21 Febbraio 2008

Prodi non ci aiuta: Euroregione adieu?

Do you remember “Trieste capitale?” (© Illy). Te se ricordi tuti i editoriali sula fine del confìn e quei sul’Euroregiòn come fussi el sol del’avenìr?
Ecco cosa ci racconta un’Ansa di ieri:

MILLEPROROGHE: GOTTARDO E MENIA, NON C’E’ NORMA SUI GECT

(ANSA) – TRIESTE, 20 FEB – “Nel ‘Milleproroghe’ non c’é alcun emendamento sui Gect (Gruppi europei di cooperazione territoriale)”: lo hanno detto in serata Isidoro Gottardo, coordinatore regionale di Forza Italia, e Roberto Menia, presidente di An in Friuli Venezia Giulia. “Il fatto è molto grave – ha detto Gottardo – e denota l’inaffidabilità del Governo Prodi e di tutto il centrosinistra che, evidentemente, non aveva alcuna intenzione di concedere alla Regione Friuli Venezia Giulia le competenze necessarie in materia di cooperazione transfrontaliera”. “La legislatura in Regione – ha aggiunto ancora Gottardo – si conclude con il grosso mancato risultato dell’Euroregione, su cui Riccardo Illy aveva investito la politica internazionale del Friuli Venezia Giulia, vendendo, tra l’altro come fatta, Trieste capitale di un’Euroregione che non si è materializzata. Il fatto è tanto più grave quando si constata che sono molti i Paesi europei ad avere reso operativi i GECT, mentre il Governo Prodi non consente neppure ad una regione autonoma come il Friuli Venezia Giulia di sviluppare la sua naturale vocazione”. “Il Sottosegretario Rosato solo pochi giorni fa – ha aggiunto Gottardo – aveva assicurato che il Governo avrebbe provveduto con il “Milleproroghe“, ma evidentemente questa non era né la volontà del Presidente Prodi né del suo Governo di centrosinistra. Non si comprende, a tal proposito, il silenzio evidentemente rassegnato ed a questo punto complice del Presidente Illy”. (ANSA).

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23 commenti a Prodi non ci aiuta: Euroregione adieu?

  1. valerio ha detto:

    opinioni vagamente interessate?

  2. enrico maria milic ha detto:

    non ci sono dubbi che sono opinioni interessate.

    del resto mi piacerebbe che qualche esponente del centrosinistra, o ancora meglio qualsiasi cittadino, smentisca le dichiarazioni di gottardo e menia.

    al momento attuale non sono pervenute smentite, che mi risulti.

  3. arlon ha detto:

    A parte che Menia come paladin del Euroregion no me lo vedo..
    Se fosi come che i disi, beh.. poco cossa dir, strada spianada per Lubiana capital? O magari salta tuto el progeto in toto?

    Speremo in meno silenzio, e a breve.

  4. MARISA ha detto:

    Perchè avevate qualche dubbio sul centralismo ad oltranza del governo centrale (di destra o di sinistra non fà differenza)?

    Vedi anche la vicenda sulla legge regionale sulla tutela della lingua friulana, dove prima i due ministeri interessati (Fioroni e Lanzillotta) danno l’O.K. alla “proposta” di legge a loro sottoposta dalla Regione per la verifica sotto il profilo costituzionale, e poi, una volta approvata, cambiano idea e decidono di inviarla alla Corte Costituzionale…..

    Ormai non mi meraviglia più niente…..

  5. Andrea ha detto:

    Un silenzio imbarazzato

  6. Julius Franzot ha detto:

    Ma che conta ormai Prodi? Sfiduciato, basta, qualunque cosa facciano sarà solo facciata, pronta ad essere ribaltata dal prossimo governo.
    Per me fannno bene coloro che non si lasciano impressionare dalle politiche italiane, ormai conta solo l’ UE.
    Avanti con l’Euroregione, magari con Lubiana capitale, se proprio TS non va!

  7. MARISA ha detto:

    Ragazzi lo sapevate che il 21 febbraio era la Giornata mondiale delle lingue minoritarie? No, vero? E’ stata proclamata dall’Unesco e l’Unione Europea ha aderito (Italia compresa)…..
    Prodi l’ha festeggiata mostrando tutta la sua ostilità verso le minoranze linguistiche. E voi protestate perchè l’Euroregione non è nei programmi di Roma? Dobbiamo ringraziare Iddio se in Italia non siamo ancora già ritornati, anche di diritto oltre che di fatto, al regime fascista….

  8. MARISA ha detto:

    …..c’è qualcuno molto vicino al ormai ex Governo Prodi, che gli ricorda che il 2008 è stato proclamato dall’ONU l’anno delle lingue minorizzate? C’è qualcuno che gli ricorda che l’ONU ha chiesto a TUTTI gli stati membri che si attivino per non far morire le lingue minorizzate perchè troppo importanti per perderle?

    Se non riconoscono e tutelano le minoranze linguistiche interne, come possono concepire rapporti di collaborazione con le regioni confinanti?

  9. arlon ha detto:

    Julius:”Avanti con l’Euroregione, magari con Lubiana capitale, se proprio TS non va!”

    Si, ma se non è Trieste a non andare, ma il (solito?) governo centrale a bloccare tutto, non lo prenderei con tanta leggerezza.

    Mi sembra che a Trieste andrebbe bene, no?

  10. Julius Franzot ha detto:

    @ arlon

    1. Certo che il governo italiano centrale è quello che si oppone “tra le righe”, ma penso che sia giusto l’atteggiamento di sfida che in questo momento hanno certi movimenti politici rappresentati solo in Regione e lì con una carica prestigiosa (non faccio propaganda elettorale diretta).

    Non mi è sfuggita la campagnia di editoriali apparsa recentemente sul Piccolo, che invitava, con tono da maestro di scuola, a non considerare l’ Euroregione più che una serie di accordi economici e fiscali. Tu scrivi che “non è Trieste a non andare”, sarà anche un po’ vero, ma c’è a Trieste un fronte bipartisan, da Baraldi a Menia, passando per Spadaro e i Camber, che continua ad osteggiare qualsiasi cosa sembri ledere gli interessi degli “italianissimi”, cominciando con il Friulano, continuando con la relegazione del Tedesco in 3 valli alpine, terminando con l’ Euroregione.

    2. Con la TUA ultima frase ti riferisci a Trieste Capitale? Se sì, allora spiego la MIA ultima frase: se le alternative solo, o dimenticare il sogno dell’ Euroregione o continuare il progetto, ma con Lubiana capitale, io preferisco la seconda. Certo, Trieste o Klagenfurt mi starebbero meglio come capitali, ma sembra sia poco probabile che la promessa di Illy si realizzi.
    Eppoi, se Euroregione deve essere, che non venga mai l’ idea che il FVG sia a statuto speciale per particolarità etnico-linguistiche, sarebbe pericolosissimo, magari salterebbero tralicci… No, no, siamo speciali solo perchè l’ Istria è andata alla Jugoslavia, staccandosi dalla MADREPATRIA che rivendicava l’ Impero, da Bozen a Gonars.

  11. Julius Franzot ha detto:

    Ripeto perchè il PC ha fatto scivolare una frase e non si può correggere:

    @ arlon

    1. Certo che il governo italiano centrale è quello che si oppone “tra le righe”, ma penso che sia giusto l’atteggiamento di sfida che in questo momento hanno certi movimenti politici rappresentati solo in Regione e lì con una carica prestigiosa (non faccio propaganda elettorale diretta).

    Non mi è sfuggita la campagnia di editoriali apparsa recentemente sul Piccolo, che invitava, con tono da maestro di scuola, a non considerare l’ Euroregione più che una serie di accordi economici e fiscali. Tu scrivi che “non è Trieste a non andare”, sarà anche un po’ vero, ma c’è a Trieste un fronte bipartisan, da Baraldi a Menia, passando per Spadaro e i Camber, che continua ad osteggiare qualsiasi cosa sembri ledere gli interessi degli “italianissimi”, cominciando con il Friulano, continuando con la relegazione del Tedesco in 3 valli alpine, terminando con l’ Euroregione.
    Eppoi, se Euroregione deve essere, che non venga mai l’ idea che il FVG sia a statuto speciale per particolarità etnico-linguistiche, sarebbe pericolosissimo, magari salterebbero tralicci… No, no, siamo speciali solo perchè l’ Istria è andata alla Jugoslavia, staccandosi dalla MADREPATRIA che rivendicava l’ Impero, da Bozen a Gonars.

    2. Con la TUA ultima frase ti riferisci a Trieste Capitale? Se sì, allora spiego la MIA ultima frase: se le alternative solo, o dimenticare il sogno dell’ Euroregione o continuare il progetto, ma con Lubiana capitale, io preferisco la seconda. Certo, Trieste o Klagenfurt mi starebbero meglio come capitali, ma sembra sia poco probabile che la promessa di Illy si realizzi.

  12. enrico milic ha detto:

    bravo julius! sottoscrivo tutto.

  13. arlon ha detto:

    Spiegata così, concordo.
    Ma ho l’impressione (non @Julius, in generale) che ormai dalle nostre parti ci si sia completamente rassegnati, probabilmente a ragione, visti i risultati di decenni, al considerare questi comportamenti come nella norma, tanto xe solo che ciacole.

    Questo è un atteggiamento che non capirò mai: alle dichiarazioni roboanti va dato un riscontro. Altrimenti si perdono voti.. semplice.

    In pratica, mi piacerebbe capire cosa questa (non) decisione del governo possa comportare in termini pratici.

  14. MARISA ha detto:

    Ho trovato su un sito internet una intervista al grande scrittore sloveno-triestino Boris Pahor. Titolo del pezzo: “La culla del mondo – dialogo con Boris Pahor” – a cura di Angelo Floramo.

    Domanda: “Eppure c’è stato un tempo in cui Trieste era orgogliosa delle sue molte anime, delle sue differenze…”
    Risposta: ” NO, A TRIESTE NON E’ MAI INTERESSATO UN GRAN CHE’ DELLE SUE ANIME. CI CREDEVANO GLI INTELLETTUALI COME SVEVO E JOYCE. MA A TRIESTE SVEVO E JOYCE NON SONO MAI PIACIUTI DAVVERO…”.

    Come dire, almeno io interpreto così la risposta di Boris Pahor, che in realtà la tanto declamata Trieste cosmopolita, è più una interpretazione di alcuni intellettuali che una realtà veramente esistita…
    Una interpretazione poi ripresa da Claudio Magris e oggi, aggiungo io, utilizzata a fini promozionali/turistici….

    Se Trieste avesse veramente un’anima cosmopolita, si sarebbe da un pezzo ribellata agli editoriali del Piccolo…..

    Il problema, prima di essere a Roma, è a Trieste. Ed è mia impressione che in realtà Trieste sia in perfetta sintonia con Roma…

  15. arlon ha detto:

    però effettivamente stiamo ancora discutendo di sta “Trieste” come un’entità precisa.. ci si cade sempre, ma abbiamo già detto che, beh, così non è.

    E sulla perfetta sintonia (?) dei triestini con Roma, strumentalizzazioni politiche a parte, avrei molti dubbi.

  16. Julius Franzot ha detto:

    L’ anima cosmopolita della Trieste di oggi si nota soprattutto nella conoscenza che i suoi abitanti hanno di lingue diverse dal triestino e dall’italiano. Anche il concetto che ha il triestino medio dei suoi vicini euroregionali sono abbastanza caratteristici:

    Slovenia: Benzina, supermarket, casinò, Carso, Lipizza, Teran,terme

    Istria: La casa de nona povera, beni abbandonati, Refosco e Malvasia, Grapa domacia, spiaggia, nudismo

    Contea Quarnerino-Montana: Abazia, Lusìn, Cherso… (chi va in barca, qui tende ad essere meglio informato). Fiume? Mai stado!

    Carinzia: gita in pullmann, Villacco, Mercatini di Natale, sciar a Pramolo, “Klein” e le terme, Warmbad, la Kanzel, Haider

  17. MARISA ha detto:

    O.K. Arlon. Allora parliamo di “classe dirigente” triestina.

    PD = Stelio Spadaro
    AN = Roberto Menia
    FI = Giulio Camber
    …..

  18. arlon ha detto:

    Cmq, ecco qualche sviluppo.
    http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Via-all-Euroregione-senza-il-s%EC-di-Roma/1993515

    La Regione rilancia: lo statuto con Veneto e Carinzia verrà approvato se non prima appena dopo il voto, assicura l’assessore agli Affari comunitari Franco Iacop. E, se lo Stato si opporrà, rischierà di venire trascinato sino alla Corte europea di giustizia. Il giorno dopo il via libera alla Camera del Milleproroghe, affollato di ogni cosa ma senza i Gect, Franco Iacop, a Bruxelles, si vede rafforzato nelle sue certezze.

    In sostanza il regolamento Ue dei Gect «è applicabile senza l’obbligo del passaggio legislativo nazionale e non è comprimibile dagli Stati membri. Che, se si oppongono, possono essere chiamati alla Corte di giustizia». E dunque «la Regione può procedere, completare i processi di costituzione dell’Euroregione, andare in Consiglio per il recepimento dell’atto e infine notificare al governo il tutto per capire a che regime il nuovo soggetto deve essere assoggettato». I tempi? «O prima o dopo il voto, comunque in primavera».

    «Ci sono in Europa – fa sapere l’assessore regionale – una decina di Gect in fase avanzata, più o meno tutti nella stessa condizione perché il panorama regolamentare resta molto frammentato. Anche noi, come altri, procederemo con l’approvazione dello statuto: il gruppo di lavoro sta completando l’opera. Poi, con il Gect, l’Eureregione diventerà realtà». Lo statuto, come già noto, indica come lingue ufficiali l’italiano e il tedesco.
    LA CAPITALE Fissa a Trieste, come stabilito nel novembre scorso a Duino, la sede permanente. E assegna a un’assemblea inizialmente composta dai presidenti di Friuli Venezia Giulia Veneto e Carinzia ampi poteri da esercitare all’unanimità sugli eventuali nuovi soci e programmi, sulla definizione delle quote di partecipazione, la nomina del collegio dei revisori e quella strategica del direttore generale.
    Che la Regione abbia autonomia sufficiente per andare avanti sulla strada dell’Euroregione lo conferma, da Roma, anche Ettore Rosato. «Il Friuli Venezia Giulia non solo può fare molto cose su questo fronte ma le sta già facendo» osserva il sottosegretario agli Interni.
    ROSATO-CDL Ma Rosato ribatte anche all’attacco di Isidoro Gottardo che in una nota, mercoledì sera, subito dopo l’approvazione del Milleproroghe, aveva ricordato che proprio il sottosegretario triestino «aveva assicurato che il Governo avrebbe provveduto con quel decreto, ma evidentemente questa non era né la volontà del presidente Prodi né del suo governo di centrosinistra». Rosato, il giorno dopo, assicura che in uno dei decreti in approvazione nella fase finale della legislatura «si tenterà di inserire la questione dei Gect, nella consapevolezza, e pure Gottardo lo sa, che siamo in una fase pre-elettorale, in cui non tutto può essere risolto agevolmente.

  19. MARISA ha detto:

    Posso fare una domanda provocatoria? Che senso ha costituire un Gect dove in realtà, sul piano territoriale, abbiamo quasi solo “Italia”? Dov’è la così chiamata Euroregione? Veneto e Friuli-Venezia Giulia sono Stato italiano. A questo territorio si aggiunge SOLO la Carinzia (Austria). E questa sarebbe una Euroregione? Non è che si sta “inventando” una scatola vuota, priva degli elementi fondanti di un Gect? Se compito di questa istituzione è stabilire rapporti transfrontalieri in molteplici settori tra regioni di Stati confinanti, che cavolo di Euroregione è quella dove il 4/5 sono Italia e solo 1/5, o forse anche meno, è Austria?

    Ringrazio chi me lo spiega.

  20. arlon ha detto:

    Istria e Quarnero sono già d’accordo sull’entrata nell’Euroregione (che alla Croazia conviene accettare, in clima di trattati con l’UE), ma essendo parte di un paese non membro, da regolamento possono entrare solamente in un secondo tempo.

    L’unica incognita reale è la Slovenia, che deve ancora essere divisa in regioni (a proposito, ci sono date stabilite a riguardo?), e che ha più volte affermato che Lubiana dovrebbe essere la capitale, una volta entrati. Parlavano anche della possibilità di fare entrare TUTTO il paese nell’Euroregione.. e questo secondo me la snaturerebbe un po’. Però, se da un lato ci sono Verona e Rovigo, non vedo perchè non debbano entrare anche Ptuj o Murska Sobota.
    A questo punto, si potrebbe allargare anche a Graz.. però diluendola in questo modo forse si perderebbe un po’ l’intento originale.

  21. Julius Franzot ha detto:

    La situazione politica interna austriaca non permetterebbe mai di unire Carinzia e Stiria nella medesima iniziativa:

    Carinzia – BZOE nelle campagne e SPOE nelle città. OEVP praticamente assente

    Stiria – OEVP dominante, seguito da SPOE e comunisti. BZOE quasi assente.

    Dato che il governo federale è OEVP + SPOE e nella popolazione il taglio fra i due è molto netto, non ci sono travasi, il dissidio permanente sarebbe programmato.

  22. MARISA ha detto:

    Ringrazio “Arlon” della risposta.

    Come pensavo, in realtà oggi, FORMALMENTE, sul piano giuridico, fanno parte di questo nuovo istituendo Gect SOLO: Veneto, Friuli-Venezia Giulia e la Carinzia.

    Lo so che anche la Croazia – con alcune sue regione – ha previsto di farne parte in futuro: ma ad oggi non può farne parte sul piano FORMALE perchè la Croazia non è ancora stato membro della UE. Ossia la sua richiesta di adesione non ha alcun peso sul piano formale/giuridico: è come se la Turchia o l’Albania chiedessero di farne parte, tanto per fare un esempio!

    Slovenia: ad oggi non ha FORMALMENTE aderito.

    CONCLUSIONE: Oggi il Gect che verrà presentato alla UE è formato “SOLO” da Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Carinzia.

    DOMANDA: Soddisfa “questo” Gect le caratteristiche “territoriali” richieste dalla normativa della UE?

    Personalmente ho molti dubbi….

  23. MARISA ha detto:

    http://209.85.129.104/search?q=cache:uqA5Qzueph0J:www.kultunderground.org/articoli.asp%3Fart%3D272+Gect+normativa&hl=it&ct=clnk&cd=9&gl=it

    In questo sito internet è spiegato in maniera chiara cos’è un
    GECT = Gruppo europeo di cooperazione territoriale
    (N.B. questo e il suo “vero” nome, ma l’espressione “Euroregione”, evidentemente, sul piano giornalistico e politico fa molto più effetto!)

    All’articolo 2 delle norme comunitarie relative al GECT, si prevedono le tipologie dei soggetti che, ENTRO I LIMITI DELLE PROPRIE COMPETENZE AI SENSI DELLA LEGISLAZIONE NAZIONALE, possono costituire un GECT.

    Inoltre, nel regolamento comunitario, viene chiaramente precisato, che lo Stato membro a cui appartengono i soggetti che vogliono costituire il GECT, PUO’ OPPORSI alla sua costituzione.

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