21/07/2008 23:47
Dal Mondo
BOSNIA: ARRESTATO KARADZIC
L’ex leader dei serbo-bosniaci, Radovan Karadzic è stato arrestato ed è in carcere a Belgrado. Lo ha reso noto la presidenza della Serbia. Karadzic era in cima alla lista dei più ricercati per i crimini commessi durante la guerra dei Balcani.Secondo una nota della presidenza, Karadzic è stato “localizzato e arrestato” dalle forze di sicurezza serbe.Ricercato dal Tribunale Internazionale dell’Aja (Tpi) e latitante fin dal 1995,deve rispondere delle accuse di genocidio,crimini di guerra e contro l’umanità per il ruolo svolto nella sanguinosa guerra bosniaca (1993-1995) con 200mila morti,la più feroce del dopo Jugoslavia.
(Televideo, pag. 151)
Dicono che non si sa dove l’abbiano trovato. Credo che abbiano provato a casa…
Comunque era ora. Chissà non si ritrovi anche Mladic
da quanto ho sentito io l’hanno arrestato in un autobus a belgrado
E’ incredibile, cmq, “leggere” un filo rosso che porta dalla separazione del Kosovo all’ingresso della Serbia nell’UE, passando per la vittoria di Tadic’ e la consegna del tagliagole Karadzic’. Incredibile: come se fosse già stato tutto deciso a tavolino…
non ne capisco molto,
ma mi sa che nel tuo filo manca l’accordo di tadic con gli amichetti di milosevic per farli entrare nel governo… do ut des, me par
te ga ragion… e risale proprio a pochi giorni fa…
Speriamo che riescano a tenerlo vivo in una cella più a lungo di Milosevic.
da tgcom:
Karadzic era a Belgrado a fare il medico Frattini: “Ora la Serbia venga in Europa”
Preso in Serbia è ora detenuto nella capitale dove ha iniziato lo sciopero della fame. La Farnesina: subito il processo di avvicinamento alla Comunità europea
Sì, autobus. E viste le foto sicuramente ‘regalato’. Comunque spero tanto si prendano anche Mladic.
Vedete, ancora in quegli anni in molti sapevano dov’erano. E sicuramente il do ut des di ieri ha funzionato.
Però vorrei dire la mia, oltre le dietrologie: era ora! O meglio tardi che mai! Non provo pietà per un criminale di guerra e penso che un processo internazionale sia un dovere per le generazioni a venire. Se avessimo processato anche i nostri ci sarebbero state meno strumentalizzazioni.
Mladic si consegnerà. Da morto.
Va bene anche così
«da tgcom: Karadzic era a Belgrado a fare il medico Frattini: “Ora la Serbia venga in Europa”»
Aprescindere dall’arresto è imbarazzante come Frattini e l’Europa (o meglio l’UE) si dimentichino di colpo di tutti i problemi pendenti con il popolo serbo. Belgrado, grande capitale europea è stata bombardata con l’approvazione dei democratici paesi dell’UE, al di fuori della risoluzione ONU, quasi tutti i democratici paesi europei hanno dato il benestare allo scippo del kosovo e cosa ben più grave hanno sostenuto l’UCK su diktat statunitense…ed ora tutti amici? non credo…
I serbi non hanno la memoria corta…
concordo con la mula…
alessandro: “scippo” è una parola pesante.
Scippato un territorio dove le proporzioni sono 90-10?
Radovan Karadzic è un patriota serbo..e basta.
Lunga vita ai patrioti serbi.
concordo con la parola scippo e le proporzioni non valgono quando si parla della creazione di uno stato islamico e con un leader del genere nel cuore d’europa
La pulizia etnica in quei luoghi non ha avuto una sola mano e una sola direzione.
Il padre di Karadzic fu un cetnico durante la seconda guerra mondiale.
Tutti noi sappiamo come furono trattati i cetnici dai titini.
Karadzic ha soltanto la colpa di avere avuto un sogno..riunire tutti i serbi in un unico stato.
Si può essere sconfitti in questa battaglia, ma non condannati.
la barba lunga e i capelli lunghi è una antica usanza cetnica che sta a significare la patria occupata…dicevano i cetnici..”la taglieremo quando tornerà il re”
in bocca al lupo Radovan.
Pierpaolo, i musulmani non hanno diritto a fare un loro Stato? Sono figli di un dio minore?
I croati hanno avuto il diritto a fare uno stato cattolico, i serbi uno stato ortodosso, i musulmani no?
Perché?
Tadej, per riunire i serbi in un unico Stato faccio fuore qualche migliaio di persone?
X Federico.
Chi ricorda le stragi compiute dai musulmani ottomani per insediarsi in quelle terre europee?
Dobbiamo forse risalire al 1389..al martirio del popolo serbo a kosovo poljie?
I signori americani…comunisti,democratici non conoscono la storia dei loro paesi nemmeno di 10 anni fa..possono conoscere secondo voi la storia dei balcani?
http://divacattiva.splinder.com/post/15996671/Battle+of+Kosovo
guardate questo film.
Quindi se uno ha compiuto una strage nel 1389 io mi vendico dopo 600 anni?
Mi pare che il dibattito stia “deragliando”…
sono stati secoli e secoli di stragi ottomane
ma smettila…
vogliamo parlare delle stragi cristiane?
vogliamo parlare di come noi evangelici valdesi siamo stati perseguitati per secoli e secoli? Ma non mi risulta che quando un cattolico si presenta in Val Pellice qualcuno gli faccia la pelle.
Basta giustificare le violenze, per favore! C’è gente che ha sofferto quella guerra, ci sono famiglie distrutte, persone giovanissime che avevano vissuto un’infanzia felice e che per colpa delle guerra si sono ritrovate catapultate in giro per il mondo!
lasciamo perdere….
W la Serbia…
W’Istria indipendente.
Che c’entrano i valdesi con gli ottomani. Se a lepanto o a Vienna passavano gli ottomani….i valdesi chi li avrebbe mai ricordati?
Se siamo rimasti in 4 gatti noi valdesi non è certo per le persecuzioni ottomane, ma per quelle cattoliche.
Chiedi agli ebrei sefarditi fuggiti a gambe levate dalla cattolicissima Spagna e rifugiatisi in Bosnia se sotto gli ottomani si stava male…
Delle due l’una:
– o sei un provocatore
– o la propaganda persecutoria anti-islamica sta dando i suoi effetti.
Ma propendo per la 1^, visto anche il tuo “W l’Istria indipendente”, che con Karadzic nun c’azzecca proprio…
l’Istria stato indipendente è un’altro sogno di molti —o vuoi negare anche i sogni?
Se ami l’Islam vai a vivere dove comandano loro…io non posso sentire nemmeno la parola islam
ma per caso sei il valdese paolo ferrero …allora andiamo bene!
Non nego niente, dico solo che in questo contesto non c’entra nulla.
Trovami una sola frase in cui io abbia scritto che “amo” l’islam.
Io semplicemente non odio nessuno e rispetto gli INDIVIDUI, non le razze, le religioni, ecc. ecc.
Per me un individuo musulmano ha pari diritti e pari doveri di uno cristiano o di un ateo.
Il fatto che tu non possa sentire la parola “islam” la dice lunga sull’impossibilità di avere un confronto sereno con te.
Certe volte mi chiedo come possano esistere personaggi come Karadzic. Poi mi guardo intorno e scopro che ce ne sono tanti – troppi – in giro, in questa società occidentale malata di disprezzo, classismo, egoismo e menefreghismo.
Per me la discussione (con te) finisce qui. Non risponderò più a nessuna delle tue offensive provocazioni.
io non offendo nessuno, ma ho idee forti.
Vai dai signori musulmani a chiedere come rispettano i diritti umani!
fine.
ciao
ser|bà|re
v.tr. (io sèrbo)
[…]
2 fig., conservare, custodire nell’animo: s. qualche speranza, s. un segreto, una promessa | mantenere immutato un sentimento nei confronti di qcn.: s. rancore, s. gratitudine, s. odio 🙂
un ricordo in minority report di: Marino Andolina pediatra (Trieste)
In un momento in cui il mondo esulta per la cattura del “criminale” Karadzic, penso sia onesto proporre un’immagine di “minoranza” dell’ uomo.
Nei primi anni ’90 ebbi l’occasione di parlargli molte volte. In una affrontai il tema dei crimini di guerra di cui era accusato. Gli dissi “neanche mia moglie mi crede quando le dico che non mi sembri un criminale”; lui mi rispose che nei primi giorni della guerra civile “cittadini uccisero altri cittadini”, e che nessuna autorità era abbastanza forte da fermare il massacro. Quando lui prese in mano la situazione i massacri furono fermati. Per dare a mia moglie un messaggio concreto della sua buona fede mi consegnò un documento in cui mi permetteva di attraversare le linee serbe con bambini musulmani da portare in Italia per cure.
Quando i croati sfondarono il fronte occidentale migliaia di profughi serbi stavano scappando dai territori invasi. C’era una ragazza croata con un tumore in fase terminale che voleva morire tra le braccia di sua madre, abitante a Banja Luka. Per una croata viaggiare contro la corrente dei serbi in fuga era un grosso problema, e nemmeno importanti organizzazioni internazionali erano riuscite ad aiutarla. Io chiesi aiuto a Karadzic e lo ottenni. Degli amici veneti e triestini la misero su di un aereo per Belgrado; qui venne presa in carico da miei colleghi serbi che la nascosero per una notte in un ospedale, quindi iniziò il suo viaggio verso Banja Luka in una ambulanza messa a disposizione dai serbo-bosniaci. Io la precedevo di qualche chilometro per trattare il suo passaggio ai vari posti di blocco. La ragazza era molto coraggiosa e strinse la vita tra i denti, rifiutandosi di morire prima di aver visto sua madre. Alla fine arrivò a casa della madre e poche dopo ore morì come aveva chiesto. I serbo-bosniaci mi diedero una medaglia quale segno di riconoscenza per aver dato loro l’occasione di mostrare la loro vera natura.
Prima che la guerra volgesse in favore dei croati e dei musulmani la sacca di Bihac era assediata dall’esercito di Mladic e la gente stava per morire di fame.
Io fui contattato da alcuni membri del Quinto Corpo d’Armata musulmano per una missione di soccorso alla popolazione di Bihac. Avevano riempito due camion con cibo, in particolare zucchero, ma non sapevano come passare attraverso le linee serbe. Nemmeno l’ONU era riuscita ad ottenere i permessi.
Io offrii una cena a Zagabria ad un membro dello stato maggiore croato e ottenni da lui il permesso di passare attraverso il territorio croato, fino al confine di Moscenica con la zona occupata dai serbi. Arrivai poi a Pale di sera e chiesi di parlare con Karadzic; era occupato con il Gruppo di Contatto europeo, e mi fu chiesto di aspettare. Nell’attesa molto lunga fui invitato a cena in una sala piena di soldati e funzionari del governo serbo-bosniaco. A metà della cena mi accorsi che i presenti si irrigidivano, mentre alla mie spalle la voce di Karadzic: “cosa vuoi questa volta?” Io riuscii a malapena ad ingoiare un grosso boccone e balbettai: “i bambini di Bihac stanno morendo di fame, tu non li lascerai morire, vero?” Karadzic sospirò e mi diede il permesso di passare con i camion, ma mi raccomandò di fare attenzione perchè “quelli erano terroristi”. Io ebbi il coraggio di rispondergli “è proprio quello che dicono di te”.
Così fui in grado di guidare i due camion con targa croata con due autisti musulmani attraverso la Croazia e la Republika Srpska. Nessun osò torcere un capello ai miei autisti. Ebbi solo un problema con un funzionario dell’ONU che mi denunciò per violazione dell’embargo contro la Serbia, avendo io una tanica di benzina in macchina…
Poi i due camion riuscirono a passare dentro la sacca di Bihac, altri camion li seguirono nelle settimane seguenti, poi i musulmani cercarono di rapirmi, ma questa è un’altra storia. Quando il Tribunale dell’Aja emise il primo mandato di cattura contro Karadzic la motivazione era quella di essere stato il comandante in capo dell’esercito serbo che si era reso responsabile di quei crimini. Chissà se qualcuno ricorda che una settimana prima di Srebrenica il giornalista del Piccolo di Trieste, Maranzana, aveva scritto un articolo in cui definiva Karadzic un presidente ormai praticamente spodestato (da Mladic, per ordine di Milosevic?) quasi prigioniero nella sua residenza di Pale. La mia impressione è che il Tribunale, in ossequio a chi pagava lo stipendo ai suoi giudici, abbia emesso il mandato di cattura un po’ frettolosamente, inventandosi gli unici crimini di cui Karadzic poteva certamente definirsi innocente.
Io non so se Radovan abbia rubato da bambino la marmellata o se abbia mai ordinato di uccidere qualcuno nella sua vita; posso solo testimoniare che l’uomo che io ho conosciuto mi ha sempre concesso di aiutare bambini di entrambe le fazioni senza alcuna discriminazione. Non ebbi mai l’impressione di parlare con un mostro.
come nel mio primo commento ho già avuto modo di sostenere, le logiche atlantiste vedono sempre due pesi e due misure in tutto. per questo pur non sapendo se l’uomo è più o meno responsabile dei crimini di guerra a lui attribuiti, quando si parla di aja e soprattutto di serbia bisogna sempre porsi alcune domande e andare con i piedi di piombo…”quando si è dalla parte della maggioranza bisogna fermarsi a riflettere”.
@alessandro
non avrei saputo dire di meglio
Anche Eichmann non sembrava un mostro, diceva Hannah Arendt. Leggetevi LA BANALITA’ DEL MALE.
semplicemente la nostra visione è quella dei media di un paese che ha partecipato ad auna guerra e non su posizioni neutrali, ma contro uomini come Karadzic e il suo popolo
Uno che si maschera da santone la coscienza tanto pulita non deve averla.
@furlan
non credo che nessuno stia dicendo che Karadzic sia un santo, ma credo sia sciocco dire che le colpe stiano solo da una parte.
in definitiva credo solo che andare cauti sui giudizi che sparano i media e sulla legittimità di un tribunale che dà la caccia a karadzic ed ignora completamente (ma qua si parla di questioni più recenti)l’attività terrorista ed i crimini dell’uck, sia molto indicato su questioni che riguardano la serbia. guardacaso la serbia è fedele amica della russia di putin e medvedev, è paese che nonostante le violazioni delle risoluzioni onu sul kosovo, lo smembramento finanziato da washington (che strano, nel fresco fresco montenegro c’è già una base statunitense)resiste nella sua sovranità. ora non so come fosse karadzic, se sia innocente o colpevole, e per rispetto delle sofferenze dei popoli dell’ex iugoslavia non azzardo nulla di mio pugno. dico soltanto che la serbia è da anni il bersaglio preferito di ipocriti governi, tra cui il nostro che anni fa ha “fatto il palo” mentre una grande capitale europea veniva bombardata anche con armi non proprio convenzionali. è questa la superiorità morale di chi giudica?
ha fatto il palo?
non abbiamo fatto il palo, abbiamo bombardato!
Suvvia, sono stati arrestati criminali di guerra croati, bosniaci, kosovari E anche serbi-bosniaci.
( it.wikipedia.org/wiki/Tribunale_Penale_Internazionale_per_l%27ex-Jugoslavia sezione “Imputati” )
Avete già dimenticato l’arresto di Gotovina qualche tempo fa?
Non difendo il tribunale perchè sicuramente vi sono condizionamenti e ‘misteriose’ assoluzioni. Ma metterne in discussione l’idea secondo me è sbagliato. Norimberga insegna.
si, ma solo per Karadzic si fa entrare uno stato nell’ue, come se prima la serbia non ne fosse degna…
e aspetto il giorno in cui proporranno anche il kosovo…
In questo filone di certezze assolute ho il piacere di presentarvi “The Ever Increasing Need for Alternative Viewpoints in the Modern World” – official site del dottor Dragan Dabi?: http://dragandabic.com/. Gustatevelo finchè dura…
dal sito citato sopra, ho trovato un bel proverbio:
Teacher opens the door, but you must enter by yourself.
Sottoscrivo.
Mi rendo conto che sembra io stia appassionatamente difendendo una posizione. cerco invece solo di portare contributi che credo sia una buona idea. incollo il contributo del Gen. Morillon resp. SFOR/NATO : “Srebrenica ricettacolo di puro e semplice odio”
Quel che segue è la conclusione principale desunta dalla testimonianza di Morillon: la caduta di Srebrenica avvenuta nel 1995 fu la “reazione diretta” ai massacri di serbi bosniaci perpetrati dalle forze di Naser Oric nel corso del 1992-1993. Morillon ha riconosciuto che le truppe di Oric commisero crimini di guerra nella Bosnia orientale. Morillon ha testimoniato personalmente riguardo l´esumazione dei corpi di civili e soldati serbi bosniaci i quali avevano subito torture, mutilazioni ed esecuzioni. Vide con i propri occhi i villaggi serbi rasi al suolo dalle fiamme all´interno della sacca, dell´enclave di Srebrenica. Più di chiunque altro, Morillon comprese il livello di devastazione della Bosnia orientale, così come la vastità e la natura dei massacri contro i serbi bosniaci.
cercate su google anche Meholjic, capo della polizia di Srebrenica, un musulmano. cercate le sue dichiarazioni ,di come la citta’ e’ stata VENDUTA dal governo musulmano per provocare l’intervento NATO.
sembra che la citta´ sia stata venduta (da Izetbegovic) per avere intervento aereo NATO su Sarajevo.
sintesi: se karadzic è responsabile non c’è modo di riabilitarlo ma che sia processato da una corte prona all’interesse dei sedicenti paesi civili occidentali, non credo sia la soluzione migliore.
alessandro mi sembra che stai cercando di portare il discorso nella stessa direzione su cui tanti discorsi in questo blog si sono indirizzate. Si riassume in: “Vi sono colpe collettive nei drammi delle guerre?”. Cominciamo con l’individuare le colpe individuali.
cominciamo a individuare tutte le colpe e non solo quelle che fanno comodo per ottenere risultati strategici e politici. sia ben inteso che non è ch’io sia un ammiratore di karadzic e che se le prove ci sono (ma anche qua, se non ci sono basterà crearle) si potrà anche procedere ma fa sorridere amaramente come la jugoslavia sia stata lentamente accerchiata, consumata e distrutta dall’interno da politici e pennivendoli e come tutti quelli che con mezzi leciti ed illeciti si sono opposti ad una serbia prona e non sovrana siano stati ad uno ad uno criminalizzati o messi da parte. comunque la discussione ha toni corretti ed è stimolante; è bello che ci siano spazi civili dove discutere con persone competenti
Karadzic è il rappresentante di una idea di unità di tutti i serbi come lo fu Garibaldi,Camillo Benso di Cavour ecc.. nel risorgimento italiano.
Ricordiamo che l’unità di tutti gli italiani è costata 3 guerre di indipendenza, la prima guerra mondiale…la seconda era di espansione verso altre terre.
se l’Italia avesse perso le prime 4..oggi gli Austriaci parlerebbero di terroristi come Vittorio emanuele II, Cavour, Garibaldi..ecc
ebbene secondo me trovo analogie con l’idea della riunificazione di tutti i serbi con il risorgimento italiano. Per gli austriaci anche Silvio Pellico era un terrorista!
La Serbia non è mai stata veramente libera e indipendente per tutta la storia.
Quindi attenzione a scrivere la storia solo dalla parte dei vincitori!!!!
anche scrivere la storia dalla parte dei nazionalismi non porta molto lontano…
: )
sicuramente…serve un equilibrio perchè lo stato nazionale di concezione ottocentesca è superato, ma la serbia non ha mai avuto una nazione indipendente..questa è l’anomalia….anche dei croati e sloveni che rimangono sempre con un filo sottile di nazionalismo anche loro
certo Pellico,Mazzini,Manin,Garibaldi per noi sono eroi del risorgimento,da parte austriaca terroristi.come che so Skanderbeg è un eroe per gli albanesi da parte turca è un ribelle oppure Lajos Kossuth eroe per i magiari, da parte austriaca un terrorista .sarà sempre così è il gioco delle parti.Karadzic è accusato di crimini contro l’umanità e genocidio no xe ugual, e condannato lui non sarà condannato il popolo serbo.
comunque a Belgrado sapevano dov’era e se lo sono venduto per ovvi motivi.questo accresce lo squallore della vicenda.ciao
che la vicenda sia squallidissima e’ un dato di fatto, come tutto il mondo che ci circonda, basato su un continuo mercato delle vacche. Un saluto all’amico PLAUTO
Pellico,Mazzini,Manin,Garibaldi sono degli eroi dal punto di vista del nazionalismo italiano.
mettiamo che io sia cittadino italiano ma non sia nazionalista.
ecc. ecc.
mi permetto di dire che Garibaldi,Mazzini ,Pellico …ecc….non sono eroi del nazionalismo,ma padri della patria unanimemente e bipartisan riconosciuti.
“mi permetto di dire che Garibaldi,Mazzini ,Pellico …ecc….non sono eroi del nazionalismo,ma padri della patria unanimemente e bipartisan riconosciuti.”
insomma…
allora lo saranno Gramsci,togliatti,berlinguer,Tito in Istria visto che a voi piacciono tanto e nessuno ha diritto di contrastarvi e con questo non interverrò mai più. Grazie.
tadej,
non essere dei fan di garibaldi & co. non significa essere ‘comunisti’. questa è una visione delle cose semplificatoria, che ti qualifica piuttosto male.
sembri bossi
Giuseppe Garibaldi visto da Sud
DUE TRE COSE SCONVENIENTI CHE SO DI GARIBALDI Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 03 Agosto 2007 Pagina 16 Rubriche e Commenti Risponde LINO PATRUNO Il lettore Antonio Colella (venerdì 20 luglio) in base a quanto scritto da Montanelli, nega l’attività di scafista esercitata da Garibaldi nel Nuovo Mondo, i cui proventi sarebbero serviti poi all’acquisto di «una frazione», che poi risultò essere mezza Isola di Caprera e accusando di «fantasticare a briglie sciolte» chi sostiene il contrario. Sempre dal Montanelli, riporto: «II governo di Montevideo gli affidò il comando supremo di tutte le forze armate». Mi sembra un po’ troppo per un personaggio le cui doti militari erano state messe in discussione dallo stesso Vittorio Emanuele II: «Ses talents militaires sont bien faibles, l’affaire de Capua le prouve bien». In una intervista del 20 gennaio 1982 alla giornalista Laura Lilli che gli chiedeva «una valutazione su Garibaldi», Giorgio Candeloro, storico del Risorgimento confidò: «Garibaldi, va in Perù e, come capitano di mare, prende un comando per dei viaggi in Cina. All’andata trasportava guano (depositi di escrementi di uccelli che si trovavano nelle isole del Perù), al ritorno trasportava cinesi per lavorare il guano: la schiavitù era stata abolita in Perù e il guano non voleva lavorarlo più nessuno. Insomma un lavoretto da negriero». Ciò che inchioda l’eroe, tanto da farlo precipitare dal piedistallo che gli compete di diritto quale Gran Maestro Massonico del 33° grado, è una frase pronunciata da Denegri (armatore della nave con cui Garibaldi trasportava il guano) riferendosi al pensionato di Caprera: «m’ha sempre portato cinesi nel numero imbarcati e tutti grassi e in buona salute». I cinesi, poveri disgraziati venivano rapiti e deportati dalle coste della Cina. Uno studioso americano; Basil Lubbock, nel suo libro «Coolies ships and oil soilars» (1935) ecco che cosa riferisce circa l’inferno delle Chinchas: «Le crudeltà delle Chinchas sono appena credibili e pochissimi cinesi riuscivano a sopravvivere più di un mese; chi non si suicidava in un modo o nell’altro, periva per il lavoro eccessivo o il polverone respirato». Per essere il campione dell’indipendenza italiana non c’è davvero male. Trafficante di schiavi con il sorriso sulle labbra (non dimentichiamo che portava i cinesi «tutti grassi e in buona salute»). Il lugubre racconto di Pino Fortini, autore di uno studio molto accurato: «Avventure di pirati e di trafficanti di carne umana» (1940), termina con l’affermare: «Non si può non ricordare che fra tutti i capitani che navigarono in questo traffico, uno si distingue di mille cubiti per l’umanità sua; un capitano dalla rossa cappelliera, Giuseppe Garibaldi». Il quale, chiuse gli occhi su quella trafficante tragedia umana e ci mangiò sopra. In una lettera dell’eroe nazionale messa a disposizione degli studiosi dall’Archivio del Banco di Napoli e pubblicata su Repubblica, ad un’ennesima sollecitazione ad onorare la sua garanzia sul prestito concesso al figlio Menotti (pari in denaro attuale ad un milione di euro), Garibaldi risponde: «Ma che volete voi? Io vi ho liberati e pretendete anche la restituzione del denaro?». A seguito di questa lettera la direzione del Banco di Napoli decise di rinunciare al rimborso. E dire che sui banchi di scuola si racconta ancora la favola di un Garibaldi che parte da Napoli per Caprera solo con un sacco di fagioli! La storia, signor Colella, è fatta di molte storie, mai fermarsi alla prima. Antonio Proce Palo del Colle (Bari) E noi siamo qui per registrarle tutte. Saranno sorprendenti e discutibili-specie quando si parla della sacralità di Garibaldi – ma sono finite anche sui libri, tranne quelli di scuola. Sotto a chi tocca.
scrivi più sintetico,mica abbiamo tempo da perdere
Tadej Murmina
Lug 31st, 2008 a 06:13
sembri bossi
grazie, troppo buono…
più sintetico?
garibaldi è stato tutto meno che un eroe
poveretti….io ho 40 anni fra pochi mesi,ma voi che crescete dietro non avete alcuna speranza in nulla
non credo di aver bisogno della compassione di nessuno.
e credo che confondi la speranza con la creduloneria..
sei di trieste?
cosa ha fatto garibaldi per trieste?
perchè dovrebbe essere un tuo eroe?
era un mercenario
vai a visitare lo Spilberg a Brunn Brno. In un fine sttimana lo fai.
Il risorgimento è stato un alto ideale. Garibaldi era solo uno.
Io so per certo che Nerone non era proprio un sant’uomo.
enrico maria milic
Lug 31st, 2008 a 06:13
tadej,
non essere dei fan di garibaldi & co. non significa essere ‘comunisti’. questa è una visione delle cose semplificatoria, che ti qualifica piuttosto male.
sul fato che non son comunista penso che non ghe xè dubi!
Io so per certo che Nerone non era proprio un sant’uomo.
lascio perdere la battuta scontata
Qundi sei leghista….padani come il grana….padani come la puzza delle stalle di maiali padani……
perchè? le stalle del sud profumano? ma sei sicuro di avere 40 anni?
08/04/1969
ben messo!
comunque il mio era solo un appunto su garibaldi che sinceramente non capisco perchè dovremmo festeggiare come un eroe.
questo soprattutto per un triestino che l’italia se l’è risparmiata per un altro secolo.
Già ad un leghista la battuta su un romano viene troppo facile.
Comunque Karadzic si è fatto la barba. Secondo me sta meglio.
Più frequento l’ex-Impero Austro-Ungarico (e lo conosco da capo a piedi) e più mi rendo conto che Mazzini, Pellico e Garibaldi sono tutto fuorché eroi. Almeno per me.
Per i malati come me dell’AU: L’VOV-LEOPOLI, nella Galizia ucraina, è l’unica città che ancora conserva una certa atmosfera asburgica che ormai si e’ persa d’altre parti, in nome del dio uno e… quattrino.
federico
credo che non conosci la questione di Leopoli.
Leopoli ,città polacca con l’85 per cento di polacchi e il restante ebrei, fu annessa all’unione sovietica da stalin e tutti gli abitanti polacchi (gli ebrei erano già stati sterminati) furono deportati a Breslavia città tedesca i cui abitanti tedeschi erano stati deportati a loro volta nei nuovi confini della germania.Quindi Leopoli fu abitata da ucraini.
Poi studiati ,se hai tempo, il massacro di Katyn nei pressi di leopoli nel 1940.
poi devi spiegare su quali fonti storiche affermi che Mazzini,pellico ecc……erano uomini di poco conto…..perchè prima di assegnare titoli ci vuole una documentazione certa!
Io credo invece, caro Tadej, che tu sia un buontempone che si diverte a provocare. Siccome per tanti anni ho provocato anch’io, e il più delle volte in modo gratuito, ho un certo “fiuto”…
Stavo parlando dell’Impero AU, mi spieghi che c’azzecca Katyn?
Già il fatto che tu dica che una città con l’85% di polacchi (tutto da dimostrare tra l’altro che la percentuale fosse quella) fosse “polacca” la dice lunga sul DNA fortemente nazionalista che ti contraddistingue. Perché una città come Leopoli era – ed è – ANCHE polacca, visto che comunque c’era un 15% (ma secondo i miei dati molto di più) che polacco non lo era.
E’ come Trieste: è una città ANCHE italiana, ma non italiana al 100%. Lo stesso lo potremmo dire per tante altre città a componente etnica “composita”.
Bellissima poi l’affermazione: “tutti gli abitanti polacchi furono deportati”. La minoranza polacca che oggi vive a Leopoli con tanto di cattedrale cattolica (bellissima) in pieno centro dove la mettiamo?
E i GRECO-CATTOLICI, vanto del cosmopolitismo di Leopoli?
E la minoranza rumena? E quella slovacca? E quella ungherese? E quella rutena?
La tattica è sempre la stessa: si dipingono città multiculturali per “issime”. Ne nascono i bluff e le strumentalizzazioni, come “Trieste italianissima” o “Leopoli polacca”. Il bello è che a fare queste manipolazioni sono prestidigitatori che poi hanno il coraggio di accusare gli altri di “pulizia etnica” e/o robe simili.
Un’altra cosa… dimenticavo… a Leopoli ci sei mai stato? E a Kos^ice, altra città “composita”?
Viaggia, parla con la gente, studia le lingue, vai SUL posto prima di parlare e di sparare sentenze.
Solo ora leggo l’altra tua “perla”: <>
Trovami una mia frase in cui io abbia scritto che si tratta di “uomini di poco conto”.
Ho semplicemente detto che per me non sono eroi.
Nessuna di queste minoranze è riconosciuta…semmai lo sono per sentito dire…addirittura nell’unione sovietica era vietato l’uso dell’ ucraino….tutti gli abitanti polacchi o no furono deportati a wroclaw breslavia breslau…documentati prima di scazzare
L’unico paese che riconosce le minoranze in modo europeo vero è la romania che ha circa 30 deputati specifici al parlamento…tra cui quello italiano! E nessuno lo sa!
Le legislazioni e soprattutto l’applicazione di esse ,per esempio,che hanno e che fanno la slovenia e la croazia sono indietro anni luce da un vero concetto di rispetto minoritario.
Tadej, usa un linguaggio meno maleducato.
“TUTTI i polacchi furono deportati” è una falsità dimostrata dalla presenza di una comunità di cattolici polacchi molto viva a Leopoli, che fu protagonista durante l’ultima visita di un Papa in terra ucraina, quella di GianPaolo II anni fa. Per intenderci il beatificatore di Escrivà e di Stepinac, sosenitori rispettivamente dei tagliagole Franco e Pavelic’. A proposito di pericolo islamico…
La minoranza itaiana in Slovenia è tutelata meglio che la minoranza slovena in Italia. Se vuoi facciamo subito degli esempi: la bandiera italiana sventola sui palazzi comunali di Capodistria, Isola e Pirano. Non vedo bandiere slovene sventolare sui palazzi comunali in Italia. Vuoi che continuiamo con la non-applicazione della legge sulla tutela della minoranza nazionale slovena e in particolare sul bilinguismo in FVG, specie a Trieste?
Parli di parlamenti… Gli italiani hanno SEGGI GARANTITI sia in Slovenia che in Croazia, gli sloveni in Italia non hanno nessun seggio garantito.
In Slovenia l’italiano, insieme all’ungherese, è LINGUA UFFICIALE della Repubblica, al pari dello sloveno. Non è vero il contrario: lo sloveno non è lingua ufficiale in Italia.
Cmq tutto ciò non c’entra NULLA con Leopoli e con l’Impero AU. Come al solito cambi discorso per provocare. Che tu abbia il dente avvelenato con una parte degli (jugo)slavi lo posso anche capire (giammai giustificare!), ma che da qui tu parta a manipolare la storia non lo accetto.
E non hai risposto: sei mai stato a L’VOV? A KOS^ICE?
federico
non rispondi più. Le mie affermazioni sono incontrovertibili.
Non a caso sono associato di Storia delle civiltà contemporanee a……..
… all’università dell’infanzia in vacanza.
Pensa che ho avuto una studentessa di Cortkov nell’ ucraina occidentale cattolica……perchè sua nonna aveva mantenuto dai tempi dei polacchi il cattolicesimo…ebbene i cattolici finivano in siberia se scoperti. Coloro che hanno ripreso il cattolicesimo che dici tu a leopoli non sono polacchi,ma ucraini…questo te lo garantisco…..infatti il patriarca alessio 2 non vuole incontrare il papa perchè lo accusa di proselitismo fra gli ortodossi….ed anche la chiesa ortodossa ucraina si è scissa…una storia molto lunga da sintetizzare qui…….
poi il seggio sloveno in italia…gli sloveni si sono rifiutati di farsi un censimento e di contarsi..non vogliono loro stessi essere considerati come i panda da salvare.
il 90 per cento degli sloveni sono assimilati…tu sia che il presidente della juventus cobolli gilgi è sloveno? poi ti spiegherò
federico
sai che il padre di Giovanni Cobolli Gigli era lo sloveno Josip Kombol.
Appena arrivò l’Italia egli prese subito lo pseudonimo di Giulio Italico…divenne un gerarca fascista, successivamente trasformò il suo nome in Giuseppe Cobolli e aggiunse Gigli perchè dava un tocco di nobiltà…ed infine divenne ministro del lavoro addirittura di Mussolini.
Un ministro dei Lavori Pubblici dell’era fascista Giuseppe Cobolli Gigli, figlio del maestro elementare sloveno Nikolaus Combol, classe 1863, italianizzò spontaneamente il cognome nel 1928, anche perchè sin dal 1919 si era dato uno pseudonimo patriottico, Giulio Italico. Divenuto poi un gerarca, prese un secondo cognome, Gigli, dandosi un tocco di nobiltà.
Fu autore di opuscoletti altamente razzisti, fra i quali “Il fascismo e gli allogeni” (da «Gerarchia», settembre 1927) in cui sosteneva la necessità della pulizia etnica, attraverso la sostituzione delle popolazioni «allogene» autoctone con coloni Italiani provenienti da altre provincie del Regno. Tra altre nefandezze, il Combol-Cobolli scrisse “Il paese sorge sul bordo di una voragine che la musa istriana ha chiamato Foiba, degno posto di sepoltura per chi, nella provincia, minaccia con audaci pretese, le caratteristiche nazionali dell’Istria .”
Quindi chi, fra i Croati, aveva la pretesa, per esempio, di parlare nella lingua materna, correva il pericolo di trovar sepoltura nella suddetta foiba .
Il Cobolli Gigli, nell’occasione, volle anche tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi fascisti di Pisino … la canzoncina di “Sua Eccellenza” (testo dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva:
A Pola xe l’Arena / la Foiba xe a Pisin : / che i buta zo in quel fondo / chi ga certo morbin .
(A Pola c’è l’Arena, / a Pisino c’è la Foiba : / in quell’abisso vien gettato / chi ha certi pruriti) .
Tadej, conosco decine di galiziani di Leopoli che vivono a Roma e che hanno i cognomi polacchi e sono polacchi da generazioni e generazioni, piantala per favore con le manipolazioni. Sono arrivati a Roma insieme ad altri polacchi ai tempi sempre di GianPaolo…
Quello che ho riportato sopra su Cobolli Gigli è riportato dal sito dell’Anpi di Pianoro.
Paragonare “Giulio Italico” a tutti gli sloveni e dire che sono assimiliati mi sembra un’altra falsità. L'”italico” era un esaltato alla Karadzic’. E tanto basta.
Ma tu non lo sapevi se non te lo dicevo io…..
ferma una badante ucraina per strada e parlagli di galizia o meglio di ruteni e poi vedi che ti diranno a Roma “che è robba che se magna?”
Questi sono ragionamenti solo fra intellettuali.
tadej, e che mi dici di Veltroni? Assimilato pure lui? E Armando Cossutta? E Cesare Maldini?
cacchio, pensavo fossimo in due milioni, invece siamo in tantissimi…
cavolo…dimeticavo Odilo Globo?nik…
veltroni ha la mamma Ivanka Kotnik…gli altri non lo so..non sono onnisapiente.
Odilo Lotario Globocnik per la precisione
dimentichi il mitico Generalissimo Leon Rupnik
allora confermi che è assimilato?
sei uno storico di professione, ti dichiari sloveno, ti interessi di trieste, e non sai chi fu globo?nik? strano…
E Oberdan?
Globocnik capo supremo delle ss triestine
qui si sta facendo un quiz alla mike bongiorno?
ciao federico!
oberdan ,che tra l’altro come vero padre aveva un veneto, anche se portava un nome sloveno e se etnicamente per parte di madre sloveno lo era a metà(come il piccolo principe veltroni)era di indubbi sentimenti italiani.vale sempre la regola uno è quello che sente di essere.
disraeli non era inglese?de valera non era irlandese?fujimori non è peruviano?bonaparte non era francese?silvius magnago e karl ferrari non sono sudtirolesi?
vi fu anche chi come il feldmaresciallo a.u. böhm-ermolli nacque pontificio,divenne poi austriaco,austroungarico,poi cecoslovacco ,per morire sudetendeutsch del terzo reich…………
Caro Roberto, so bene queste cose, la mia era solo una provocazione al provocatore… :-))
Proprio perché ognuno è ciò che si sente che non si può mai generalizzare nulla come fa il “nostro”… E mi viene in mente, oltre a tutti i tuoi esempi, Luciano Delbianco di Pola, che si dichiara croato.
ovviamente la valutazione che viene fatta da molti, in questi commenti, sui personaggi del risorgimento nazionalista italiano, è politica e culturale.
e chi scrive, qua, non è necessariamente leghista o comunista, ovviamente.
come ha detto federico, per fare delle valutazioni sui personaggi del risorgimento italiano si possono prendere benissimo le vicende economiche e culturali del nostro Litorale – devastato dall’annessione al regno d’italia.
e tu, tadej, saresti associato di storia in qualche università?
ehehehe…
al peggio negli atenei italiani non c’è mai fine.
tra docenti universitari e giornalisti semo un paese allo sbando!
comunque karadzic senza barba è ringiovanito di 20 anni… voto 3 al suo vecchio responsabile d’immagine
Pronti ecco Globocnik
Odilo Globocnik
Odilo Globocnik (Trieste, 21 aprile 1904 – Paternion, 31 maggio 1945) è stato un militare tedesco. Fu ufficiale delle SS e responsabile della costruzione di diversi campi di concentramento in Polonia.
Globocnik nacque a Trieste (allora parte dell’Impero Austro-Ungarico) da una famiglia austriaca di discendenza slovena. Nel 1922 entrò in un’organizzazione paramilitare della Carinzia di estrema destra. Nel 1931 si iscrisse al Partito nazista austriaco, e nelle SS nel 1934. Tra il 1933 e il 1935 venne arrestato quattro volte (per un totale di 11 mesi di detenzione) per la sua attività sobillatrice e con l’accusa di alto tradimento, dato che il Partito nazista era illegale in Austria.
Con l’annessione dell’Austria al Terzo Reich, Hitler decise di nominare Globocnik, allora uno dei più importanti membri del partito della sezione austriaca, Gauleiter di Vienna, il 22 maggio 1938. Quello che doveva essere un incarico di prestigio si rivelò invece l’inizio della fine della sua carriera: di fatto Globocnik sfruttò la sua posizione per arricchirsi e questo gli alienò le simpatie dei funzionari del partito, in particolar modo dell’ala cattolica; a ciò si aggiunsero una serie di contrasti con Hermann Göring. Per questo il 30 gennaio 1939, venne sospeso dalla carica di Gauleiter e al suo posto venne nominato Josef Bürckel come suo sucessore.
Volontario nella divisione “Das Reich” delle Waffen-SS dal marzo al novembre 1939, prese parte alla Campagna di Polonia. Tuttavia Himmler decise di richiamare Globocnik, e il 9 novembre 1939 venne nominato Comandante delle SS e della Polizia del distretto di Lublino, nel Governatorato Generale (il nome assunto dalla Polonia tra il 1939 e il 1945).
Il 13 ottobre 1941 ricevette un ordine verbale direttamente da Himmler per iniziare i lavori per la costruzione del primo campo di concentramento del Governatorato Generale a Belzec. Nel 1942 pianificò e portò a termine la costruzione di altri due campi, Sobibór e Treblinka. Così facendo Globocnik si rese responsabile dell’uccisione di più di 1.500.000 di ebrei polacchi, slovacchi, cechi, olandesi, francesi, russi e tedeschi.
Dopo la caduta di Mussolini, Globocnik venne trasferito dal Governatorato Generale alla Zona d’Operazione del Litorale Adriatico, che dopo l’uscita dell’Italia dalla guerra, era stata occupata e inglobata alla Germania nel settembre 1943. Trasferitosi nella sua città natale, assunse l’incarico di Comandante superiore delle SS e della Polizia della zona operativa del Litorale Adriatico. Istituì il campo di concentramento della Risiera di San Sabba.
Il suo compito principale consisteva nel combattere i partigiani, ma iniziò anche l’opera di persecuzione degli ebrei italiani. Con la lunga risalita della penisola da parte degli Alleati, Globocnik, per sfuggire alla cattura si ritirò dapprima in Carinzia, e di lì nella zona di Weissensee, in compagnia di alcuni membri del proprio staff.
Per sfuggire alla cattura da parte delle truppe britanniche, si suicidò con una capsula di cianuro il 31 maggio 1945.
Direi un Agnellino……
Dr.
Milic
non mi permetterei mai di offendere Lei…”al peggio negli atenei italiani non c’è mai fine” senza conoscerLa.
Fino prova contraria in questo paese vige la libertà di pensiero e di insegnamento.
Le garantisco che ogni parola che io scrivo è basata su fatti realmente accaduti ed è inconfutabile.
Ella sappia che purtroppo l’Italia è in mano ad un piazzista giocatore di tre carte perchè l’alternativa sono le Sue idee vetero marxiste lontane dal accettare chi non la pensa come la Sua Onorevole formazione culturale.
Pertanto La invito a moderare i Suoi giudizi…sennò che moderatore è?
“dall’accettare” ….errata corrige
murmina,
ti qualifichi per quello che scrivi e continui a scrivere, con insulti e giudizi pseudo-intellettuali tranciati con la finezza di uno scarigador de porto.
ognuno è libero di giudicare
: )))
Agli estimatori dell’impero austro ungarico ricordo che durò in pace non oltre 47 anni dal 1867 ,anno della sua fondazione, al 1914.
Con le sue 11 grandi nazionalità,delle quali l’austriaca e l’ungherese largamente minoritarie,al suo interno era uno stato del tutto innaturale che non avrebbe potuto continuare a lungo.
La dissoluzione di tale impero comincia nei Balcani con le sue politiche anti slave in particolare anti serbe. Gli italiani erano solo 800000 nell’impero e non avevano la forza di minarlo dall’interno.
Ma oggi vi domando accettereste uno stato imperiale ed imperialista?
Siate sinceri.
“Nel 1996, in nome degli Stati Uniti, Richard Holbrooke ha fatto un’offerta ai ministri e agli uomini di Stato che erano autorizzati a rappresentarmi, impegnandosi a non farmi giudicare da questo tribunale”. Dovrebbe portare delle prove il ‘povero’ Radovan, uno formalizza un accordo senza neanche uno straccio di documento che ne provi l’esistenza?
… un’ammissione di colpa implicita tra l’altro. Non voleva farsi processare perchè forse sapeva di essere già colpevole? Mi ricorda qualcuno…
Caro Dr.Milic
se c’è una persona che provoca questa è soltanto Lei…”scarigador de porto”.
Scaricatori di porto
Onestissimo,faticosissimo e pericolosissimo lavoro.
Onorato per il titolo.
Per Leopoli, o L’vov, o anche Lemberg, nessuno ricorda le spartizioni della Polonia? 1772- 1793-1795. Leopoli venne incamerata dagli Asburgo durante la Prima spartizione.
ma se pol firmarse “triestino” e no saver scriver in triestin?
El gà fato un comento de venti parole con sete sbagli!
Xe una maniera per missiar le carte in tavola o xe un finto mona?
E Karadzic’? Ogi, sul Picolo, iera una foto sua de lù che pareva un figurin! Mi digo che li insempierà tuti a l’Aja!
E visto che l’Aja xe dove che i fa el polastro, no sarà tuto un imbroiez?
caro sig,milic mi conceda un’ossevazione, “nostro Litorale – devastato dall’annessione al regno d’italia” mi sembra una sentenza troppo impietosa e riduttiva che va a braccetto con altre tipo “della città italianissima che gemeva sotto il giogo austriaco”poi per carità ognuno è animato da una propria morale con sentimenti e risentimenti.personalmente pur considerandomi un patriota italiano cerco di impegnarmi per un approccio il più equilibrato possibile.
i miei rispetti.ciao
extended play :a federì le chiacchere stanno a zero devi d’annà’n’ferie!!
a secco!!ah!ah!ah!!ciao
e ratko mladic?forse salterà fuori dal cilindro quando i benefits comunitari saranno messi giù nero su bianco??sarè ma no ghe credo che no i sa dove che el xe…..
A ciccio :-))) vado in ferie mercoledì. Mi raggiungi a cofana di pedoci e una di cevapcici parliamo pure di pellico
secondo me questo blog è ormai degenerato di cazzate di tutti i tipi.
Meglio non seguirlo più.
Andatevene…’aff….
d’ora in poi cancellerò i messaggi off-topic cioè quelli che, in questo post per esempio, non trattano della situazione riguardante karadzic
Federico Degni Carando farebbe bene a continuare a cucinare le minestre e i cevapc’ic’i, con un bicer de quel bon, invece di copiare le parole di Scotti Giacomo che molti istriani di Trieste chiamano ormai ‘el gran mona’. Gran mona, e lo ripeto ad alta voce, per la sua favola di josef Kombol, figli del maestro Nikolaus; il consolato italiano di Capodistria e l’attuale ufficio anagrafico non sono d’accordo,perchè le famiglie Cobolli sono da sempre capodistriane e non si sono mai chiamate Kombol; inoltre Giuseppe Cobolli non ha mai indossato la camicia nera, non è mai stato gerarca o picchiatore in gioventù, ma ha costruito, nei nove anni dela sua permanenza in Etiopia come dirigente del Genio Erireo, le nuove strade dell’impero di Mussolini, tremila km al posto delle vecchie piste-carovaniere; nonostante la guerra di Abissinia, l’Imperatore Hailè Sellassiè è rimasto molto grato agli italiani per queste opere e mentre ha fatto espellere da Addisb Abeba tutti gli italiani, ne ha voluto trattenere cinquecento er la nascita della nuova città; tutte queste cose el gran mona non le sapeva,e non si riesce a capire da dove abbia tirato fuori la sua favola; Giuseppe Cobolli, mai nominato per sessntanni, appare improvvisamente dalla penna di Giacomo Scotti; il quale non sa, e non lo sa neanche il Federico che con l’impostura delle storia di Josef kombol si sono caricati, insiema ad altri giornalisti e scrittori, anhe loro copianti. il reato di difamazione aggravata a mezzo Internet; siccome lo scritto di Scotti è piaciuto, in molti lo hanno presentato; ora dico che in un’eventuale vertenza, un procuratore come Di Pietro parlerebbe di associazione a delinquere a fine diffamatorio; perciò Federico, mangia i cevapc’ic’i, che delle cose istriane non sai niente. Vasco Vascon
Vasco Vascon, gli attacchi personali risparmiateli
Suggerisco sempre al Federico di cucinare i cevapcici e cuocere una buona minestra, ma lasci stare i Capodistriani. ciao V.V.
Nel 1915 dicevano: ‘dove c’è un fante la c’è l’Italia’ poi Milosevic ha detto ‘dove c’è un serbo la c’è la Serbia. Vasco Vascon