22 Febbraio 2008

Mitrovica, gli studenti serbi simulano la morte del diritto internazionale

Continua il diario di Gian Matteo Apuzzo dal Kosovo

Mitrovica 21 febbraio, ore 23
Stasera a Mitrovica si respira una tensione maggiore rispetto ai giorni scorsi, sia perché le notizie provenienti da Belgrado fanno temere che gli scontri si possano spostare nelle città del Kosovo, sia perché un paio di ore fa si è sentita una forte esplosione nella zona nord. Dalle telefonate che ovviamente si stanno susseguendo qui alla sede dell’Associazione per la Pace pare che si tratti, come nelle occasioni precedenti, di un ordigno contro un edificio, in questo caso contro il tribunale, che si trova nelle vicinanze del palazzo dell’Eulex a Mitrovica nord.

Mentre scrivo stiamo discutendo sulle attività di domani, siamo in cinque, in una stanza fumosa con della buona cioccolata per smorzare il momento. Gianna, Monica, Farshid e Guido di Assopace hanno una lunga esperienza in diversi contesti di crisi, e conoscono bene Mitrovica e le sue dinamiche.

Anche qui tra noi sale la preoccupazione, come è naturale, ma allo stesso tempo si rafforza la volontà di continuare a dare all’esterno notizie oggettive, prive di quell’enfasi sensazionalistica che rischia solo di accentuare inutilmente il clima di tensione e la paura.

In questo senso devo raccontare di un’altra giornata senza incidenti seppur movimentata. Si è svolta regolarmente la manifestazione degli studenti di Mitrovica nord, che per il terzo giorno consecutivo anche oggi alle 12.44 hanno marciato dall’Università fino alla piazza davanti al ponte che divide la città.

La coreografia oggi è stata molto ben studiata e decisamente originale.
Arrivati alla piazza gli studenti hanno simulato la morte del diritto internazionale. Alcuni ragazzi che indossavano fasce con i nomi degli Stati che hanno riconosciuto il Kosovo (Stati Uniti, Italia, Francia, Germania,…) hanno finto di uccidere un altro ragazzo con la fascia con scritto “diritto internazionale”. Il “diritto internazionale” steso a terra veniva soccorso da una ragazza che rappresentava la Russia, che fingeva una respirazione artificiale e un massaggio cardiaco. Alla fine, il “diritto internazionale” morto veniva coperto da una bandiera della Serbia.

Il corteo era aperto da che studenti portavano le immagini dei capi di governo dei paesi sopracitati con la scritta “Wanted”. Tra le bandiere sventolate al corteo, oltre a quelle serbe, erano presenti anche una bandiera spagnola e una greca.

Gli studenti hanno organizzato un loro servizio d’ordine per prevenire provocazioni o violenze da parte dei partecipanti. Durante i discorsi tenuti, sono stati fatti anche in inglese appelli decisi affinché non ci fossero azioni violente e affinché venisse accettata pacificamente anche la presenza degli internazionali e dei giornalisti. Bisogna riconoscere che una troupe albanese è stata allontanata un po’ bruscamente e con decisione accompagnata al ponte, ma non in maniera così violenta come ho letto in alcune agenzie. La manifestazione in generale, molto rumorosa e partecipata, si è svolta in maniera assolutamente pacifica, come nei giorni scorsi.

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