavazzi oggi sul Corriere della Sera:
enrico, hai fatto bene a riportare questo passo dell’articolo di giavazzi.
questo è il problema! che nulla cambia, anzi…
e allora trovo che sia incredibile come la maggioranza che governa questo paese possa pensare di affrontare i problemi dell’università, della sua governance e della razionalizzazione delle risorse attraverso un taglio incondizionato dei fondi.
così fa due errori:
– trasforma la discussione su pro e contro l’università, mentre la discussione dovrebbe essere come cambiare l’università (perchè davvero pochi ormai pensano che l’università possa andare avanti così)
– attraverso un taglio generale delle risorse invece di affrontare i problemi esposti da giavazzi questi si radicalizzano, perchè se non si tocca lo status quo le minori risorse saranno comunque sempre in mano agli stessi e i meccanismi di selezione e di funzionamento saranno ancora più controllati da pochi
matteo (apu)
hai ragione che questo è il punto di vista del governo o, meglio, il tipo di discussione che viene generata dai provvedimenti del governo sul taglio delle spese
ma anche l’opposizione (politica in parlamento e sociale, frammentata, tra studenti, ricercatori, baroni) non mi pare si preoccupi di far uscire messaggi alternativi… e se li fa uscire mi pare siano poco credibili o comunque perdenti ( vedi gli interventi di bulow qua sopra del tipo: “se si taglia la ricerca, allora si taglia la qualità della didattica”… mah, molto discutibile, per esempio )
sono d’accordo con te sul ruolo poco efficace dell’opposizione su questo punto, inteso nel senso di reale controproposta per riformare l’università
alcune precisazioni sull’ articolo di giavazzi:
1) i posti banditi nel 2008 sono circa 2000, di cui 700 ordinari, 1100 associati e 250 ricercatori. nel 2007 sono stati banditi circa 3000 posti, di cui 1800 ricercatori e 1200 tra associati e ordinari. a trieste nel 2007-08 sono stati banditi solo 14 posti, tutti di ricercatore (dati tratti dal sito miur e citati a memoria, chiedo scusa per eventuali errori)
2) il problema e’ che nel frattempo tremonti e brunetta hanno fatto approvare il blocco del turn-over. la situazione che si potrebbe creare e’ questa: ci saranno i concorsi, ma i vincitori potrebbero non essere assunti.
3) giavazzi potrebbe entrare a breve nello staff di gelmini, quindi il suo parere e’ interessante ed autorevole, ma sicuramente non super partes.
4) sono decenni che le risorse sono gestite a cazzo di cane (per usare un eufemismo). adesso arrivano i “moralizzatori”, che cercano di scaricare il peso di tutte le porcherie pregresse sui giovani.
tra l’ altro, il ruolo di ricercatore verra’ messo ad esaurimento dal 2013 (legge moratti)
peccato che molti dei moralizzatori sono stati complici della mala gestione passata
5) uno dei motivi principali del collasso e’ stato il proliferare delle sedi distaccate e delle nuove universita’: sannio, piemonte orientale, cassino, insubria, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. questa proliferazione e’ dovuta in parte all’ ingordigia dei potentati accademici (piu’ universita’=piu’ cattedre) e in parte alla follia di molte amministrazioni locali che hanno fatto carte false pur di avere un’ universita’ sotto casa (qualcosa di simile e’ successo con gli aeroporti)
6) per avere un quadro pu’ preciso, bisognerebbe controllare quali universita’ hanno avuto piu’ posti, e soprattutto quali settori.
7) le malversazioni hanno tutte un nome e un cognome. sparare nel mucchio e’ un modo per proteggere i responsabili. e’ un po’ come dire che tutti i politici sono ladri, per evitare che qualcuno dica che il tal politico e’ un ladro.
milic
tu dici che i miei argomenti (tagliando sulla ricerca si peggiora anche la didattica) sono poco convincenti e perdenti.
forse, con un po’ di modestia, dovresti dire che non hanno convinto te. magari hanno convinto qualcun altro. o magari no.
allora pero’ io ti chiedo di dimostrarmi il contrario, cioe’ che tagliando sulla ricerca si migliora la didattica.
e poi. noi tutti siamo d’ accordo nel contrapporre al sistema mafioso del reclutamento italiano quello virtuoso del reclutamento inglese, o americano, francese o tedesco. ma come credi che si valuti il merito in quei paesi? si valuta guardando le pubblicazioni, le riviste su cui sono uscite, i congressi a cui uno ha partecipato, e cosi’ via. e, infine, con un seminario in cui il candidato espone i risultati della sua ricerca. vuol dire che la ricerca contera’ pur qualcosa…
a quanto ne so, l’ italia e’ l’ unico paese in cui nei concorsi da associato e’ prevista anche una prova didattica.
va detto anche che, sulla carta, il sistema italiano non e’ necessariamente mafioso. anche in italia e’ previsto che si valutino le pubblicazioni e che il candidato esponga i risultati della sua ricerca. il problema e’ che in italia tutto tende a diventare mafioso. probabilmente se importassimo il sistema inglese, riusciremmo a rendere mafioso anche quello.
milic
forse comincio a capire dove vuoi andare a parare. correggimi se sbaglio. credo che il punto dolente per te sia il fatto che i docenti universitari in italia fanno troppo poca didattica, con la “scusa” che devono fare ricerca. se il problema e’ questo, sono d’ accordo anch’ io. non sono d’accordo invece sulla soluzione: eliminiamo la ricerca, cosi’ faranno piu’ didattica. io penso che si debba fare piu’ ricerca e piu’ didattica.
by the way, sarei curioso di sapere quante ore di lezione all’ anno e quanti esami faceva brunetta prima di mettersi in congedo…