1 Settembre 2008

Inquinamento elettromagnetico, al via le rilevazioni

Ai nastri di partenza, finalmente, le rilevazioni dell’inquinamento elettromagnetico. Dopo anni di attesa dovrebbero prendere il via a metà settembre i controlli sulle emissioni prodotte dalla antenne di telefonia.
Il progetto, avviato dalla giunta Brancati, si era immediatamente arenato. L’idea era quella di utilizzare i fondi provenienti dall’installazione di antenne su suolo comunale per acquistare i macchinari necessari ad effettuare i controlli e quindi per misurare i livelli di elettromagnetismo. Il progetto si era però fermato alla prima parte.
Ora sarà la giunta Romoli ad occuparsi della questione, facendo partire le rilevazioni dall’area del San Giovanni di Dio, per poi effettuare controlli nelle zone più sensibili, in primis quelle attorno agli istituti scolastici.

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16 commenti a Inquinamento elettromagnetico, al via le rilevazioni

  1. gigi ha detto:

    ancora una volta, complimenti a romoli. concretizza le chiacchere del brancati!!

  2. Franz ha detto:

    Non solo, i fondi dovevano anche servire per l’arredo urbano dei quartieri in cui sono situate le antenne… ma come al solito, Bon e Brancati erano capaci solo di tanti bla bla, bene invece Romoli anche su questo punto.

  3. Leo ha detto:

    Beh, prima di applaudire vediamo se i controlli partono perchè quanto a bla bla mi pare che anche questo sindaco sia piuttosto bravo. E ci aggiunge anche la foto.

  4. ora ha detto:

    forse e’ piu’ bello da vedersi lui che no il baffo bialetti con la bocca storta che lo ha preceduto e che ora e’ anche presidente dello IAL….(emanazione CISL)…..

  5. ilCaio ha detto:

    Azz,ora!
    ma come te fa a venir in mente un concorso de bellezza tra Romoli (la candidata n.1 col bikini azzurro) e Brankati (la n.2 col bikini rosso,già testimonial delle strisce depilatorie Veett).
    Brrrrr,go el pel de oca…

  6. ora ha detto:

    ho detto bello da vedersi mica da VOTARE!!! :))))

  7. Lauro ha detto:

    Si, Romoli porta avanti le ciacole de Brancati.. ma dove xe invece le robe che prometeva lui in campagna eletoral?
    Che fine ga fato le rilevazioni dela Livarna e quel comitato de citadini che me ga tontonà ogni giorno sul giornal per sete ani? E perché nol disi niente sul fato che Trieste ne ga portà via il porto de Monfalcon e deso ne porterà via anche le aziende de acqua e gas? E dove xe i casoneti dele scovaze? Più che la fotografia bisognasi che se scrivi l’elenco dele promese, ma forse xe per questo che il se fa veder de meno in mezo ala gente, perché i podesi ricordarghele.

  8. etabeta ha detto:

    Be…..far bella figura dopo la gestion de Brancati no ghe voleva esser fenomeni. Ma almeno Romoli pian pian va avanti anche lui gà una certa età ormai. Una critica: dovessi farse veder de più in giro dai cittadini come faseva in campagna elettoral.La voce della gente e sempre un buon stimolo per migliorarsi sia che te critichi,sia che te lodi.

  9. bisiaco ha detto:

    El porto no xe roba de gorizia.

  10. Franz ha detto:

    Ciò bisiaco, la provincia si che xè ancora de Gorizia però (anche se quei che governa ga fatto de tutto perchè no fossi consiglieri nella maggioranza che rapporesenta il capoluogo…solo bisiachi xè grazie ai sinistroidi!) e siccome Monfalcon – ve piasi o no – xè in provincia de Gorizia xè una roba che ne riguarda, eccome.

  11. etabeta ha detto:

    Franz parole sante te quoto in piena !!!!!
    Lauro go dito che al và pian ,pian forse bisogna ricordarghele spesso scrivendo anche sui giornai.

  12. abc ha detto:

    Il porto di Monfalcone non ha attinenza col comune di Gorizia, se mai con la provincia.

  13. GATTOSILVER ha detto:

    Va bene, il Comune compra gli strumenti, se ho capito bene. Ma poi le misurazioni chi le effettua? Ci sono persone qualificate nell’ambito del Comune per questa necessità?
    Non è un lavoro che si inventa in qualche giorno: non vorrei che la strumentazione poi finisse pr essere prestata a tempo indeterminato a qualche ditta esterna, senza accordi precisi che salvaguardino un corretto ritorno economico per chi si espone con l’acquisto. Mi piacerebbe sentire dagli interessati cosa si pensa di fare e come.

  14. utah72 ha detto:

    La domanda nasce spontanea: se i cittadini goriziani sono tutti dei geni con sempre una pronta risposta a tutto, perche` la citta` continua ad arrancare nel nulla?

  15. etabeta ha detto:

    Utah72 te rispondo mi, quando te và a chieder qualcosa o te proponi la risposta se sempre quella “NO SE POL”…………

  16. Lauro ha detto:

    @Utah72
    Mi era sfuggito questo tuo commento.
    Domanda più che pertinente, vista la situazione. E la risposta di @etabeta coglie bene, ma solo una parte, a mio parere. Perchè “chieder qualcosa” o proporre, è monco. Quello che manca è il voler fare ed il voler rischiare.
    Sta nella storia dello sviluppo di Gorizia, soprattutto del dopoguerra, il problema.
    Il “no se pol” è figlio della situazione di “inamovibile stabilità” che questa terra ha avuto e voluto per decenni. Figlio dei veti incrociati tra categorie economiche, posti a rifiuto di quei cambiamenti che potevano squilibrare la spartizione delle risorse in campo. E le risorse non erano solo la Zona Franca, ma anche le quantità ed il tipo di licenze commerciali, i terreni ed i servizi industriali, etc.
    Ecco perchè “no se pol”, perchè se do una cosa a te poi devo darla anche all’altro. La politica ha avuto per anni il mandato di controllare che la spartizione avvenga “equamente”. Fino a quando c’era da spartire, ovviamente. In quegli anni c’è gente che si è arricchita, e molto, ma nessuno ha reinvestito, perlomeno qui.
    Col passare degli anni la torta si è fatta via via più piccola, ma la mentalità non è cambiata.
    Un esempio rivelatore..
    Negli anni ’80 un gruppo di commercianti, visto come andavano le cose, si era proposto per fare un centro commerciale (sto parlando di vent’anni fa..). Investimenti, soldi propri.. Il sindaco di allora, Scarano, era “emanazione” dei commercianti, essendo stato per anni il Direttore dell’Ascom. E capiva che qualcosa si doveva fare, perciò guardava con un certo favore all’iniziativa. A farla breve, si è trovato una prodigiosa raccolta di firme contrarie, ed è partita una “crociata” che ha sconvolto l’Ascom e la sua carica di Sindaco. Del progetto non si è più parlato e di centri commerciali siamo circondati.
    E’ solo uno degli esempi possibili. Ma qui c’è il vero significato del “no se pol”: neanche ti te pol.
    Perciò chi aveva un’idea e dei soldi da investire lo ha fatto altrove. L’importante era salvaguardare il “tran tran” e gli equilibri a Gorizia. E questo ci ha portati alla situazione attuale, e ciè il tentare almeno di vendere ciò che ci è rimasto al miglior offerente.

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