28 Maggio 2008

L’unica donna rettore è a Udine

Maria Theresa, once again, would have been happy. Non parliamo della Poropat ma magari anche lei. Invece. Cosa vorrà dire che l’università, luogo del dibattito culturale e dell’innovazione delle idee e dei punti di vista, in tutta la penisola ha, nelle sue università statali, una sola donna che è rettore (secondo quanto riferisce l’Ansa)? E cosa, per esempio, vorrà dire che a Trieste, non parliamo del rettore, ma che tutti i presidi di facoltà meno una i xè dei mas’ceti? Ecco intanto i lanci Ansa dedicati a Cristiana Compagno: la nuova rettore magnifico dell’Università di Udine:

27-MAG-08 17:13
UNIVERSITA’: UDINE; PRIMA DONNA ELETTA RETTORE MAGNIFICO

(ANSA) – TRIESTE, 27 MAG – E’ Cristiana Compagno il nuovo rettore magnifico dell’Università di Udine. Succede a Furio Honsell, che si era dimesso per venire eletto sindaco del capoluogo friulano. L’elezione della prof. Compagno – unica donna rettore di un Ateneo Statale in Italia – è avvenuta oggi, al termine del ballottaggio contro Alberto Felice De Toni. Compagno ha ottenuto 285 preferenze su 556 votanti, contro 257 di De Toni. Carnica, 50 anni, ha lavorato dapprima presso il Cnr e dal 1997 è entrata all’Università di Udine. Dal 2000 è docente di Economia e gestione delle imprese e Strategia d’impresa alla Facoltà di Economia. Fa parte del Cda di Area Science Park e del Centro di Biologia Molecolare di Trieste. Ha ideato nel 2006 la prima edizione di “Innovaction”, Fiera dell’innovazione di Udine. (ANSA).

27-MAG-08 17:06
UNIVERSITA’: UDINE; COMPAGNO, ORGOGLIOSA PER VOTO UOMINI

(VEDI: “UNIVERSITA’: UDINE; PRIMA DONNA…” DELLE 16.37) (ANSA) – UDINE, 27 MAG – Il neo rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, si dice “orgogliosa di essere stata votata anche da molti uomini di questo Ateneo”. Lo ha detto oggi dopo aver prevalso nel ballottaggio finale con il collega Alberto Felice De Toni. “La mia linea – ha dichiarato – sarà quella dello sviluppo condiviso e della ripresa della motivazione dopo un momento di crisi, data l’uscita del precedente rettore Furio Honsell”. Compagno ha detto inoltre di voler “riprendere il cammino più uniti che mai, dopo una campagna elettorale dura con due opposti schieramenti. Il fatto di essere donna aiuterà in questo senso, perché – ha spiegato – le donne possiedono capacità di relazione, negoziali, di equilibrio e di sensibilità umana diverse”. Sul fatto di essere l’unica donna rettore di un’Università statale, Compagno ha detto che “questa è la condizione femminile, anche negli ambienti accademici. Siamo poche – ha concluso – ma molto bravé”. (ANSA).

27-MAG-08 16:37
UNIVERSITA’: UDINE; PRIMA DONNA ELETTA RETTORE MAGNIFICO

(ANSA) – TRIESTE, 27 MAG – E’ Cristiana Compagno il nuovo rettore magnifico dell’Università di Udine. Succede a Furio Honsell, che si era dimesso per venire eletto sindaco del capoluogo friulano. L’elezione della prof. Compagno – unica donna rettore di un Ateneo Statale in Italia – è avvenuta oggi, al termine del ballottaggio contro Alberto Felice De Toni. Compagno ha ottenuto 285 preferenze su 556 votanti, contro 257 di De Toni. Carnica, 50 anni, ha lavorato dapprima presso il Cnr e dal 1997 è entrata all’Università di Udine. Dal 2000 è docente di Economia e gestione delle imprese e Strategia d’impresa alla Facoltà di Economia. Fa parte del Cda di Area Science Park e del Centro di Biologia Molecolare di Trieste. Ha ideato nel 2006 la prima edizione di “Innovaction”, Fiera dell’innovazione di Udine. (ANSA).

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5 commenti a L’unica donna rettore è a Udine

  1. Giovanni Costa ha detto:

    Beh, ma chi esce da queste scuole riese a trovare lavoro o resta disoccupato o, se gli va bene, precario a vita?

  2. arlon ha detto:

    Domanda legittima..

  3. furlàn ha detto:

    A me invece questa notizia ha fatto riflettere sul rettore della Sapienza che mi sta sempre meno simpatico…

  4. alessandro ha detto:

    riporto articolo/segnalazione (non lo so purtroppo) sul giornale del friuli.Messaggero Veneto, 19 luglio 2008

    NO ALL’ATENEO UNICO REGIONALE

    Con questo intervento 21 esponenti del mondo culturale e autonomistico friulano prendono nettamente posizione nel dibattito sul futuro dell’ateneo del Friuli
    Trieste, dopo aver per molti mesi del 2007 e 2008 attaccato ferocemente la nuova legge regionale di tutela della lingua friulana, con argomentazioni tratte dal sottofondo del più bieco nazionalismo italiano, oggi, nuovamente, riparte all’attacco del Friuli aggredendo la più importante delle sue istituzioni: l’università del Friuli: istituzione simbolo del Friuli e della sua voglia di riscatto economico, culturale e linguistico. Lunga è stata la battaglia dei friulani contro l’arroganza e la prepotenza di Trieste che mai ha riconosciuto al Friuli il diritto all’identità, alla lingua, allo sviluppo autonomo delle sue numerose potenzialità.
    Per i triestini, tutto in regione deve convergere verso Trieste: il Friuli non esiste se non come “retroterra” triestino o territorio con obbligo di servitù civili e militari: il passaggio per la Tav Venezia-Trieste, il trasferimento dei missili ecc… Non è la prima volta che Trieste, nell’intento di cancellare l’università friulana, tenta la carta dell’università unica regionale: periodicamente ci riprova con le motivazioni più varie. Ovunque in Italia ogni università è autonoma e libera di programmarsi e cresce al servizio del “suo” territorio di riferimento. È noto che l’eccellenza nasce solo dalla concorrenza e dalla competizione: mai da monopolio e rendite di posizione. E questo basilare elementare principio vale anche per le università e i centri di ricerca. Chi parla o scrive di “doppioni” lo fa perché si riconosce incapace di competere o vuole il monopolio. La presenza in regione di due università autonome e in concorrenza (Friuli e Trieste), è una grande ricchezza che, stimolando la competizione, ha creato effetti molto positivi sul piano didattico e organizzativo. Del resto esiste già da anni un coordinamento tra le due università: ma nel rispetto delle reciproche autonomie.
    Nel 1976 furono raccolte ben 125.000 firme sotto le tende del Friuli terremotato: chiedevano l’istituzione di una università “autonoma”, al servizio del Friuli. La volontà popolare in democrazia va rispettata: la smetta dunque Trieste di inventare trucchi per cancellare quanto faticosamente conquistato dai friulani nel 1978.
    I finanziamenti statali alle università sono scarsi? Il Parlamento italiano elimini, al più presto, l’assurdo criterio di finanziamento su base storica e si finanzi, finalmente, solo sulla base del merito.
    Questa è l’unica strada percorribile: premiare solo l’eccellenza. Ricordo che l’università friulana, dal 2001 a oggi, è stata sottofinanziata di ben 94 milioni di euro: l’attuale situazione quindi è figlia di questo sottofinanziamento, per altro da anni denunciato – invano! – ai politici regionali e a Roma.
    No, dunque, alla Fondazione privata che consegnerebbe l’università friulana nelle mani dei politici regionali, ossia di Trieste dato il silenzio assordante dei “ nostri” rappresentanti, negandole così di fatto, ogni autonomia ed esponendola al ricatto politico regionale (io politico ti finanzio e tu fai quello che decido io). E non tema l’on. Saro: si tocchi l’università friulana, si propongano assurde Fondazioni private o un’unica Università regionale, e risponderemo di nuovo con la mobilitazione popolare. E non tema neppure la neo-rettrice Cristiana Compagno che invitiamo a dire “No” alla fondazione privata e a non farsi intimorire: saremo al suo fianco, in corteo, nelle piazze del Friuli. Lo abbiamo già fatto negli anni 60 e 70 del secolo scorso.
    Silvana Schiavi Fachin, Renzo Pascolat, Marco De Agostini, Adrian Cescje, Federico Simeoni, Renzo Balzan, Enrichetto Basaldella, Enzo Bassi, Remo Brunetti, Isa Dorigo, Laura G. Lazzara, Remo Mian, Marisa Comelli, Roberta Michieli, Maria Pinagli, Egle Taverna, Angela Tuniz, Giuliano Zelco

  5. furlàn ha detto:

    Branco di deficienti. Provino a cambiare il termine “Trieste” con “Tondo e Saro” (friulanissimi) allora la denuncia assume contorni corretti.

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