8 Ottobre 2008

Pozzuolo in Libano: venerdì il saluto alla cittadinanza

La brigata di cavalleria “Pozzuolo” saluterà venerdì la cittadinanza prima della partenza per il Libano. La cerimonia militare di saluto del contingente si terrà alle 10.30 alla caserma Montesanto.
Alla manifestazione parteciperanno tutti i reparti che andranno a costituire, nei prossimi mesi, il settore ovest di Unifil a sud del fiume Litani, al comando del generale di brigata Flaviano Godio, comandante della brigata “Pozzuolo”, nonché comandante del contingente italiano.
Per i soldati isontini è un ritorno in Libano; proprio la brigata di cavalleria nel 2006 aveva aperto la missione Leonte a seguito della risoluzione Onu 1701. Anche questa volta…


la permanenza dei militari italiani nel paese mediorientale, sarà di circa sei mesi, con il compito di contribuire a ristabilire una situazione di pace e sicurezza nel sud del Libano.
I reggimenti impiegati nell’operazione saranno i Lagunari del “Serenissima” di Mestre, i “Lancieri di Novara” di Codroipo, i guastatori del 3° reggimento genio di Udine, i cavalieri del reparto supporti tattici “Pozzuolo del Friuli” di Gorizia oltre ad assetti specialistici provenienti da altri reparti dell’Esercito.

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20 commenti a Pozzuolo in Libano: venerdì il saluto alla cittadinanza

  1. waffa ha detto:

    Scopo nobile sulla carta per un’ennesimo, in realtà, grande dispendio di risorse che potrebbero essere indirizzate per altri o non meno nobili scopi: vedi i tagli alla scuola ecc. ecc. ecc.
    Mah!

  2. Walter Sobchak ha detto:

    Ormai non mi stupisco più di niente. Ho provato a domandarmi cosa cacchio ci faceva l’esercito italiano in Afghanistan, in Iraq, in Kosovo, in Libano. Non riesco ancora a capirlo. Quando il Libano ce l’hai in casa (CastelVolturno), mi chiedo a cosa stiano dando priorità i politici. Forse alle paghe di questi signori che per ogni missione all’estero si intascano 6.000 euri al mese pagati dal contribuente.
    Noto anche che la presenza dei militari in regione dopo il calo drastico degli anni 90 è rimasta comunque sostanziosa. In effetti il pericolo comunista sulla porta di Gorizia rimane sempre attuale. E intanto ampie zone del sud non sanno neanche cosa sia lo stato italiano. Alè.

  3. ilCaio ha detto:

    Si,ma stiamo parlando di spiccioli:nel 2006 per le spese militari l’Italia ha speso solo 30 MILIARDI di dollari…

  4. Franz ha detto:

    Ma quanta acredine nei confronti delle FFAA, mica vi avranno riformato (“se non sei buono per il re, non sei buono neanche per la regina…”)?

  5. marco ha detto:

    quoto Walter Sobchak

  6. Luca ha detto:

    Io non direi acredine nei confronti delle forze armate. Piuttosto c’è il problema di quanto costano e cosa fanno.
    Per esempio c’è una cosa che non riesco proprio a capire e dunque chiedo lumi.
    Mi risulta che sia diventato un mestiere, nel senso che non c’è più leva obbligatoria e dunque c’è arruolamento volontario. Vengono addestrati e specializzati. Tutto questo mi sta bene.
    Quello che però non mi torna però, è che quando vanno in missione percepiscono queste famose cifre (non so quanto, ma non è questo il punto..).
    E’ vero che esistono le trasferte per ogni tipo di mestiere, ma non mi pare che un vigile del fuoco percepisca una cifra quando sta in caserma ed un’altra quando interviene per spegnere un incendio.
    C’è qualcosa che non mi torna.. se perfino per andare a controllare il traffico (o poco più..) nelle grandi città italiane o per impiegarle recentemente in Campania si è parlato di costi aggiuntivi… quali e perchè?

  7. Luca ha detto:

    ..scusate se riprendo.
    Capisco che quando vanno in missione rischiano molto di più di quando stanno in caserma. Su questo non ci piove. E capisco che dunque non si può pagarli sempre come se fossero in missione, perciò ammettiamo pure che ci sia un compenso in tempo di pace ed un altro in momento di impiego.
    Però polizia e carabinieri non mi pare abbiano questo trattamento, eppure sono perennemente a rischio, soprattutto in alcune zone del paese. Ogni santo giorno. Peciò la cosa dev’essere un’altra. E io non la conosco, oppure non la capisco.

  8. Walter Sobchak ha detto:

    Franz, non ho nessuna acredine verso le forze armate. Mi pongo delle domande alle quali le uniche risposte che riesco a dare sono di un cinismo disarmante. Mi chiedo perchè i politici italiani fanno tutto questo. Perchè non pagare 6000 euri i militari per mandarli in Calabria e Campania? La verità è che le beneamate FFAA sono un serbatoio di voti. E’ triste perchè un militare si dovrebbe sentire svilito nei suoi compiti. Ma in tempi di crisi forse è meglio taere e intascarsi quei bei soldi. Il paese ha bisogno dei militari nel sud per riaffermare la presenza dello stato e invece cosa fa? Li manda a riformare la giustizia afgana, a pattugliare i confini libanesi e in futuro a guardare i carriarmati russi in Georgia.

  9. Luca ha detto:

    x Walter
    Non è però che quello che succede nel mondo non ci riguardi proprio..
    Chiamarsi sempre fuori vuol dire poi che gli altri ti fanno star fuori anche dai posti in cui si discute, per esempio, come fare per fermare la crisi finanziaria. O partecipi a tutto, magari dicendo la tua e non sempre signorsì, oppure stai a casa del tutto. Non c’è via di mezzo oggi.
    Però son daccordo su ciò che dici rispetto le zone del paese che avrebbero più bisogno della presenza dello Stato. Questo è sacrosanto.

  10. Luca ha detto:

    Ma in effetti.. concordo sul piano generale.
    Solo che sto pensando al fatto che mi sa dovremmo ristrutturare un pochino.. diciamo adeguare va..
    Perchè, a meno che non si preveda la possibilità di sbarchi dall’Africa (non quelli quelli dei candestini..), io non ci vedo una grande funzione per i carriarmati in Sicilia o in Puglia, e nemmeno per truppe d’assalto 🙂
    D’altra parte la “porta di Gorizia” difficilmente viene abbattuta dai Paesi Nato a noi confinanti, visto che i cieli sloveni li pattugliano i nostri aerei ed anche sui confini europei (con la Croazia per es.) sono gruppi misti (ai quali partecipiamo) a fare il controllo.
    Perciò credo che una piccola ripassata al concetto di difesa ed al tipo di reparti, dovremmo proprio darla 🙂
    Magari scopriamo che si può risparmiare e rendere più efficiente il sistema. Ma come la mettiamo coi nostri generalissimi se gli togli i giocattoli ai quali sono abituati? Abbiamo “lanceri”, “guastatori” e “cavalleria”.. Capisco le gloriose tradizioni, per carità, però.. Forse allora un po’ di nuovi “garibaldini” in più in alcune zone del meridione non farebbero male 🙂

  11. Luca ha detto:

    Ecco.. Tanto per dire com’è cambiata la faccenda, date un’occhiata a questo articolo.. C’è da rimanere basiti..
    http://punto-informatico.it/2431087/PI/News/states-rischi-quei-congegni-cinesi.aspx

  12. zinzinna ha detto:

    Forse sarebbe stato meglio restare da sempre neutrali come la Svizzera, Luca, ma ormai non ci possiamo fare più niente…
    cmq
    I militari servono in Italia…abbiamo la guerra in casa e lo stato fa finta di niente…
    Ora vado un pò fuori tema e prob mi prenderò qualche insulto…
    la cosa che più mi fa imbestialire è quando succede qualche attentato in queste zone di “pericolo” (es. Nassiriya) e purtroppo ci scappa il morto…ecco che scattano funerali di stato, le interviste i servizi fotografici, indennità e medaglie alle vedove e agli eredi… insomma vengono proclamati eroi…Ora questi signori accettano di fare le missioni per via del lauto guadagno che ne ricavano (quelli che dicono di partire per la patria, sfido a partire lo stesso con 1.200 € di stipendio al mese), sanno che non stanno andando alle maldive in ferie e sanno il rischio che corrono .. poi succede l’attentato, l’attacco, l’incidente ed ecco i giornali che titolano eroi caduti per la patria…Ma dico io,con tutto il rispetto che è dovuto ai morti, infondo, erano ben consci e rettribuiti per il rischio…
    Quando invece succede un incidente in cantiere o in una fabbrica… si sà muoiono uno o più operai ogni giorno in Italia… se ne parla (forse) in qualche trafiletto in un giornale e dopo un pò tutto cade nel dimenticatoio, figurarsi i funerali di stato, le medaglie al valore, le indennità alle vedove (che molte volte non hanno diritto neanche alla reversibilità)… e gli operai non ricevono alcuna indennità di rischio,non dovrebbero mettere in preventivo che il loro luogo di lavoro non è sicuro, ma con 1000 euro al mese ed un caschetto (tanto per accontentare chi deve vigilare sulla 626…vanno incontro a pericoli inaspettati… E A LORO CHI CI PENSA??? Xchè non si dispiega qualche soldino in più per la tutela dell’EROE comune?

  13. Lauro ha detto:

    Posto che molte cose dette mi trovano daccordo..
    Io mi chiedo cosa ci fanno i Carabinieri in zone di guerra e i militari nelle nostre città.
    E’ una delle cose più assurde che abbia mai visto. Solo delle menti contorte potevano partorire scelte così sceme.
    Ma si capisce qual’è la ragione..
    Dopo aver detto di tutto e di più sulla sicurezza, ora non sanno più come fermare la sindrome che hanno loro stessi indotto. Ed usano i miltari per far vedere che stanno facendo qualcosa. I militari in quanto divise.. le fanno sventolare un po’ qua e un po’ la per cercare di tranquillizzare la gente.
    Nel frattempo però tagliano i fondi alle forse dell’ordine. Maghi.. proprio dei maghi.
    E cosa rispondere a quei Sindaci che corrono a chiedere più telecamere ed anche le pistole per la loro polizia urbana e poi confessano che non hanno i soldi per gli straordinari per mandare i vigili a far cessare gli schiamazzi davanti ai bar?
    Tra un po’ si distribuiranno autoblindo e giubbotti antiproiettile..

  14. Walter Sobchak ha detto:

    x Luca
    la questione non è solo se servono i carriarmati (in puglia fino a qualche anno fa i contrabbandieri giravano con i fuoristrada blindati) per le strade. I carriarmati possono servire anche in caserma.
    Spostare le caserme al sud vorrebbe dire dare anche un lavoro ai tantissimi meridionali che popolano le nostre forze armate. Non dovrebbero emigrare al nord per lavorare così come facevano gli operai della fiat. Si tratta di creare anche un indotto attorno alle caserme che porta qualche benificio (quante pizzerie sono nate da queste parti grazie alle caserme?).
    Al nord Italia potrebbero rimanere i corpi alpini, formati in prevalenza da personale del nord.
    x zinzinna
    Il problema non sono i ‘martiri’ e le loro commemorazioni. Il problema è che se i lavoratori venissero pagati in base alle statistiche Inail, gli operai della thyssen-krupp , i muratori, i poliziotti guadagnerebbero anche loro 6000 euro al mese, ma forse qualche parlamentare si troverebbe uno stipendio di 1200 euro.

  15. Walter Sobchak ha detto:

    x Luca
    Io mi sento di applicare per l’unica volta il detto “prima agli italiani”. In questo caso le priorità le vedo in casa nostra. Non dico poi che le missioni all’estero non si debbano fare in assoluto, ma non mettiamoci a scalpitare e a fare i primi della classe per favore. Se l’ONU o la Nato ce lo chiedono, vanno fatte entro le possibilità economiche e di mezzi. Disponibilità che mi sembra debbano essere date in via prioritaria alla riaffermazione della sovranità all’interno dell’Italia e dopo all’estero. Come si può dar priorità al Libano o all’Afganistan quando un paese non riesce neanche nell’obiettivo di controllare il proprio territorio? Mi sembra assurdo.
    In secondo luogo sarebbe bene, secondo me, che il ridispiegamento delle forze armate in Italia prosegua spostando il grosso delle caserme al sud, per motivi sopracitati e anche strategici. La Slovenia non mi ha mai fatto paura e tanto meno me ne fa adesso.

  16. claudio ha detto:

    non ci sono commenti da fare. le missioni sono solo un modo per andare a guadagnare soldi. chiamateli pure ammortizzatori sociali per le forze armate…

  17. Mako ha detto:

    ma quanti bei consigli, si poteva anche propinarli quando si bombardava Belgrado. Alle volte prima di dissertare bisognerebbe chiedersi se chi viene inviato in missione possa veramente scegliere. Quanto costa il poter scegliere? Quanto costa l’essere pronti a qualsiasi impiego, ovunque e per tutta la propria vita lavorativa? Per favore non fatemi l’esempio della Polizia che è tutt’altro. Attualmente esiste una sola categoria lavorativa in Italia differente da tutte le altre, sono le Forze Armate che sempre per Costituzione non hanno sindacati.
    Ma se si vuol ridurre l’apporto delle FA alle pizzerie ! Forse è meglio tenerseli da conto questi militari che (riassumo) pagano le tasse in Friuli ….. e senza aver scelto

  18. Walter Sobchak ha detto:

    Caro Mako per 50 anni i militari hanno occupato in massa questo lembo d’Italia perchè strategiacamente imposto dalla situazione mondiale. Se dovevo aspettare che l’esercito italiano mi salvasse le terga in caso di invasione sovietica facevo prima a rifuggiarmi oltre Aviano perchè militarmente parlando non eravamo una potenza. Per quello che i militari hanno fatto per il Friuli terremotato non saremo mai abbastanza grati, per quello che il Friuli ha dato all’esercito lo Stato non ha mai ringraziato.

  19. Lauro ha detto:

    Le FFAA non hanno sindacati, ma non è vero che non hanno niente.
    “Gli organi della rappresentanza militare si distinguono in: COCER: organo centrale, a carattere nazionale ed interforze, articolato in sezione di Forza Armata o di Corpo Armato (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza); COIR: organo intermedio presso gli alti comandi; COBAR: organo di base presso le unità a livello minimo compatibile con la struttura di ciascuna Forza Armata o Corpo Armato.
    L’organo centrale e quelli intermedi sono costituiti da un numero fisso di delegati di ciascuna delle seguenti categorie: ufficiali, sottufficiali e volontari. L’organo di base è costituito dai rappresentanti delle suddette categorie presenti al livello considerato. Nell’organo centrale la rappresentanza di ciascuna forza armata o corpo è proporzionale alla rispettiva consistenza numerica.
    Le competenze del COCER riguardano la formulazione di pareri, di proposte e di richieste su tutte le materie che formano oggetto di norme legislative o regolamentari circa la condizione, il trattamento, la tutela – di natura giuridica, economica, previdenziale, sanitaria, culturale e morale dei militari.
    Dalle competenze degli organi rappresentativi sono comunque escluse le materie concernenti l’ordinamento, l’addestramento, le operazioni, il settore logistico-operativo, il rapporto gerarchico-funzionale e l’impiego del personale.”
    Quando non avevano nemmeno questo, lo scontro con il personale di carriera e gerarchie varie, non è stata proprio una passeggiata. Poi le cose son cambiate, per fortuna.

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