28 Gennaio 2008

Trieste sta col papa? E allora sta con le panchine, coi migranti…

trieste_panchinara.jpgUn gruppo di cittadini in vena situazionista ha risposto brillantemente all’iniziativa del sindaco Dipiazza che aveva esposto qualche giorno fa uno striscione in cui “Trieste è col papa”. E così accade che… Trieste “sta con le panchine”, “sta con i migranti“, “sta con Gaza assediata“, “sta con i servolani, contro la Ferriera“, “sta con gli spazi sociali” (leggi la notizia di Global Project Venezia Giulia).

Non solo. Una serie di ricercatori che “hanno lavorato” o “lavorano” alla Sissa, esprimono il proprio dissenso verso l’iniziativa di Dipiazza in sostegno di Ratzinger. Riceviamo da loro una lettera e la ripubblichiamo:

Crediamo sia giusto intervenire nel dibattito posto in questo periodo all’attenzione dell’opinione pubblica, suscitato dalle ormai famose lettere del prof. Marcello Cini e di alcuni suoi colleghi professori dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, a proposito della decisione del rettore Guarini di invitare il papa a partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico. Questo perche’ riteniamo grave lo stravolgimento di significato che hanno subìto parole e pensieri dei firmatari.

Non è nostro interesse, in questa sede, condividere o contestare la posizione assunta dai professori nelle loro richieste al Rettore dell’Università: essi hanno espresso il proprio pensiero, sfruttando quella libertà di parola che in questo Paese ritenevamo garantita, e tanto ci basta. Quel pensiero, condivisibile o meno ma innegabilmente lecito, è stato interpretato dalla quasi totalità della stampa e delle forze politiche come un atto di aggressione intollerabile nei confronti del Papa.

Facendo leva sul carattere “irriverente” delle proteste studentesche che sono seguite, giornalisti e personaggi pubblici di qualunque livello si sono sentiti in diritto di mettere all’indice il prof. Cini, i 67 firmatari dell’appello in suo sostegno e gli studenti contestatori come degli intolleranti disposti a tutto pur di impedire che il Papa andasse a La Sapienza: un ritratto, questo, evidentemente mistificatorio. La decisione di papa Benedetto XVI di soprassedere alla partecipazione alla giornata inaugurale dell’Anno Accademico, che non riteniamo dovuta a ragioni di sicurezza, è stata a sua volta descritta come la resa del Papa di fronte a una dichiarazione di guerra: alcuni giornali intitolavano: <>. Aggettivi inopportuni sono stati utilizzati per denigrare importanti e autorevoli figure della Scienza italiana, colpevoli di aver espresso il proprio parere in merito a una decisione presa dal Rettore Guarini. Uomini politici di primo piano si sono permessi di proporre anticostituzionali cacciate dall’Università per quei docenti che avevano espresso un parere contrario alla presenza del Papa.

Quali membri della comunità scientifica, orgogliosi della libertà di pensiero che dovrebbe caratterizzarci per definizione, ci sentiamo offesi dalle paradossali accuse di intolleranza rivolte a liberi cittadini che hanno espresso le proprie idee. Al contrario, pensiamo invece che quando qualcuno, da una posizione di potere, minaccia rappresaglie per chi la pensa diversamente da se’, proprio per questo si qualifica immediatamente come rappresentante di posizioni oscurantiste e autoritarie In conclusione, non è del pensiero dei contestatori che ci premeva discutere, bensì della loro libertà di esprimerlo senza subire ritorsioni, una garanzia senza la quale non puo’ esistere democrazia.

Un ultimo appunto riguardo lo striscione recentemente esposto in p.zza Unita’ recante la scritta “Trieste con il papa”: vorremmo ricordare alle istituzioni locali che l’essere rappresentanti democraticamente eletti di una comunita’ non concede il diritto di parlare per essa in modo unilaterale su questioni, in merito alle quali, per loro stessa natura, andrebbe garantita la pluralita’ di opinioni.

i nostri più
Cordiali saluti.

Daniele De Martino, Raffaello Potestio, Carmelo Evoli, Adriano Contillo, Fabio Caccioli, Serena Bradde, Giuseppe Brandino, Stefano Cremonesi, Erika Cerasti, Elena Canovi, Vincenzo Vitagliano, Luca Tornatore, Davide Masoero, Paola Cognini, Goffredo Chirco, Luca Vecchi, Alberto Mazzoni, Guido D’Amico, Chiara Tonini, Marco Regis, Marco Schiro’, Barbara de Marco, Emiliano Molinaro

Tutti i firmatari lavorano o hanno lavorato a trieste in ambito scientifico

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