31 Luglio 2008

Cinque secoli

Il 9 giugno scorso ricorreva il cinquecentesimo anniversario della nascita di Primož Trubar. Un personaggio poco conosciuto in Italia, ma che fu eminente religioso e scrittore sloveno. A lui si deve il merito di aver redatto e pubblicato la prima opera nella lingua della vicina Repubblica.

Nato a Raš?ica, fu formato da Pietro Bonomo, vescovo triestino di larghissime vedute, del quale Boris Pahor scrive*: “presule non dichiaratamente protestante, ma che invita come predicatori in città personalità che, chi più chi meno” finiranno nelle mani dell’Inquisizione. Bonomo riteneva fondamentale per i fedeli che le Sacre Scritture fossero scritte nella loro lingua: in italiano per gli italiani, in sloveno per gli sloveni. Era una delle principali esigenze proprio della Riforma protestante. Trubar fuggì in Germania, dove divenne pastore luterano e dove pubblicò nel 1550 due libri in lingua slovena, che si presentò così per la prima volta in forma scritta, “fatto di importanza storica di cui bisogna quindi dare atto anche a Bonomo, giacché Trubar stesso in una lettera a Heinrich Bullinger nel 1557 si compiace di affermare che ‘a Trieste sono stato nei miei anni giovanili educato dal vescovo Pietro Bonomo, poeta e uomo piissimo'”, sottolinea sempre Boris Pahor.

In Germania, va detto, Trubar aveva incontrato un altro religioso poco conosciuto agli italiani: Pier Paolo Vergerio, vescovo di Capodistria poi passato come Trubar al protestantesimo. Con questi tradusse in sloveno il Nuovo Testamento.

La traduzione slovena completa della Bibbia risale invece al 1584, grazie all’opera del protestante Jurij Dalmatin.

* “Il vescovo che creò lo sloveno”, di Boris Pahor, Il Sole 24 Ore – Domenica, n. 206 – pag. 29

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2 commenti a Cinque secoli

  1. Bibliotopa ha detto:

    Il male viene dal Nord- di Tomizza. Mondadori, 1984.
    Un libro interessantissimo, ma molto lungo e impegnativo.

  2. dree ha detto:

    Per chi volesse, su Trubar c’è un esauriente articolo su «La Patrie dal Friûl» di Giugno. Nella stessa pagina si cita anche il fatto che a Savogna d’Isonzo sia stato scoperto un busto in suo onore, presso il castello di Rubbia.

    http://www.lapatriedalfriul.org/?p=209

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