18 Febbraio 2008

Boris Pahor a “chetempochefa”

boris-pahor.jpeg Un accorato e breve saluto in sloveno aveva appena finito di emozionare gli spettatori. Lo spazio del programma a lui dedicata volgeva al termine quando lo scrittore triestino ha chiesto al pubblico “Un battimani per chi non è tornato, che loro lo meritano più di me”. Un abbraccio fra il conduttore della trasmissione televisiva e l’ospite ha suggellato l’incontro. E’ successo ieri sera, a “Che tempo che fa”, sulla terza rete della RAI. Lo scrittore è Boris Pahor, autore di interesse e notorietà internazionale, il cui libro “Necropoli” è stato finalmente pubblicato anche in lingua italiana, presso l’editore FAZI. Sul sito del programma di Fabio Fazio è possibile vedere l’intera intervista.

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14 commenti a Boris Pahor a “chetempochefa”

  1. Brumnjak Lucian ha detto:

    Pozdravljeni,gospod Pahor,istrski sem Hrvat ki zivi v tujini in obcudujem Vaso energijo,mudrost,postenost,in
    lepoto pisanja.Vam zelim od srca vse najboljse.Pozdrav
    tudi od gospe uciteljce Anice Zagar in Dutovlja(zdaj zivi v Bovcu).Prisrcni pozdrav iz Berlina Lucian Brumnjak, prevajalec

  2. Sre?ko ?ebron ha detto:

    La pubblicazione del suo libro (solo uno dei tanti scritti…), l’intervista: meglio tardi che mai!

    Consiglio a tutti quelli che vogliono saperne di piu’ sulle atrocita’ delle guerre di leggere Necropoli. Consiglio loro poi di chiedersi, perche’ in italiano sia stato pubblicato solo 40 anni dopo essere sato pubblicato in sloveno. (“Perche’ non c’era la traduzione”, non e’ la risposta esatta. La traduzione c’era molti anni fa…)

  3. carlovisintini ha detto:

    tra l’altro a me è parso che Fazio gli abbia un po rubato lo spazio, forse temendo che il suo ragionamento finisse su un argomento “spinoso” come le foibe…è solo una mia impressione?
    cmq moolto interessante, sopratutto il discorso sull’immediato dopoguerra, quando la città fu governata con la legge marziale, perchè si può pensare tutto, ma all’epoca non era poi così “italianissima”, ci vollero le squadracce del Giunta e co. (mandato apposta da Mussolini) per renderla tale. squadracce che tra gli altri ammazzarono il mio bisnonno, Odorico Visintini, consigliere comunale del pc (in piazza Unità, nel 1920 se non erro).

    ma sopratutto, l’Italia ha mai chiesto solo scusa per i crimini in ex yugo o in africa?

  4. Boris Bellone ha detto:

    Il grande scrittore, con semplicità ed eleganza, ha descritto da Fazio la terribile realtà del fascismo dopo il 1920 (trattato di rapallo) che sperimentò, sulla pelle di Sloveni e Croati, la violenza razzista. Che dire delle medaglie d’oro distribuite ai profughi italiani che decisero di tornare per motivi politici in Italia dopo la guerra e certo non furono massacrati come bestie? lo scrittore non lo ha detto perché molto superiore, questo si, dei nostri politici ipocriti, altro mi trattengo dal dirlo.
    (le madaglie ai partigiani italiani morti in Jugoslavia sono state date da Tito, i nostri soldati morti nei lager fascisti e nazisti non hanno percepito alcun indennizzo o vitalizio. gli eroi ora apprendo sono i profughi dall’Istria e dalla Dalmazia.Ho degli amici tra questi profughi che hanno avuto, al tempo, casa popolare e 10 anni di pensione per la fuga dal comunismo. non è accettabile questa differenza di trattamento. non è accettabile questo scandaloso revisionismo storico. i carnefici sono fatti passare per vittime e viceversa)
    grazie Boris Pahor, l’intervista alla tv mi ha dato speranza e mi ha confortato il pensiero che la bestialità umana non colpisce tutti. Ci sono ancora molti spiriti liberi e giusti, uno di questi è lo scrittore Boris Pahor.
    un caro saluto
    Boris Bellone

  5. enrico maria milic ha detto:

    boris b.,
    mi pare che lo stato italiano sia assente complessivamente nella mancanza di rispetto e preoccupazioni verso la memoria della venezia giulia. che sia degli “esuli”, delle vittime del nazifascismo e di altri ancora.

    però
    certo mi pare che quelli che se ne sono andati dalla venezia giulia dopo il 1945 meritano rispetto per il dolore e le sofferenze patiti.

  6. carlo ha detto:

    è chiaro che la polarizazzione faceva bene a tutte le parti politiche in ballo per quarant’anni, ma non devono passare certe generalizzazioni.
    Voglio dire, gli istriani dalmati ecc che se ne andarono sono stati semplicemente oggetto della storia e delle parti politiche che li hanno usati per squallidi fini di consenso. alla stessa maniera, che dire delle centinaia di cantierini di Monfalcone che andarono in Yugoslavia credendo di andare a costruire il socialismo e si trovarono poi a Goli otok? che furono anche loro oggetto della storia e degli interessi politici, anche se partivano da una situazione diversa, perchè scelta.
    Bisognerebbe però saper sempre distinguere fra quelle che furono le SCELTE; è scandalosa la posizione di Napolitano, che usa le parole “pulizia etnica”, quando si tratta solo di una consueta dinamica da dopoguerra, aggravata dai nazionalismi e dall’odio ideologico, fattori però ampiamente seminati dai fascisti che perpetrano, loro sì, la pulizia etnica per vent’anni. cioè un fascista è sempre un fascista, e manco da morto merita una medaglia.
    E’ chiaro che chi è morto da innocente non se lo meritava, per carità. Nessuno dei milioni morti a causa della follia della 2 guerra se lo meritava. Ma qualcuno ha pur cominciato, no?

    Secondo me bisognerebbe avere la serenità di leggere gli avvenimenti storici per quello che sono stati, in sequenza logica, ma senza usare costantemente la storia, i morti, le tragedie personali e collettive per determinare un clima politico ancora avvelenato dai fantasmi di sessant’anni fa.

    Sarebbe invece interessante che ad esempio nelle scuole si studiasse il secondo dopoguerra, fatto passare per un periodo di ricostruzione e di pace sociale, quando invece fu pieno di lotte sociali e repressione e nuove forme di organizzazione e movimento.
    E’ chiaro che resterà solo una speranza, ridotti come siamo…

  7. Sre?ko ?ebron ha detto:

    A Carlo

    Esiste una relazione di storici italiani e sloveni, nominati e pagati dai due governi che anni fa raggiunse il consenso sulla storia tra i due popoli tra il 1848 e il (mi pare)1958. La relazione e’ stata ufficialmente pubblicata ed accettata dal governo sloveno. Quello italiano invece, benche’ abbia commissionato e pagato la relazione, non l’ha mai ufficialmente pubblicata. D’Alema anni fa disse che l’Italia non voleva “una storia ufficiale”. In realta’ si e’ visto che cosa l’Italia voleva: avere mano libera per speculazioni politiche. Come possiamo altrimenti interpretare le parole di Napolitano?

  8. MARISA ha detto:

    Posso fare una provocazione? Il Presidente Napolitano si scrive da solo i suoi interventi relativi alla storia del confine orientale, o, come temo e penso, ha un “consigliere” di fiducia?

  9. boris bellone ha detto:

    per Enrico milic
    certo rispetto per tutti, la guerra è crudele. ma le medglie d’oro ai profughi mi sembrano eccessive e non rispettano quelli che hanno combattuto per la libertà. la posizione di Srecko Cebron è corretta. a me senbra che la frammentazione della Jugoslavia sia un fatto inaccettabile e l’indipendenza del Kosovo niente altro che il bottino di guerra dei vincitori. di quei vincitori che hanno scatenato la guerra civile.
    mio padre è stato uno dei pochi che è andato a costruire il socialismo come ingegnere minerario in Istria nelle miniere di Rasa poi in serbia a Bohr e quindi a Trepèca. mi ha sempre raccontato delclima di collaborazione c di tolleranza che si respirava.
    certo c’è chi ricorda goli otok, ma non si può sempre chiudere la bocca con goli otok. la jugoslavia nonè stata solo questo, ma anche autogestione. è stata un altro modello di sviluppo, per molti anni.
    ed è questo modello che si è distrutto con rabbia.
    non ricordate Nehru, Nasser e Tito leader dei paesi non allineati?
    anche Nasser ora è odiato. io però sono legato a questi tentativi di cambiamento della storia, di rivolta dei poveri contro i ricchi.
    Leggendo Noam Chomsky che comunista certo non è riconosco molte delle mie posizioni di semplice cittadino.
    un caro saluto
    Boris bellone

  10. lucio ha detto:

    Lascia decisamente perplessi leggere questi commenti,traspare faziosità da tutti i pori, per quanto gli autori, probabilmente, siano convinti del contrario. Facile pane per l’altra parte, fascista ( e per fascisti intendo i veri fascisti, non l’uso di comodo del termine che se ne fa per definire tutti quelli che la pensano diversamente da quanto letto in questi post ). Meno male che, sia nell’uno che nell’altro caso, si tratta di posizioni minoritarie, direi quasi fisiologiche.

  11. carlo ha detto:

    ma faziosità che significa, che siamo di parte? perchè è OVVIO che siamo di parte, chi non lo è? ma la storia è là, a ricordarci come e perchè vanno le cose, questi la stanno sempre più manipolando, fra un pò avremo i monumenti alla X, ti pare?

  12. boris bellone ha detto:

    bravo Carlo.
    se Noam Chomsky, linguista del M.I.T. di Boston è un fazioso, caro Lucio è meglio che fai una visita al suo sito, sia in inglese che in italiano. i libri politici di Chomsky quali “i cortili dello zio Sam” e “anno 501 la conquista continua” potrebbero esserti utili. qui non si tratta di comunismo, ma di opporsi alla globalizzazione del profitto! e alla spartizione del bottino.
    Nel nostro caso il kosovo è il bottino dei potenti.
    c’è un nuovo colonialismo dove le spese le paghiamo noi salariati e i profitti se li dividono i potenti. chi paga il nostro esercito? Noi poveri salariati. chi sfrutta la miniera di Trepca? le multinazionali che la sfruttavano prima del “famigerato” Tito.
    gli Albanesi, poveretti, sono semplicemente il sottoproletariato di cui tanto ci ha parlato Marx.
    un caro saluto
    Boris

  13. vincenzo malavolti ha detto:

    Ebbi piacere di vedere l’intervista di Borsi Pahor e noto oggi la sua risposta sul Corrire della Sera a proposito delle foibe, che condivido in pieno. Sono un… modesto scrittore dilettante che ha pubblicato, fra gli altri, un libro dal titolo LA GUERRA DEL PARTIGIANO ENRICO. E’ stato durante la sua stesura che sono venuto a conoscenza degli antefatti orribilei che sono poi all’orgine delle vendette successive da parte dei partigiani, cui ha accennato Boris, nel suo recente rifiuto ad una onorificenza. Mi sono reso conto che il mito ‘italiani brava gente’ nella ex-Jugoslavia non è mai esistito e d’altra parte sono proprio i miti, in quanto tali, che spesso nascondono scomode verità. Ma che non ne fosse al corrente anche il nostro Presidente della Repubblica,(l’Italia non ha mai riconosciuto i suoi crimini) mi è dispiaciuto.
    Vorrei che questo mio messaggio arrivasse a BORIS PAHOR
    grazie

  14. Roberto ha detto:

    E’ una persona disonesta intellettualmente. Se vuoi i diritti che ti spettano non devi negarli agli altri (vedi le dichiarazioni xenofobe sul sindaco di Pirano!). Il nazionalisnmo non è una buona cosa per le minoranze!

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