20 Dicembre 2007

Daghe zò de Mittelcamp

La presenza di Jörgl è ancora in forse. Ma dalle 16.30 matati da Valerio Fiandra e da loro stessi, per far la festa al confine-boom che non c’è più, ci saranno almeno i seguenti:

Paolo Rumiz, Jani Sever, Boscia, Katja V. da Valicon, l’omo dei efeti speciali Arlon Stok, Julius Franzot, Georg Holzer dal Picolo de Klagenfurt, Mauro Missana e Mauro A. Del Pup dal Regno 😉 , Annalisa Turel blogger gemella, il mitico Andrea Buoso, Diego Chersicola ‘forsi’ ma no se sa perchè, Jasenka ga dito ‘forsi’, Patrick Karlsen ga dito ‘sì’ dopo aver scoperto tuti i segreti del confine, Matteo Apuzzo, Dejan Kozina ga dito ‘forsi’, Fabio Pornaro, Andrea Fiore, Paolo Menis e altri dal Meetup, Enzo Cesanelli, Elena Franco, Giorgio Jannis che rockeggia, Vincenzo Caico, Andrea Chittaro, Antonio Bonanno,  Alessio Re, Giorgio Montersino come quando eravamo a Studenti.it, Gigi Cogo, Matilde Zacchigna anche nota per essere la reincarnazione di Salvador, Piervincenzo Di Terlizzi, Luca Santalucia, Francesco Russo il vero politico blogger, Paolo Barbana, Aureo Muzzi dixi ‘fazo un scampon’, Alessandro Viola & Tena Prelec, quei su Facebook, ma adeso no li nomineremo uno per uno perchè xè anche altri che vien ma no se ricordemo.

Un saco de omini, quasi solo omini… perchè?!?

Dove saranno? De Etnoblog prima, e de Tetris dopo.

Tutte le info sul wiki del Mittelcamp!

E dalle 15.30 live-streaming video a cura di Antonio Giacomin e Beniamino Pagliaro che vol dir Rvnet.eu: il Mittelcamp in diretta mondiale!!!

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22 commenti a Daghe zò de Mittelcamp

  1. enrico maria milic ha detto:

    e intanto i quotidiani on-line snobbano totalmente, almeno sulle home-page, la fine del confine italo-sloveno…

    ciòòòò, lazòòòòò a roma!!!!
    semo qua!
    ne vedè?!??!?!??!
    ouuuuuuh
    econe!
    quassù in alto a destraaaaaaaaaaaa

  2. arlon ha detto:

    si, xe veramente vergognoso. Me ricordo ancora, co’ iera periodo, i mega interventi de presidenti e giornai sule foibe. Desso che xe de dar un mesagio positivo, tuti ziti.

    Ma me stago anca convinzendo che per certi versi xe quasi meio se no i ghe ne parla.. basta che nel fratempo noi qua lavoremo e costruimo ‘vanti..

  3. Julius Franzot ha detto:

    Nulla sul Piccolo del nostro evento.
    A proposito, chi è Jörgl? Der Jörgl aus dem Bärental???

  4. enrico maria milic ha detto:

    mi riferivo al noto carinziano…
    ho scritto bene?!?

  5. Andrea ha detto:

    “mitico”?

  6. Alex ha detto:

    http://www.wikio.it/addpage/tab/157846

    il tab apposito per il MittelCamp 😉

  7. enrico maria milic ha detto:

    pensieri a caldo.

    due pensieri generali per er nostro gruppetto:

    1 – a posteriori, avrei modificato l’inizio che è stato un po’ troppo lungo e troppo formale. avrei lasciato parlare ‘a caso’ rumiz, magari sollecitando l’interazione con jani e katja che per ovvi motivi potevano essere più timidi a intervenire

    2 – mettendomi tra gli animatori/organizzatori principali, abbiamo sbagliato il target la rete di riferimento.
    a un evento come questo avremmo potuto avere molta più gente tra i 18 e i 30. è che sta città ci ha fottuto la testa pensando che dobbiamo rivolgerci alla maggioranza anziana: no, dobbiamo rivolgerci alla minoranza non anziana ma non ancora nosepolizzata nella testa.
    avremmo dovuto interagire e integrare di più i ggiovani perchè molti dei temi erano ‘cool’ e parecchio innovativi.
    magari avremmo dovuto avere qualche presentazione in più di taglio ‘artistico’ e ‘esperienziale’: musica, video e musica mixate in maniera interessante a storie di gente che vive qua… tradotte in presentazioni ‘fighe’.
    tra chi organizza e anima la cosa avremmo dovuto avere (o dovremmo avere per il futuro?) ANCHE gente più giovane di me e marchetto.
    l’evento avrebbe dovuto essere pubblicizzato molto di più nelle comunità di gente on-line che ha tra i 15 e i 30 e vivono da ste parti (e ce ne sono).

    3 – avremmo dovuto coinvolgere molto di più la rete di contatti di tetris e etnoblog (che è più giovane di noi, almeno nel caso di tetris, me par)

    un pensiero generale quando vogliamo fare altri ‘mittelcamp’

    – stimolare ancora di più le presentazioni in inglese. o almeno avere delle traduzioni simultanee (? non so come). se vogliamo fare le robe internazionali ha veramente poco senso avere metà degli interventi in italiano.

    cmq
    sono contento.
    bravi a tutti quelli che c’erano e hanno contribuito.
    auguri a tutti!

  8. Paolo Barbana ha detto:

    Concordo con ti enrico, aggiungeria che non gavessi guastado qualcosa sulla vecchia carta per seguir interventi tipo quel de Franzot per chi come mi fa fadiga a seguir l’inglese..
    Poi sul palco iera un po’ difficile seguir le domande e i interventi non microfonadi perchè al bancon se discuteva (giustamente diria) ma el brusio coverzeva le domande sul talk de turno.

    Go scritto qualche inpression a caldo anche mi sui interventi che me xe piasudi..

    http://whitelog.blogspot.com/2007/12/mittelcamp-impressioni.html

    Mentre ribadisso che Lubiana.org xe aperto a collaborazioni se qualcun vol segnalar robe fighe che succedi e che se pol andar a veder in Slovenia..

    In più me xe vignù qualche idea per un nuovo progetto ma vedrò con la calma che ultimamente son incasinado..

    Grazie a chi ga partecipà e organizzà.. 🙂

  9. Matilde Zacchigna ha detto:

    Sottoscrivo con Enrico per quanto riguarda il secondo punto, perché non nascondo di essermi sentita un po’ fuori luogo dando un occhio al target della maggior parte dei presenti. Per capirci meglio diciamo che, se già sono abbastanza timida di mio, questo non mi ha particolarmente incoraggiata a intervenire… Ed è veramente un peccato, giacchè le tematiche discusse erano molto interessanti.

    Via libera a più presentazioni in inglese ma magari con l’appoggio di una traduzione, fosse pure scritta, perché vuoi per il brusio di sottofondo vuoi per le inevitabili difficoltà di chi non lo “mastica” così spesso, capita di distrarsi un attimo per non aver afferrato una parola e di conseguenza perdere il filo del discorso con una semplicità incredibile.

    Comunque sono rimasta contenta dell’esperienza, alcuni interventi mi hanno davvero entusiasmata e spero questo sia un buon punto di partenza per gli eventi che seguiranno. Grazie a tutti. 🙂

  10. Matteo ha detto:

    Non solo il Piccolo. Tg1 mostra Gorizia. Telegiornali croato e serbo Gorizia. Trst je nas?

  11. valerio ha detto:

    l’ottimo holzer e foto varie http://www.flickr.com/photos/edwohlfahrt/sets/72157603518522146/

    grazie, danke, hvala

  12. Enrico Marchetto ha detto:

    Fortuna che all’inizio
    avevamo noi il terrore di peccare di retorica.
    quello che sto leggendo in questi giorni
    nel bugiardello
    ha dell’incredibile.

  13. Giorgio Jannis ha detto:

    Ne ho parlato un po’ sul sul mio blog, ovviamente.
    E un po’ di letteratura su come organizzare al meglio i barcamp o qualsiasi altra forma di interazione pubblica con finalità produttive (di pensiero, di idee, di costruzione collaborativa di oggetti culturali) si può trovare in giro.

    Sarebbe suffuciente prendere la regole secondo cui ai Barcamp tutti devono partecipare: e allora chi erano quelli sui gradoni? Pubblico? Non può esistere pubblico ai Barcamp. Quello non era pubblico, quelli erano blogger. Tutti quelli presenti avrebbero dovuto bloggare in tempo reale, o fare foto e pubblicarle, moltiplicare luoghi e argomenti di discussione, IN PARALLELO rispetto allo svolgimento. Si poteva far girare due portatili tra il pubblico, e far scrivere alla gente sui loro blog e linkare in diretta oppure farli scrivere su un wiki o su un luogo di scrittura collaborativa condiviso.
    Perché (se solo avessimo avuto questo semplicissimo tool di traduzione automatica dentro GTalk, come dico sul mio post da me) a quel punto tutti i presenti avrebbero preso appunti di quello che stava succedendo, e le osservazioni di tutti, dentro una chat collettiva, sarebbero state subito disponibili in inglese.
    Insomma, animo e coraggio e vediamo di fare cose nuove… ci sono in giro grammatiche nuove anche per pensare e costruire i luoghi di interazione sociale istituzionali, come i convegni.
    E abbasso i nosepolizzati 🙂

  14. Julius Franzot ha detto:

    @Giorgio Jannis

    Mi continuo a stupire e sarei contento di essere illuminato. Per esempio: se tutti “bloggano”, immagino che significhi “scrivere sul proprio blog durante l’evento”, chi ascolta? Chi discute? Io almeno, se digito non posso ascoltare e non posso discutere “nel mondo reale”.
    Cavoli, mi sembra di essere proprio un troglodita.

  15. Giorgio Jannis ha detto:

    @Julius
    Immagina una stanza come la nostra, dove è in corso un convegno,oppure un’aula di lezione dove tutti prendono appunti: io so già in partenza che il tipo di incontro pubblico in presenza prevederà un flusso informativo forte dall’oratore verso il pubblico, e l’idea di base del barcamp sarebbe proprio cercare di rompere un po’ questo schema fisso, agendo sia sul modo di costruire l’evento (tramite wiki) sia sulle dinamiche situazionali dell’evento in presenza, dove per esplicita regola barcamp “tutti sono partecipanti”.
    Infatti, perché non reintrodurre nel flusso informativo tutto il feedback che avviene tra gli ascoltatori? I loro appunti, le loro riflessioni, le domande di chiarimento fanno parte della situazione, e ne rappresentano un arrichimento incomparabile, perché polivocale e dialogico.
    Se tutti i presenti bloggassero (o meglio, microbloggassero) in tempo reale su quello che vedono, potrei costruire un aggregatore e mostrarlo come una bacheca dietro le spalle del relatore, così mentre quest’ultimo parla si produce anche un flusso documentale (da archiviare come strettamente correlato con la presentazione del relatore) capace di veicolare la “risposta” dei presenti, i quali peraltro possono essere anche “assenti” e trovarsi a Sidney, visto che l’evento era in diretta web e una chat si fa ovunque. Lo stesso discorso può avvenire per le immagini, con il video.

    E se siamo preparati cognitivamente a seguire in televisione una persona che parla mentre a fianco scorrono i valori della Borsa e nel sottopancia scorrono le ultime news, siamo anche già attrezzati per seguire situazioni in presenza con molti flussi.

  16. kika ha detto:

    ciao, ma sono l’unica mona che è andata al tetris e ha trovato il pur bravo The Niro da Roma e nulla più? e dire che venivo da lontano. Sarà per il prossimo mittelcamp.
    Auguri muli

  17. kika ha detto:

    muahahhaha ho sbagliato giorno! sìsì, son davvero mona, magari meno alcol aiuterebbe

  18. Andrea Buoso ha detto:

    E’ vero, ho cisto un Barcamp diverso, a Trieste.
    Ma non è detto che per forza un Barcamp debba essere di un solo tipo.
    Un Mittelcamp raccolto nello spazio e nel tempo – sì, certo, magari con un po’ più di interazione – rappresenta un modello carino, “tascabile” ed esportabile, molto… mitteleuropeo.
    Magari restare nei tempi, questo sì.
    Comunque, quel che avevo da dire più o meno l’ho detto, quindi…
    Buon Natale dalla Laguna.

  19. francesca ha detto:

    Io non avevo nulla da dire e quindi vi ho risparmiato la mia presenza. Forse non avevo neanche nulla da sentire, vista l’età fuori target. Poi sono allergica agli eventi.

    Però una piccola storia la racconto.L’ultimo giorno che sono uscita in quartiere (cerco di non allontanarmi troppo per non perdermi)Italo, che abita davanti a me, ha oltre 85 anni, socialista e ex partigiano e ha fatto il giornalista (fa ancora) da sempre, mi ha fatto gli auguri:”Buon anno,il resto non m’interessa. Però cominceremo bene, finalmente senza confine”.

    E la Storia è tutta qui.Non ha età

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