16 Ottobre 2008

Duecento euro a chi adotta un cane

Duecento euro a chi adotta un cane. Il Comune ha approvato una delibera che dà l’avvio al progetto “Adotta un cane”. L’iniziativa vuole incentivare l’adozione dei cani abbandonati che si trovano nel rifugio dell’Aipa.
Ai cittadini verrà versato un contributo una tantum di 200 euro che verrà erogato dopo un anno in seguito alla verifica che il cane sia in buone condizioni di salute. Perciò nelle prossime settimane verrà predisposta una campagna informativa per pubblicizzare l’iniziativa attraverso l’inserimento di fotografie sul sito internet del Comune.
Da sottolineare che gli animali abbandonati, che devono essere mantenuti dal Comune, lo scorso hanno determinato una spesa di 11.448 euro.

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7 commenti a Duecento euro a chi adotta un cane

  1. robe ha detto:

    @CLA
    forse non è stato spiegato bene. La stessa campagna è fatta anche dal Comune di Udine che però a disposizione mette 400 €.
    Il senso è proprio questo ovvero quello che dici tu. Chi adotta una bestiola del canile, che ovviamente è sempre superaffollato e dove ci sono tanti bastardini che ovviamente “non vanno di moda” :(((( ha la possibilità di ricevere un piccolo aiuto se dimostra di avere cura dello stesso.
    Devo dire che questa è una bella campagna invece. Quello che tu chiedi:visite gratuite o vaccinazioni, fa parte invece degli “obblighi” di un padrone buono (da qui la verifica al primo anno).
    Più ridere mi fa quello visto sul TG1 della mutua o cassa mutua per i cani e i gatti….veramente ridicola.
    Quindi in questo un plauso a chi porta avanti questa piccola iniziativa, ma che secondo me non è male, sopratutto per incentivare le adozioni e sgravare quelle sante persone dell’AIPA che gratuitamente si fanno carico dei nostri piccoli amici.
    Non con spirito critico, ma pare che ogni cosa si faccia a Gorizia la città si divide sempre in due. Forse c’è un virus nell’aria?

  2. cla ha detto:

    Caro Robe,
    apprezzo e stimo chi si occupa degli animali, indipendentemente dal colore politico.
    Trovo che dare soldi non sia quasi mai educativo. Il problema quindi non è dettato da faziosità, è proprio “in generale”.
    E’ vero che un buon proprietario deve stare attento alla salute del proprio animale ma è innegabile che ciò comporta un sacrificio economico non indifferente.
    Ecco perchè avrei preferito sterilizzazioni, visite ed altro: si tratta di contribuire responsabilizzando.
    Non vorrei, invece, che qualche furbetto privo di scrupoli approfittasse di quest’iniziativa.
    E’ un punto di vista, semplicemente.
    Sul valore dell’iniziativa non discuto.

  3. cla ha detto:

    PS ovviamente si tratta di contribuire DOPO l’avvenuta erogazione del servizio. Diciamo che proporrei una specie di rimborso garantito per un tot di anni…
    Ciao!

  4. cla ha detto:

    Non lo trovo molto educativo e penso che alcuni approfitteranno di questo bonus.
    Amo gli animali, ho preso cani e gatti dalla strada curandoli perchè semplicemente sono diventati “di famiglia”, con noi sempre, anche in vacanza.
    Ho denunciato dai vigili urbani una situazione di maltrattamento verso un animale domestico, sono andata al servizio veterinario in via IX Agosto, ho parlato con mille uffici per far sì che l’animale venisse tolto e curato.
    Mi hanno risposto che se lo facessero rischierebbero una controdenuncia da parte del proprietario perchè devo “dimostrare” il maltrattamento.
    Ho pensato “tocca a me dimostrare?”, non basta che io abbia messo nome e cognome su una denuncia e che, con me, l’abbiano fatto molte altre famiglie?
    Mi permetto di dare questo consiglio: non date soldi, un animale non si compra.
    Date servizi: offrite sterilizzazione, vaccinazioni e una visita gratuita all’anno per un certo periodo di tempo.

  5. Virus ha detto:

    Argomento interessante. Dobbiamo ritenerci fortunati perchè da noi il randagismo è praticamente inesistente. In altre zone delnostro paese è un problema serio. I canili sono in buone condizioni e i cani sfortunati spesso vengono adottati. Ma sia ben chiaro, vengono adottati cani giovani, belli e con un buon carattere. Restano in canile i cani che le persone caritatevoli non vogliono, quelli vecchi, quelli malati, quelli con un pessimo carattere. Il mio parere è che chi adotta un cane in un canile ha due esigenze, la prima è quella di avere un cane, la seconda è quella di avere un cane gratis.
    Io non credo nel buon cuore di chi adotta un cane. Altrimenti ci dovrebbe essere una gara per adottare quei cani che nessuno vuole, ad esempio uno vecchio e malato per fargli vivere serenamente l’ultimo periodo della sua vita.
    Invece quando in canile ci sono cuccioli o quando ci sono le aste di cani cuccioli sequestrati c’è la fila.
    Per me il contributo di 200 euro dovrebbe andare a chi adotta un cane che non esce dal canile perchè nessuno lo vuole adottare.

  6. Virus ha detto:

    x Cla
    Non prendertela male ma non accetto il tuo consiglio. Un buon cane si paga!
    Si paga perchè è un cane di razza e il motivo è che dietro a quel costo c’è il lavoro di un allevatore che si pone l’obbiettivo di far nascere cani tipici di quella razza, sani e con un buon carattere.

  7. Ildavide ha detto:

    Carissimi,
    io credo fermamente nell’attività dei buoni allevatori; penso che essi siano indispensabili per preservare l’identità e la purezza delle varie razze, e credo che gli stessi animali sarebbero del mio medesimo parere – saremmo contenti se l’uomo venisse privato della sua razza? E’ ovvio, d’altra parte, che gli allevatori sono altresì economicamente e lucrativamente impegnati.
    Perciò, invece, che concerne l’iniziativa del comune di Gorizia, di cui io non faccio parte (sono piemontese), ritengo vi siano vantaggi e svantaggi, ma credo inoltre che i primi non solo compensino, ma addirittura superino i secondi. Vi sono parecchie famiglie che nell’indecisione sul tenere o meno un cane optano per il non appena colgono la necessità economica per il mantenimento dello stesso. Molte famiglie avrebbero molto amore da dare a meticci altrimenti chiusi in canile, e non lo fanno solo per le difficoltà economiche.

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