20 Gennaio 2008

Get the party started! Dai il tuo voto ai manifesti…

Parte la campagna elettorale per le regionali: ecco qua sotto le immagini dei primi due manifesti affissi nel 2008 in giro per Trieste, firmati da Piero Camber (Forza Italia), e Bruno Malattia e Riccardo Illy (Cittadini per il Presidente).

Camber si preoccupa di tutelare e valorizzare il patrimonio dialettale e culturale di tutto il Friuli – Venezia Giulia. Malattia e Illy fanno campagna a proposito di “Trieste Capitale”.

Che pensi di questi manifesti? Dai il tuo voto, racconta la tua opinione a proposito delle opinioni di Camber, Malattia e Illy…

pierocamber.jpg

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53 commenti a Get the party started! Dai il tuo voto ai manifesti…

  1. enrico maria milic ha detto:

    camber – forza italia:
    voto 7.

    movitazioni: occupano il tema delle identità culturali tradizionali mentre il centro-sinistra sta a guardare (illy escluso, ovviamente). il manifesto purtroppo graficamente lascia alquanto a desiderare: piuttosto triste per i miei gusti.

    malattia e illy – cittadini per il presidente:
    voto 6,5.

    motivazioni: “trieste capitale” è un bel motto per un prodotto, ma forse in quei bei manifestoni ci potrebbe stare qualche micro opinione e idea in più… così sembra solo marketing. ma del resto, pare che il marketing funzioni…

  2. La Mula ha detto:

    Sono una vecchia viziata.Pagare un grafico no? Fatti così non li legge nessuno e imbrattano i muri…

  3. djn ha detto:

    Chissà fino a dove si spinge la diversità linguistica e culturale favorita dal Camber? Finora non mi aveva mai dato l’impressione di apprezzare l’uso pubblico dello sloveno…
    Trieste caput mundi – come ogni tornata elettorale tutti a vendere aria fritta. Passati di moda il casinò, l’Expo, l’offshore, un altra soluzione miracolosa per novant’anni di declino: tutto fa brodo, purchè non ci sia da rimboccarsi le maniche.

  4. arlon ha detto:

    li analizo SOLO graficamente (serviria una ris. più alta, ma bon):

    – Quel de Camber, xe un clasico esempio che “un grafico no servi”, “femo meio de noi” e altre amenità del genere.
    E se vedi: Scelta dei colori poco adatta ala mole de roba scrita (perchè tanta, po’?).
    Camber vien presentado come una star (di per sè legitimo), ma el font (di per sè ottimo) in un contesto da salumier la fa sembrar una star ‘sai malandada. Che no ga niente a che veder col “vizin ala gente”, eh..

    – Quel de Illy e Malattia se no altro se vedi che ghe ga meso le man sora un/a che qualcossa sa.
    Le scelte cromatiche xe ponderade, xe visibile ma no svetta el logo dela asociazion. Esisti una identità coordinada, in gialo, che xe ben ciara e imposibile de no veder.
    Evidentemente, dela conferenza no ghe interesa njanca a lori: quel che xe importante xe lustrarse per el fato che Trieste xe capital.
    Pecà solo per el set de imagini evocative, tropo picie per gaver senso, specialmente al spetator casuale, magari in auto.
    Però le pol lavorar ben a livel subconscio dando un efeto positivo sula cità, saria de far test con 3/4 de lori per veder se xe cussì.. l’allineamento resta sensado e ben adatado al resto.

    (opinioni personali, mancassi altro..)

  5. arlon ha detto:

    dimenticavo i voti 😀

    Camber: 4 – I se pol permeter de meio, credo. Che i lo fazi..

    Malattia/Illy: 7.5 – podeva andar più in alto, ma pecca de anonimità

  6. stefano ha detto:

    Il manifesto di Camber lo ha fatto un’associazione Inoltre: quello di Malattia lo ha fatto invece un partito. E se vogliamo vedere le cose realmente, come fanno a scrivere “Trieste capitale” dopo che hanno fatto la legge sul solo friulano? 7 milioni di euro all’anno!!!!!!!!!!!!!!
    Bene invece fanno a parlare della tutela di tutte le parlate locali: sotto l’aspetto culturale, non bilinguismo! E sia sul friulano che sulle parlate bisogna dare atto a Camber che è stato l’unico triestino a far sentire la voce della nostra Città.
    voti:
    manifesto Camber: 6/7; però.. attività di Camber: 8
    manifesto Malattia: 7

  7. enrico maria milic ha detto:

    gentile stefano,
    ti prego, mi spieghi:

    cosa vuol dire SOLO “sotto l’aspetto culturale” e non bilinguismo? ma la lingua non fa parte della cultura? e soprattutto vorrei mi spiegassi per bene: perchè non possiamo avere il bilinguismo italiano/sloveno, che tra l’altro già c’è in vari luoghi della provincia di trieste e dell’amministrazione pubblica locale?

    ti devo correggere invece sul fatto che piero camber sia l’unico che si preoccupa della tutela del dialetto triestino e delle dinamiche culturali locali. sono in molti, invero:

    l’associazione L’Armonia, in collaborazione con il Pat – Palcoscenico amatoriale triestino
    il consigliere regionale autonomista ed ex socialista Roberto De Gioia
    Paris Lippi di An
    – svariati cittadini che commentano su BORA.LA

  8. stefano ha detto:

    Bisogna tutelare tutte le culture “minori”: tutte! Lo sloveno è tutelato da leggi nazionali, e a Trieste è riconosciuto il bilinguismo, tanto che esistono le carte d’identità bilingui. Gli sloveni sono un’etnia ed hanno una nazione di riferimento. Ma i friulani? sono italiani di una regione italiana! Quindi è assurdo il loro bilinguismo nelle scuole e negli uffici. Assurdo!
    Quando cito Camber come unico a preoccuparsi, dico come politico concreto. Le associazioni sono state una grande sveglia per Trieste, come pure i vari forum e Bora.La
    Gli altri politici che citi…politici…e basta. E’ da mesi che si parla del friulano che si paga con i soldi dei triestini! E i triestini coi loro politici…tuti ziti e muti!!!!!!!!! Però se ora alzano la testa va bene: meglio tardi che mai!

  9. arlon ha detto:

    a parte che el furlan xe pagado sopratuto coi soldi de furlani.. no vedo perchè un popolo no possi parlar una lingua x, se xe lori a deciderlo.

    E sopratuto, no capisso come posi esister ste diferenze nette tra minoranze etniche e minoranze de “italiani in italia”. Ma xe tute robe che gavemo za discusso, se te vardi in post precedenti 😉

    L’impresion personal xe che chi alza la testa DESO inveze che PRIMA, lo fa in maniera strumental.. a meno che no ghe sia proposte concrete de difesa del triestin o che altra parlada local. Se no xe niente de concreto, semo ale solite ciacole.
    (e cmq el bilinguismo reale a Trieste resta quasi inesistente, per creder veder Bolzano/Bozen, Koper/Capodistria, Helsinki/Helsingfors e tanti altri posti in Europa dove el ghe xe)

    Oviamente tuto questo xe un poco OT, ma bon..

  10. enrico maria milic ha detto:

    stefano,
    scusa, perchè piero camber sarebbe più concreto di de gioia o lippi? non riesco a capirlo.
    cosa te lo fa pensare, in pratica?

  11. stefano ha detto:

    No go niente contro i altri: basta leger i giornai e vardar la tv! Ma se i altri i se sveia, son solo che contento!!!

  12. enrico maria milic ha detto:

    ciao stefano,
    leggo per caso sull’ansa di oggi il lancio che segue (vedi qua sotto).
    non mi pare che, in questo caso, camber piero brilli per la concretezza visto che vorrebbe tenere in piedi delle agevolazioni che sono sia contro le regole UE (a quanto mi risulta) sia, tra l’altro, sostengono un maggiore utilizzo degli autoveicoli già dannosissimi per l’ambiente.
    quindi ti chiederei di dirmi cosa fa camber piero di concreto, senza chiedermi di “leger i giornai e vardar la tv”… qua il tempo è poco e mi piace confrontarmi sui dati, non sulle sensazioni.
    ciao, enrico

    22-GEN-08 17:07

    REGIONI: FVG, INTERROGAZIONE CAMBER SU CRISI DISTRIBUTORI

    (ANSA) – TRIESTE, 22 GEN – Le misure da prendere per risolvere la crisi dei distributori di carburanti e la conseguente perdita di entrate nel bilancio della Regione sono al centro di un’interrogazione del consigliere Piero Camber (Fi). Camber ricorda che l’abolizione della benzina agevolata comporterà un grave danno ai territori confinanti con la Repubblica di Slovenia. Critica inoltre i tempi e le modalità dell’operato della Giunta e dell’assessore alle Finanze Michela Del Piero, giudicati lenti e deficitari. Secondo l’esponente di Fi, nemmeno l’incremento del gettito Irpef da pensioni sarà sufficiente a coprire le perdite per la soppressione della benzina agevolata, quantificabili già oggi in circa 50 milioni di euro annui. (ANSA).

  13. stefano ha detto:

    Alora:il furlan va ben,tanto i lo paga milioni anche coi soldi dei triestini,anzi triesticoli come i ne ciama! E sulla benzina idem:leger i giornai! Xè giorni che i scrivi sul Piccolo che i benzinai xè in crisi e che tuti i torna in yugo a far benzina. Una benzina che inquina più dela nostra! E i gà dito che licenzierà 100 de lori! E scusa se in Val d’Aosta la benzina i la gà sempre!
    Va ben ciacolar,però questo xè babar de boni triestini! Chi lavora fa sempre mal! Bravi quei che varda senza mover un dito però i xè boni de criticar. Ciacole no fa fritole!

  14. mats ha detto:

    Invece di discutere sulla grafica, perspicace o meno, del manifesto di Piero Camber cercherei di soffermarmi sui contenuti emersi.Non so chi di voi abbia seguito il dibattito, credo pochi, intuisco dalle vostre mail. Posso assicurarvi che è stata una chiacchierata piacevolissima con autorevoli rappresentanti del teatro e della musica locali con cui si è cercato di interpretare la vergognosa legge sul friulano che un presidente triestino ha agevolato, dimenticandosi ancora una volta della sua città della sua cultura e tradizioni. Ma non mi pare sia una novità, già se parliamo di contributi regionali afferriamo che a Trieste è dedicata una fetta davvero piccola di sovvenzioni di carattere regionale. La legge sul friulano è stata una mossa elettorale sostengono in molti: ma siete così sicuri che i friulani stessi siano così felici di veder spendere 7 milioni di euro per sentir parlata la loro lingua nelle scuole, negli uffici, nei consigli regionali eccetera, quando per le piccole cose, che colpiscono di più, non ci si sta preoccupando. Strade, sociale, scuole, cultura…….Trieste svegliati e grazie a Piero Camber che in cuor suo ci ricorda di quanto sia malcapitata la nostra città nei confronti dei “cuginetti” e di quanta giustizia arretrata meriti.

  15. Giorgio ha detto:

    Gentile Stefano,

    ti rispondo come triestino che ha tanti amici friulani e sono sorpreso di sentire nel 2008 che tenti di agitare con facili semplificazioni un po’ di odio campanilistico tra Trieste e Udine. I miei amici friulani non mi chiamano “triesticolo”. Vorrei sapere chi sono questi fantomatici friulani che conosci, perchè a me sembra piuttosto che tu sia il classico triestino che è mosso da interessi personali per cui l’odio dei triestini verso il resto del mondo è utilissimo…

    Penso che a tutti quelli che leggono questo blog sia chiarissimo, poi, che la benzina che si acquista in Slovenia sia tanto inquinante quanto quella nostra: la Slovenia in quanto paese integrante dell’Unione Europea ha gli stessi vincoli sulla produzione e la distribuzione di beni (benzina compresa) che l’Italia.

    Qua bisogna iniziare a parlare di interventi politici che limitano il traffico in centro, e quindi l’inquinamento che a Trieste è già pesantissimo. La politica dovrebbe preoccuparsi di stimolare posti di lavoro e imprese alternative a quelle che inquinano, non reiterare il vecchio all’infinito.

    Dai tuoi discorsi e dalla tua retorica, invece, mi sembra tu sia fermo a prima del 1990: si va a fare spesa in YUGO (Stato morto appunto nel 1991), la benzina slovena inquina di più (?), i friulani ci chiamano triesticoli, non ci vuole il bilinguismo a Trieste perchè tanto gli sloveni hanno un sacco di benefici, eccetera eccetera.

    Dlin-dlon, siamo nel 2008.

    Giorgio

  16. robi ha detto:

    Ciao a tutti, io torno sul tema principale: di manifesti elettorali ce n’è soltanto uno! Quello di Camber è solo una pubblicità (semplice graficamente ma molto ben leggibile!) su un dibattito… sono sicuro che la segreteria politica saprà esprimere qualcosa di più efficace quando usciranno i veri manifesti elettorali!

    Trieste Capitale mi sembra un po’… trionfalista senza contenuti! Graficamente equilibrato ma poco coerente con l’immagine di un Illy che tutto sembra meno un grande e grintoso “condottiero” capace di infiammare il popolo triestino alla conquista di una posizione forte e dominante come quella che una capitale dovrebbe avere…

    Per quanto riguarda il secondo tema emerso, credo invece che lo sforzo di Camber per cercare di salvaguardare dei vantaggi economici per una città che, come la nostra, non sta brillando per opulenza, sia lodevole e chiaro a tutti. Perdere l’agevolata significa un danno economico enorme per tutti i settori, se la gente paga 10 euro in più per un pieno di benzina compra meno volentieri un caffè.

    Per il resto che dire… a me i friulani sono simpatici e li considero capaci di tanta più intraprendenza rispetto ai triestini; loro riusciranno ad avere dei contributi per la lingua friulana? Bene, benvenga un Camber, o chi per lui, a combattere per ottenere analoghi contributi a tutela del nostro patrimonio linguistico, dialettale e culturale. Tutto il resto mi pare polemica sterile, pensiamo ai fatti, la via che sta seguendo Camber mi pare concreta e costruttiva..

    robi

  17. marisa ha detto:

    Da friulana vi domando, ma non vi è ancora venuto in mente che Piero Camber sia “semplicemente” già in campagna elettorale? Ossia stia curando il suo orticello che si chiama “Trieste”?
    Sulla nuova legge regionale sulla tutela della monoranza linguistica friulana, c’è una chiara strumentalizzazione politica in chiave elettorale. Allora facciamo un po’ di storia:
    1) La Costituzione italiana è del 1947 e all’art. 6 dichiara che in Italia le minoranze linguistiche storiche “devono” essere tutelate
    2) dopo un paio di leggi

  18. marisa ha detto:

    scusate continuo qui.

    2) dopo un paio di leggi “quasi” arrivate in porto, finalmente dopo 50 anni di colpevole ritardo, il Parlamento approva la L.482/99 in cui anche la comunità friulana è riconosciuta “minoranza linguistica” storica.
    3) intanto nel 1996 anche la Regione aveva approvato una sua legge di tutela della lingua friulana (L.reg.15/96). Legge che ha superato anche il vaglio della Corte Costituzionale.

    E arriviamo ad oggi. La legge regionale 15/96 deve essere aggiornata con quanto previsto dalla Legge statale 482/99. RISCRIVO: AGGIORNATA! E a questo punto il quotidiano triestino IL PICCOLO, scatena una polemica pazzesca e, a mio giudizio, assurda, visto che la Provincia di Trieste non è coinvolta minimamente in questo provvedimento. Polemica assurda considerato che da ben 11 anni la lingua friulana è già entrata nelle scuole dei comuni che si sono dichiarati friulanofoni. Idem per gli altri provvementi: toponomastica, sportelli linguistici presso i comuni furlanofoni, ecc.
    Finanziamenti per tutto questo? Una miseria e quasi totalmente finanziata da Roma. L’entità dei finanziamenti è sull’ordine dei due milioni di euro all’anno per tutte e tre le provincie interessate (Pordenone, Udine e Gorizia) e per le scuole si parla di circa 400 mila euro all’anno (compresi avviamente nei due milioni sopra indicati). Non mi pare che l’entità dei finanziamenti sia da scandalo, soprattutto se si tiene presente che, da dicharazione del consigliere Franzil, per il teatro dialettale triestino nel solo 2007 sono stati concessi finanziamenti pari a 600 mila euro.

    Non vi viene il dubbio a questo punto che si sia in presenza di una colassale strumentalizzazione politica?

    Marisa

  19. robi ha detto:

    Sai Marisa, se non te ne sei accorta ad aprile ci sono le elezioni regionali per tutti… per Illy portare proprio adesso un pacco regalo di 7 (sette) non 2 (due) milioni di euro, al bacino voti rappresentato dal Friuli è una buona manovra politica.. Perchè non lo ha fatto 3 anni fa?

    r.

  20. Marco ha detto:

    E come mai c’e’ un iper-attivismo di Camber soltanto adesso riguardo l’agevolata (quando si sa da anni che sarebbe stata tolta), le lingue del Friuli-Venezia Giulia (chiaramente non il friulano) e la cultura triestina?
    Mistero, vero?
    E come spiegate il fatto che ci siano posizioni diverse in Forza Italia, se passi il confine della provincia di Trieste?
    Marisa ha fatto un discorso sensato, circostanziato e preciso, quel che scrivono alcuni e’ soltanto fumo e parole di camber. Andate a dare un’occhiata al sito della regione Autonoma Val D’Aosta e vedrete che ci saranno delle sorprese riguardo l’agevolata.
    Il timore e’ che gente come Camber speculi sul friulano a livello elettorale. In Friuli non prendera’ mai voti e nemmeno lo conoscono. Dispiace constatare che ci sia una parte di trieste cosi’ avanti e un’altra (sempre giovane, presumo), cosi’ retriva e legata ai soliti luoghi comuni del passato. Dispiace perche’ il rispetto e la tutela del dialetto triestino andrebbe fatto con un dibattito ad hoc, rispettando le differenze insite nel territorio regionale. Altrimenti sarebbe vuota campagna elettorale, chiacchere dimenticate in breve tempo.
    Leggete attentamente quel che dice Marisa riguardo la legge 482, perche’ e’ molto precisa.
    il resto mi sembra schiavo della retorica triestina del no se pol, che arriva all’eccesso. Non possiamo noi ergo non possono neppure loro che ci hanno pensato da tempo.
    per fortuna che c’e’ gente come Enrico e molti altri su questo blog, loro potrebbero ridare ossigeno a questa citta’.
    Altrimenti facciamo i bambini anche noi friulani e cominciamo a lamentarci di ogni spesa effettuata su Trieste.
    Un citta’ deve avere carisma, per ottenere rispetto e non sembrerebbe che gente come Stefanomats e Robi ne abbiano granche’.
    Oltretutto, sembrano anche molto disinformati.

  21. stefano ha detto:

    Mamma mia!Marco e Marisa vol dichiarar guera a Trieste? Speta alora che parlo fin come lori!
    Sono andato a dare un’occhiata al sito della Valle d’Aosta:metti “benzina” come ricerca e trovi che loro l’hanno rinnovata anche nel 2008!Allora? Abbiamo mamme diverse? Dobbiamo sempre stare zitti?E pagare!E tornare in yugo (scusate,ma noi a Trieste,senza offendere nessuno!continuiamo a dire Yugo:anche perchè la benzina,che ha meno ottani della nostra,costa meno in tutta la ex Yugoslavia.Dovremmo allora dire Slovenia,Croazia,Sebia,Montenegro,…????!).
    Sono contento però che anche a loro vada bene Trieste capitale.
    Non faccio l’avvocato di nessuno, però sono felice che Camber lavora per Trieste. Lui come il nostro sindaco “friulano” Di Piazza! Non vedo perchè criticare chi lavora da sempre! Come anche Bandelli con la sua Bavisela o Bucci che ha riportato le crociere. E non mi vergogno di essere triestino ed onesto.Quindi quando si tutela una lingua,un dialetto bisogna tutelarli tutti! Ma non in modo assurdo,insegnando a scuola le materie in friulano.Questo è assurdo!E l’Europa non mi sembra che riconosca il friulano come lingua.
    Marco sembra proprio molto disinformato!

  22. robi ha detto:

    Per fortuna esiste Marco ed ha le idee molto chiare. E ci da una bella lezione di cultura e politica: “Bisogna fare un dibattito ad hoc per il dialetto triestino, altrimenti facciamo sterile campagna elettorale..” bene Marco, aspettiamo un tuo manifesto a Trieste e saremo ben lieti di partecipare al dibattito che proponi con la consueta bonaria disponibilità al dialogo che contraddistingue la nostra città e la nostra gente, ben abituata da sempre a convivere con lingue e culture diverse. Se passi dalle nostre parti ti accorgerai che qui da noi si parla slavo dal VII sec. dopo Cristo, tedesco, greco, arabo, polacco, portoghese.. Le nostre comunità godono da sempre del rispetto che meritano, ed in quanto al carisma di cui parli, credo che la nostra bella Trieste ne abbia da vendere, anche senza il piccolo contributo di un robi, di uno stefano o di un mats che con i loro interventi non dimostrano null’altro se non di voler bene a questa nostra città.

    r.

  23. Luciano ha detto:

    Gli ultimi 2 sono davvero disinformati… Prima di scrivere ancora, leggetevi per bene anche solo le voci su wikipedia riguardo alle lingue minoritarie in Europa.
    Il friulano è stato riconosciuto dalla Carta europea per le Lingue regionali e minoritarie del 1992 e oggi come oggi può a diritto pretendere una forma di bilinguismo. Chi vuole, DEVE avere il diritto di alfabetizzarsi e di non sentirsi prevaricato nell’uso della propria lingua madre e cose come queste passano soprattutto attraverso la scuola e i media.

    Lo stesso Stato italiano nel suo sviluppo storico – anche se pochi lo sanno -, ha già dopo l’annessione di nuovi territori a seguito del secondo conflitto mondiale dovuto rendersi conto del mosaico linguistico presente anche nella nostra Regione. Oltre a quella di varietà germanofone e slovenofone, ha già da tempo dovuto riconoscere implicitamente l’esistenza di un’altra lingua affine all’italiano per comune origine neolatina (come può essere lo spagnolo o il catalano) in Friuli, etichettandola come “lingua ladina” nel censimento della popolazione dei nuovi territori acquisiti in base alla lingua d’uso del 1921. Che poi, a seguito del periodo dei nazionalismi estremi e della farraginosità del sistema opportune norme protettive siano state a lungo eluse è un’altra storia. E’ vero che sarebbe ideale tutelare tutti, ma non si può prendersela con chi sisveglia per farsi riconoscere diritti a lungo negati e perdipiù per fare attuare cio che la legge DI GIA’ garantisce. Mancul fufignis!

    Altro commento:
    IL COLLEGAMENTO STATO = 1 LINGUA = 1 NAZIONE E’ ROBA DA XIX SECOLO!!!!

  24. enrico maria milic ha detto:

    Mi sembra evidente come qualsiasi politico (Camber Piero, Malattia e Illy) ragioni in questo momento in previsione della campagna elettorale. Non mi sembra un problema: questo tipo di atteggiamento è una caratteristica comprensibile di tutti i politici che vogliono prendere voti.

    Tentiamo di scontrarci quindi sulle proposte e sui dati di fatto, per piacere e con un certo rispetto per le opinioni degli altri, grazie.

    PER Robi e Stefano:

    Da triestino non convidido in pratica alcunchè di quello che scrivete nel merito, almeno fino a quando non mi dimostrate con dei fatti e dei ragionamenti un po’ più articolati quello che sostenete.

    Prima di tutto, vorrei farvi presente che non esistono le categorie “Trieste” in cui sono racchiusi tutti i “triestini”. Ogni cittadino qua in città a Trieste è diverso e ovviamente ogni cittadino triestino ha delle opinioni diverse. Questo discorso vale anche per “Udine” e i “friulani”. Ho amici friulani che hanno idee simili alle mie e conoscenti a Trieste che hanno idee molto diverse dalle mie.

    Entrando nel merito:

    1) NON MI SENTO IN ANTAGONISMO CON QUEI FRIULANI CHE SOSTENGONO IL FRIULANO A SCUOLA E CON LA TUTELA DEL FRIULANO, ANZI.

    Sono sempre decisamente contento che le culture e le lingue locali siano tutelate. Così, mi fa piacere che il friulano sia tutelato secondo le attuali misure realizzate dall’attuale maggioranza in Regione. Mi farebbe ugualmente piacere che le stesse misure fossero attuate per il triestino.
    Non ci trovo nulla di male che le lingue locali come il friulano, il triestino e lo sloveno fossero tutte, almeno un po’, insegnate a scuola. Del resto in Catalogna il catalano è totalmente tutelato in questo senso e la Catalogna è in Spagna e nessuno ci trova niente di male che là si parli catalano: perchè non si può fare così anche qua per il friulano, lo sloveno e il triestino?
    Vorrei una risposta argomentata da Robi e Stefano, soprattutto vorrei capire a chi possono dare fastidio delle nuove misure in questo senso. Cosa c’è di assurdo a insegnare in friulano o in triestino? Me lo puoi spiegare per bene? Io non ci trovo niente di male.

    2) BENZINA AGEVOLATA

    Se la Valle d’Aosta (124 mila abitanti) vuole darsi le zappe sui piedi, sono affari suoi.
    Io non voglio che la Regione e gli altri enti pubblici spendano soldi per farmi andare ancora di più in automobile e inquinare l’ambiente, che è già onestamente una schifezza.
    Voglio che gli enti pubblici si diano da fare per dei collegamenti pubblici, umani e dignitosi, all’interno della regione e, in particolare, col nuovo-vecchio retroterra di Trieste, che è ALMENO tutto il Carso sloveno. Su questo mi sembra, purtroppo per Camber Piero, che l’attuale giunta regionale si stia dando da fare egregiamente (vedi la notizia di 22 gennaio sull’interesse di Deutsche Bahn ad aggiudicarsi il ruolo di “gestore unico integrato gomma-rotaia-mare che operera’ nell’intero Friuli Venezia Giulia”).

    3) INQUINAMENTO DELLA BENZINA “SLOVENA” CONTRO QUELLA “ITALIANA”

    A parte che ci sono diverse catene di pompe di benzina in Slovenia, come abbiamo tutti potuto notare nei viaggi che certamente tutti noi abbiamo fatto oltre confine negli ultimi 17 anni…
    Vorrei sapere dove sta scritto che la benzina slovena (= quella di ogni singola catena di pompe di benzina in Slovenia) distribuisce benzina che è più inquinante di quelle benzine che si vendono in Italia: vorrei i dati e le fonti di queste affermazioni, grazie.

    4) APERTURA MENTALE A TRIESTE?

    robi ha scritto:

    “Se passi dalle nostre parti ti accorgerai che qui da noi si parla slavo dal VII sec. dopo Cristo, tedesco, greco, arabo, polacco, portoghese..”

    robi, ma l’apertura di una città, ovvero la sua capacità di includere i diversi (quindi lo “slavo”, il “tedesco”, “greco”, “arabo”, “polacco”, “portoghese”) non si misura in base alle leggi che promulga per sostenere la diversità?
    Spiegami cosa fanno le istituzioni dello Stato italiano per sostenere le differenze culturali e linguistiche che citi. A parte le misure per gli sloveni (10% della popolazione), mi pare ben poco o niente.
    E, certo, quando iniziamo a usare (di nuovo) in termini dispregiativi la parola “YUGO”… qualche dubbio in genere se permettete mi sovviene…

  25. marisa ha detto:

    Tutta questa animosità contro la lingua friulana e la nuova legge di tutela regionale del friulano (un atto DOVUTO dal momento che non è nulla di più che il recepimento di norme già previste da una legge dello Stato italiano) un risultato lo ha già ottenuto: in vista delle elezione 2008, si sta creando in Friuli (provincie di Pordenone, Udine e Gorizia) un terzo POLO composto da tutte le forze e movimenti autonomisti friulani, oltre che da tutti quei cittadini che si sono sentiti profondamente offesi dalle “castronate” scritte sugli editoriali del “Piccolo” di Trieste. Cittadini che non si riconoscono più in Forza Italia e nella CDL, ma nemmeno nel Partito Democratico (ex DS) che si è ben guardato dallo smentire Alessandro Maran, Luca Visentini e Stelvio Spadaro.

  26. arlon ha detto:

    concordo con Enrico.

    E aggiungo che Camber al momento sta nella categoria *ciacole* e basta.

    Ben contento de eser smentido, ma me par i soliti punti con cui se ga fato leva nele campagne eletorali dal dopoguera in avanti. E no capisso come la gente no se stufi de sentirsele dir, specialmente visti i risultati poco confortanti, e no sburti per la politica del *far*.
    Ma vista l’età media dei eletori che se ritrovemo, chi ghe lo fa far de far fadiga, se no se demo una sveiada noi quatro giovani?

    p.s: se ricordo ben dal 2020/2025 a Trieste la tendenza demografica in calo dovessi finir. No manca sai, su..

    p.p.s: el tuto inteso al de fora de una logica dx-sx, eh!

    p.p.p.s: che dio dassi, che se cavemo le inutili FS de torno, con le DB..

  27. Julius Franzot ha detto:

    Concordo con Marisa, soprattutto con l’ultima frase. Chi dice che le minoranze sono inventate, ha sbagliato semplicemente regione. Forse in Basilicata o Toscana troverebbe terreno fertile, ma qui spero proprio di no.

  28. robi ha detto:

    Preciso che sono entrato in questa conversazione che mirava a dare un voto a due manifesti dicendo:

    “ … a me i friulani sono simpatici e li considero capaci di tanta più intraprendenza rispetto ai triestini; loro riusciranno ad avere dei contributi per la lingua friulana? Bene, benvenga un Camber, o chi per lui, a combattere per ottenere analoghi contributi a tutela del nostro patrimonio linguistico, dialettale e culturale…”

    Mi ritrovo a dovermi difendere da accuse di ignoranza, mancanza di carisma, disinformazione… E’ un metodo dialettico odioso, parte di una cultura che fonda sul discredito dell’interlocutore i suoi principali argomenti.

    Sono assolutamente d’accordo con Enrico Maria, è socialmente sano introdurre sistemi di tutela per i patrimoni linguistici e culturali. Non ho nulla in contrario a qualsiasi provvedimento in questo senso.

    Ma per quanto riguarda l’insegnamento nelle scuole… beh, prima sarebbe credo il caso di soffermarsi su qualche considerazione in più riguardo ai “confini” grammaticali e linguistici del marilenghe. E soprattutto sarebbe il caso di verificare la coerenza “costituzionale” di una scelta scolastica così importante che di solito è affidata a Parlamento e Governo e non alle autonomie regionali. In Spagna la carta costituzionale del ‘78 riconosce una lingua ufficiale e tre lingue co-ufficiali, Galiziano Basco e Catalano. Il Catalano è parlato ufficialmente nella sola Spagna da più di undici milioni di persone (stime ufficiose lo vogliono invece diffuso a più del 50% della popolazione Spagnola). La lingua Catalana dai primi del 900 è stata oggetto di una gigantesca opera di ordinamento grammaticale, ortografico, lessicale che ha coinvolto decine di linguisti per decenni dandole infine dignità di lingua. Il Catalano ad Alghero in Sardegna è lingua ufficiale dal gennaio ’98, il programma di sostegno della regione Sardegna è ampio ed articolato ed i contributi per i progetti educativi e didattici copiosi, ma nessuno si è mai sognato di proporre la lingua sarda o catalana come sostituta all’italiano per l’insegnamento delle materie previste dal ministero. Non mi pare che il paragone sia perfettamente calzante…

    Non ci troverei nulla di male, Enrico Maria, se nelle scuole di Trieste si dedicasse una parte delle ore di lezione all’insegnamento dei fondamentali culturali e storici del dialetto triestino né mi dispiacerebbe che altrettanto si facesse a Udine. Ma l’impegno di una macchina organizzativa enorme e sproporzionata come previsto dalla LR n.29 18/12/07 crea in Regione un disequilibrio che mal si addice al principio di equità redistributiva che dovrebbe essere propria di un ente pubblico.

    Benzina agevolata

    Non ho grandi commenti in merito, credo però che un provvedimento sospensivo non modifichi la propensione dei triestini ad usae la macchina. Piuttosto incentiva a fare qualche chilometro in più per rifornirsi oltre confine. Che la benzina in Slovenia sia poi più inquinante della nostra giunge nuova anche a me…

    Apertura mentale a Trieste

    Cosa fanno le istituzioni dello Stato italiano per tutelare le diversità linguistiche e culturali? Beh, mi viene in mente quello che si fa a Trieste, i Teatri Sloveni, il Goethe Institut, la British School, il Circolo di Cultura Istro Veneta, l’Associazione Italo Brasiliana, Italo Americana, Alpe Adria, il Centro delle Culture, mi viene in mente l’Università, la Scuola Internazionale, il Centro di Fisica, l’Abdus Salam, il MIB, la SISSA.. non sono tutti centri di aggregazione multiculturale? Non sono forse stati espressi dalle passate e presenti volontà di questa città? Sono d’accordo sul fatto che ci sarebbe molto da fare per migliorare, ma credo che non sia necessario partire da zero…

    Infine, non so chi ha pronunciato la terribile parola YUGO in questo forum,ma spero caschi la lingua a lui, a mia nonna, due miei zii, il giornalaio sotto casa mia, il macellaio di via Donota e una delle mie due maestre delle elementari, anche da loro ho sentito questa parola tremenda, simbolo della perfidia e maleducazione triestina…!

  29. marisa ha detto:

    135 anni fa (1873 – 2008) il grande linguista nonchè il padre della glottologia italiana, GRAZIADIO ISAIA ASCOLI (si, proprio quello che ha inventato il nome “Venezia Giulia”) pubblicava il saggio “SAGGI LADINI”. Con questo studio riconosceva lo status di lingua al friulano-ladino, al ladino dolomitico e al romancio (Svizzera). Faccio notare che stiamo parlando del 1873! Da allora, ovunque, nel mondo scientifico internazionale è stato riconosciuto alla lingua friulana lo status di lingua e la sua profonda diversità da tutte le altre parlate dell’Italia del nord. Il saggio “Saggi ladini” già all’epoca creò non poco imbarazzo all’irredentismo italiano. Oggi il nazionalismo italiano, parlando della lingua friulana, continua a scrivere di “dialetto di poveri contadini, senza struttura grammaticale…e altre fesserie!”. Cosa volete che vi dica? Quando si parla di qualcosa che non si conosce o si disprezza perchè visceralmente nemici di tutte le lingue minoritarie, si è fuori dall’Europa.
    Per quanto riguarda il manifesto di “Trieste Capitale”, è buono SOLO per Trieste, considerato il messaggio autoreferenziale che trasmette. Nel resto del territorio regionale fa molto sorridere…

  30. enrico maria milic ha detto:

    purtroppo “TRIESTE CAPITALE” fa anche sorridere, a quanto pare, il sindaco di lubiana jankovic che oggi su ‘il piccolo’ dichiara che, se mai le regioni slovene entreranno nell’EuroRegione, lubiana dovrà essere per forza la capitale dell’EuroRegione stessa…

  31. Luciano ha detto:

    Io penso che tutta questa discussione faccia ridere, perchè ha fatto emergere pregiudizi che da 150 anni a questa parte sono sostanzialmente gli stessi…. Se i triestini hanno voglia di tutelare la loro lingua, io da cittadino europeo friulanofono, germanofono, slovenofono e italianofono(l’ordine è alfabetico; è ora di finirla con le gerarchie ed io stesso non so bene quale di queste considerare lingua madre) dico ‘benvenga’, ma che non mi si venga a dire che, nonostante buona parte dei friulanofoni lo voglia, è ingiusto introdurre la lingua veicolare nelle scuole….. Solo così la si può sdoganare! E che non mi si venga nemmeno a dire che così si sprecano i soldi dei triestini… I triestini, così come i friulani, vivono nella forse artificiosa unica Regione Friuli Venezia Giulia; finchè si continueranno ad intuire certe esigenze come esigenze di una sola parte della comunità, non si potrà creare una serie comunità regionale che viva in armonia. E’ ormai da decenni che non si espongono più nei negozi i cartelli “qui si parla italiano”, ma a volte la mentalità di base è sostanzialmente la stessa!

    Tutte e 3 (e dico 3 e non 2 come molti abitanti regionali fanno perchè Marisa dice bene riguardo ad Ascoli e alla “Questione ladina”) le lingue ora tutelate dalla 482/99 attendono di diritto le attuazioni di detta Legge. Se altri vogliono fare le proprie rivendicazioni, le facciano, ma è ora di smetterla di farle sminuendo quelle degli altri. E’ una cosa che crea scarso spirito collaborativo e costruttivo.

    Riguardo ai due manifesti, fanno pena tutti e due! Almeno un pò di senso estetico….

  32. Marco ha detto:

    Credo che Luciano abbia sintetizzato le cose in maniera egregia. Quel che urta non e’ il fatto che a Trieste si voglia valorizzare il proprio dialetto (anzi!), ma e’ fastidioso constatare che si vuole negare il riconoscimento, gia’ avvenuto a livello statale, di una lingua antica, che subisce il destino di centinaia di idiomi in tutto il mondo, ovvero la sparizione per mancanza di “status”. La parte retriva di Trieste, che ha scritto delle scemenze tremende sul Piccolo, non ha idea di quanto ha pregiudicato un rapporto gia’ difficile tra il Friuli e Trieste. Non e’ attraverso la negazione che si risolvono le cose, altrimenti domani ci vedremo costretti ad osteggiare in tutte le maniere un eventuale disegno di legge regionale che preveda di spendere soldi dei friulani per la lingua triestina.
    E non sarebbe giusto.
    Se partissimo dagli stessi presupposti, si continuerebbe a negare continuamente l’esistenza dell’altro.
    Lo avete fatto anche con gli sloveni, ma per fortuna loro, hanno avuto il coraggio di resistere e anche di creare qualcosa di orginale.
    Portero’ acqua al nostro mulino, ma e’ giusto affermare che in Friuli non c’e’ mai stata un’acredine simile a quella riscontrata a Trieste nel dibattito riguardante l’approvazione di una legge regionale, che non ha fatto altro che recepire una legge dello stato italiano. Le leggi si aggiornano per non cadere in contraddizione e per snellire l’apparato burocratico.
    Questo vuol dire risparmio e non spese ulteriori.
    Mi rivolgo ai triestini “cattivi”: avete mai pensato che ci potrebbe essere collaborazione reciproca?
    Ci credete dei cerberi?
    Pensate davvero di rendervi simpatici?
    Quale autorita’ vi da diritto a negare quel che siamo?
    Ricordiamoci anche che la conoscenza reciproca smuoverebbe questi luoghi comuni che, come dice giustamente Luciano, continuano a mostrarsi da oltre un centinaio di anni. Il Friuli e’ cambiato, la gente non e’ piu’ un ammasso di poveri emigranti alla ricerca di un posto al sole. Se a Trieste si parlano tutte le lingue che ci segnala robi, oggi anche da noi si parla wolof, cinese, inglese, serbo, sloveno, portoghese, albanese, francese, spagnolo, kechua, russo, ucraino…
    Alcuni di questi, volgarmente detti immigrati, hanno imparato anche il friulano, oltre all’italiano. E’ pure un mito da sfatare quello che da noi si voglia una lingua unica da sostituire all’italiano, falso all’inverosimile. Il friulano come lingua veicolare significa un approccio diverso, multilingue, introducendo anche altri idiomi del territorio e l’inglese. Questo e’ il senso della legge, mantenere un legame forte con il territorio, sodganare una lingua che ha gia’ una grammatica tutta sua ed e’ fonte di una ricerca linguistica seria, che si sviluppa anche in Universita’ di altri paesi del mondo.
    Dimostrino il contrario i nostri “saccenti”.
    Un consiglio, diano un’occhiata qui.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_friulana

    Meglio stendere un velo pietoso su Camber. Basta sentirlo parlare per capire la sua grande profondita’ a livello culturale e umano. se a voi va bene perche’ dice le cose che vi piacerebbe sentire…
    Inutile odiarsi, meglio rimboccarsi le maniche e portare avanti progetti comuni con orgoglio, anche se la nostra regione e’ attaccata con lo scotch.
    Ah, mai sentito nominare la Svizzera? Ci sono quattro lingue ufficiali, tra cui il romancio, che ha la stessa radice del friulano. Dovremmo, per caso, chiedere l’annessione alla Confederazione Elvetica’?
    Riguardo Yugo, detto con dispregio, e’ giusto dire anche qualche friulano lo usa. Non e’ carino. Quando dicono che sono stati a far benzina in Yugo, chiedo se possiedono un macchina del tempo. Fino al dissolvimento dei rimasulgli della federazione ricordavo loro che non era conveniente andare a far benzina a Kragujevac.
    Molto guardavano inebetiti e non capivano.
    Ignoranti ce ne sono dappertutto.

  33. marisa ha detto:

    Marco ha scritto una affermazione profondamente vera: Trieste ha fatto e sta facendo l’impossibile per creare un solco tra Trieste e il Friuli.
    Lo avete già fatto negando il diritto dei friulani di avere una loro università; oggi siamo da capo con questa “misera” legge che oltretutto tutela veramente poco….
    Vedete un po’ voi se vi conviene….
    In Friuli già si sta parlando, a livello politico, di dividersi da Trieste e ricominciare la battaglia per una regione SOLO friulana…
    E se siamo a questo punto, un grazie lo dovete dire anche al VOSTRO carissimo Piero Camber, come anche a Stelvio Spadaro e naturalmente, “in primis” al quotidiano IL PICCOLO che ben conosce come “pungolare” i triestini…

  34. enrico maria milic ha detto:

    ricordo un’altra volta che non esiste una massa di persone chiamate i “triestini”: le opinioni mie e di molti altri sono diverse da quelli che vogliono un solco tra trieste e il friuli.
    come del resto non esistono i “friulani”: sicuramente ce ne sono tanti che non vogliono imparare il friulano a scuola…

    queste categorie aiutano le contrapposizioni e aiutano molto a non confrontarsi sui contenuti. vi prego, evitiamole.

  35. robi ha detto:

    Dare la colpa a Camber per giustificare un’idea di Friuli bistrattato, abbandonato e poco tutelato mi pare ridicolo… E poco aderente alla realtà. La politica fa il suo lavoro, se vogliamo spesso antipatico, che significa concertare, opporsi, arrivare ad un accordo, litigare bruscamente per poi riallacciare rapporti. E’ un gioco antico che segue regole sempre identiche a tutti i livelli…

    Vero è che non siamo tutti uguali, io stimo Camber e lo considero un rappresentante politico attento e scrupoloso, uno dei pochi politici attivi e vigili. La sua causa politica si può condividere o meno ma sono i voti a decidere la rappresentanza di una persona e delle sue idee. E a Camber a Trieste pare non siano mancati..

    Il rispetto di tutte le opinioni è l’unico vero obiettivo al quale dobbiamo sempre puntare.

    Anche i friulani, come ben dice Enrico Maria, la pensano spesso diversamente dai loro rappresentanti sulla BORA:

    Vi allego un estratto trovato per caso in internet (www.3rifugi.it-circolo culturale caneva)

    —————————————
    FRIULANO: LINGUA O DIALETTO?
    di Armando Del Regno

    Fin da bambino ho sempre sentito dire: “il friulano è un dialetto” oppure “il friulano è una lingua” . Ora vediamo un po’ di chiarire questo dilemma. Per “dialetto” dobbiamo intendere una lingua vera e propria, con l’unica differenza che, in una determinata nazione, tale lingua (o dialetto) è usata da un numero limitato di persone e cioè da una minoranza. Se in un paese si parla un solo dialetto, automaticamente quel dialetto diventa lingua di quel paese. Fu così che il dialetto fiorentino, diffondendosi e consolidandosi in tutta l’Italia, s’impose su tutte le altre parlate regionali e locali e divenne così la “lingua” della nostra nazione. Questo per varie ragioni che, sinteticamente, tentiamo di motivare: tale idioma era molto vicino al latino (quindi usato dai nobili di tutta Italia); nel medioevo la Toscana era la regione più potente d’Italia per l’industria, le arti, la politica estera e geograficamente la più centrale; ed infine l’apporto dato dai suoi massimi artisti, Dante, Boccaccio e Petrarca che con i loro capolavori in volgare fiorentino, contribuirono in modo notevole al trionfo del toscano sugli altri dialetti. Lo stesso Alessandro Manzoni (lombardo) andò a “lavare in acqua d’Arno” il suo romanzo, I Promessi Sposi, diventato il classico della lingua italiana. Ora però, anche l’italiano “ci va stretto”, e già si sente la necessità di una lingua “sovra nazionale” che ci dia la possibilità di parlare, senza tanti problemi, con tutti i popoli d’Europa e/o del mondo. Ciò per tante ragioni che qui è superfluo stare a scrivere. Quella “sovra nazionale” sarà la lingua della nuova nazione Europea e le altre, l’italiano, il tedesco, il francese, l’inglese, ecc. diventeranno tutte dei dialetti, perché parlate da una “minoranza” di persone. Ma torniamo al nostro “friulano” lingua o dialetto che dir si voglia: 1.: Occorre proprio insistere tanto sul farlo studiare a scuola? Finora lo abbiamo sempre parlato in famiglia, ma non lo abbiamo mai scritto. Quando eravamo fuori dal Friuli, abbiamo scritto alla famiglia o alla “morosa” in dialetto friulano? Non credo. Ma poi ci sono tante varianti di friulano. E allora quale fare studiare? Il nostro dell’alta Val di Gorto? Quello di San Daniele o quello di Cervignano e Aquileia? 2.: Il friulano serve? Non molto, se negli ultimi trent’anni il 50% dei friulani non usa più il dialetto, né in casa né sul lavoro. A chi serve? Certamente non ai nostri figli e nipoti che hanno a che fare con l’elettronica…anche per andare a dormire. Noi manteniamo salde le nostre radici, usi e costumi e non dobbiamo abbandonarle: ma da qui ad insegnarlo a scuola , usarlo nei pubblici uffici e negli atti consiliari nell’era della globalizzazione culturale, linguistica, commerciale, ce ne vuole… 3.: Col friulano dove si va? Non molto lontano! Il Friuli, piccolissimo, è circondato da popoli i cui dialetti, o lingue, non hanno alcuna affinità col friulano. A questo punto mi domando “perché dobbiamo isolarci”!
    ———————————————

  36. enrico maria milic ha detto:

    robi,
    sapere e praticare la propria parlata locale (lingua o dialetto che sia, triestino o friulano che sia), non significa affatto isolarsi. parlo e scrivo in triestino, in italiano e in inglese e resto la stessa persona: sono in contatto con gente che sta in tutto il globo e uso a seconda dei contesti diverse parlate.

    di solito non usiamo la parlata locale per scrivere, vero. ma questo non dimostra molto: secondo me dimostra che siamo abituati a scrivere con la nostra ‘lingua nazionale standard’ (l’italiano) e niente altro. non è un caso se tutti noi abbiamo imparato a scrivere a scuola dove si impara a scrivere nella lingua nazionale standard imposta dalla scuola pubblica.

    la distinzione tra lingue e dialetti, come già abbiamo dibattuto molte volte su questo sito (vediti tutti gli articoli e commenti a tal proposito), è una distinzione tutta politica:
    muta coi poteri in campo, con gli interessi da sostenere, con gli stati, le regioni, le nazioni e i flussi culturali globali.

    pertanto viva il sostegno alle nostre culture e pratiche locali: perchè non siano solo gli stati-nazione o gli interessi economici globali a determinare cosa facciamo, cosa diciamo e come lo diciamo… ma che siamo noi a parlare con la parlata che più amiamo e in cui ci esprimiamo efficacemente.

  37. marisa ha detto:

    “Robi” hai “pubblicato” proprio lo scritto di chi la pensa come te. Questo non vale, scusa…
    Nel testo da te pubblicato c’è tutto, ma proprio tutto, l’argomentario del peggior e più bieco nazionalismo italiano. Se vuoi ti posso incollare un sacco di lettere pubblicate sul Messaggero Veneto a difesa della lingua friulana e della sua legge di tutela. Che sia in atto uno scontro politico, dove la lingua friulana e la sua tutela sono solo la “scusa” per sbranarsi, è fuor di dubbio. Ho proprio ieri letto il documento che Luca Visentini – sindacalista UIL – ha inviato il 15 gennaio 2008 all’ormai ex Ministri Fioroni e Lanzillotta. Mai letto nulla di più razzista e soprattutto falso. Ovviamente questa è la mia opinione. Se volete vi posso mandare il documento completo con tanto di commento.

  38. Luciano ha detto:

    Sì, è vero che etichette come “triestini” o “friulani” non aiutano…. Ma le basi di questa specie di scontro, che forse nasconde motivazioni più profonde, fanno proprio cadere le braccia. Sembra che l’applicazione di una legge come la 482 – già di suo arrivata con oltre 50 anni di ritardo (tipica farraginosità italiana) – risvegli in alcuni l’incubo di “disgregare la Sacra Patria”…. E pensare che esistono stati plurilingui in modo molto più forte dell’Italia (e da svariati secoli) che non si sono certo disgregati per questo; hanno anzi fatto del loro plurilinguismo un punto di forza. Mi chiedo se il complesso di certi cittadini italiani non sia quello di scarsa autocoscienza nazionale….
    In ogni caso le motivazioni circolanti rispetto al diniego del friulano a scuola sono sempre le stesse: ad es. “Quale friulano insegnare, se ce n è così tanti”? Ebbene io a questa domanda risponderei: “Ma quale italiano credete che ci venga insegnato a scuola (sempre che, coi tempi che corrono, l’insegnante lo conosca sul serio)? E quale italiano ci propinano i media? Quello fiorentino o anche quello a base romanesca, barese, ecc.???” Eppure lo si definisce sempre italiano lo stesso e nessuno mette in discussione che venga insegnato a scuola. Mi pare che il paragone calzi. Nessuna lingua è un monolite ed anche il friulano non fa eccezione!

    Il citare un articolo intero poteva comunque essere risparmiato….

  39. andrea ha detto:

    credo che questo dibattito stia proprio scadendo. si parlava di manifesti e ora si è arrivati ad una guerra di campanile con attacchi gratuiti del tutto fuori posto verso politici che io penso vedo e sento puliti costruttivi e attenti.
    gli interventi delle stesse persone sono ripetitivi. credo ci sia la libertà di parola,ma non quella di offesa inutile(incompetenti,ignoranti,velo pietoso,ecc). basta leggere il male anche quando non c’è! più serenità più sintesi.
    w trieste w il friuli w malattia e illy w camber

  40. Norman ha detto:

    “Il Friuli, piccolissimo, è circondato da popoli i cui dialetti, o lingue, non hanno alcuna affinità col friulano. A questo punto mi domando “perché dobbiamo isolarci”!”

    Questa frase, che riassume la teoria del ” i Friulani si vogliono isolare con la loro lingua” e’ il tipico esempio di un “Straw man argument”.

    Non rappresenta affatto quanto si vuole fare con la tutela della Lingua Friulana.

    Mandi,

  41. Franz ha detto:

    Manifesti

    Camber
    Grafica: voto 6 . Chiara, ma decisamente semplice.

    Illy
    Grafica: voto 7 . Una impostazione leggermente diversa che offre in più solo alcune piccole e grziose foto. Un grafico, se c’è stato, può fare decisamente meglio (vedi area vuota gialla)

    Camber
    Concetto: voto 8. da sempre “per Trieste” lo rende noto in maniera chiara, con un nome ben stampato sotto l’argomento della conferenza. Visibile in varie parti della città, presso le fermate dell’autobus (linea 29 ad esempio), ha suscitato nelle persone che ho visto leggerlo, silenzio e interesse, nessun commento nè positivo nè negativo.

    Illy: voto 4. Da anni ormai (a Trieste) Illy viene additato come anti-Trieste (ma a Udine viene visto come? Lo chiedo senza ironia). Anche in questo caso i manifesti sono posti presso passaggi di amplio traffico pedonale o di veicoli (largo Baiamonti ad esempio). In tal caso il voto molto negativo arriva anche dai commenti di chi leggeva tal manifesto. Significativa la scritta comparsa (che scatenava la quasi total ironia dei passanti, fatta sullo spazio vuoto giallo del manifesto che citavo in precedenza): ” TE SE RICORDI SOLO SOTO ELEZIONI?”

    Mi limito a dar parere su grafica e risultato che ho notato nei passanti.

    Voto Finale in media

    Camber batte Illy 7 a 5,5 (a parer mio ovviamente).

  42. marisa ha detto:

    “(ma a Udine viene visto come? Lo chiedo senza ironia)”: chiede Franz

    RISPOSTA: Quello che ha “bidonato” il Friuli raccontando frottole nel 2003 ma sempre “MENO PEGGIO” di quelli della CDL.

    Nel 2003 Illy ha chiesto in Friuli di essere votato dicendo che la “questione Friuli” sarebbe stata al centro della politica regionale. E non solo non ha mantenuto la promessa ma tra TAV, Casse sul Tagliamento, eletrodotti e autostrada Cadore/Carnia,ecc. il Friuli è pieno di Comitati contro la politica (si fa per dire!) ambientale della regione. Aggiungi che ha aspettato la fine della legislatura per far approvare la nuova legge regionale sulla tutela della lingua friulana, quando poteva farlo subito a inizio legislatura: questo avrebbe evitato la spaventosa e oscena strumentalizzazione politica che è ancora in atto.

    E’ da dire, a onor del vero, che i 30 e più Comitati che sono in questo momento attivi in Friuli (Provincie di Udine, Pordenone e Gorizia) sono inferociti sia con Illy che con l’opposizione (CDL)….per cui è tutto da vedere per chi voterà la popolazione della Bassa friulana e della Carnia.

    Sulla legge di tutela della lingua friulana, se è vero che Illy ha sbagliato proprio tutto aspettando la fine della legislatura per farla approvare, è anche vero che Forza Italia, AN, UDC e alcuni personaggi del Partito democratico, sono più odiati che mai in Friuli. Molto più odiati di Illy!

    Illy o CDL? Per il Friuli il “meno peggio” rimane sempre Illy, soprattutto dopo la campagna razzista e diffamatoria condotta dalla CDL contro la lingua friulana e la comunità friulana. Campagna che ha lasciato cicatrici profonde….

  43. Julius Franzot ha detto:

    Marisa, ok sui commenti sulla CdL, ma hai considerato che Maran (PD) ha definito la minoranza friulanofona come “inventata” e Visintini gli ha fatto eco? Per me sono provocazioni gravissime (io sarei per il 50% inventato come Friulano e per il 50% come Tedesco). Però, tutto sommato, appoggio chi, come Illy, si batte con convinzione per un’ Euroregione che prescinda dagli eredi di Spadaro e Menia, dato che, almeno al momento, sembra essere, da bravo Ungherese, l’unico che comprenda che la nostra ricchezza (termine abusato, che uso qui volutamente a sproposito) sta nella molteplicità delle nostre culture autoctone, tutte degnissime di essere conservate e rappresentate.
    Mandi, frute!

  44. Franz ha detto:

    Marisa, la campagna diffamatoria a questo punto credo sia stata fatta a Udine e dintorni (ma perchè là e non qua a Trieste) , poi chè qui la CdL parlava bene (contro il campanilismo dei triestini) della tutela del friulano, analizzando in maniera grave solo alcuni punti (tra cui rendere il friulano lingua veicolare, a mio parere, ripeto mio, uno svantaggio assoluto epr i friulani!). Proprio di questo, che ne pensi del friulano come lingua veicolare a scuola? Ritieni sia una cosa giusta o errata? Di mio pensare che i bambini ricevano gli insegnamenti di inglese, matematica etc etc etc in friulano rasenta la fantascienza ( MIO parere , ripeto, senza nulla togliere a chi la pensa come cosa buona e giusta). E non dico perchè è friulano! sarebbe altrettanto ridicolo in triestino, sardo, o in qualsiasi altra lingua che non sia quella parlata da tut

  45. enrico maria milic ha detto:

    franz, però devi argomentare i tuoi argomenti…
    dire che una cosa è ridicola senza una ragione, non è un argomento.
    spiegaci a tutti perchè, grazie.

  46. marisa ha detto:

    La CDL triesina parlava bene della tutela della lingua friulana?
    “Franz”, ma tu lo leggi il quotidiano “IL PICCOLO”? Hai mai letto gli interventi degli esponenti della CDL triestina?

    Lo so che TUTTA la destra regionale con poche eccezioni (Blasoni di Forza Italia) è contro la tutela della lingua friulana: ma era scontato che la destra regionale (supernazionalista italiana e nemica del plurilinguismo) avrebbe assunto questa posizione politica.

    E sull’uso veicolare a scuola delle lingue minoritarie, smettiamola una volta per tutte di “IGNORARE” la normativa europea e la L.482/99!
    La Legge 482/99 PREVEDE l’uso veicolare delle lingue minoritarie (lingua friulana compresa!) a scuola E NON PREVEDE ALCUNA SCELTA OPZIONALE DA PARTE DEI GENITORI su questo aspetto della tutela.

    Una lingua, qualsiasi lingua, la si impara SOLO usandola come lingua veicolare. Infatti, se gli studenti italiani, anche dopo 10 anni di studio dell’inglese a scuola, non sono in grado di spiccicare all’estero neanche mezza parola di inglese, è perchè questa lingua non viene usata per insegnare altre materie!
    Il “metodo veicolare” è l’unico in grado – sul piano didattico – di insegnare una lingua e l’Unione europea è da decenni che consiglia questo metodo didattico. Perchè non lo si può adottare anche per le lingue minoritarie? Non sono lingue di serie B. O FORSE PER TRIESTE LO SONO? PER L’EUROPA NON C’E’ ALCUNA DIFFERENZA TRA LE LINGUE UFFICIALI DI UNO STATO E LE ALTRE “NON UFFICIALI”.

    E non ricominciamo con argomentazioni IGNORANTI del tipo: “la lingua friulana è una lingua di contadini, priva di struttura grammaticale, inadeguata per l’insegnamento di altre materie E ALTRE CAVOLATE!”: argomentazioni prive di ogni consistenza e che denotano solo una totale ignoranza linguistica, storica e letteraia, sulla lingua friulana.

  47. enrico maria milic ha detto:

    marisa

    “trieste” non pensa un bel niente, perchè trieste non esiste: esistono i cittadini triestini e tutti hanno opinioni diverse tra di loro

    (mi ripeto, ma è utile a non creare queste deliranti divisioni tra “trieste” e “udine”)

  48. marisa ha detto:

    Per “JULIUS”: si, ho presente quanto stanno dicendo e scrivendo Luca Visentini, Alessandro Maran e Stelio Spadaro e trovo SCANDALOSO che il PARTITO DEMOCRATICO regionale non si sia ancora dissociato dalle loro dichiarazioni.

    Riguardo al sindacalista Luca Visentini e al parlamentare Alessandro Maran, è “mia opinione personale” che stiano cercando “visibilità politica” utilizzando la legge sulla tutela della lingua friulana.

    Naturalmente sono solo “mie opinioni personali”! Ma siamo in democrazia e tu mi hai chiesto cosa ne pensavo.

  49. marisa ha detto:

    Enrico, scusa, hai ragione. Fortunatamente i triestini non sono un mondo monolitico. Peccato però che quelli che sono “contro” la tutela della lingua friulana siano i pù chiassosi e sempre ospitati dal Piccolo. Così in Friuli si finisce con l’identificare Trieste con questi ultimi. Non è corretto, ma oggi viviamo in una società dove l’immagine e i mass-media hanno una rilevanza incredibile. Chi tace non dice nulla e chi strilla lo fa anche per chi tace. Il risultato è una identificazione mass-mediatica con chi strilla, anche se sono solo quattro gatti. Trieste oggi per il Friuli? Il Piccolo e i suoi editoriali/articoli contro la tutela della lingua friulana.

  50. Marco ha detto:

    Indubbiamente Il Piccolo ha creato un solco profondo tra Friuli e Trieste, ci ha fatto credere che tutta la citta’ giuliana ci odia. Per fortuna su Bora.la la situazione e’ diversa, com’e’ naturale. Tutto sta nel capire il perche’ di questa acredine da parte di alcuni settori della societa’ triestina e come risvegliare i classici indecisi che non hanno avuto alcun metodo di confronto se non il loro quotidiano. Anche con l’Universita’ di Udine e’ andata a finire in questa maniera. I fatti li conosciamo, come pure il loro sviluppo futuro. mah!

  51. marisa ha detto:

    Incollato da un sito internet:

    “Stelio Spadaro, nato nel 1934 a Isola d’Istria, è stato insegnante di Storia e Filosofia nei Licei e Assessore alle Attività Culturali per la Provincia di Trieste dal 1977 al 1980. Segretario della Federazione provinciale dei Democratici di Sinistra dal 1993 al 2001, ha guidato a Trieste la fase di transizione dal PCI al PDS e poi agli stessi Democratici di Sinistra, contribuendo a rinnovare profondamente la cultura politica della sinistra giuliana. ”

    NATO NEL 1934 A ISOLA D’ISTRIA…..che sia questa la riposta del perchè una parte di Trieste odia e non riconosce la minoranza linguistica friulana? Deturpiamo la “nazione Italia”?

    E una domanda che vi sottopongo, ben sapendo che “fortunatamente” il mondo degli esuli è variagato ( ne ho sposato uno!) e non tutti la pensano ( e anche lo scrivono – SPESSO – sul Piccolo!)come Stelio Spadaro o Gambassini.

  52. enrico maria milic ha detto:

    spadaro non si definisce esule – sembra che suo padre sia venuto a trieste prima della guerra per ragioni di lavoro.

    se dovessi cercare le ragioni le cercherei piuttosto nell’idolatria, da parte dei comunisti e dei partiti postcomunisti, nell’idea di stato nazionale, nel mito di comunità solidale di genti diversissime tra di loro, eccetera.

  53. ciars ha detto:

    tre cartelloni modificati questa notte; dopo la scritta cubitale “trieste capitale” è stato aggiunto “dell’inquinamento?”.
    questo probabilmente a ricordare che la ns città è in testa alle classifiche per morti da tumore, in un momento in cui la questione ferriera è ancora calda.

    I cittadini di Servola, ma non solo, hanno assicurato una presenza “rumorosa” alla conferenza dei cittadini, vedremo che succederà….

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