18 Febbraio 2008

Marin?i?: “Potenziare il bus transfrontaliero”

Potenziamento del bus transfrontaliero, una pista ciclabile dalla foce alla sorgente dell’Isonzo e uno stanziamento da quattro milioni di euro per valorizzare della Prima guerra mondiale in vista del centenario del 2014. Sono i temi affrontati dall’ssessore provinciale alle Politiche transfrontaliere, Marko Marin?i? nell’intervista a Gorizia oggi.

La Provincia ritiene che favorire la mobilità fra Gorizia e Nova Gorica rappresenti un fattore di integrazione tra le due città?
Certamente e non solo tra le due città ma anche più in generale tra due parti di un territorio recentemente riunito dopo 60 anni di innaturale divisione a causa del confine. Di recente, col progetto di pianificazione transfrontaliera Transland, abbiamo censito l’esistenza di una sessantina di strade, stradine, sentieri che sono stati interrotti dal confine e vanno oggi recuperati. Uno, lungo in Vipacco tra Gabria e Merna, lo abbiamo già
riattivato realizzando in tempo record un breve tratto ciclabile in concomitanza con la caduta del confine di Schengen. Si tratta di un primo esempio concreto cui seguirannom altri, in Collio e sul Carso per valorizzare le potenzialità turistiche di quelle aree, ma anche lungo l’Isonzo e nella stessa area urbana…

tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba. Questi percorsi minori
sono spesso ottimali per un tipo di mobilità alternativo, pedonale e
ciclabile, e possono quindi incidere anche sul problema della
congestione da traffico e dell’inquinamento prodotto dalle automobili.
Quale futuro per l’autobus transfrontaliero?
La linea tra Gorizia e Nova Gorica è stata certamente importante perchè
ha precorso i tempi della caduta del confine. Ora va potenziata, magari
aumentando la frequenza delle corse, il che renderebbe l’autobus più
appetibile come alternativa all’auto privata. In questo modo si darebbe
un contributo ad alleviare i disagi degli abitanti di Via SanGabriele e
delle altre strade investite da un notevole aumento del traffico dopo
la caduta del confine. Un altro intervento utile potrebbe essere quello
di allungare di poche centinaia di metri il tragitto dell’autobus che
oggi raggiunge l’ospedale civile e portarlo fino alla piazza centrala
di Šempeter.
Purtroppo questo semplicissimo intervento si scontra con la rigidità
del sistema di concessioni che regola il trasporto pubblico locale in
regione. Il problema si potrebbe ovviare con un intervento finanziario
del Comune di Gorizia che, analogamente a quanto già si fa a Nova
Gorica, potrebbe sostenere finanziariamente i maggiori costi, peraltro
minimi, magari attingendo dalle entrate dei parcheggi a pagamento ed
avendo così il doppio vantaggio di disincentivare l’uso del mezzo
privato e favorire quello del bus.
Piste ciclabili: completato il tratto che
unisce Monfalcone a Grado, arrivati all’isola della Cona la Provincia
prevede la possibilità di risalire la valle dell’Isonzo?

Il percorso ciclabile lungo l’Isonzo è già da tempo individuato come
l’asse centrale della rete ciclabile provinciale. Con l’apertura del
confine però assume un’importanza nuova, ben maggiore. L’idea è quella
di reallizzare un grande itinerario ciclabile dalla sorgente alla foce
dell’Isonzo che diverrebbe la parte terminale del percorso europeo dal
Baltico all’Adriatico, lungo quella che fu la "cortina di ferro". Non
si tratta di sogni.
In
Germania e lungo il confine con la Repubblica Ceca esiste già un
percorso attrezzato di oltre 1.300 km, con un’apposita guida sui luoghi
d’interesse, servizi e strutture ricettive. Una ciclabile turistica
lungo l’Isonzo, da percorrere con tutta calma, diciamo in una
settimana, diverrebbe un formidabile volano turistico in grado di
attrarre frotte di visitatori in un settore in forte espansione come
quello cicloturistico.
Sarebbe un percorso suggestivo, dai monti al mare, attraverso panorami
naturali affascinanti, ricchi di testimonianze culturali e storiche,
basti pensare a quelle della prima guerra mondiale. Da noi poi questo
asse
ciclabile si collegherebbe alle reti di percorsi che la Provincia sta
realizzando in Collio e sul Carso della Grande guerra per concludersi
in laguna, all’Isola della Cona o, volendo, sulle spiagge di Grado. La
progettazione del tratto italiano la avvieremo in tempi brevissimi, non
appena sarà approvato il bilancio provinciale 2008, nel quale abbiamo
inserito uno stanziamento ad hoc di 40 mila euro. Anche gli amici
sloveni
sono già all’opera per realizzare, con fondi del loro stato, un tratto
di una quindicina di km tra Salcano e Kanal. Insieme stiamo poi
sviluppando un progetto con cui concorrere ai fondi europei del nuovo
Obiettivo 3 che potrebbero andare a finanziare alcune tratte e in
particolare la connessione tra Salcano e Gorizia lungo Vie degli Scogli
e poi verso la passerella di Straccis.

Il 90.o anniversario della fine della Grande
guerra rappresenta una ricorrenza importante per il nostro Carso. Cosa
ha in programma la Provincia?

Il 90° anniversario delle varie fasi della guerra è stato occasione già
negli anni scorsi per iniziative storico-culturali e lo sarà certamente
anche l’anniversario della conclusione della Grande guerra. Ma quello a cui
puntiamo veramente è un progetto molto ambizioso, denominato Carso 2014, in
vista dell’ormai prossimo centenario del conflitto mondiale. Con fondi del
programma Interreg abbiamo già realizzato, nel 2007, un primo progetto sui
"Sentieri di pace" con la sistemazione di percorsi, posa di cartellonistica
e la diffusione di materiale informativo e promozionale. Ora, con un ingente
finanziamento regionale di oltre 4 milioni di euro, ci proponiamo di
recuperare l’area sacra del San Michele, le gallerie-cannoniere, alcune tra
le trincee, caverne e fortificazioni disseminate sul Carso goriziano per
trasformarle in un vero e proprio museo all’aperto in grado di attrarre
grandi flussi turistici, coma ad esempio già accade a Verdun in Francia. Il
tutto andrà legato alla salvaguardia e promozione dell’unicità dell’ambiente
carsico dal punto di vista naturalistico e alla sua inimitabile offerta
enogastronomica. Su tutti questi aspetti abbiamo attivato tavoli progettuali
con i partners sloveni interessati per concorrere ai prossimi bandi europei
ed integrare il progetto di recupero storico con interventi transfrontalieri
in materia di ambiente, turismo e agricoltura (prodotti tipici). Il tutto in
una visione di sviluppo sostenibile del territorio libero da confini e
capace di tutelare e valorizzare il proprio patrimonio storico e naturale.

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