La scomparsa di Medicina nucleare mette a rischio gli interventi sul tumore al seno. A lanciare l’allarme è il consigliere comunale Franco Hassek.
“Fermo restando l’enorme disagio che viene a creare la chiusura della medicina nucleare a tutti gli utenti della nostra regione – spiega l’esponente di Forza Italia nell’interrogazione rivolta all’assessore comunale Romano -, c’è un’altro aspetto molto importante. Della chiusura potrebbe risentire anche parte dell’attività di sala operatoria dei due presidi ospedalieri, di Gorizia e Monfalcone. In particolar modo mi riferisco a quella parte di attività chirurgica che riguarda gli interventi su mammelle affette da cancro”.
Hassek ricorda che da qualche tempo nell’Isontino è stata adottata con successo la tecnica chirurgica che prevede l’asportazione…
anche del linfonodo sentinella, tecnica possibile fino ad oggi proprio grazie alla sinergia di più unità operative e tra queste, appunto, la medicina nucleare.
“Ora con la chiusura di questo servizio questa tecnica innovativa – ribadisce – potrebbe non essere più adottata sia a Gorizia che a Monfalcone con tutte le conseguenze del caso per le pazienti sottoposte a questo genere d’intervento. Per inciso: in Italia, e quindi anche nella nostra città, e nell’Isontino, il cancro della mammella è purtroppo la prima causa di morte per la donna e negli ultimi anni l’età di incidenza della malattia si è
notevolmente abbassata interessando donne al di sotto dei 40 anni”.
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