27 Gennaio 2008

Il filmato delle Iene: finalmente Roberto Menia osannato come un dittatore…

Parrebbe sia stata una delle ultime promesse elettorali del precedente Governo Berlusconi: nelle parole di Menia, il Governo italiano si impegnava a salvare quella “incredibile macchina della tecnica e della natura che è il colibrì“. Ma cosa lega l’alleato nazionale Robi Menia e il colibrì, quel bizzarro volatile che sembra sia cruciale nell’impollinazione dell’85% della flora nella foresta amazzonica peruviana… ?

Nelle immagini delle Iene di Italia 1, possiamo finalmente vedere il caudillo triestino Roberto Menia applaudito da una tricolorata osannante folla di un paese sudamericano: per stavolta non è l’Italia ma il Perù. Nel servizio delle Iene l’ex ministro dell’ambiente non ricorda alcunchè (“Menia è andato in Perù per conto suo”) e nessuno, nè Matteoli, nè Pecoraro Scanio nè Menia (non interpellato), sono responsabili del mancato finanziamento del Centro per la Salvaguardia dei colibrì (istituzione con sede a Miramare, Trieste) che con quei soldi avrebbe dovuto preoccuparsi della riproduzione dei colibrì…

Ecco, a voi, el caudillo de pis’cianzi, Roberto Menia:

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4 commenti a Il filmato delle Iene: finalmente Roberto Menia osannato come un dittatore…

  1. arlon ha detto:

    hahaha de rodolarse

  2. Matteo Apollonio ha detto:

    Piango commosso. Dittatori per un’ora. Gracias Roberto, gracias pueblo del Perù.

  3. arlon ha detto:

    però efetivamente paga i colibrì >-( tanto divertente, no xe ala fine..

  4. Stefano Rimoli ha detto:

    Salve, sono Stefano Rimoli
    il direttore dell’Istituzione Scientifica Centro per la salvaguardia dei colibrì.

    Come ho detto nel servizio delle IENE i colibrì sono in imminente pericolo di vita e la situazione professionale e personale dei miei collaboratori e mia è veramente disastrosa. E questo perché manca una semplice firma su un documento già pronto e stampato, ma dimenticato in qualche cassetto del Ministero. Non siamo la solita associazione che chiede aiuto perché ha finito i fondi, NO!, noi abbiamo portato a termine un progetto di cooperazione internazionale sottoscritto dal Governo Peruviano e dal Governo Italiano, che prevedeva anche l’apertura di riserve naturali in Sud America. Are naturali ora gestite dalle popolazioni autoctone economicamente svantaggiate che sono state aperte a nome e per conto del Governo Italiano ma con i nostri fondi!

    Forse Voi mi direte che ci sono cose più importanti dei colibrì, ma credo che sia un vanto aver aperto delle riserve naturali in paesi poveri, aver dato una opportunità di lavoro a tante persone, aver salvaguardato alcuni colibrì dall’estinzione, aver offerto a tanti visitatori del Parco di Miramare l’opportunità di conoscere questo mondo visitando le Serre Storiche del Parco ….. e il tutto con soli 127.000€ (quasi quanto costa all’anno l’orto botanico di Carsianaa, per fare un esempio; e moooolto meno di quanto costano i civici musei di storia naturale di Trieste).

    In questa situazione (in cui tra l’altro mi vedo pignorati anche i beni personali) avrei tutto il diritto a gridare ed accusare i nostri politici. Sarebbe facile e nessuno potrebbe dirmi alcunché visto quello che sto passando, visto che i colibrì sono condannati a morte e visto che non ho più niente da perdere.

    Desidero però “difendere” l’onorevole Menia.
    Non sono l’avvocato di Menia e non ho alcuna intenzione di diventarlo, però lui (ed anche Alessandro Metz, consigliere regionale dei Verdi) sono le uniche 2 persone che hanno cercato di fare qualcosa di concreto per aiutarci. Come potete vedere sul nostro sito http://www.centrocolibri.com la mia Istituzione Scientifica è sostenuta da personaggi come Beppe Grillo, Margherita Hack, Laura Pausini, ecc. e quindi la “difesa” di Menia è apolitica e “superpartes”.

    Vi spiego come sono andati i fatti.

    L’inaugurazione del progetto colibrì del Perù risale a dicembre 2005. Ho potuto constatare di persona l’indiscusso amore per gli animali e la natura di Menia, la sincerità e l’impegno di Menia quando parlò al popolo peruviano. Sono infatti testimone degli innumerevoli solleciti fatti da Menia all’allora Ministro Matteoli affinché imponga ai suoi uffici amministrativi (i veri colpevoli della mancata erogazione del contributo) di rispettare gli accordi. Questi però, forti del fatto che in pochi mesi il Governo sarebbe caduto, ignoravano gli accordi. Poi durante il Governo Prodi non hanno più neppure risposto alle nostre lettere. La colpa non è quindi né di Menia, e neppure di Pecoraro Scanio, ma di quei uffici che non volevano veder sottratte le “briciole del loro panino”; briciole, perché alla fine si tratta di soli 127.000 euro.

    Le colpe le hanno gli uffici amministrativi, anzi un direttore in particolare, ma preferisco non fare nomi. È altresì vero però che Matteoli ha la responsabilità di non aver avuto la forza di imporre al suo Ministero il rispetto della legalità e degli accordi sottoscritti. Pecoraro Scanio non ha certamente colpe, ma ha oggi la responsabilità di questi animali e del progetto. L’unica amarezza e che NESSUNO, neanche Pecoraro Scanio, ha mai risposto alle nostre lettere, richieste di aiuto, solleciti, fino all’arrivo delle Iene. Tra quelli che sapevano che la situazione sarebbe degenerata NESSUNO, da Destra a Sinistra, ha fatto neanche una semplice interpellanza parlamentare per verificare come mai i colibrì (in via di estinzione e protetti dalle convenzioni internazionali) e la nostra Istituzione Scientifica è stata abbandonata e sta morendo.

    Oggi ho parlato a telefono con Beppe Grillo, mi ha detto che ne parlerà nuovamente a Pecoraro Scanio…….. probabilmente pubblicheremo un articolo anche sul suo blog.

    A Voi gentili lettori Vi chiedo cortesemente di continuare a scrivere le vostre opinioni a riguardo, questo è il solo modo che abbiamo affinché, grazie anche ai giornalisti, Pecoraro Scanio non si dimentichi della promessa fatta alle Iene. Grazie di cuore, un cordiale saluto a tutti

    Stefano Rimoli
    Direttore

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