21 Giugno 2008

A Gorizia il centro studi in Ingegneria antisismica

Gorizia seppur penalizzata dalla legge Mussi, è sempre più al centro degli interessi dei due Atenei regionali. Ieri, infatti, l’incontro fra il sindaco del capoluogo isontino Ettore Romoli ed alcuni docenti universitari fra i quali il professor Claudio Amadio del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale di Trieste ed il professor Natalino Gattesco, che insegna Tecnica delle Costruzioni alla Facoltà di Architettura di Trieste. Scopo dell’incontro quello di illustrare al Comune di Gorizia l’attuale Master in “Progettazione antisismica delle costruzioni”, già attivo nel capoluogo isontino, e l’ambizioso progetto…

per creare un “Centro studi in ingegneria sismica”. In Italia attualmente esistono solamente quattro master in ingegneria sismica: a Messina, a L’Aquila, a Pavia e ora anche a Gorizia. Come si sa la nostra regione ha un’elevata pericolosità sismica ed è per questo motivo che lo scorso dicembre è stato aperto il master di 400 ore, frequentato anche da un funzionario tecnico del Comune di Gorizia. «Il capoluogo isontino – hanno spiegato i docenti – può diventare il punto di riferimento internazionale per tutta l’area balcanica». Il master è rivolto a laureati in architettura per una specializzazione avanzata nell’ambito della progettazione antisismica e l’attività didattica è svolta dai due atenei regionali più altri docenti italiani e sloveni. La presenza di docenti di prestigio rafforza la validità del master, che terminerà a novembre, per ripartire con un nuovo corso a dicembre. Si sta, inoltre, facendo la verifica degli stabili esistenti per valutare la loro attitudine a resistere alle scosse sismiche, mentre per le costruzioni ex-novo la legge già impone tecniche di costruzione particolari. «Nel triveneto mancano strutture adeguate per effettuare ricerche sismiche – hanno spiegato i professori –, perciò il nostro obiettivo è creare a Gorizia un laboratorio di dinamica delle strutture dotato anche di tavola vibrante. Creando, infatti, un consorzio fra le Università di Udine e Trieste, enti pubblici ed aziende private si può fare non solo attività didattica, ma anche attività di ricerca e creare un centro studi in ingegneria sismica». Il sindaco Romoli ha apprezzato l’attività didattica e di ricerca che proprio da Gorizia può proporre a livello internazionale sistemi innovativi di protezione sismica e, sul territorio, provvedere al consolidamento statico e all’adeguamento dell’edilizia storica e monumentale. «Condivido in pieno – ha dichiarato Romoli – l’idea di mettere in rete gli atenei della nostra regione ed il laboratorio di Lubiana per creare a Gorizia un centro che lavori con partner pubblici quali le amministrazioni locali, le Ater e la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia». Potenziali fruitori potrebbero diventare così società private, enti pubblici e istituzioni del Triveneto e di tutta l’area dei Balcani, facendo del capoluogo isontino un Centro sismologico d’interesse europeo, che non è escluso possa inserirsi nel più ampio progetto di portare qui una sezione dell’Istituto Europeo per la Ricerca Scientifica e Tecnologica. «Mi attiverò con la giunta regionale – ha dichiarato Romoli – al fine di reperire i fondi necessari per realizzare questo centro internazionale e con le Università per potenziare intanto il master, dal quale escono professionisti con alte competenze nel campo della progettazione, del recupero e della manutenzione delle strutture civili, industriali e speciali ricadenti in zona sismica, qual’è purtroppo la nostra regione».

Un commento a A Gorizia il centro studi in Ingegneria antisismica

  1. cristiano ha detto:

    Se cio’ si realizzasse sarebbe veramente una bella mossa per Gorizia.
    Sperìn bien…

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