Su ANSA appare oggi il seguente commento proveniente dalla Lega Nord del Veneto. Sarebbe interessante leggere cosa ne pensano i lettori di Bora.La, magari anche Pierpaolo ci aggiunge qualche delucidazione.
(ANSA) – VENEZIA, 16 SET – Il presidente del Consiglio regionale del Veneto Marino Finozzi (Lega), non condivide il modo con cui il Ministro degli Esteri Franco Frattini sta trattando la questione dell’Euroregione dell’Alto Adriatico. E al ministro, oggi a Trieste per trattare con la Giunta del Friuli Venezia Giulia le deleghe che lo Stato potrebbe concedere alla Regione nell’ambito di questo organismo istituzionale transfrontaliero, Finozzi manda un messaggio chiaro: “massima cautela nella pianificazione dell’Euroregione” e comunque procedure concordate tra tutte le Regioni o Stati aderenti. Nessuna fuga in avanti, dunque, e nessun privilegio nei confronti di singoli enti territoriali di cui l’Euroregione si compone. “Tanto più – avverte Finozzi – se si considera che il Governo non ha ancora reso operativo il regolamento sugli strumenti di collaborazione transfrontaliera, come richiesto dall’Europa”. Finozzi, in una nota, solleva perplessità anche sulla validità del progetto Euroregione. “Di fronte all’ipotesi della nascita fattiva di questo organismo, ora allargato anche alla Slovenia – afferma il presidente del consiglio veneto – rallenterei il passo per inquadrare questo nuovo soggetto macroterritoriale in una visione più strategica di evoluzione di tutto il Nord Italia”. Fuori da questo contesto, per Finozzi, il Veneto rischia infatti di essere penalizzato e di subire uno sbilanciamento progettuale in molti settori – come turismo, infrastrutture, ambiente – a favore delle altre realtà del quadrante adriatico. “A queste condizioni – sottolinea Finozzi – l’Euroregione per il Veneto non avrebbe alcuna valenza”. “Piuttosto che su un obsoleto tavolo di collaborazione calato dall’alto – conclude Finozzi – il Ministro degli Esteri e il suo Governo dovrebbero concentrate le energie sulla riforma del federalismo fiscale in modo da garantire a tutte le regioni autonoma di decisione, certezza di risorse e possibilità di progettare il proprio futuro”. (ANSA).
Aggiorno:
Udine
La Lombardia nell’Euroregione non è un capriccio leghista. Ma risponde a un preciso progetto del Carroccio per avviare unasecessione morbida da Roma e fare in modo che al Nord dell’Italia sia data facoltà di operare con una marcia, e autonomia, in più rispetto al resto della Penisola.
È questo l’obiettivo a cui tendono i colonnelli di Bossi che da Milano a Trieste chiedono che Milano non sia esclusa dall’aggregazione che Friuli Venezia Giulia e Veneto porteranno a compimento con la Carinzia, Slovenia e, in futuro, le regioni croate d’Istria e Litoraneo-Montana.
Proprio le possibilità concesse dai Gruppi europei di cooperazione transfrontaliera, per i quali il Parlamento si accinge ad approvare il regolamento attuativo, spalancano le porte – nell’ottica leghista – a un distacco non violento dal resto d’Italia.
L’Euroregione di Tondo e Galan, insomma, potrebbe estendersi anche alla Stiria e alla Baviera per costituire un organismo nel cuore dell’Europa corrispondente al progetto Alpe Adria.
Nel regolamento che il Parlamento italiano si appresta ad approvare, inoltre, è prevista la possibilità per le regioni che costituiranno un Gect di trattare con Roma l’assegnazione di ulteriori competenze. L’Euroregione inserita nel progetto Calderoli di riforma fiscale potrebbe costituire un motore secessionista di grande potenza.
Ed è comprensibile che Umberto Bossi – dopo anni di battaglie politiche – non intenda lasciarsi sfuggire l’occasione per l’intera Padania.
http://www.gazzettino.it/VisualizzaA…-9-20&Pagina=1
Meditate su come ci si appropria di un progetto altrui, si fa finta falsamente di condividerlo e poi lo si rende o irrealizzabile o funzionale ai propri interessi.
ma che storie che ne toca sentir.
“ora allargato anche alla Slovenia” ma va?
Si tratta di operazioni politiche abominevoli, proprio perchè forzate da interessi evidenti di pochi.
Bisogna tenere gli occhi aperti e far capire, per quanto possibile, che il territorio lombardo con la nostra Euroregione non c’entra per niente. (ricordo che si tratta di un mostro di 9 milioni di abitanti in grado di sconvolgere qualsiasi equilibrio interno)
Sembra però che, avendo tutti i governatori allineati a destra, non sia possibile per le istituzioni dire quello che si pensa/che è più logico, per non contrariare l’alleato.
Condivido l’opinione di Julius sulla irrealizzabilità di questo tipo di progetti, nati per mettere i bastoni tra le ruote.
¿No pasaràn? 😀
sono in perfetto accordo con i Ministri, anzi con i Signori Ministri ai quali cortesemente e rispettosamente vorrei, se ciò non comportasse dalle Loro Eminenze un lavoro doppio, vorrei dicevo porre un quesito:
MA QUANDO ANDRETE A FARE UNA PASSEGGIATA CONTROMANO SU QUALCHE TANGENZIALE, BENDATI E IN UNA SERATA SENZA LUNA?
Fatemi sapere che devo rottamare un paio di auto.
rispettivamnete un
Vostro Datore di Lavoro.
PS se qualcuno vuole aiutarmi si metta in lista 🙂
Seguendo le mosse riportate sul Piccolo, disgraziatamente la Kleine Zeitung sembra aver cassato il tema, la collaborazione con la Carinzia su singoli progetti sembra cosa acquisita, mentre non è per nulla chiaro se e come ci sia una volontà di procedere istituzionalmente con l’Euroregione. Particolarmente subdoli sono i commenti che fingono di ignorare la Slovenia. Spero che non sia solo un frutto della mia fantasia malata la supposizione che la Casta si stia appoggiando a quanto disse Menia all’ indomani della dichiarazione costitutiva di Duino. In riassunto disse che senza la Slovenia non si va da nessuna parte e che la Slovenia tarderà, dato che non ha ancora messo a punto la regionalizzazione.Orbene: dato che i patti non sono acqua, almeno per chi non ebbe a rispondere del 24.05.1915 e dell’ 8.09.1943, la Slovenia entra con tutto il territorio nazionale, quindi la regionalizzazione è solo una foglia di fico- Io non discuto che la Slovenia sia essenziale, non sono un patiro della dietrologia, ma mi sa di bruciato che la discussione sull’Euroregione sia condotta solom in FVG, che il ruolo della Slovenia sia ambiguo, quello dell’Istria almeno altrettanto, ma Tondo e Doerfler parlino solo di progetti superconcreti e limitati-
Se c’è l’intenzione di limitare la collaborazione a singoli fatti formali, come in fondo succede in altre Euroregioni, non-GECT, come Oberrhein, allora se ne può discutere, ma disprezzo profondamente chi fa lo strattamente indispensabile quasi di nascosto e non ha il coraggio di dire: “Euroregione sì, ma non GECT”. Maqari sarebbe una soluzione: personalmente credo che questa formula ambiziosissima, condivisa solo da una “microregione” tra Belgio e Francia (Lille), ci sia di ostacolo- E’ troppo dipendente da burocrazie e da paragrafi, che nelle stanze dei bottoni, dove siedono fior di giuristi, che sarebbero altrove disoccupati, si sappia benissimo quali sono gli ostacoli.
CI PRENDONO PER IL CULO!