Scrive il Corriere delle Alpi (gruppo l’Espresso):
Il 95% di sì: a Sappada sono stati una valanga i voti favorevoli al passaggio dal Veneto al Friuli Venezia Giulia. Sui 903 votanti (pari al 75,31% dei 1.199 aventi diritto al voto), i sì sono stati 860 e solo 41 i no, oltre a una scheda bianca ed una nulla.
Del voto di Sappada ne parlano il blog di Aldo Rossi e il Furlanist.
Con la valanga di sì di Sappada e Pedemonte, la lista si allunga: sono già 14 i comuni che vogliono abbandonare il Veneto per buttarsi tra le braccia dei vicini di casa, e godere dei loro stessi vantaggi, quelli economici di cui beneficiano le regioni autonome o a Statuto speciale. Un’ondata ‘separatista’ che va da Lamon – paese quasi sconosciuto, prima di fare da ‘apripista’, se non per la qualità dei suoi fagioli – alla famosissima Cortina, meta irrinunciabile del ‘bel mondo’.
Nell’ottobre scorso la regina delle Dolomiti, insieme agli altri due comuni ampezzani di Livinallongo di Col di Lana e Colle Santa Lucia, si era pronunciata a favore del passaggio al Trentino Alto Adige con il 78% di sì.
Ma oggi a Sappada, altra nota stazione montana del bellunese, i sì al referendum sul passaggio al Friuli Venezia Giulia sono arrivati addirittura al 95%. E anche a Pedemonte (Vicenza) la stragrande maggioranza dei votanti, oltre il 75%, con il sì sulla scheda ha fatto sapere che aspira a far parte del Trentino Alto Adige.
Nelle Marche, sempre oggi, hanno fatto invece un buco nell’acqua i ‘secessionisti’ dei Comuni pesaresi di Mercatino Conca e Monte Grimano Terme, dove il referendum consultivo per il passaggio all’Emilia Romagna è fallito: a Mercatino Conca il ‘si” non è passato per dieci voti, mentre a Monte Grimano non é stato neppure raggiunto il quorum, anche se per pochissimo. L’effetto Lamon ha intanto ‘contagiato’ la montagna veneta: dopo la valanga di sì del paesino bellunese, otto comuni dell’altopiano di Asiago si erano pronunciati nel maggio 2007 per il passaggio al Trentino (Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo).
Nel frattempo avevano già detto la loro i secessionisti di Cinto Caomaggiore (Venezia), unico però tra i quattro comuni del Veneto Orientale al voto a pronunciare un sì maggioritario al Friuli Venezia Giulia. E altrettanto aveva fatto un altro comune bellunese, Sovramonte, per ‘sposare’ il Trentino Alto Adige. Ma la strada è ancora lunga, visto l’iter previsto dalla procedura. E qualche ostacolo lo hanno posto proprio le Regioni corteggiate: le province Bolzano e Trento, per esempio, hanno espresso un ‘no’ secco a Lamon, ad Asiago e agli altri comuni veneti. Su Cortina invece il presidente dell’Alto Adige Luis Durnwalder ha sostenuto una posizione che ha fatto infuriare il governatore veneto Giancarlo Galan: “Dal punto di vista storico – aveva detto infatti – i ladini di Cortina sono i benvenuti. Per gli altri mancano le radici storiche”. (ANSA
Visto cosa succede a riconoscere il diritto all’autodeterminazione in Kosovo? Ora il Veneto si metterà a manifestare in difesa dei propri confini storici, venderà a Gazprom la municipalizzata di Mestre in cambio del sostegno di Putin, romperà le relazioni con chi riconosce l’esito del referendum e sospenderà i negoziati per costituire l’Euroregione…
voterei anch’io affinchè anche gli altri paesi bellunesi passasero sotto una rovincia autonoma…più agevolazioni,più lavoro per noi italiani…e meno tasse!!!!VIVERE IN ITALIA è DIVENTATO IMPOSSIBILE….e questo per colpa del governo…adesso caduto!!! se tutti i parlamentari avesero una paga come la nostra e pagassero tutte le tasse…nessuno penserebbe a passare sotto una provincia autonoma!!!grazie governo!!!!
Sappada da quasi 40 anni sogna di passare al FVG dal momento che la ns regione non ha località sciistiche degne di siffatto nome (tutte con piste esposte a sud) e che la regione Veneto investe solo su Cortina.
Il separatismo Veneto dovrebbe fare prima i conti con la stupidissima politica turistica della Regione, che pare ignorare l’esistenza di qualsiasi cosa non sia Venezia (e Cortina). Però poi li votano…