Roberto Dipiazza e Zoran Jankovic hanno firmato questo pomeriggio a Trieste un documento per provare a far collaborare le capitali slovena e giuliana, due città che dal 1920 ad oggi di certo – per quanto riguarda le comunità “nazionali” avverse – non si sono viste di buon occhio. Si tratta di un passo storico in termini perlomeno simbolici. I tempi xè cambiai.
Ecco cosa recita il comunicato stampa diramato da Piazza Unità:
L’importante protocollo d’intesa tra Trieste e Lubiana punta a promuovere “lo sviluppo della collaborazione tra Enti e Istituti che operano nel campo della ricerca scientifica e della cultura, nonché tra Università, localizzati nei rispettivi territori”; vuole favorire “gli scambi culturali, operando in modo da formulare prodotti culturali trasferibili da una città all’altra, attivando i contatti tra le Direzioni Artistiche dei rispettivi Teatri per individuare modalità di collaborazione nella programmazione degli spettacoli”. Il documento punta inoltre ad individuare “le possibili aree di collaborazione tra aziende che operano nel settore dei “servizi pubblici locali”; pone le basi per “i contatti tra operatori turistici, volti a sondare la possibilità di creare “pacchetti turistici” che includano la visita e il soggiorno nelle due città, allo scopo di sviluppare forme complementari di “city marketing””. L’accordo prevede inoltre “la collaborazione tra le Amministrazioni, finalizzata ad accedere ai progetti e ai programmi europei di finanziamento e la consultazione e gli scambi informativi tra le Amministrazioni, con particolare riguardo ai settori della programmazione urbanistica, ambientale, commerciale e del traffico urbano”.
“E’ un protocollo d’intesa rilievo –ha commentato il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza- che fissa importanti linee di collaborazione tra le nostre città, consentendo anche di prevedere delle economie di scala. Dopo le cerimonie comuni di tutti i sindaci della Provincia di Trieste sui luoghi della memoria, dopo l’applicazione della legge 38 e con il completamento a breve della Grande viabilità, che consentirà un collegamento ancora più immediato, questo accordo permetterà a Trieste e Lubiana di crescere, offrendo sviluppo e nuove prospettive per l’intera area”. Il sindaco Dipiazza ha ricordato ancora come l’accordo con Lubiana va ad aggiungersi al positivo protocollo d’intesa recentemente siglato tra Trieste e Venezia e ai costruttivi contatti messi in atto con Zagabria.
Viva soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Lubiana Zoran Jankovic che ha ringraziato il collega Dipiazza per l’accoglienza. “L’odierno incontro e il documento siglato rappresentano –ha commentato Jankovic- un passo in più all’insegna di una sempre migliore collaborazione tra le nostre città. Come la giornata di oggi è stata serena e soleggiata, così penso saranno i rapporti tra Lubiana e Trieste, perché vogliamo evitare gli errori ed imparare gli uni dagli altri, benvenuta quindi alla collaborazione in tutti i settori”. Sempre nel corso della conferenza stampa Jankovic ha ricordato come recentemente la sua città si sia dotata del documento “Visione Lubiana 20025” che si compone di 93 progetti con una previsione di spesa di 4 miliardi di euro.
Prima della firma del protocollo, l’incontro al Revoltella è stato caratterizzato da una riunione alla quale, oltre ai sindaci, hanno preso parte il presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti, il presidente di Acegas-Aps Massimo Paniccia, il rettore dell’ Ateneo triestino Francesco Peroni, il direttore delle Relazioni internazionali di Area Science Park Gabriele Gatti, il direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Antonio Calenda, il direttore del Teatro Sloveno Boris Kuret, gli assessori comunali Paolo Rovis e Maurizio Bucci, Janko Kramar, direttore di Snaga (Azienda per la raccolta e smaltimento rifiuti di Lubiana), Darko Brlek, direttore del Festival di Lubiana e l’assessore Milena Mileva Blazic del Comune di Lubiana. Un incontro proseguito poi con approfondimenti settoriali, come ad esempio quello del presidente Paniccia e dell’assessore Rovis ha hanno accompagnato il direttore di Snaga Janko Kramar nella visita al termovalorizzatore Acegas-Aps di via Errera.
Da sottolineare infine che prima della riunione e della firma del protocollo la delegazione di Lubiana è stata ricevuta nel salotto azzurro del municipio, dove il sindaco Jankovic, accompagnato dal console Joze Susmelj, ha firmato il libro d’onore del Comune di Trieste lasciando la significativa dedica: “La convivenza e la tolleranza sono la condizione per l’amicizia tra le nostre città. Un radioso futuro attende Lubiana e Trieste”.
Visione Lubiana 2025 – progetti a lungo termine come in tutte le città civili. De noi xe za sai se rivemo al 2010..
Sarò tardo di comprendonio, ma concretamente, che ce ne facciamo? Mi sembra come l’ accordo con Venezia: se non si scrive chi fa cosa entro che giorno,è solo fumo.
Visto il programma di “Vizija Ljubljana”: sono debitamente impressionato. Per i curiosi il link al PDF da 3.7 MB: http://www.ljubljana.si/file/722038/vizija-glasilo-ljubljana.pdf .
Se riescono a portare a termine la metà di quanto proposto possono lasciarci il titolo di ‘capitale’ senza rimpianti…
Tolto il progetto del nuovo stadio, che mi sembra esagerato, il resto mi pare che lo abbiano studiato per benino. Sviluppo sostenibile, mantenimento dello status di città ‘verde’, integrazione tra trasporti pubblici e privati, apertura verso l’ambiente circostante – a me sembra un pò un libro dei sogni, ma non ci scommetterei. Uno dei relatori ha pure elaborato le implicazioni urbanistiche della presenza di future comunità di immigrati.
Visto che tutti danno per scontato che dopo il 2020 saremo in piena era post-petrolifera, quattro centrali idroelettriche sulla Sava per l’autosufficienza energetica, ognuna colla sua area verde.
Quel che fa più male al confronto è la tempistica: nell’aprile 2007 la legge che prevede questo tipo di progettazione; il 24 di settembre hanno aperto al pubblico la mostra col progetto finito…
Tempistiche umane, senza doppi fini. Ci arriveremo mai, a Trieste e dintorni? (quanti anni ancora per un piano del porto vecchio??? ridicolo..)
è vero che sono una capitale europea ma accidenti, non è poi tanto più grande di trieste; colpisce vedere come gli sloveni siano molto più capaci per lo meno di organizzarsi e pianificare il futuro. non so se avremo mai il privilegio di vedere un programma serio delle opere come sostiene Arlon. Ho provato (non sono tanto ingenuo da fidarmi di tutto ma…) sul blog di dipiazza a chiedere: “metti in rete o fisicamente vicino alle opere in corso quanti gg mancano alla realizzazione. (esempio: magazzino vino- giorni alla conclusione 190); risposta evasiva!
speriamo che ts sappia stare al passo con i tempi