Le contaminazioni nella gastronomia italiana protagoniste della nuova edizione di Gusti di Frontiera. La kermesse goriziana si avvale da quest’anno della prestigiosa collaborazione con l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo.
Domani sera, nel padiglione appositamente allestito in via Roma, lo chef Sergio Mauri del ristorante “La Rimessa” di Mariano Comense proporrà un succulento piatto della tradizione lombarda, il Missultit, ovvero la sarda di lago essiccata, la cui preparazione è particolarmente complessa: i pesci sono privati delle interiora, cosparsi di sale e deposti in un recipiente in cui verranno girati e rigirati ogni 12 ore.
Dopo un paio di giorni, i pesci vengono risciacquati…
e infilzati in uno spago, poi appesi all'aria aperta per la successiva fase di essiccazione. Leggenda vuole che questa pietanza fu inventata da una nobildonna inglese (una miss, appunto) innamorata del lago di Como, che introdusse in Italia le conoscenze sull’essicazione della sarda proprie dei mari del Nord. I missoltini sono oggi considerati un’autentica rarità gastronomica, imparentata con altre formulazioni più povere, come i saracch o l'aringa. La pesca dell'agone è tradizionalmente regolamentata (fin dal Medioevo) e avviene nei mesi di giugno e luglio, con diverse tecniche (rete, bilancere, esche artificiali). <br>Durante la serata di oggii, presenterà dalla giornalista enogastronomica Cristina Burcheri, sarà possibile acquistare un ticket del valore di 10 euro che permetterà di degustare le innumerevoli varianti del Missultit.
Altri due imperdibili appuntamenti caratterizzeranno lo stand del Buon Ricordo: sabato, dalle 12.30, Adelino e Gabriele Carraro, titolari del Ristorante Locanda “Il Burchiello” di Oriago di Mira (Venezia) presenteranno il Baccalà veneto, con l’introduzione del giornalista e accademico della cucina Bepi Pucciarelli. Domenica infine, protagonista il Cous Cous siciliano, proposto dallo chef Giuseppe Catalano del Ristorante Moderno di Erice (Trapani). Il padiglione del Buon Ricordo, posizionato in via Roma in prossimità di Piazza Vittoria, ospiterà inoltre nelle serate di sabato e domenica spettacoli musicali e di intrattenimento: si esibiranno in particolare il Duo Jamajca e il triestino Stefano Franco, considerato tra i migliori specialisti di "piano boogie" a livello europeo.
“Le contaminazioni nella gastronomia italiana protagoniste della nuova edizione di Gusti di Frontiera.”
Ma.. dove le inventano queste? Intendo questi slogans. Abbiamo dato in gestione a qualche Coreano o Eschimese la propaganda per la manifestazione? E si, perchè solo uno così può immaginare di fare protagoniste le “contaminazioni” della cucina italiana ad una rassegna culinaria e spacciarle per un’idea originale.
Perchè la cucina italiana “è tutta” una contaminazione da prima ancora che i garibaldini unificassero l’Italia. Non fosse altro che per le decine e decine di dominazioni che il territorio ha avuto. Dagli Arabi agli Austriaci passando per Spagnoli e Britanni. E non ditemi che la contaminazione sta nel pesce essicato, per favore. Lo sanno anche i muri che l’italia è la maggior consumatrice di baccalà al mondo, ma pochi, che è la Campania sia il motore di questo consumo.
Almeno fatele bene..
Il 6 settembre, Sindaco ed Assessore alla Cultura dicevano in coro: “Protagonista di quest’anno sarà la birra..”
http://goriziaoggi.typepad.com/gorizia_oggi/2008/09/apre-il-26-settembre-gusti-di-frontiera.html#comments
Se in nemmeno 20 giorni hanno cambiato idea ed hanno riprogrammato l’evento, sono dei Maghi.
Se invece è come penso io, allora si confermano. Chiacchere..
Scegliere un tema ed organizzare l’evento attorno al tema scelto è una roba da mesi e mesi di lavoro, se si vuol farla appena seriamente.
Se invece si ha la possibilità di cambiare il tema a piacimento, significa che è tutto un arrafazzonare.. dentro tutti e tutto.
Il tema lo vediamo dopo.. Complimenti, davvero complimenti, ma non aspettatevi che che ce la beviamo..