27 Maggio 2008

Stop ai manifesti bilingui. Lubiana protesta

Manifesti bilingui limitati ai “quartieri sloveni”. La giunta-Romoli approva una delibera che permette le affissioni ufficiali in sloveno soltanto alle circoscrizioni di Piuma, Sant’Andrea e Piedimonte. E il sindaco di Nova Gorica, Mirko Brulc, scrive al Governo di Lubiana.
E’ polemica per la decisione della giunta comunale, tanto che la Slovenia avrebbe già chiesto la revoca della decisione. La delibera arriva dopo la scelta, che già aveva creato discussioni tra la minoranza slovena e il Comune, di escludere il quartiere di Montesanto-Piazzutta, dalle aree dove viene ufficializzata la presenza della comunità slovena.

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13 commenti a Stop ai manifesti bilingui. Lubiana protesta

  1. iw ha detto:

    assurdo il comportamento su queste cose. Come se non sapessimo parlare almeno due lingue, che poi si tratti di italiano, sloveno, friulano, tedesco o inglese poco importa – almeno per chi cerca di osservare le cose da un profilo intelligente.
    A mio modo di vedere tutto nasce dall’errore secolare del Darwinismo, che ha prodotto una mentalità di cultura per cavalli per tutto il secolo scorso e da cui non riusciamo più a progredire.
    Anche gli sloveni dei colli vivono in ambienti ghetizzati, ma così anche nazioni intere rispetto ad un mondo globale.
    Oggi il 70 pct dei documenti di lavoro sono prodotti in inglese e visto che si parla delle nuove generazioni e dei problemi dei giovani PERCHE RIPROPORLI SEMPRE CON DELLE TESTE DA VECCHI OTTUSI DEL 20. SECOLO ???

  2. zinzinna ha detto:

    che tristezza…ecco veramente la Gorizia vecchia… una città chiusa retrograda intollerante…
    fa paura l’ignoranza di chi si ostina ad emarginare il vicino di casa o semplicemente il diverso… la conoscenza di un altra lingua e cultura è considerata ricchezza in qualsiasi altra parte del mondo.. ma non qui… poi però si sbandiera il simbolo dell’Unione Europea? Uniti… ma dove??? non a Gorizia… certo che le persone sono rimaste veramente indietro con i tempi…

  3. GattaCiCova ha detto:

    Ma di che tipo di manifesti si tratta?
    Qualunque tipo? Anche quelli pubblicitari?
    Dal momento che ho pagato i diritti di affissione non posso metter fuori il manifesto che voglio? Monolingua, bilingua, trilingua coi disegni e le foto?
    Voglio il nome di quel …. che ha pensato una cosa del genere! Ci faccio un manifesto col suo nome e cognome in sedici lingue e lo affiggo in tutta Europa. Giuro!

  4. robe ha detto:

    ignorante….scritto in sedici lingue….
    come si traduce gattacicova?

  5. Franz ha detto:

    Si tratta dei manifesti con le comunicazioni ufficiali del Comune, tipo la convocazione dei comizi elettorali o quelli con cui si celebra una ricorrenza (a brev il 2 giugno, ad esempio). Mica si tratta dei manifesti pubblicitari.

  6. E’ veramente triste che ci siano ancora persone dalla mente tanto ottusa e limitata da non capire che una cosa in più è meglio di una cosa in meno. I manifesti bisognerebbe farli in tante lingue, non solo in quelle locali, per abituare e stimolare la gente ad aprire i suoi orizzonti!

  7. robe ha detto:

    già…con i manifesti si abitua, si stimola e si aprono nuovi orizzonti….
    già me li vedo i goriziani con il dizionario sotto i manifesti a tradurre il significato…
    Proprio bella!

  8. Walter Sobchak ha detto:

    Per qualcuno li possono fare con l’alfabeto dei segni.

  9. sheva ha detto:

    Mirko Brulc ha scritto a Lubiana, e così hanno totlto anche l’italiano dalle scuole di Nova Gorica. Andiamo bene.

  10. GattaCiCova ha detto:

    Ah.. dunque si tratta solo dei manifesti, diciamo, di comunicazione ufficiale.. quelli previsti dalle norme. Bene. Allora..
    Per prima cosa c’è da dire che la delibera in questione è ovvia e logica conseguenza dell’applicazione pratica della legge sul bilinguismo come questa Giunta l’ha intesa.
    Però allora sorge subito una questione: che si fa con il friulano? La delibera non ne parla? Quali sono i quartieri? Sennò è discriminazione bella e buona.. impugnabile..
    L’altra cosa è: riguarda tutte le istituzioni e tutte le questioni “formali”? Anche per es. la Provincia, la Regione, la Prefettura, la Questura, o l’informazione elettorale? Missà che c’è qualche problemino.. e mi vien da ridere.
    Per ultimo, qualcuno dovrebbe avvisare quei signori così solerti a regolamentare, che un conto è “non prevedere” l’informazione in altra lingua tutelata, un’altro conto è “impedire” l’informazione in altra lingua tutelata, anche se al di fuori di ambiti che “sembrano” delimitati per altri aspetti.
    L’informazione, per sua natura, non ha ambiti; figurarsi l’informazione ufficiale dovuta per legge.
    Quel “permette le affissioni” che sta nel post di GoriziaOggi andrebbe meglio chiarito, perchè se è proprio così, questa delibera la possono tranquillamente buttar via. E’ carta straccia.
    Le considerazioni sulle geniali menti che l’hanno concepita, e su chi bisbiglia vergognandosi un po’ che non è poi così sbagliato, le risparmio, tanto le cose parlano da sole.

  11. Sandro ha detto:

    però dev’essere bello farsi la guerra da soli.
    punto primo. non ritengo che un decreto simile debba esistere in una città perchè credo prima di tutto di abitare in italia e di avere il diritto di leggere i manifesti del mio comune nella mia lingua. il fatto di tradurli non è un fatto di percentuali di popolazione di origine slovena. è il semplice fatto di apertura verso gli altri. ma resta il fatto che quest’apertura è univoca. solo noi siamo bravi e buoni. non credo che a nova gorica ci siano i manifesti in italiano. se sbaglio correggietemi. e se mi contestate dicendo che è giusto che non ci siano perchè a nova gorica non c’è una comunità slovena vi dico solo che chi vive in italia, di origine slovena, italiana, tedesca, cingalese o cosa volete l’italiano lo sa. non lo saprà come lo sa uno che vive in italia da sempre ma ne sa abbastanza per leggere un manifesto.
    e poi non mi sembra che ci sia un esodo dalla slovenia all’italia negli ultimi anni. chi è qua era qua prima dell’apertura dei confini e fa parte di quella minoranza che tutti conosciamo, che sa benissimo l’italiano e che entra in un negozio in centro dicendo doberdan.
    per il friulano credo il discorso sia diverso. è una lingua “honoris causa”, che dir si voglia. dovrebbero rettificare proponendo l’uso esclusivo del friulano alla zona di lucinico? 🙂

  12. zinzinna ha detto:

    X sandro:
    punto primo. i manifesti restano in italiano, se ti da fastidio che siano trascritti in altre lingue basta leggere nella lingua che preferisci.Il fatto di tradurli in lingua slovena ( e secondo me dovrebbe essere anche in friulano) non è semplice apertura (leggi “vi facciamo un favore”) ma è rispetto e tutela delle minoranze garantita dallo Stato da apposita legislazione.
    Ti correggo a Nova Gorica ci sono manifesti in italiano, e non solo: nelle scuole l’italiano (almeno nelle zone frontaliere) è considerato seconda lingua straniera d’obbligo (anche se vogliono limitare le ore -vedi articoli successivi)
    La terza cosa che è quella che mi fa più arrabbiare è che si pretende sempre che sia lo sloveno a sapere l’italiano, ma quando un italiano va in slovenia ( e ci vanno in molti da sempre per spese e se non per altro al Perla)pretende che lo sloveno sappia l’italiano.. Poi se vogliamo essere puntigliosi la minoranza slovena tanto minoranza non è..basta guardare l’etimologia dei cognomi e dei nomi di città: Gorizia (gorica = collina in sloveno) Redipuglia (deriva da sredi polja = in mezzo ai campi in sloveno, nome che veniva dato al posto perchè sorto in una località per appunto in mezzo a campi coltivati)etc. etc.informati prima di commentare.
    Per quanto riguarda il friulano credo che sia lingua da tutelare così come lo sloveno.

  13. Sandro ha detto:

    non mi sembra di aver detto che l’italiano che va in slovenia debba pretendere che lo sloveno si rivolga in italiano. se si vuole andare il slovenia ci si preoccupa di trovare una maniera per comunicare. credo sia molto facile che uno sloveno sappia l’italiano, invece che il contrario. non che sia giusto o sbagliato, è semplicemente così.
    per quanto riguarda i manifesti ti ripeto che tutte le lingue sn da salvaguardare, ma il problema dei manifesti mi sembra relativo.
    in quanto ai manifesti di lingua italiana in slovenia non lo so. non credevo ci siano e fino a prova contraria mi fido di te. volendo però analizzare la cosa in maniera oggettiva non credo sia giusto nè da una parte nè dall’altra. come spero sia emerso dal mio intervento.
    resta il fatto che continuiamo a impuntarci su problemi periferici. tutto fa brodo, ci si appiglia a cavolate per giudicare l’operato di qualcuno quando gli errori e i pregi sono di dimensioni ben maggiori.
    con un clima di conflitto che viene portato avanti da entrambe le parti come credete che si arriverà a un clima civile?
    le eccezioni esistono, ma restano eccezioni.

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