21 Settembre 2008

Il centrosinistra vince le elezioni in Slovenia, pare

Traduciamo da Pengovsky:

Secondo gli exit poll sia di POP TV che di RTVSLO, l’opposizione Socialdemocratica ha vinto le elezioni parlamentari di oggi in Slovenia. Hanno vinto con circa il 32% del voto, con l’SDS di Janez Janša secondo col 28%.

Zares ha il terzo posto con l’11%, DeSUS (il partito dei pensionati) 7,5% mentre l’SNS (i nazionalisti) e la LDS sono entrambi attorno al 5%. SLS e NSi (partiti di coalizione di destra) non hanno superato la soglia del 4% e neanche Lipa e KDS. Al momento sembra che SD, Zares e LDS formeranno il nuovo governo con Borut Pahor come nuovo primo ministro, ma bisogna ancora vedere se potranno farcela da soli o se avranno bisogno dei voti di DeSUS.

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18 commenti a Il centrosinistra vince le elezioni in Slovenia, pare

  1. Dejan Kozina ha detto:

    Online anche i primi pronostici sui nomi degli eletti – sia divisi per lista (http://volitve.gov.si/dz2008/rezultati/izvoljeni_kandid_po_strankah.html) che divisi per distretto elettorale (http://volitve.gov.si/dz2008/rezultati/izvoljeni_kandid_po_volilnih_enotah.html); il tutto ovviamente in forma provvisoria.

  2. borut ha detto:

    Socialdemocratici (Borut Pahor) 29 posti
    Part. Democratico Sl.(Janez Janša) 28 posti
    Zares (Perdavvero) 9 p.
    Part. Dem. Pensionat 7 p.
    Part. Liberaldemocratico 5 p.
    Part. Nazinalista 5 p.
    Part. Popolare 5 p.

  3. enrico maria milic ha detto:

    e lora cossa nassi, desso?

  4. enrico maria milic ha detto:

    Pengovsky ha fatto un aggiornamento del suo post alle 0.40 mentre più in basso pubblico il (derisorio, mi pare) video di vest dedicato alla tristezza circolante al quaritier generale del partito del primo ministro:

    EDIT @ 0040hrs: Two hours late, but it was a long night (still is, btw). According to the results of the National Electoral Commission, the final results will be much closer than anticipated by the exit polls. With most of the vote (99.97 %) counted, Borut Pahor’s SD got 30.50 percent. while Janez Janša’s SDS got 29.31 percent. Janez Janša has so far refused to concede, extending only a “conditional congratulations” to Borut Pahor (Janša: “insofar as the exit poll results are valid”), while the latter refused to declare an outright victory.

    Nevertheless it is clear that the left bloc won, however, it remains to be seen how many seats in the parliament each party will take. There is a mathematical possibility that both SD and SDS will equal number of seats, creating an interesting situation as to who will get a mandate to form government. To be more precise, since equal number of seats would put Janša and Pahor in a fairly equal position, it would be interesting to see what kind of an offer would Janez Janša be prepared to make to secure a majortiy in the parliament and retain the prime-ministerial post

    However, a split in the trio of SD-Zares-LDS seems improbable at this juncture, not in the least because a lof of effort was put into making the three leaders say that they will not form a coalition with Janša. But this severly limits their options and sending political stock of DeSUS sky-high. Namely – the way things stand, the trio has 43 seats in the parliament, three shy of a minimal majoriy, which means that they have to take onbooard either DeSUS or SLS, which only barely made it above the 4 percent threshold. Both parties were members of Janša’s coalition, but the way things stand now, DeSUS has a much better chance of becoming a part of the new coalition. Although I kind of doubt it that Karel Erjavec will keep the post of defence minister 😉

    And while we’re on the subject: It seems Dimitrij Rupel finally met his political demise. He was not elected into the parliament and has little chance of becoming a foreign minister yet again. Janez Podobnik and Bojan Šrot of SLS met the same fate, with Podobnik facing a much more uncertain future, since Šrot is still serving as mayor of Celje and thus retains some political leverage. Also, Andrej Bajuk of NSi and Sašo Pe?e of Lipa didn’t make the cut and bought a ticket on the fast train to the political Big Adios. What will become of their parties remains to be seen, but things are looking rather bleak at the moment.

  5. asem ha detto:

    Gli eredi del partito comunista sono tornati alla grande.
    Se fino al 2004 a malapena superavano il 10% ora sono il primo partito in Slovenia.
    LA cosa peggiore che si sono di nuovo riviste vecchie faccie legate ai famigeratti servzi segreti jugoslavi (UDBA).
    Non so dove porta questa strada.
    La cosa che più mi disturba è però il fatto che basta cambiare nome da comunisti a SOCIAL-DEMOCRATICI e per l’opinione pubblica estera va tutto bene.

  6. Julius Franzot ha detto:

    Prima di giudicare severamente, io guarderei cosa faranno. Mi sembra improbabile che oggi uno stato qualsiasi voglia rifondare il comunismo, viste le esperienze passate e la necessità dell’internazionalizzazione per implementarlo.
    Magari è una situazione simile a quella della Germania, in cui c’è uno sbandamento a sinistra, ma come correttivo a quello a destra avvenuto come effetto del crollo del comunismo. Die Linke avrà tra membri e candidati parecchie persone che erano appartenute al partito comunista della DDR (SED), però il loro programma è effettivamente socialdemocratico e dove sono al potere localmente non ci sono le file per comperare banane e nemmeno le imprese autogestite.

  7. asem ha detto:

    Julius Franzot , può anche essere e spero che tu abbia ragione, anche se la Die Linke non è il maggior partito della Germania (e non lo sarà mai, a differenza dei post-comunisti sloveni). Però un governo violentemente anti-occidentale, che ha al suo interno persone influenti legate a personaggi del passato comunista (che non hanno mai accettato la caduta del comunismo tanto meno condannato)mi fa rabbrividire.

    Quello però che non mi è chiaro come mai se in un paese dell’Eu un partito di estrema destra raggiunge quote “pericolose” si scatena, giustamente, un attrenzione mediatica e viene condannato (ripeto giustamente) mentre se in un paese (ex-comunista come la Slovenia) i comunisti tornano al potere e tutto OK?
    Questo è un mistero per me?

  8. Dejan Kozina ha detto:

    Violentemente anti-occidentale?

  9. borut ha detto:

    Asem

    Violentemente ocidentale? Se ti riferisci alla Germania ed a die Linke, non metto parola. Se invece ti riferisci alla Slovenia, ti chiedo, dove vivi. In Slovenia il movimento antioccidentale non arriva allo 0,01% della popolazione!

    Ugualiare la vittoria dei socialemocratici con la vittoria dei comunisti mi sembra ridicolo. Gli excomunisti in Slovenia stanno i tutti i partiti! Janša fu comunista, Rupel fu comunista…..

    Caro amico, aggiorna i cliche. In Slo nessuno piu’ pensa arivitalizzare il comunismo!

  10. Dejan Kozina ha detto:

    Secondo il Delo (http://www.delo.si/clanek/67649) e sempre in via ufficiosa sarebbe Roberto Battelli ad essere in testa ala corsa per il seggio garantito della comunità italiana, ma con un (temporaneo) margine risicato su Aurelio Juri. Cambio della guardia invece per la minoranza ungherese con Laszlo Göncz a sostituire la veterana Mária Pozsonec.

  11. Dejan Kozina ha detto:

    Anche il Dnevnik (http://www.dnevnik.si/novice/aktualne_zgodbe/1042208571) commenta i risultati evidenziando la falcidia tra i ministri dell’attuale governo: ad essere rimasti fuori dal nuovo parlamento sono Zver (Educazione e sport), Rupel (Esteri), Mate (Interni), Virant (Pubblica amministrazione), Turk (Sviluppo), Žerjav (Trasporti), Podobnik (Ambiente e territorio), Kucner Dolinar (Educazione superiore, scienza e tecnologia), Cotman (Lavoro, famiglia e affari sociali), Erjavec (Difesa) e Bajuk (Finanze). Vita grama anche per i presidenti di partito: fuori, oltre al gia citato Erjavec dei Pensionati, anche il leader dei Popolari Šrot. Il concetto di ‘collegio sicuro’ non sembra funzionare oltreMuja.
    Nota mia: un’altro che non ce l’ha fatta, abbastanza prevedibilmente, è il nostro Jože Pirjevec. Nostro in senso di triestino. Probabilmente era scontato. Peccato.

  12. Dejan Kozina ha detto:

    Esiti sostanzialmente analoghi, mi riferisce un insider, anche al Consolato generale di via S. Giorgio, dove hanno votato in 293 tra cittadini residenti in Italia e nostri concittadini con doppia cittadinanza, prevalentemente per il centrosinistra, ma con i socialdemocratici in netta prevalenza su liberaldemocratici e Zares.

  13. asem ha detto:

    borut, non scherziamo, dai (o.o1% vai a vederti i vari forum o blog).
    Nel 1991 dei paesi est europei che sono entrati in Eu soltanto la Slovenia non ha troncato decisamente con il comunismo (tant’è che troverai tantisssimi che sono ancora nostalgici di Tito e del parito unico) ma i vertici comunisti si sono trasformati in “liberali” per gli anni ’90 (ma non lo erano, drnovsek docet, spacciato in Europa per liberale, anche se di estrazione culturale comunista – cresciuto da dirigente comunista e come tale interpretato in Slovenia),poi c’erano i vincenti di oggi veri e propri nostalgici (molti quadri arrivano direttamente dagli anni ’80) ecc. ecc.
    Tant’e che anche il partito democratico (presentato spesso come di centro-destra, ma nato in realta negli anni ’90 come partito social-de,mocratico anch’egli)ha il leader (Jansa) di estrazione comunista leninista (poi pentito) e come Pahor e Golobic(terzo partito in Slovnenia) – tutti e tre usciti dai “gioventu socialista” ZSMS che era alle dirette dipendenze del partito comunista jugoslavo che in loro vedeva il “futuro” politico del paese. Ma la cosa più discutibile, da punto di vista democratico e l’ennesima intromissione nella campagnia elettorale di Kucan (ultimo presidente del partito comunista sloveno negli anni ’80 di ex aparati dell’UDBA, organizzazione della quale era tanto tempo a capo).
    però se tutto ciò e normale e va bene. per me non ci sono problemi.
    Dico solo che bisogna stare , secondo me, ma possso anche sbagliare, all’erta.

  14. alessandro ha detto:

    io più che rabbrividire per una formazione politica anti-occidentale, mi preoccuperei di più di una marcatamente occidentale! ma a parte questa battuta, non credo proprio che la slovenia sia un incubatore di comunismo; anzi, credo che sia stata un paese che se n’è liberato subito: il 1 maggio non c’è una sola bandiera rossa (con qualche eccezione) lungo tutta la fascia confinaria, bandiere rosse che invece sono “prepotentemente” issate in tutto l’altipiano triestino. per quel che riguarda i nostalgici di tito credo si tratti di una componente di “gogliardici” tipo molti dei nostri “fascisti” di predappio e di una che -a ragion veduta- pur non essendo comunista riconosce negli eventi a cavallo tra anni 40 e 50 e nell’esercito della jugoslavia di tito, il mezzo che ha “portato” il litorale a quella che adesso è la rep. di slovenia.

  15. Alessio ha detto:

    Ciao a tutti, io scrivo dall’Italia, dalla Lombardia.
    Sono contento per la vittoria dei socialdemocratici in Slovenia ed io sono comunista tuttora. Sicuramente gli anni di governo di Tito non saranno stati un esempio di democrazia ed i servizi “segreti” di cui si avvaleva furono spesso coinvolti in fatti di cui non si voleva parlare, ma pensare che una forma di governo comunista (che comunque non è quella che si formerà in Slovenia ora) sia pericolosa poichè anti-occidentale mi sembra un errore piuttosto grave. Io credo che l’occidentalizzazione “forzata” di molti stati ex-jugoslavi o anche ex-sovietici sia la rovina degli stati stessi. Un Paese neo filo-americano è l’Albania, che sta subendo uno spostamento verso occidente che la gente crede positivo, ma che in realtà serve solamente agli Usa per dimostrare che stati che prima erano vicini all’Urss ora chiedono di entrare nella Nato ed essere “protetti” dagli Usa medesimi. Ricordatevi che il comunismo non significa mettersi in coda per il cibo, essere deportati in Siberia e odiare il resto del mondo, ma la sua applicazione da parte di persone che formano poi dittature personali (Stalin in primo luogo) è da condannare fermamente, ma non l’ideologia di base, fondata sull’uguaglianza e la solidarietà. E la differenza con l’estrema destra è che la destra, invece, è basata sulla discriminazione di razza, di religione, di orientamento sessuale e sul predominio di un popolo sugli altri (nazionalismo), ed assume sempre connotazione violenta. Ricordo che attualmente ci sono liberi e democratici stati che hanno scelto governi dichiaratamente comunisti, ad esempio Cipro (che è nell’Ue), Moldavia, Venezuela, gran parte del Sud America, Mongolia ed alcuni altri, più o meno estesi.

  16. Marco ha detto:

    Inutile negare i dati che hai fornito, Asem, ma devi anche considerare che la ex Jugoslavia era un’anomalia nel’ambito del così chiamato “comunismo”. Accomunarla al blocco sovietico sarebbe come bestemmiare. Inoltre era già presente da tempo una corrente liberale, sotto forma di circoli e iniaziative. Se hai letto il documentatissimo libro di Stefano Lusa sula dissoluzione del partito, ti accorgerai che già da tempo era in atto una discussione interna. Ragionando come te, si potrebbe tranquilamente dire ch eil fascismo italiano è stato perpetrato nel tempo tramite i suoi ex seguaci, diventati in partew pure comunisti dopo la seconda guerra mondiale (lo era anche Dario Fo!). Per quel che conosco la politica interna, non si parla assolutamente di restaurazione comunista e neppure diritorno al passato, anzi mi sembra ch ele posizioni della sinistra slovena siano molto più avanzate di quella italiana, che dovrebbe aver imparato molto dopo decenni di capitalismo. Le tue sembrano tesi preconcette, dettate da livore personale.

  17. asem ha detto:

    Marco, il tuo post potrebbe avere come titolo: va dove ti porta il cuor anche se è “inutile negare i dati che hai fornito”.
    Spero che la stessa magnanimita e la stessa comprensione avranno le elezioni in Austria dove anche la un elettorato estremo (di destra in questo caso) è passato da poco più di 10% al 30%. Sta di fatto che sia in Slovenia che in Austria le posizioni più estreme (di destra in Austria e , di sinistra in Slovenia, per ovvie motivazioni storiche).
    La mia non è una valutazione di merito , solo statistica. Sicuramente c’è un cambiamento, un malessere , una ideologizazzione o non so che, o anche un voto “contro” l’EU.
    Non difendo ne condanno nessuno, però devi amettere che c’è stata una

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