21 Febbraio 2008

Dai serbi di Mitrovica nord appello per manifestazioni pacifiche

Gian Matteo Apuzzo continua la sua corrispondenza da Mitrovica, la città divisa in Kosovo

Anche oggi (mercoledì 20 febbraio) a Mitrovica nord c’è stata una manifestazione di studenti, mentre a Mitrovica sud la vita, dopo la festa dell’indipendenza, è ricominciata normalmente. Questa differenza tra le due parti è molto evidente, e vivendo a Mitrovica sud da straniero una persona potrebbe anche non accorgersi di ciò che sta avvenendo.

La manifestazione di oggi ha visto una partecipazione numericamente molto inferiore a quella di ieri. Ricordo come gli studenti dell’Università abbiano deciso di manifestare per un mese alle 12.44 interrompendo le lezioni, ma dopo il corteo del primo giorno nei giorni successivi sono stati organizzati solo presidi nella piazza di fronte al ponte principale che divide le due parti di città.

Oggi pomeriggio con la delegazione dell’Associazione per la Pace abbiamo incontrato il portavoce di una delle maggiori organizzazioni studentesche promotrici delle iniziative di protesta degli studenti di Mitrovica nord denominate 12.44. Ci ha tenuto di chiedere con decisione di divulgare l’appello, e far conoscere il loro sforzo continuo, perché le manifestazioni studentesche a Mitrovica nord proseguano in modo pacifico.

Gli organizzatori hanno sottolineato come sia loro intenzione continuare con le iniziative quotidiane ma che stanno utilizzando ogni strumento a loro disposizione per mantenere bassa la tensione e far sì che tutto si svolga in maniera non violenta.

Hanno inoltre sottolineato che non si tratta in alcun modo di manifestazioni contro la comunità albanese, ma contro l’incapacità politica della comunità internazionale di arrivare ad un compromesso che soddisfi le esigenze delle due maggiori comunità presenti in Kosovo.

E’ ovvio che esiste il rischio di infiltrati violenti o di singoli gruppetti di estremisti che possono provocare incidenti, ma le stesse organizzazioni studentesche si stanno organizzando con un loro servizio d’ordine per evitare il più possibile che ciò accada.

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