9 Giugno 2008

Rosolen e la politica sull’università a Trieste, Udine & co.

Francesco Russo (Pd) racconta le sue impressioni dell’intervento di Alessia Rosolen, neo assessore regionale al lavoro e alla formazione, che la stessa ha tenuto al forum R & D organizzato dall’Università di Trieste:

Il dato politico che mi è sembrato di cogliere è quello di una neo-assessore che, pur non essendo “del ramo”, e pur non avendo l’esperienza che il suo (ingombrante…) predecessore Cosolini aveva maturato meritando la stima di molti, ha voluto entrare “con i piedi nel piatto”, ribadendo che intende gestire da protagonista i rapporti con un mondo che la destra non ha mai considerato “amico” ed attaccando quello che è stato uno dei settori strategici di azione della giunta Illy…


Leggi tutto l’articolo di Russo
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Leggi (grazie alla segnalazione di Arlon Stok) l’intervento di Rosolen

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3 commenti a Rosolen e la politica sull’università a Trieste, Udine & co.

  1. arlon ha detto:

    Un discorso meno ottuso di quanto mi sarei aspettato. Sono piuttosto colpito, in positivo.. ( http://www.units.it/news/?id=2871 )

    Ho dubbi su: “occorre riequilibrare i fondi destinati alla ricerca scientifica e a quella umanistica, troppo sbilanciati verso la prima.”
    Qui i paesi presi come esempi positivi nell’intervento avrebbero qualcosa da ridire…

    Mi sfugge come sarà possibile fare tutto questo con la percentuale RIDICOLA del PIL spesa dall’Italia per la ricerca e l’università, ma bon…

  2. furlàn ha detto:

    Ho leggiucchiato l’intervento dell’assessorA.
    “…non basta conoscere la molecola dell’acqua o il moto degli elettroni…”.
    Peccato che nessuno conosca il moto degli elettroni (cfr. Principio di indeterminazione di Heisenberg).

  3. Dejan Kozina ha detto:

    Condivido sia il giudizio che i dubbi di arlon. Venendo da un esponente politico che finora non s’era particolarmente fatta notare per l’acutezza (o la pacatezza) delle argomentazioni l’intervento si presenta ragionevole oltre le attese. Ma… non ce la faccio proprio a risparmiarmi la frecciatina: spero che quando conclude enunciando “bisogna avere qualche fondamento di economia” si riferisca anche a se stessa – inferire, come fa al secondo capoverso, il potere d’acquisto individuale dal differenziale di crescita del PIL pro-capite è quantomeno azzardato. Spero che abbia accanto qualcuno che di economia qualche fondamento almeno…

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