18 Agosto 2008

Dal Kosovo all’Ossezia del Sud a…

Quando scoppia una guerra dire “noi l’avevamo detto” appare quanto minimo irrispettoso e assolutamente inutile per i destini dei paesi e delle popolazioni coinvolte. Eppure i diversi articoli e commenti che in questi giorni hanno messo in luce un parallelo tra quanto avviene in Ossezia del Sud e quanto avvenuto in Kosovo mi rimandano ad alcune cose discusse anche su bora.la.

La comunità internazionale ovviamente cerca di non far emergere il parallelismo, ma nel caso del Kosovo uno dei motivi che spingeva il sottoscritto e molti altri a valutare come inopportuna se non l’indipendenza ma sicuramente la procedura attraverso la quale questa è arrivata, era proprio la preoccupazione che questo potesse rappresentare un precedente pericoloso.

Questi giorni di guerra ci hanno proposto una situazione ben più complessa e violenta di quella del Kosovo attuale, ma hanno riproposto gli stessi meccanismi politici. Il presidente russo Medvedev, mentre da giorni “gioca” a dimostrare chi comanda in quell’area, ha annunciato chiaramente che la Russia appoggerà i secessionisti dell’Ossezia del Sud. E allora potremmo iniziare a discutere a lungo se e per quali motivi dovremmo approvare o meno questa o quella posizione. Con argomenti, come ho letto in questi giorni, del tipo che se è vero che nel caso del Kosovo che il 95% della popolazione è albanese, è altrettanto vero che in Ossezia del Sud l’80% della popolazione ha passaporto russo.

Ma non voglio qui affrontare direttamente questa discussione, solo sottolineare il parallelismo, che, come riporta un interessante articolo di Luka Zanoni su Osservatorio sui Balcani, è ovviamente molto trattato dai media e dagli analisti serbi.

Esiste però un altro elemento che io considero ancora più imporrante nel parallelismo, ed è il ruolo assolutamente secondario dell’Europa. La nuova guerra fredda, in miniatura nel caso del Kosovo, ben più evidente nel caso dell’Ossezia, fa emergere in maniera tragica che l’Europa non ha peso nelle scelte strategiche riguardanti anche paesi a noi vicini, nei quali i giochi sono fatti da Stati Uniti e Russia.

Avevo detto nel post sull’indipendenza del Kosovo che uno dei motivi per la quale la consideravo poco opportuna era appunto la messa in crisi della politica dell’Unione Europea. Oggi leggo un articolo di Panebianco dal Corriere che pone in modo molto più forte questo concetto legato alla crisi in Ossezia del Sud. Dice Panebianco che “se consideriamo freddamente i fatti dobbiamo ammettere che, al contrario, l’Europa esce malissimo da questa crisi. Ha solo mostrato una volta di più che essa non è neppure embrionalmente e, continuando così, non diventerà mai, un’entità politica”, e vede questa debolezza sia da un punto di vista di immagine che di sostanza.

Ed ora si rafforza la pressione di Usa e Russia sugli altri Stati per l’equilibrio geopolitico dell’area. La pressione però è globale, e in questa considerazione non è banale pensare anche al Kosovo, che finora è stato riconosciuto solo da 45 paesi, quando ne servono la metà più uno dei 192 membri dell’Assemblea delle Nazioni Unite.

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50 commenti a Dal Kosovo all’Ossezia del Sud a…

  1. Stelio ha detto:

    E che diranno Medvedev e Putin della Cecenia? E degli amici del Daghestan?
    Avallare l’indipendenza del Kosovo è stato un suicidio politico dell’Europa, un’odiosa dedizione supina agli Stati Uniti e uno stupido inimicarsi la Russia. Con che logica adesso dovremmo difendere l’integrità territoriale della Georgia? Potevamo fare i furbetti con la Serbia, ma con la Russia è più difficile…

  2. alessandro ha detto:

    Gli stati Uniti dalla caduta dell’URSS non hanno fatto altro che accerchiare la Russia (basi nelle repubbliche centro asiatiche, intervento in afghanistan, rivoluzioni colorate (rosa in georgia ed arancio in ucraina…)e i camerieri europei sono là…passivi…ad annuire con la testa e a “rimproverare” la russia come se fosse lei ad avere bisogno di noi e non noi di lei. giusta la sottolineatura su come tutti evitano il parallelismo col kosovo, scandalosi sia i politici che i giornalisti che non fanno altro che ripetere quanto cattivi siano medvedev e putin…

  3. alessandro ha detto:

    ed ho tralasciato completamente il paventato ingresso della georgia nella nato e lo scudo missilistico in polonia…non è che la russia gioca alla guerra fredda, essa non è mai del tutto finita nonostante il fatto che per quasi un decennio la russia sia rimasta prona sulle proprie rovine da cui gli oligarchi traevano immense ricchezze…

  4. Ciacci ha detto:

    Bon, bon dai, adesso che xe finide le ferie, un bandana, dò pacche, qualche batudon e se sistema le robe fra i muloni…

  5. Lina ha detto:

    Caro gian matteo,
    permettimi di dissentire
    la secessione unilaterale del kosovo è stato un atto gravemente illegale che è andato contro una risoluzione onu che dava il kosovo alla serbia perché suo da sempre
    ke poi ci siano piu’ albanesi che serbi è dovuto al fatto che i serbi sono stati sterminati e se qui mi dici che non è vero ti posso anche dar ragione perché conosciamo tutte le stragi , da quella di srebrenica a quelle croate, bosniache, ruandesi, tibetane.. tutto conosciamo tranne che le stragi subite dai serbi
    ma quando sono arrivati i turchi.. e cioè ti parlo del giurassico, in kosovo c’erano i serbi
    puoi guardare la battaglia di kosovo polje
    poi si sa che gli albanesi fanno tanti figli e i serbi sono una razza in estinzione in kosovo perché esistono i pogrom (la caccia al serbo bas…. ) ed esistono le inferiorità numeriche che sono di un figlio di famiglie serbe contro 7 figli di famiglie albanesi
    ma dire : l’avevamo detto non è male
    quando noi lo dicevamo che si apriva il vaso di pandora con il riconoscimento della secessione del kosovo era perché sapevamo che ci sarebbero stati altri morti e l’ossezia è solo la prima di una lunga lista
    vedrai.. paesi baschi.. e chi piu’ ne ha piu’ ne metta…magari anche la padania.. perché no ?

  6. ivana/serba ha detto:

    sono perfettamente d accordo con lina..bisognerebbe essere un po più realisti,e nn dire solo le cose ke fanno comodo..i serbi sn sempre stati visti come cattivi assasini,colpevoli di genocidio..ma delle tantissime vittime serbe in kosovo??ki ne parla??l indipendenza del kosovo è assolutamente illegale,ma purtroppo cosa può fare un piccolo (ormai) stato come la serbia contro l america??e l europa be era normale ke si sarebbe piegata e avrebbe acconsentito..

  7. furlàn ha detto:

    Eh no, io non ne conosco molto del Kosovo ma mi pare chiaro di chi sia stata la responsabilità di tutto quello che è successo. Portava il nome Milosevic. Milosevic ha distrutto la Jugoslavia per i propri fini personali. Lui e la sua compagnia (assieme a tanti altri politici) hanno tirato avanti dispensando nazionalismo, ma la patria non si mangia. Hanno dispensato nazionalismo in abbondanza perchè per loro era più conveniente che dispensare pani e pesci. Mi dispiace che qualche serbo leggendo possa travisare una critica ai potenti di quel paese come una condanna all’intera popolazione.
    Mi criticassero solo perchè sono italiano (come in tanti paesi esteri ancora succede) mi sentirei in minima parte nella stessa situazione.

  8. ivana/serba ha detto:

    nn xkè sn serba,cmq credo ke tu (furlan) evidentemente della jugoslavia sappia poco..nessuno mette in dubbio ciò ke Milosevic ha fatto,nemmeno nega..però accanto al suo nome metti anke Tudjman(informati sull’operazione croata Oluja)poi Izbegovic,e dagli “aiuti” ke hanno ricevuto da parte dell’Arabia Saudita e da altri paesi arabi..infomati sul tipo di aiuti..Per nn dimenticare l’Uck,prima kiamati TERRORISTI,e poi qnd all’america x suoi motivi è girata,sn diventati guerriglieri..be inoformati sui pogrom anti-serbi del 2004..guarda caso qst terroristi ora fanno parte del governo di Pristina..una classe politica,corrotta,legata alla criminalità,e ai traffici..bel futuro per il Kosovo..inizia bene,auguri!!

  9. furlàn ha detto:

    Scusa Ivana ma chi era a capo dell Jugoslavia quando tutto è incominciato nel 1990/91? Era Milosevic o no? Insomma perchè dobbiamo negare la realtà? Ti dico solo che quell’uomo andava processato per le schifezze che ha fatto. La scusa del “lo facevano tutti, lo facevo anch’io” la conosciamo bene in Italia.

  10. asem ha detto:

    furlàn, il vero problema della Jugoslavia nel periodo dopo la cadua del muro di Berlino (anni 1990 – 1995) era che le masse non sono riuscite a cambiare le elite politiche jugoslave (tranne casualmente la Slovenia – che ha avuto dal 1990 – 1992 un governo di “democratici” non fuoriusciti e cresciuti nel partito comunista jugoslavo).
    Milosevic era un fervente comunista e continuatore del partito socialista jugoslavo, Tudman era un ex-pupillo di Tito e negli anni’60 il più giovane generale dell’armata jugoslava, Isebegovic un vecchio militante ecc. ecc. ecc.
    Le disgrazie della Jugoslavia vanno ricercate anche nel lunghissimo periodo di amministrazione comunista con a capo Tito e la sua nomenclatura.

  11. alessandro ha detto:

    per i serbi il kosovo è serbia e la serbia è il kosovo. non mi fiderei comunque tanto di chi addossa la responsabilità della dolorosa questione kosovara solo a milosevic; i movimenti indipendentisti anti-serbi agivano anche quando il kosovo godeva di autonomia. un’autonomia così marcata da prevaricare a volte i diritti degli stessi abitanti serbi del kosovo. molta della questione è propaganda atlantista che ha sempre dipinto i serbi come pazzi sanguinari e sadici e i poveri albanesi come vittime dell’irrazionale odio serbo. ora è evidente che pulizia etnica, massacri vari, violenza sui civili, ecc sono inacettabili ma nell’ex yugoslavia non si risolve tutto con le semplicistiche spiegazioni offerte dal tg. l’occidente ha voluto smembrare la serbia, ha voluto rimangiarsi la parola data in sede onu…ora si straccia le vesti per la georgia (aggressore) e all’epoca dell’indipendenza kosovara i paesi cd. occidentali facevano a gara a chi riconosce prima pristina!

  12. alessandro ha detto:

    «La doppiezza della diplomazia statunitense, assieme all’esasperazione dei sentimenti di ostilità e di vendetta provocati dalla guerra, è all’origine della situazione di anarchia e di violenza che si è stabilizzata nel Kosovo dalla fine della guerra a oggi. La «pulizia etnica» non è stata fermat a: ha cambiato direzione. I profughi serbi e rom sono stati oltre 300 mila, mentre duemila persone, in maggioranza di etnia serba, sono state uccise o sono scomparse. E circa 150 monasteri e chiese ortodosse sono stati distrutti, come l’Unesco ha di recente denunciato. La secessione ha ulteriormente aggravato questa devastazione razzista.
    L’intervento militare della Nato ha cancellato di fatto l’autonomia politica della Serbia e ulteriormente frammentato i territori della ex-Jugoslavia secondo una logica imperiale che risale alla «questione d’Oriente». A questa guerra di aggressione ha largamente partecipato anche l’Italia e il governo italiano è tuttora schierato con gli Usa nel sostenere la secessione del Kosovo. Tutto questo nel segno di una conclamata violazione dell’articolo 11 della Costituzione e di una continuità atlantista della politica estera italiana. Non da oggi, il diritto internazionale e la Costituzione italiana vengono subordinati al culto della forza e al delirio di onnipotenza degli Usa.»

    estratto da Il caso Kosovo e il diritto internazionale
    di Danilo Zolo – 14/10/2008
    dalla mailing-list Arianna Editrice

  13. furlàn ha detto:

    asem: la tua analisi sembra giusta, ma mi domando a volte se anche Tito un po’ nella tomba non si sia rivoltato. Perchè i serbi non danno la colpa a lui di quello che è successo? In fondo se il Kosovo è Serbia allora perchè il buon vecchio maresciallo gli diede un’autonomia?

    Io non ho interesse a farmi partecipe di una parte o l’altra, ma ripeto, se il popolo serbo ha subìto delle privazioni ed angherie nonchè i ‘bombardamenti umanitari’ non posso che essere solidale. Anche noi italiani ci siamo in fondo trovati invischiati in porcherie commesse in nome dell’Italia intera ad opera del nostro esercito in giro per l’Europa. Questo almeno un ex-jugoslavo dovrebbe capirlo.

  14. ivana/serba ha detto:

    x furlan:sinceamente credo ke tu sia di parte e leggi tr “fumetti americani”..nn credo ke tu sappia come hanno vissuto le varie nazionalità durante il regime di tito..posso dirti ke ciò ke è successo nel 1990,in buona parte è colpa sua,c teneva uniti “+ con il bastone ke con la carota”..era una dittatura,nessuno poteva dire niente,ne tanto meno ribellarsi xkè si sapeva la fne ke avrebbe fatto..il nazionalismo è presente nei serbi,nei croati,nei musulmani bosniaci,e nei siptari del kosovo..tutte le nazionalità dell’ex-jugoslavia sn macchiate di sangue..tutte..nn solo i serbi!!forse dovresti informarti un pò di più..

  15. furlàn ha detto:

    Ivana:
    Io non conosco la storia serba ma conosco abbastanza bene quella italiana e se permetti posso dirti che in Italia le ‘minoranze’ o finte-tali vengono rispettate con modelli di autonomia che sono presi ad esempio da tutto il mondo. Prova a passeggiare per Bruneck, Sterzing, o Brixen (si sono città italiane) e forse capisci che tutelare le minoranze anche quando non sono tali è una questione che non si risolve con le ricette dei nazionalisti.

    ps. Fino a poco tempo fa leggevo Tex che non è un fumetto propriamente americano.

  16. alessandro ha detto:

    Tito diede l’autonomia al kosovo per “indebolire” la serbia ed evitare che essa fosse troppo “forte” spostando marcatamente il baricentro della yugoslavia sull’etnia serba. O almeno questa è la mia interpretazione dei fatti.
    per quel che riguarda le minoranze sono d’accordo con furlàn anche se credo che difendere l’integrità territoriale sia un diritto dello stato. se ad esempio gli altoatesini si organizzassero in milizie armate e discriminassero di fatto gli italiani (minoranza in sud tirol-alto adige) credo che la risposta di roma non si farebbe attendere…

  17. furlàn ha detto:

    alessandro: sempre che prima di tutto questo da Roma il leader della Lega dei Comunisti d’Italia non si rechi a Bolzano per istigare gli italiani con parole come “mai più nessuno potrà toccare un italiano” revocando gran parte dell’autonomia dell’Alto Adige, lo status paritario della lingua tedesca, pronunciando poco dopo (sempre lui ma in veste di Presidente della Repubblica) un violento discorso contro l’etnìa tedesca e assimilandola ai barbari germanici invasori in occasione dell’anniversario della battaglia della foresta di Teutoburgo. Avviando una politica di re-italianizzazione forzata di quelle terre con chiusura delle scuole autonome di lingua tedesca e la sostituzione di funzionari amministrativi e insegnanti con italiani o persone ritenute fedeli all’Italia. E se magari inizialmente l’etnìa tedesca reagisse alla perdita dei suoi diritti costituzionali con la resistenza non violenta, guidata dalla Lega democratica dell’Alto Adige (LDAA). E se gli altoatesini boicottassero le istituzioni ed elezioni ufficiali e stabilissero istituzioni e scuole separate, dichiarando l’indipendenza della Repubblica del SudTirolo, riconosciuta solo dall’Austria, adottando una costituzione e tenendo un referendum sull’indipendenza, che registri l’80% dei votanti con un 98% di sì?

  18. furlàn ha detto:

    Allora io proprio in quanto italiano mi vergognerei per quello che il mio Paese nelle vesti di un pazzo psicopatico fa nei confronti di una minoranza. Non mi metterei a tirare fuori puttanate sulle sante guerre puniche per giustificare ciò che non è giustitficabile. E’ bello il confronto ma noi, italiani in primis, non possiamo permetterci di lasciare che queste cose accadano perchè qui, soprattutto a Trieste, sono già accadute.

  19. Eric ha detto:

    — Agli alto atesini (o, più propriamente Sud Tirolesi) non è mai stato consentito di votare per scegliere se stare in Austria o in Italia. Con ogni probabilità avrebbero scelto di staccarsi dall’Italia, hanno forse solo avuto la sfortuna di aver perso due guerre mondiali di fila.
    — L’Italia ha consentito nel periodo 1939-1943 agli Alto Atesini l’Opzione tra l’emigrazione in Germania (che allora aveva annesso l’Austria) e l’integrazione forzata nella cultura italiana qualora fossero rimasti in Italia. Assomiglia più ad una pulizia etnica che ad una politica di tutela delle minoranze.
    — Proprio l’Alto Adige poteva fornire un esempio di come risolvere la questione del Kosovo mantenendolo entro i confini serbi ma fornendogli ampia autonomia (che in parte peraltro già aveva).
    — Penso che siamo male informati dai mass media sulla questione Kosovo. America e Russia si contraddicono entrambe quando proclamano contemporaneamente l’inviolabilità dei confini della Georgia (Serbia) e il diritto all’autodeterminazione dei Kosovari (Osseti). Noi ovviamente sentiamo di più la campana atlantica ma il ridotto numero di stati che ha riconosciuto il Kosovo fa capire che la nostra idea non è maggioritaria. La verità è che vi sono molte somiglianze tra Ossezia e Kosovo.
    — Le mafie hanno un ruolo notevole nella questione Kosovo. Il numero di Limes di Febbraio 2008 dedicato all’indipendenza del Kosovo ha un articolo dall’eloquente titolo “Le mafie ringraziano”.

  20. Julius Franzot ha detto:

    Io non credo che l’ integrità territoriale a tutti i costi sia oggi qualcosa di sacro. Se un Popolo, una Regione, decide un referendum pacifico e legale di autodeterminazione, non vedo perchè bisogni aspettare guerre, morti e distruzioni per arrivare allo stasso scopo.

  21. furlàn ha detto:

    Eric, anche la mafia italiana lo ebbe nella seconda guerra mondiale di qua e di là dell’Atlantico ricattando il governo americano con i sindacati portuali sul blocco dei porti della costa est. Non parliamo poi dello sbarco in Sicilia. Non siamo delle verginelle neppure noi.

  22. ivana/serba ha detto:

    x furlan:forse nn hai capito,ke nn giustifico Milosevic e nemmeno sostengo ciò ke ha fatto..il paragone che hai fatto con il caso italiano,nn c’entra..si,si tratta sempre di minoranze,senza dubbio, ma ogni storia è a se..nel kosovo serbi e albanesi,nn sn mai riusciti a vivere in pace ne civilmente..ma da secoli..nell’impero ottomano venivano uccisi serbi,nel regno di di serbia croazia e slovenia,venivano cacciati albanesi,nella 2 guerra mondiale,venivano uccisi serbi grazie all’appoggio dei nazisti..ecc..(per nn entrare in dettaglio) l’odio ke si è creato nel tempo,è qualcosa di insuperabile..io volevo solo dire,semplicemente,che non solo i serbi sono “assasini” ma che nei balcani putroppo sono tutti sporchi di sangue..ma tu punti il dito solo contro la serbia..mi sembra limitato..

  23. furlàn ha detto:

    Ivana. Ti sbagli, non ho mai voluto puntare il dito contro i serbi. Ho puntato il dito contro Milosevic. Io non credo che Milosevic sia il popolo serbo, così come i georgiani non sono Sakashvili, i russi non sono Putin, gli italiani non sono Berlusconi. Ti ringrazio lo stesso per la discussione, senza ironia.

  24. ivana/serba ha detto:

    ora siamo d’accordo..cmq sn sempre aperta al confronto 🙂 il fatto è ke trovo ingiusto qnd parlano male solo della serbia (ke sicuramente ha commesso tanti errori) ma nn è l’unica..solo questo volevo dire..

  25. asem ha detto:

    furlàn,
    ormai è chiaro quasi a tutti il fallimento ideologico del comunismo jugoslavo(perchè dici; Perchè i serbi non danno la colpa a lui di quello che è successo? In fondo se il Kosovo è Serbia allora perchè il buon vecchio maresciallo gli diede un’autonomia?).
    Tito uccise circa 1.000.000 di persone per arrivare al potere, in Serbia scaccio ed uccise tutti gli intellettuali e tutta la corte serba, che si era rifugiata in Inghilterra per sfuggire ai nazisti.
    Dichiaro adirittura i re serbi come collaboratori ecc. ecc.
    Ma credo tu debba conoscere un pò di più la storia della jugoslavia per dare dei giudizi in merito.
    Le divisioni c’erano già prima ma egli le amplio e uso il classico “dividi et impera”, condito mpero da molta retorica e menzogne ideologiche, che però alla fine diedero il risultato che tutti abbiamo visto.

  26. alessandro ha detto:

    furlan: ma hai copiato da wikipedia (voce kosovo) il tuo intervento sul confronto kosovari-altoatesini? Comunque in definitiva, ognuno la pensa come vuole sull’integrità territoriale: io penso che lo Stato possa difenderla. Penso inoltre che la propaganda atlantista abbia fatto di tutto per screditare i serbi e far credere che le mire albanesi sul kosovo siano nate solo dopo la repressione serba. Comunque per la felicità degli albanesi mamma nato ha permesso il raggiungimento del disegno di espulsione dei serbi dalla grande albania, e per la felicità della nato, l’uck ha fatto il lavoro sporco per disgregare una serbia troppo filo-rusa e non asservita agli interessi atlantici.
    E dico questo non ignorando le tragedie immani delle persone, ma cercando di ricondurre la questione all’unico vero livello a cui si è giocata negli ultimi anni: quello internazionale.

  27. furlàn ha detto:

    alessandro:
    si ho copiato da lì.

  28. alessandro ha detto:

    aaah, mi sembrava di averlo già letto da qualche parte 🙂
    comunque è condivisibile a mio parere la tua posizione su milosevic anche se non credo che nel contesto yugoslavo tutto si possa ridurre al attribuirgli tutte le responsabilità…

  29. furlàn ha detto:

    Scusa, sarà perchè ho appena finito di leggere “La banalità del male” della Harendt, allora dici che sono io che mi faccio prendere da fervori giustizialisti?

  30. ivana/serba ha detto:

    Seconde me il disfacimento della Jugoslavia ciò ke ha portato a questo risultato e a ciò ke è successo dopo,nn è responsabile solo Milosevic..al contrario sn tanti!!tra cui anke l’america e l’occidente..cmq volevo dirti una cosa,sei tr fissato su Milosevic,come ha scritto una giornalista nn ricordo il nome,quanti morti ci devono essere xkè si parli di genocidio??in base a ciò ti dico ke nn è solo Milosevic il killer dei balcani,ma c’è ne sn altri,Tomislav Marcep(croato),Naser Oric (musulmano-bosniaco),Ramush Haradinaj(albanese) e tanti tanti altri..purtroppo..quindi con ciò ti dico ke in una guerra non è responsabile solo uno..sarebbe toppo comodo..

  31. furlàn ha detto:

    D’accordo che non sarà l’unico responsabile così come Hitler non era l’unico responsabile, se non avese trovato degli aguzzini che facevano lo sporco lavoro per lui. Io non assolvo Hitler e non assolvo Milosevic. Il ragionamento che fate voi a me non piace: mi ricorda troppo i ragionamenti di certi demagoghi. Sorry, amici come prima.

  32. ivana/serba ha detto:

    mi dispice ma tu sei troppo riduttivo..credo ke tu nn sia a conoscienza di ciò ke è veramente successo..infatti fai pargoni ke nn c’entrano..o c entrano poco..cmq dovresti informati un pò di più e essere oggettivo,sarebbe un discorso lungo da fare..cmq ti faccio un esempio x spiegare ciò ke voglio dire,la slovenia e croazia sn state incitate dagli usa e dall’occidente a cercare la secessione..ti dico inoltre ke la croazia,si armava tramite accordi con l’ungheria,già dall’86..nn c’era ancora Milosevic e l’esercito a quell’epoca era unico..sn state tanti avvenimenti ke hanno portato allo scoppio della guerra..

  33. furlàn ha detto:

    Continui a dirmi che non conosco niente della storia della Jugoslavia, come se questa affermazione possa permetterti di smentire quello che è stato sotto gli occhi di tutti negli ultimi 20 anni.
    Non posso dire di aver vissuto quei drammi in prima persona, ma sento di avere il diritto di prendere le difese di chi ha perso un caro per colpa di un pazzo sanguinario. Forse i media qui ce l’hanno raccontata in un altro modo di come ve l’hanno raccontata a voi. Ma di giornali chiusi dalla polizia politica negli ultimi 20 anni da queste parti non ce ne sono stati. Mi spieghi cosa ci fa/faceva un “ministero per l’informazione” in Serbia? Mi spieghi perchè Radio B-92 è stata chiusa nel giugno del 1999?

  34. furlàn ha detto:

    era marzo 1999 scusa.

  35. asem ha detto:

    Il “ministero per l’informazione” in Serbia è una tipico relitto del passato comunista, che non vuole passare ma si trasforma. Ormai è chiaro che il comunismo prima di finire si trasforma in nazionalismo, pur di rimanere a galla.

  36. asem ha detto:

    furlàn, nella jugoslavia, a differenza degli alrti paesi est europei, la propaganda è riuscita veramente a “convincere” la masse che Tito e la sua forma, la sua versione del comunismo erano le cose megliori al mondo (il modello più “democratico”, “popolare”, “sociale” possibile), il miglior modo per gestire il potere ed una nazione. Se la disillusione negli altri paesi dell’est europa era già abbastanza forte negli anni ’60 per non dire poi negli anni ’70, in jugoslavia fino alla metà degli anni ’80 gli “intelettuali” e la propaganda avevano un reale controllo sulle masse e le critiche meggiori al sistema venivano addiritura da sinistra, criticando il comunismo jugoslavo per troppo blando.
    La fine del sogno e la ricaduta sul mondo reale è stata però ben più dura che altrove.

  37. furlàn ha detto:

    asem: un sistema di propaganda così ben oliato non si smantella da solo nel momento in cui muore Tito. Secondo me ha continuato a funzionare ed a fare gli interessi della nuova classe dirigente. Forse non solo in Serbia ma anche in altre ex-repubbliche.

  38. Arlon ha detto:

    asem:Il “ministero per l’informazione” in Serbia è una tipico relitto del passato comunista, che non vuole passare ma si trasforma.

    Come l’Ordine dei Giornalisti in Italia?? 😀 ben, dai.

  39. ivana/serba ha detto:

    X furlan:io sono cresciuta i Italia ma al contrario di te nn ho letto solo la propaganda americana!!anzi ho cercato di avere più informazioni possibili..x questo continua a dirti e ripeterti di informarti di più..Seconda cosa,non è ke i serbi siano rimasti illesi dalla guerra..I 700 mila serbi espulsi dalla croazia??quelli sterminati nella Krajna??ne sai qualcosa??x nn parlare delle vittime in kosovo anke recenti (2004) dove l’amministrazione internazionale nn ha fatto niente x impedire il pogrom..come vedi siamo vittime anke noi!!nn solo carnefici!!ecco perchè nell’ex jugoslavia sn tutti colpevoli!!

  40. La Mula ha detto:

    Che bello! Finalmente vi scannate qui e non sul povero imbriagone austriaco suicida!

  41. furlàn ha detto:

    In effetti farsi un’idea di quello che è successo leggendo tra le altre cose Demetrio Volcic o il diario di Biljana Srbljanovi? è un atto di sottomissione alla propaganda americana. Me lo vedo il buon vecchio Demetrio mentre prende ordini da Washington su cosa scrivere nel suo libro “Sarajevo”.

  42. pierpaolo ha detto:

    La Mula
    Ott 21st, 2008 a 16:43
    Che bello! Finalmente vi scannate qui e non sul povero imbriagone austriaco suicida!

    guardando la tv ieri ho visto le scene degli scontri tra studenti e polizia a milano e mi sono chiesto da dove arrivasse tutta quella violenza fino a quelle menti bacate.

    leggendo commenti come questo si capiscono tante cose.

  43. alessandro ha detto:

    Non sempre la propaganda si fa prendendo ordini da qualcuno in prima persona. Ad esempio angelo panebianco sul corriere scrive ferventi articoli a sostegno degli stati uniti e del sistema economico liberista. Perche ci crede e basta! Beh, forse anche lui riceve delle pressioni ma questo non lo so… Consiglio a tutti spassionatamente, non per convincere qualcuno ma perchè è un bel libro “contro l’americanismo” di Marco Tarchi.

  44. alessandro ha detto:

    …non parliamo poi di fiamma niederstein, giuliano ferrara, gad lerner, fede e tanti altri… tutti hanno un padrone a cui rispondere. che poi anche chi scrive dalla parte serba possa avere padroni a cui rispondere è indubbio. la soluzione migliore è documentarsi e poi vedere di mediare, ben sapendo che la storia “si lascia raccontare”.

  45. furlàn ha detto:

    alessandro: NON toccatemi GAD! Gli altri non sono neanche giornalisti…

  46. furlàn ha detto:

    🙂

  47. alessandro ha detto:

    ma ti piace veramente gad lerner o è uno scherzo? 🙂

  48. furlàn ha detto:

    Mah! Nel panorama del giornalismo televisivo secondo me si salva.

  49. alessandro ha detto:

    è vero che si salva perchè se una cosa lo turba non guarda in faccia quasi nessuno; tuttavia -pur non essendo io un sincero democratico amante della vuota dialettica sinistra-destra- è vagamente fazioso ma in modo più fastidioso di santoro…mah, sarà antipatia a pelle.
    e poi mi infastidisce la sua posizione piatta in temi caldi come lo scacchiere medio-orientale e anche l’innata capacità di riportare sempre in auge il collegamento -ormai scontato- tra antisemiti ed oppositori della politica israeliana.

  50. alessandro ha detto:

    Ad esempio -fuori dal contesto mediorientale- durante una puntata dell’infedele in cui c’era ospite tosi, non faceva altro che richiamare immagini di treni, binari, campi di concentramento…
    insomma, a me non piace tosi e la santadeche 🙂 anch’essa ospite, mi fa ridere ma richiamare continuamente alla mente quelle tragiche immagini solo per screditare due personaggi di desatra (sic!) mi pare troppo fuori luogo.

    comunque sono off-topic, si parlava di ossezia per cui la chiudo qua

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