25 Marzo 2008

Austria: moschee e minareti

In Austria vivono oggi circa 650.000 musulmani, distribuiti molto irregolarmente sul territorio. Le massime densità si hanno a Vienna (3% ad ovest del Danubio, 30% ad est), Hallein (SL), Linz e la parte pianeggiante del Vorarlberg, in concomitanza con gli insediamenti industriali. Sono anche le zone in cui l’ FPOE (“liberali”, in realtà ora molto spostati a destra) riceve più consensi.

Vienna esiste da diversi anni un centro culturale austro-islamico, che a volte frequento, dove conferenze di tema religioso, politico e soprattutto storico sono tenute davanti ad un pubblico misto al 50%, che discute in modo garbato e civile, da entrambe le parti. A me sembra che questo sia il tenore generale della discussione austriaca sull’Islam, considerato a volte un problema, ma non demonizzato dalla maggioranza della gente, nè con al suo interno personaggi (imam) problematici. Inoltre bisogna considerare che in Austria la cittadinanza è ottenuta in seguito ad un esame di tedesco, storia ed educazione civica, in genere superato solo da chi frequenta con profitto corsi appositi, spesso gratuiti. Pertanto certi squallidi spettacoli di mancata integrazione che si vedono in Germania (Colonia, Berlino, Solingen) sono assenti in Austria.

Ora, ad un anno di distanza dalle prossime elezioni regionali in Carinzia (dove i musulmani sono quasi assenti), ritorna il tema, in seguito alla richiesta della comunità islamica di Spittal (roccaforte BZOE, prima FPOE) di costruire una moschea con tanto di minareto.

Sembra il cacio sui maccheroni, anche per portare a Vienna (e nel Vorarlberg, altra roccaforte BZOE e FPOE, feudo dell’ ex-vicepresidente del partito Hubert Gorbach) temi in fondo di interesse localissimo. La carta dei cartelli bilingui sloveni (3 di numero!) sembra aver perso (giustamente) significato in vista dell’Euroregione, così un certo pubblico deve essere accontentato, pur con un tema che in fondo non esiste (forse esisteva un problema dei cartelli bilingui?).

Sembra che Carinzia e Vorarlberg si accorderanno su un divieto di costruire edifici di grandi proporzioni che non rispondano allo stile alpino. Dato che i centri commerciali all’ ingresso di Klagenfurt sono evidentemente “alpinissimi”, il riferimento alle moschee è chiaro.
Il cardinale di Vienna ha fatto intanto sapere che a Vienna c’è una moschea e non dà fastidio a nessuno.

Io penso che il tema delle moschee in Austria sia un po’ gonfiato ad arte dalla stampa estera, mentre il dibattito interno verte sulla riforma fiscale come ancora di salvataggio per una sempre più fatiscente coalizione e per un governo a cui nemmeno i propri sostenitori negano di essere sterile, inattivo e solamente litigioso.

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2 commenti a Austria: moschee e minareti

  1. Giovanni Costa ha detto:

    Cito; “Pertanto certi squallidi spettacoli di mancata integrazione che si vedono in Germania (Colonia, Berlino, Solingen) sono assenti in Austria.”
    Anche a Trieste vi sono spettacoli di questo genere, ricordiamo gli Africani che chiedono la carità nel centro cittadino, ne conosco uno che è lì da anni, poveretto. Possibile che gli amministratori non vedano cosa si è fatto in Austria per inserire questa gente? Direi che così non può andare.

  2. Julius Franzot ha detto:

    In Austria per chi (extracomunitario) chiede la carità in strada c’è una sola soluzione: espulsione immediata e rimpatrio a costi dello Stato, però niente galera. Quello non lo puoi inserire in nulla, meglio aiutare ad inserire chi ha la potenzialità e la voglia di lavorare per farcela. Appunto su queste cose hanno sbagliato in molte città tedesche (italiane e spagnole).

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