6 Dicembre 2007

Monsignor Mocnik, il prete lanciato al di là del filo spinato

L’interesse ad una ricostruzione correttamente storica di come venne attuata la divisione dell’arcidiocesi di Gorizia all’atto del confine entrato in vigore 60 anni orsono, costituisce la motivazione dell’incontro che avrà luogo oggi, alle 17.30, alla Biblioteca statale Isontina.
Due studiosi goriziani, Luigi Tavano di Gorizia e Renato Podberši? di Nova Gorica, proporranno i dati ed i problemi che hanno coinvolto il Goriziano e le sue popolazioni: sia nel processo di incubazione di tale divisione, sia nei primi passi della sua applicazione. L’episodio più clamoroso fu certamente la violenta espulsione da Salcano di monsignor Franc Mo?nik, per due volte letteralmente gettato oltre il filo spinato del nuovo confine, da agit-prop del “potere popolare”. Provvedimento in un certo senso anomalo…

poiché si trattava di uno stimato esponente della cultura slovena, che aveva ben meritato nella tutela del popolo sloveno anche sotto il fascismo. Pur nominato dalla Santa Sede a reggere la parte della diocesi passata alla Jogoslavia di Tito, il prelato goriziano (nella foto) dovette rinunciare all’incarico e venne sostituito da un altro prelato goriziano, monsignor Michael Toroš, forse meno inviso al potere del tempo.

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