23 Giugno 2008

Un momento di confronto sui nostri confini

Gian Matteo Apuzzo ci segnala l’evento di domani organizzato da Osservatorio Balcani a Trieste alle ore 9.30 nel Palazzo del Consiglio regionale, Sala Tiziano Tessitori.
“AestOvest. Sconfinare in Europa – Le sfide di uno spazio comune” vedrà alla mattina la presentazione dei risultati del progetto “/AestOvest – Memorie al confine di fascismo, comunismo e nazismo. Dal confine italo-jugoslavo a un confine interno europeo”/, realizzato con il supporto dell’Unione Europea e della Provincia autonoma di Trento. Partecipano con dei contributi Marta Verginella, Gian Matteo Apuzzo, Milan Bufon, Emilio Cocco, Milan Rakovac, Melita Richter, Ales Doktoric e Michele Drascek.

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70 commenti a Un momento di confronto sui nostri confini

  1. Bibliotopa ha detto:

    fascismo, comunismo e nazismo
    da quanti anni non ci sono più? perchè li si riesumano in continuazione? credete che faccia bene alla collaborazione e alla costruzione del futuro il ritornare sempre su questi temi e agli strascichi di odio che si portano ancora dietro? o servono per alimentare i sensi di colpa di qualcuno ?

  2. zalzi ha detto:

    chi sarebbe questo qualcuno?

  3. Bibliotopa ha detto:

    tutti quelli che vengono considerati , a torto o a ragione, soprattutto dai loro attuali avversari politici, eredi o riesumatori di: fascismo, comunismo e nazismo: ci possono star dentro i neofascisti, i neonazisti, i naziskin, i post comunisti, i revisionisti, i negazionisti,, gli italiani e in particolare gli esuli istriani come eredi dei fascisti, gli sloveni e croati come eredi dei comunisti, i tedeschi come eredi dei nazisti… temo che l’elenco non sia completo.
    ma che spazio comune se continuiamo a ridiscutere su episodi che ci hanno diviso e ferito cinquanta e più anni fa?
    Vorrei meno sbandieramento di fascismo-comunismo-nazismo e più confine interno europeo e spero proprio che al di là delle parole il convegno sarà piuttosto su questa prospettiva

  4. apu ha detto:

    bibliotopa, il convegno è stato proprio su questa prospettiva. non si è parlato di fascismo nazismo e comunismo ma quello era il titolo del progetto da cui discendeva questo evento, progetto che l’Europa ha in parte finanziato proprio per passare da una visione storica ad una visione attuale e rivolta in avanti. si è parlato di come costruire il futuro, di progetti, anche di difficoltà, ma in un’ottica di futuro.
    Appena riesco cerco di farvi una sintesi

  5. Julius Franzot ha detto:

    Chissà se l’Europa avrebbe finanziato anche un convegno su “L’ Alto Adriatico: prospettive dopo la caduta dei confini in un’ Europa oramai allargata”?

  6. apu ha detto:

    scusate se lo dico, ma non capisco bene i commenti a questo post che in fondo era una semplice segnalazione.. a volte mi sembra che su questi temi cerchiamo ancora sempre di “segnare il territorio” cercando ciò che non va invece di ciò che va. Il titolo del convegno era “Sconfinare in Europa. Le sfide di uno spazio comune”. Non è forse in linea proprio con lo spirito di bora.la?

  7. asem ha detto:

    Chi ha interesse a riesumare i vecchi scheletri?
    Poi non capisco perchè si usa nazismo e non nazionalsocialismo. Inoltre siccome politicamente non conosco chi è intervenuto tranne parzialmente Rakovac, che però negli anni ’70 e ’80 era un grande perfente comunista e grande ammiratore di Tito e credo che non sia la persona più adatta a parlare di queste cose (almeno in modo distaccato e non di parte).

  8. Bibliotopa ha detto:

    ““L’ Alto Adriatico: prospettive dopo la caduta dei confini in un’ Europa oramai allargata”?”
    mi sembrerebbe un titolo molto più lungimirante.

    E.. a proposito: c’è pure il finanziamento della Provincia autonoma di Trento. Sempre interessati per via del ponte, no?

  9. Francesca ha detto:

    Evito di leggere per non cadere nella trappola. Però l’idea lanciata da Haider per le europee è un’idea da non sottovalutare, nel bene e nel male. E non mi esprimo nel merito, sento solo un venticello vecchio e noto che mi riporta agli anni ’90.

  10. Marino ha detto:

    Innanzitutto bisogna chiarmli con il loro termine esatto; sono OPTANTI e non esuli!

  11. alessandro ha detto:

    Chi sono OPTANTI e non ESULI?

  12. Marino ha detto:

    Gli Istriani.

  13. furlàn ha detto:

    Non erano profughi?

  14. asem ha detto:

    Si ricomincia?

  15. Marino ha detto:

    No.Erano OPTANTI. Hanno potuto optare se rimanere o andare in Italia.Questa e’ STORIA!

  16. Marino ha detto:

    OPTANTI definiti anche da TUTTI i trattati Internazionali!

  17. furlàn ha detto:

    Bon bon calma li ciamerèmo optanti.

  18. pierpaolo ha detto:

    chiaro…

    marino sei forte! titino?
    e scommetto che per te tutti gli infoibati erano fascisti assassini!

  19. enrico maria milic ha detto:

    marino:

    “optanti” può essere più o meno la definizione legale.

    “esuli” è la definizione che si sono dati molti degli istriani, quarnerini e dalmati che hanno dovuto andarsene – spesso a malincuore – dai loro luoghi di origine.

    dovresti avere più rispetto delle definizioni che la gente si da da sola. la storia non ti ha insegnato molto.

    ciao,

    enrico

  20. Bibliotopa ha detto:

    capite adesso perchè suggerivo di guardare avanti e non indietro di 60 anni?

  21. furlàn ha detto:

    Ma alora no se pòl ciacolàr de niente!
    E se li ciamassimo semplicemente per quel che i xè? Istriani?
    Profughi, esuli, optanti, fuoriusciti, dissidenti, antititini, espulsi, evacuati, deportati, sfollati, cacciati, giuliano-dalmati, istro-veneti, irredenti, giàitaliani, post-telegrafonici, pre-giudicati?

  22. apu ha detto:

    scusami bibliotopa se insisto, chi ha guardato indietro di 60 anni è solo qualcuno nei suoi commenti a questo post. certo non al convegno, neanche rakovac, come temeva qui qualcuno, che ha parlato del forum tomizza e delle “percezioni mentali” dei luoghi dei nostri confini. il fatto è che anche quando si parla di questi temi guardando in avanti c’è sempre qualcuno che preferisce continuare a scatenare lo scontro (ovviamente non mi riferisco a te)

  23. Bibliotopa ha detto:

    apu, sono d’accordo con te, per quel che riguarda il convegno; al massimo esprimevo una perplessità sulla scelta del titolo.

  24. zalzi ha detto:

    bibliotopa, a volere guardare avanti sono i singoli individui, non di certo la classe politica. non a trieste. ne’ la destra e spesso neanche la sinistra.
    ma mi spieghi perche’ a uno che e’ nato, che ne so, a ilirska bistrica nel 1943 sulla carta d’identita’ vengono riportate cose del tipo: villa del nevoso, ex provincia italiana di pola?
    secondo te guardano avanti questi?

  25. pierpaolo ha detto:

    zalzi

    pola???????

  26. alessandro ha detto:

    optanti: pazzesco! a mio nonno hanno detto: entra nella guardia popolare. ha OPTATO per il no ed è stato sbattuto in galera. cambiando argomento, se uno è italiano nato nel 43 a villa del nevoso, al tempo giuridicamente italia, non vedo il problema. bibliotopa ha ragione, non circa la conferenza ma in generale, è meglio concentrarsi sulle prospettive anche perchè le ferite sono ancora troppo aperte da una parte e dall’altra. facciamo che la zona sia una sola parte…ma grazie a postfascisti, vetero e nuovi comunisti e impeccabili storici “No.Erano OPTANTI. Hanno potuto optare se rimanere o andare in Italia.Questa e’ STORIA!” (anche gli sloveni che sono andati via dalla venezia giulia sotto il fascismo erano optanti?), è ancora difficile essere del tutto onesti…

  27. pierpaolo ha detto:

    non credo che le ferite siano ancora aperte, credo che siano praticamente del tutto chiuse ma c’è sempre qualcuno pronto a buttarci del sale su non appena le vede in via d guarigione.
    sono giovane e di destra e come dico che è giusto che capodistria venga chiamata col suo vero nome, quello italiano credo che sia giusto chiamare i comuni e le località dell’altipiano triestino col suo vero nome, anche perchè continua a farmi ridere sto santo di nome dorligo per esempio…

    per quanto riguarda la questione optanti, quelle son palate di sale ma non mi disturbano nemmeno anche perchè sono convinto che a dire ste sciocchezze o altre simili siano sempre di meno sia da una parte che dall’altra..

  28. enrico maria milic ha detto:

    a margine:
    pierpaolo:
    ma la lega è di destra o di sinistra? fedriga sostiene che non è nè di destra nè di sinistra. ma tu ti definisci di destra.
    i am puzzled.

  29. pierpaolo ha detto:

    enrico

    non sei così acuto come pensavo: la lega non è un partito, è un movimento e al suo interno ci sono anime di destra e di sinistra accumunate da principi che sono un pò più rilevanti della mera contrapposizione destra sinistra.

    per quanto mi riguarda, si, mi ritengo di destra.

    comunque predichi bene e razzoli male: cosa c’entra questo commento con l’argomento di cui si sta parlando?

  30. enrico maria milic ha detto:

    no c’entra gnente.
    infati go scrito “a margine”…
    gnanca ti te son tanto acuto…
    ; )

  31. pierpaolo ha detto:

    ALLORA A MARGINE…
    hai capito la lezioncina o te lo devo rispiegare?
    sempre a margine ovviamente..

  32. zalzi ha detto:

    alessandro e pierpaolo

    ho scritto una cosa a caso.
    cmq mia madre e’ nata a due chilometri dall’attuale confine di pese/pesek nel 1946 e come luogo di nascita le viene riportato il nome della localita’ in italiano (nome inventato di sana pianta) con tra parentesi la sigla PL.
    mia madre non e’ per niente italiana (di nazionalita’), la cittadinanza italiana e’ successiva.
    seguendo il tuo ragionameto, a mia nonna che e’ nata in un paese del carso triestino nel 1915 dovrebbero mettere il nome della localita’ in tedesco e tra parentesi impero austro-ungarico. e gli austriaci che sono nati dopo l’anshluss cosa dovrebbero avere? terzo reich?
    sarebbe meglio guardare avanti, si’.

  33. enrico maria milic ha detto:

    pierpaolo:
    eh bon ah.

  34. pierpaolo ha detto:

    enrico
    secondo me perdi troppo tempo a cercare la pagliuzza per attaccare la lega.
    c’è un mondo intorno a te, guarda avanti…

    sempre a MARGINE ovviamente….

  35. enrico maria milic ha detto:

    la lega la me sta più cocola de tanti altri partiti.
    però cossa no se pol ciacolàr?
    : )

  36. pierpaolo ha detto:

    enrico
    dai questo non è chiacchierare, tecnicamente si chiama stuzzicare e sai farlo molto bene…
    comunque lasciamo perdere e rientriamo nei MARGINI

  37. pierpaolo ha detto:

    zalzi

    i nomi devo essere quelli reali, storici, gli unici e possibili, quindi vorrei vedere meno cartelli bilingui e più cartelli dolina, capodistria, Repentabor, isola ecc…..

  38. enrico maria milic ha detto:

    sarà stuzigar, ma xè anche ciacolar..,
    ma no xè che podemo darse sempre ragion su tuto,
    se no, no capimo gnente,
    e restemo… marginali
    : )

  39. pierpaolo ha detto:

    no, infatti io chiacchiero senza darti ragione su niente e mi riesce pure semplice, tu invece per trovare il modo per attaccare sei costretto a stuzzicare.

  40. enrico maria milic ha detto:

    eh bon

  41. pierpaolo ha detto:

    comunque colgo l’occasione per invitarti ufficialmente alla festa della lega che si terrà salvo imprevisti dal 22 al 26 luglio in piazza s. antonio.

  42. Julius Franzot ha detto:

    Come OPTANTI ho sempre visto considerare chi fi costretto a fare una chiara OPZIONE, con la propria firma e non con le proprie gambe. In Kanaltal e Südtirol gli abitanti furono costretti da Hitler e Mussolini o a firmare che erano italiani e scordarsi delle origini tedesche, o a diventare cittadini tedeschi, però trasferendosi immediatamente nel Reich.
    Gli ESULI, in Istria, Slesia, Sudeti, Kosovo… sono state persone che non hanno fatto nessuna scelta legale e formale: sono semplicemente stati perseguitati da chi aveva occupato territori da loro abitati. Chi si dichiarava comunista e parlava sloveno, croato o polacco poteva rimanere indisturbato.

  43. Marino ha detto:

    A SI? E I migliaia doi Italiani che sono rimasti ,che hanno OPTATO per rimanere…che hanno scuole ,media,cartelli in Italiano e che vivono anora li? Come lo spieghi questo…visto che hai detto che chi decideva di rimanere veniva ucciso? 🙂 Le 500 persone finite nelle foibe (dati ufficiali della vcommisione mista Italio-Slovena erano fascisti macchiatosi di gravi crimini ed hanno fatto la giusta fine! NON dimentichiamo che l’Italia ha invaso e occupato la Jugoslavia…devastando,sterminando e deportando! E’ STATA L’ITALIA AD INVADERE LA JUGOSLAVIA E NON VICEVERSA! CHI LA FA L’ASPETTI! L’Italia ha PERSO la guerra e con DISONORE!!!

  44. Julius Franzot ha detto:

    @Marino
    Ti sarei grato se rileggessi quanto ho scritto. Non ho mai detto che fu la Jugoslavia ad invadere l’ Italia e concordo sul fatto che gli infoibatori furono provocati per esempio da quanto accadde a Gonars.
    Nelle foibe finì anche un mio zio, macchiatosi di nulla (a 18 anni), altro che di essere stato costretto dal padre ad arruolarsi nella Guardia Civica. Quella non era assolutamente fascista, voleva solo opporsi ad un’ eventuale occupazione di trieste da parte della Jugoslavia e mi sembra che era un qualcosa di legittimo.
    In quanto alla tua opinione, ti invito nuovamente a rileggere quanto ho espresso: ti renderai conto che mai ho scritto che i non-comunisti venivano assassinati, anche se quando passo di fronte a Goli Otok ho una sensazione spiacevole. Una cosa era essere lasciati vivi, ma essere discriminati, ben altro era perdere la vita.
    Chi rimase in Istria, continuo a dirlo, o era di sentimenti croati/sloveni, o approvava il comunismo. Tutti gli Esuli che conosco lo possono confermare.
    In quanto alla frase “optato per rimanere”, ti sarei grato se potessi pubblicare una fotocopia (o darmi l’indirizzo del museo dove ciò si trova) del foglio in cui il governo jugoslavo chiedeva esplicitamente se uno “optava” per la Jugoslavia o per l’ Italia.
    Per il Sudtirolo esistono almeno 100 fogli del genere e saprei a chi richiederli, se richiesto.

  45. Julius Franzot ha detto:

    @Zalzi: per quanto riguarda gli Austriaci dopo l’ Anschluss, è ovvio che non hanno da cambiare nulla sulla lingua della denominazione del loro luogo di nascita: il tedesco dell’Austria e quello della Germania avranno qualche differenza, ma non tale da cambiare i nomi delle località. L’austriaco Adolf Hitler (cognome cambiato da “Hiedler”) nacque a Braunau, che ha conservato il suo nome dal 1500 ad oggi.

  46. pierpaolo ha detto:

    MARINO ha scritto:” Le 500 persone finite nelle foibe (dati ufficiali della vcommisione mista Italio-Slovena erano fascisti macchiatosi di gravi crimini ed hanno fatto la giusta fine!”

    meno droghe per piacer!

  47. furlàn ha detto:

    Un cittadino italiano che fosse nato a ??????, a ?? oppure ad ????? o, per farla più semplice, a London o Wien sulla carta d’identità italiana avrà scritto Mosca, Tokyo, Atene, Londra o Vienna, credo. Quindi se esiste una traduzione italiana del nome straniero credo sia giusto utilizzare quella. Il discorso delle province è assurdo perchè allora non dovremmo mettere anche la provincia dell’Ellade o della Tripolitania o della Galilea visto che erano italiane già 2000 anni or sono secondo alcuni?

  48. zalzi ha detto:

    Riguardo ai nomi delle localita’:
    esiste una specifica legge del 1989. Per quanti fossero interessati posto il link:
    http://www.italgiure.giustizia.it/nir/lexs/1989/lexs_304986.html

    Per quanto mi riguarda: no comment.

  49. asem ha detto:

    Julius Franzot
    Giu 27th, 2008 a 08:12
    “Chi si dichiarava comunista e parlava sloveno, croato o polacco poteva rimanere indisturbato.

    Non è storicamente vero.
    L’importantte era essere comunisti (ci sono state due “pulizie” (prima “etnico-culturale” fas. e poi “ideologica-di classe” com.)
    Pertanto se eri sloveno o croato ma non ti dichiaravi (per vari motivi anche di opportunità) comunista era la stessa cosa come se eri italiano. Mentre se eri italiano ed anche comunista andava bene come se fossi croato o serbo.

    E uno dei motivi perchè ci sono ancora tanti italiani in Istria ancora oggi ed è uno dei tanti motivi perchè i numeri di “350.000 Italiani” non combaciano con le statistiche “jugoslave” (ora croate o slovene) che contano molti anti-comunisti croati, sloveni, serbi ecc. scappati prima a Trieste e poi altrove (spesso all’estero).

  50. alessandro ha detto:

    credo che in una prima fase i poteri popolari si siano concentrati nel reprimere gli amministratori e i simboli della sovranità italiana (carabinieri, finanzieri, insegnanti e chi a vario titolo collaborava volontariamente o giocoforza con il fascismo). il comunismo iugoslavo infatti a mio parere è sempre stato ammantato dal carattere nazionale che più avanti lo spingerà ad emanciparsi dall’URSS e ad avvicinarsi al blocco occidentale. come sostiene asem però è vero che parte degli italiani che avevano combattuto contro il nazi-fascismo e che erano inclini alla sovranità iugoslava hanno potuto sebbene talvolta in un clima di sospetto restare a tutti gli effetti cittadini iugoslavi. tuttavia i comunisti italiani erano stalinisti e man mano che la frattura tra tito e l’URSS si materializzava, la classe politica italiana rimasta in iugoslavia è stata marginalizzata se non addirittura perseguitata. In sintesi propendo per questa interpretazione:
    1 fase: 1943-1945 vendetta popolare supportata in chiave nazionalista da movimenti irredentistici iugoslavi (TIGR ecc…)
    2 fase: dal 1945 consapevolezza dei poteri popolari che in un modo o nell’altro (perchè anticomunisti o stalinisti) gli italiani non erano affidabili.

    per cui ritengo che la causa politico/ideologica e quella etnica convergenti con una preponderanza (per lo meno teorica della prima).

  51. alessandro ha detto:

    scusate gli errori di battitura. 🙂

  52. furlàn ha detto:

    Essere italiani e comunisti non sempre era sufficiente…

    (cfr. it.wikipedia.org/wiki/Esodo_dei_cantierini_monfalconesi_1946_-_1948 )

    Andrea Berrini. Noi siamo la classe operaia : i duemila di Monfalcone. Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2004

  53. alessandro ha detto:

    infatti ho precisato la differenza tra comunisti italiani e iugoslavi proprio pensando all’esempio di monfalcone.

  54. franco ha detto:

    Parliamo delle guerre degli anni 90.
    L’italia avrebbe dovuto stracciare il trattato di Osimo perchè la controparte non esisteva più e poteva tranquillamente riprendersi l’istria e fiume.
    Nessuno glielo avrebbe potuto impedire. La controparte era morta(la federativa jugoslava) e rimanendo vedova l’Italia doveva riprendersi i suoi beni.
    Come disse la buonanima di Milosevic nel 1990 all’Italia:”Non riconoscete le repubblichette di slovenia e croazia. Mantenete l’integrità della jugoslavia ed io aprirò subito le trattative per la cessione dell’Istria e fiume.”
    Il governo italiano ignorò chiaramente quell’appello perchè i governi italiani fanno ridere.

  55. franco ha detto:

    Che censurate questo?
    Parliamo del lager voluto da TITO a GOLI OTOK isola calva.
    Parliamo agli sloveni dei DOMOBRANCI.
    Parliamo ai croati degli ustascia e JESENOVAC.
    Parliamo di FOIBE.
    Che si parla solo del fascismo italiano?
    Fanno male queste verità?

  56. Julius Franzot ha detto:

    @franco: se l’ italia avesse accolto quelle proposte indecenti, si sarebbe trovata ad avere nei propri confini un’Istria per 4/5 slovena e croata, se non serba, macedone…
    Credi che quel paese che stenta a capire che in Südtirol non sono italiani avrebbe capito che ormai in Istria gli italiani erano la sparuta minoranza?
    Quanto tritolo ci sarebbe voluto per far riconoscere la propria diversità? Magari lì non si sarebbero limitati ai tralicci.
    Milosevic non aveva idea di quello che sproloquiava per la pura esaltazione di continuare ad essere l’erede di Tito.
    Credi, inoltre, che Milosevic avrebbe restituiro i beni abbandonati, una volta che la sovranità (cosa diversa dalla proprietà) dell’ Istria fosse passata all’ italia?

  57. franco ha detto:

    Poi che Rakovac é stato un appartenente alla lega dei comunisti della jugoslavia con tutte le complicità che conseguivano è una verità che non si può censurare.
    Poi che Scotti è stato un “monfalconese” convertitosi al titoismo e appartenente alla lega dei comunisti della jugoslavia è un’altra verità che non si può censurare.

  58. franco ha detto:

    L’Italia accoglie 6 milioni di immigrati pensa se avrebbe avuto paura di 30 o 40mila sloveni quando sarebbero rientrati tutti gli esuli.
    Dall’alto adige non è mai stato cacciato nessuno-
    Se questo fosse successo in Istria,oggi i 4/5 sarebbero italiani e non sloveno-croati!

  59. Bibliotopa ha detto:

    @franco
    Il passato di Scotti è quello che è stato, ma la sua attuale posizione mi sembra molto equilibrata, se hai letto i suoi recenti libri, mi riferisco in particolare a quello su Ragusa.
    @ tutti: ve lo dicevo io che si ritorna a 50 anni fa invece di guardare al futuro

  60. furlàn ha detto:

    Ciò ma qui me sembra che sia più de un contromàn…

  61. asem ha detto:

    franco, sono dell’avviso che tu sappia soltanto la lingua italiana e pertanto di storia hai letto soltanto una parte (importante) ma che rimane soltanto una parte della medaglia.
    Forse, se sei intellettualmente onesto, dovresti ammettere che magari certe tue convinzioni non sono del tutto poggiate su basi “storivhe” ma più politiche.

  62. asem ha detto:

    pierpaolo
    Giu 27th, 2008 a 02:40
    zalzi

    i nomi devo essere quelli reali, storici, gli unici e possibili, quindi vorrei vedere meno cartelli bilingui e più cartelli dolina, capodistria, Repentabor, isola ecc…..

    Soliti stereotipi?
    Capodistria e un nome più recente di Koper (che deriva dal Capris)usato ben prima di Capodistria.
    Mi ricorda una volta uno che si era arrabbiato perche l’isola di veglia di chiama Krk (che lui non riusciva pa pronunciare), e con tesi un pò “irredentistiche” cercava di dimostrare che veglia è il mome giusto antico ecc. Ci ho creduto poi però mi sono infpormato è ho scoperto che krk è tratto da nome latino che avevano dato i Romani quando sono arrivati nel nord dell’Adriatico che era CuriC-um. Be nome croato che si usa ancora oggi deriva da CURICUM (C=K) e senza vocali.
    Anche quella è stata una lezione.

  63. asem ha detto:

    franco
    Lug 1st, 2008 a 15:48
    Poi che Rakovac é stato un appartenente alla lega dei comunisti della jugoslavia con tutte le complicità che conseguivano è una verità che non si può censurare

    Sono però d’accordo con te a questo riguardo, fintanto che chi simpatiizza o simpatizzava o si è nostalgici del comunismo jugoslavo da una parte e fascismo italiano dall’altra sarebbe meglio che qualcuno dicesse loro che il loro momento è già passato, è che è meglio che aspettino un pò.

  64. Marino ha detto:

    FRANCO:
    “Che censurate questo?
    Parliamo del lager voluto da TITO a GOLI OTOK isola calva.
    Parliamo agli sloveni dei DOMOBRANCI.
    Parliamo ai croati degli ustascia e JESENOVAC.
    Parliamo di FOIBE.
    Che si parla solo del fascismo italiano?
    Fanno male queste verità?”

    Le verita’ non fanno male,ma tutto quello che tu hai indicato fu una CONSEGUENZA del fascismo e dei crimini del fascismo.Se l’italia non avesse invaso,occupato,devastato quelle terre,deportato e sterminato,oggi non saremo certo qui a discutere di optanti,ecc,ecc.. “Ad ogni azione segue una reazione”, ” chi la fa l’aspetti “,ecc,ecc.

    Ciao

  65. Marino ha detto:

    P.s. l’Istra e la Dalmazia furono,GIUSTAMENTE,considerati come pagamento parziale dei danni di guerra provocati dall’Italia! Ciao

  66. franco ha detto:

    Ma che invasione! L’Istria e Fiume erano parte integrante del territorio del Regno. Che invasione!
    Allora con la logica titoista dell’occhio per occhio, dente per dente..i russi dovevano ammazzare tutti i civili tedeschi. Non fu torto un capello ad un civile tedesco durante la presa della Germania.
    La verità è che il titoismo fu criminale al livello del nazionalsocialismo tedesco e sterminò migliaia di slavi pure…domobranci,ustascia, monarchici serbi, albanesi ecc…
    se fosse stato un movimento democratico avrebbe fatto dei processi giusti e non si sarebbe accanito sulle masse.
    La sua fine logica è stato il bagno di sangue balcanico.
    Perchè il titoismo era nato su basi di odio etnico e quella non poteva che essere la sua fine.
    Scotti e Rakovac hanno appoggiato quel movimento criminale e oggi non hanno più diritto di parola secondo me.

  67. furlàn ha detto:

    Non si possono paragonare in un gioco matematico le vittime delle guerre. Il raffrontare titoismo e nazionalsocialismo sulla base della quantità di morti prodotti ha poco di storico. La democratica America non ha fatto processi ai civili di Hiroshima e Nagasaki. L’unica verità è che la guerra produce morte e disperazione e chi da un balcone di piazza Venezia dichiara di voler spezzare le reni alla Serbia o promette un posto al sole agli italiani è fautore della morte e disperazione che negli anni a venire quelle parole produrranno.

  68. enrico maria milic ha detto:

    amen.
    pol bastar su questo tema.

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