28 Gennaio 2008

Rimoli (colibrì): “La situazione è tragica ma Menia e Metz ci hanno aiutato: gli unici”

Stefano Rimoli ha pubblicato un commento sotto il precedente articolo di Bora.La a proposito del servizio delle Iene di Italia1 sul centro per i colibrì di Miramare.

Salve, sono Stefano Rimoli
il direttore dell’Istituzione Scientifica Centro per la salvaguardia dei colibrì.

Come ho detto nel servizio delle IENE i colibrì sono in imminente pericolo di vita e la situazione professionale e personale dei miei collaboratori e mia è veramente disastrosa. E questo perché manca una semplice firma su un documento già pronto e stampato, ma dimenticato in qualche cassetto del Ministero.

Non siamo la solita associazione che chiede aiuto perché ha finito i fondi, NO!, noi abbiamo portato a termine un progetto di cooperazione internazionale sottoscritto dal Governo Peruviano e dal Governo Italiano, che prevedeva anche l’apertura di riserve naturali in Sud America. Aree naturali ora gestite dalle popolazioni autoctone economicamente svantaggiate che sono state aperte a nome e per conto del Governo Italiano ma con i nostri fondi!

Forse Voi mi direte che ci sono cose più importanti dei colibrì, ma credo che sia un vanto aver aperto delle riserve naturali in paesi poveri, aver dato una opportunità di lavoro a tante persone, aver salvaguardato alcuni colibrì dall’estinzione, aver offerto a tanti visitatori del Parco di Miramare l’opportunità di conoscere questo mondo visitando le Serre Storiche del Parco ….. e il tutto con soli 127.000€ (quasi quanto costa all’anno l’orto botanico di Carsianaa, per fare un esempio; e moooolto meno di quanto costano i civici musei di storia naturale di Trieste).

In questa situazione (in cui tra l’altro mi vedo pignorati anche i beni personali) avrei tutto il diritto a gridare ed accusare i nostri politici. Sarebbe facile e nessuno potrebbe dirmi alcunché visto quello che sto passando, visto che i colibrì sono condannati a morte e visto che non ho più niente da perdere.

Desidero però “difendere” l’onorevole Menia.
Non sono l’avvocato di Menia e non ho alcuna intenzione di diventarlo, però lui (ed anche Alessandro Metz, consigliere regionale dei Verdi) sono le uniche 2 persone che hanno cercato di fare qualcosa di concreto per aiutarci. Come potete vedere sul nostro sito www.centrocolibri.com la mia Istituzione Scientifica è sostenuta da personaggi come Beppe Grillo, Margherita Hack, Laura Pausini, ecc. e quindi la “difesa” di Menia è apolitica e “superpartes”.

Vi spiego come sono andati i fatti.

L’inaugurazione del progetto colibrì del Perù risale a dicembre 2005. Ho potuto constatare di persona l’indiscusso amore per gli animali e la natura di Menia, la sincerità e l’impegno di Menia quando parlò al popolo peruviano. Sono infatti testimone degli innumerevoli solleciti fatti da Menia all’allora Ministro Matteoli affinché imponga ai suoi uffici amministrativi (i veri colpevoli della mancata erogazione del contributo) di rispettare gli accordi. Questi però, forti del fatto che in pochi mesi il Governo sarebbe caduto, ignoravano gli accordi. Poi durante il Governo Prodi non hanno più neppure risposto alle nostre lettere. La colpa non è quindi né di Menia, e neppure di Pecoraro Scanio, ma di quei uffici che non volevano veder sottratte le “briciole del loro panino”; briciole, perché alla fine si tratta di soli 127.000 euro.

Le colpe le hanno gli uffici amministrativi, anzi un direttore in particolare, ma preferisco non fare nomi. È altresì vero però che Matteoli ha la responsabilità di non aver avuto la forza di imporre al suo Ministero il rispetto della legalità e degli accordi sottoscritti. Pecoraro Scanio non ha certamente colpe, ma ha oggi la responsabilità di questi animali e del progetto. L’unica amarezza e che NESSUNO, neanche Pecoraro Scanio, ha mai risposto alle nostre lettere, richieste di aiuto, solleciti, fino all’arrivo delle Iene. Tra quelli che sapevano che la situazione sarebbe degenerata NESSUNO, da Destra a Sinistra, ha fatto neanche una semplice interpellanza parlamentare per verificare come mai i colibrì (in via di estinzione e protetti dalle convenzioni internazionali) e la nostra Istituzione Scientifica è stata abbandonata e sta morendo.

Oggi ho parlato a telefono con Beppe Grillo, mi ha detto che ne parlerà nuovamente a Pecoraro Scanio…….. probabilmente pubblicheremo un articolo anche sul suo blog.

A Voi gentili lettori Vi chiedo cortesemente di continuare a scrivere le vostre opinioni a riguardo, questo è il solo modo che abbiamo affinché, grazie anche ai giornalisti, Pecoraro Scanio non si dimentichi della promessa fatta alle Iene. Grazie di cuore, un cordiale saluto a tutti

Stefano Rimoli
Direttore

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5 commenti a Rimoli (colibrì): “La situazione è tragica ma Menia e Metz ci hanno aiutato: gli unici”

  1. enrico maria milic ha detto:

    malgrado quello che dice Rimoli (a cui va la mia solidarietà: se serve qualcosa BORA.LA farà quel che potrà),

    non mi convince molto l’idea che Menia e Metz non abbiano responsabilità.

    Mi spiego.

    Quante volte ci siamo scontrati o abbiamo letto, nella nostra vita di studenti o lavoratori, con situazioni di questo tipo? Situazioni, ovvero, in cui i funzionari dello Stato nazionale sono del tutto disinteressati ai problemi e ai tempi di chi vive nelle comunità locali?

    A me pare di averla sentita, questa storia, un’infinità di volte.

    E sarebbe proprio compito dei vari Menia e Metz, che militano in partiti ‘nazionali’, di dare segnali forti rispetto alla loro incapacità di incidere sulò miglioramento del funzionamento della burocrazia ‘nazionale’.

    L’esempio classico, per Menia se si vuole, è quello per cui lui, in 5 anni di Governo Berlusconi con An al Governo, non è riuscito a concludere in maniera soddisfacente tutti i contenziosi riguardanti gli esuli dall’ex Jugoslavia (correggetemi se sbaglio).

    In ognuna di queste storie, ci sarebbe dovuto essere un colpo d’orgoglio, una feroce accusa verso le strutture nazionali o della burocrazia o dei partiti stessi…

    E invece niente.

    Pare che la “questione italiana” dipenda molto dai politici e dalla loro consapevolezza di non poter star là più ad accettare quello che ci passa sopra per la testa senza che noi non possiamo far niente.

    Semplifico troppo?

  2. Lia ha detto:

    Sono rimasta molto impressionata da quello che è successo, anche perchè successivamente al servizio delle Iene sul Centro, ne hanno trasemsso uno sul portale web italia.it. Io faccio siti web per lavoro, e mi chiedo a cosa possano servire 7 MILIONI di acconto per la gestione di un sito…

    Quindi ho inziato a mobilitare i miei contatti,
    inviando a tutti l’invito a mandare più e-mail possibile a segreteria.ministro@minambiente.it e a pecoraro_a@camera.it, sollecitando Pecoraro Scanio affinchè mantenga la promessa fatta alle IENE. Se voleste partecipare a questa iniziativa… :))

    Grazie
    Lia Gregoretti

  3. Ruzzier Mario ha detto:

    Vorei sapere come sipuo fare una chosa simile

  4. Cormach ha detto:

    Mi farebbe piacere che prima di lasciarsi andare al buonismo tipico di questo paese ci si informasse su come realmente lavora la struttura, sentendo non solo Il sig. Rimoli ma anche quelli che quel luogo hanno contribuito a far nascere e da cui si sono poi dissociati, prima di dare il proprio appoggio bisogna conoscere molto bene i retroscena…..provate e vedrete che le sorprese non mancheranno. Le strutture scientifiche sono altra cosa!
    Io non riesco a capire come mai è ancora aperto!
    Cormach

  5. enrico maria milic ha detto:

    gentile cormach
    a me piacerebbe invece che piuttosto che avere anonimi che lanciano accuse gratuite, portassero fatti e dati a sostegno delle loro accuse.
    salute.

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