15 Ottobre 2008

Uno più uno all’Università di Trieste

L’università italiana non solo non esiste nelle classifiche internazionali. L’ateneo tergestino passa alle cronache come uno di quelli “in difficoltà”, con “una spesa che supera l’80% del finanziamento statale” (Il Piccolo del 14 ottobre, articolo di Gabriela Preda).

Come sarà mai possibile che i nostri valenti studiosi non riescono a gestire i budget che la comunità (lo Stato) gli affida?

Una delle tante possibili risposte sembra darla Enrico Marchetto, sul suo blog. Enrico commenta una notizia del Piccolo intitolata originariamente: “Bancarotta fraudolenta da 280 mila euro – indagato il titolare delle librerie Goliardica”. L’imputato di questi crimini è Andrea Zuitton. Scrive Enrico:

tal Zuttion,
fino a qualche tempo fa
era il docente di
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE EDITORIALI,
a Scienze della Comunicazione, of Course.

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10 commenti a Uno più uno all’Università di Trieste

  1. Marisa ha detto:

    La giornalista del Piccolo pare non aver letto il quotidiano IL SOLE 24 ORE DEL 28.7.2008, dove sono riportati i dati forniti dal Ministero competente per l’università. Titolo dell’articolo UNIVERSITA’ A RISCHIO DISSESTO. Consiglio la lettura.
    Da questo articolo risulta che l’università di Trieste da due anni è la terza in Italia più a rischio dissesto. Per il 2007, il suo rapporto spese del personale con sconto / finanziamento ordinario statale, è del 91,6%. Il limite fissato dal Ministero è del 90%. A superare questo limite per il 2006 furono solo 4 università in tutto lo stato italiano. Trieste era la terza. Per il 2007 sono diventate 7 le università che hanno superato questo limite. Trieste è sempre ben salda al suo terzo posto di splafonamento del limite del 90%.
    E tutto questo nonostante sia da decenni la quinta università più sovrafinanziata in Italia e ottenga un finanziamenti statale ordinario notevolmente più alto di quanto le spetterebbe in base ai criteri del merito stabiliti dal Ministero stesso.

    A voi le conclusioni.
    Marisa

  2. EdTv ha detto:

    se date un’occhiata
    ai commenti del mio blog,
    ha lasciato una breve testimonianza
    Federico, l’altro socio di goliardica,
    quello che, in tutta la faccenda, l’ha presa nel deretano,
    per capirci

  3. ciars ha detto:

    in questo momento ci sono circa 500 studenti dell’università
    che stanno manifestando contro la Gelmini e contro i tagli, stanno andando verso piazza Unità.
    Grandi!

  4. enrico maria milic ha detto:

    la prima causa di protesta degli studenti dell’università di trieste nel 2008 dovrebbe essere, finalmente, il modello di reclutamento e selezione sia dei docenti, che dei ricercatori che degli studenti.

    a poco servono i soldi dello stato se questi soldi vanno quasi e solo agli amici degli amici degli amici degli amici…

  5. giorgio ha detto:

    scusa Enrico, non mi è chiaro. Tu dici che siccome “soldi vanno quasi e solo agli amici degli amici degli amici degli amici…” si devono tagliare i soldi per l’istruzione???
    E allora, visti i recenti casi di malasanità? Non credo che si rimedi agli sprechi con i tagli.
    Da fonte diretta, comunque, la protesta all’università era ed è degli studenti, dei ricercatori, dei professori, sino al magnifico rettore.
    cordialmente

  6. enrico maria milic ha detto:

    dico che:

    1)

    LO STATO FINANZI COSE UTILI ALLA COMUNITA’
    Al momento ho molti dubbi che la ricerca in Italia sia utile ai cittadini italiani

    2)

    GLI STUDENTI PROTESTINO PER L’ASSURDO ANTI-EFFICIENTE SISTEMA DI RECLUTAMENTO E SELEZIONE INTERNO AGLI ATENEI
    Se non si sana questo, l’università serve a ben poco, se non agli amici degli amici degli amici

  7. sebastiano gangemi ha detto:

    secondo me non ha senso in quanto(parlando soltanto dell’università)qui a Trieste nonostante tutte le lamentele i servizi funzionano,i docenti sono bravi(nella mia esperienza)e in molte facoltà la nostra università eccelle a livello nazionale.Inoltre sono totalmente daccordo sul sopprimere facoltà inutili e mangia-soldi(docenti,assistenti,ricercatori),produttrici di futuri disoccupati e precari incazzati.Luniversità dev’essere il negativo(fotografico)di ciò che il mondo del lavoro necessita,non il contrario.D’altra parte come si fa a stare zitti quando la classe dirigente più marcia,corrota,mafiosa che si ricordi ti viene a parlare di meritocrazia e sacrifici necessari;I TAGLI E I COMPORTAMENTI VIRTUOSI DOVREBBERO COMINCIARE Lì DOVE QUESTE LEGGI VENGONO DISCUSSE,ma si sà in caso di crisi nei paesi del nuovo occidente-ignorante e stolto i primi tagli per salvare banche e interessi vari partono dai magnifici tre:SANITà,ISTRUZIONE,RICERCA.

  8. Toni ha detto:

    Fino a quando non si applica una legge che vieta l’assunzione in settore pubblico le persone che hanno lo stesso cognome, parentopoli continuarà, e ormai non è più lo scandalo è la norma cosi… per quando riguarda la “ricerca ” NON SERVE è soldi spessi per nulla.. olio di di oliva e la dieta mediteranea che fanno per la salute anche mia bis nonna lo sapeva ….

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