Sono stati diramati dal Pd nazionale i candidati alle elezioni politiche nazionali per il Friuli – Venezia Giulia:
- candidati alla Camera il piemontese Cesare Damiano (capolista), il goriziano Alessandro Maran, il friulano Ivano Strizzolo ed il triestino Ettore Rosato.
- candidati al Senato il friulano Carlo Pegorer (capolista), la carsolina slovena Tamara Blažina e l’udinese Flavio Pertoldi.
per la precisione, l’ansa riporta:
…..voglio poter scegliere chi mandare al Parlamento! E invece, con le liste bloccate, ci andrà chi è stato scelto da chi comanda nei partiti….
Abbiamo il Parlamento scelto da 20 di loro!
Sì. L’uso de la parola democrazia xe più che mai una opinion, a livel nazional.
Sul BLOG di Beppe Grillo si legge;
Quando muore un operaio, se faceva il politico campava cent’anni.
Il periodo ipotetico lascia un po’ a desiderare, ma Beppe Grillo è tutt’altro che il solo a scrivere così.
Io non posso votare un “Partito Democratico” con le liste blocate. E’ una contraddizione in termini come la “Repubblica Democratica Tedesca”. E’ il totale disprezzo per l’elettore, soprattutto in un partito che si compone di un’ anima democristiana e di una comunista.
Mi meraviglio inoltre che Sabrina Castro ed Ettore Rosato, che avrei potuto anche pensare di votare, sia finita in quella palude.
Povero Riccardo, con alleati di quel genere!
Tanto per chiarire: non stanno meglio dall’ altra parte, tra “padani” ed “itaglianissimi”!
Interessante vedere che il “clan” di Zgonico è riuscito di nuovo nell’intento, mandando dopo Budin la Blazina. Il primo ha ceduto il comune (era sindaco) alla seconda Poi il partito l’ha messo nel consiglio regionale che ha lasciato dando posto all’amica. Lui è andato din seguito al senato e ha scaldato il posto per lei.
Ancora una volta la minoranza slovena non ha potuto scegliere il proprio rappresentante, ma lo hanno fatto sempre i soliti circoli ristretti (Julius, sappi che la situazione è molto peggiore di quella italiana).
L’altro giorno sul Primorski dnevnik c’erano tutti i rappresentanti che il partito comunista prima e i vari partiti post-comunisti dopo hanno mandato a Roma( il che è meritorio, l’apertura alla minoranza slovena di almeno un partito, però il problema sta proprio nel clientelismo nella minoranza – E’ ovvio che la minoranza non possa scegliere- ormai troppo poco numerosa) però che non ci sia neppure un “minimo” dibattito è dal punto di vista democratico penoso ( poi che Tamara Blazina venga scelta perchè fiera del fatto che faceva parte del partito comunista italiano già nel lontano 1970 e come tale molto navigata , anche se all’opinione pubblica soprattutto italiana sarà presentata come una novità).