1 Dicembre 2007

Ikea apre a Villesse entro il 2008

L’Ansa ha riportato recentemente le dichiarazioni dell’assessore regionale Lodovico Sonego, per cui la multinazionale svedese Ikea dovrebbe aprire il suo nuovo negozio a Villesse in provincia di Gorizia entro il 2008.

Secondo Sonego è “un risultato straordinario, frutto dell’accordo tra Regione e Comune di Villesse, che permetterà così di riqualificare l’offerta commerciale del Friuli – Venezia Giulia con positivi effetti sull’occupazione”.

Secondo l’Ansa “il centro commerciale ‘Ikea’ di Villesse sorgerà all’interno di un parco commerciale che sarà uno dei più grandi d’Europa; prevede investimenti per 450 milioni di euro per la realizzazione di un magazzino che si svilupperà su 26.000 quadrati con un’occupazione di 230 dipendenti”.

Mah.

Tag: , , , , , , .

10 commenti a Ikea apre a Villesse entro il 2008

  1. djn ha detto:

    Invece sulla home page di http://www.confcommerciotrieste.it il titolo in primo piano è “Assemblea Pubblica 2007 – Centri Commerciali – NO a nuove Cattedrali inutili”.
    Un giorno qualcuno mi spiegherà questa smodata passione per le iniziali maiuscole. Mi sembra che vengano usate sovente in assenza di cose sensate da dire (Pubblica Amministrazione, penso a tè)…

  2. enrico maria milic ha detto:

    mah
    non vedo particolarmente con buon occhio sti centri commerciali pieni di catene di mega multinazionali
    non mi pare che risolvano i problemi economici e occupazionali locali
    e “di solito” producono inquinamento e sfruttamento in altre parti del mondo

  3. djn ha detto:

    Non condivido la tua opinione, specialmente riguardo a inquinamento e sfruttamento. I grossisti di cui si servono sia la grande distribuzione che il negozietto all’angolo sono in prevalenza gli stessi, quindi non c’è una differenza di effetto netto. Quello che cambia è il margine di ricarico di cui hanno bisogno per sopravvivere. Ero nel settore negli anni ottanta e ancora mi ricordo certi ricarichi che gia allora mi parevano osceni.
    Hai invece ragione per quanto riguarda l’occupazione: un centro commerciale ha bisogno di pagare meno stipendi per vendere la stessa quantità di prodotto. Male per chi a scuola ha scritto ‘commesso’ nel classico tema “Cosa farò da grande”; bene, invece, per il consumatore attento ai prezzi, che può portarsi a casa la stessa merce a prezzi ben differenti. Proprio il consumatore è una figura che non ricordo aver sentito menzionare troppo spesso in tutti i vari dibattiti cittadini al riguardo.

  4. enrico maria milic ha detto:

    hmhm
    giusto che ormai i posti di produzione sono spesso gli stessi…
    ma è piuttosto importante che ci siano multinazionali come ikea che, con un potere economico e quindi di influenza esagerato, possano decidere senza problemi di produrre dove vogliono e ai costi economici e sociali che desiderano. se il boteghèr soto casa compra dei beni prodotti p.e. in cina, il suo potere di decisione e contrattazione col mercato è nullo rispetto a prezzi, qualità e rispetto dei diritti umani. ikea, invece, quando decide di produrre tot prodotti da una certa parte ha tutto un altro potere che esercita sulle comunità locali nel terzo mondo (produttori) e sulle comunità dove ikea vende i suoi prodotti (consumatori). ikea, alla fine del processo produttivo, spende una vagonata di soldi in marketing oscurando o meglio trasfigurando ovviamente tutta la sequenza produttiva.
    in altre parole, ikea conta molto di più di un governo di uno stato o della UE nel decidere cosa e dove viene prodotto e a che condizioni. correggimi se sbaglio.

    che il consumatore abbia poca voce in tutta questa storia, non c’è dubbio. questo vale anche per le nostre vicende particolari.

    è anche vero che formazione e informazione da noi (per non parlare della politica) hanno un’agenda di priorità che di solito è totalmente slegata dalle vicende del consumo. e quindi il consumatore sceglie e agisce come può. o no?

  5. Lorenzo Settefontane ha detto:

    Che i governi non abbiano potere su dove e come produrre è parzialmente vero. Mi spiego: chi decide dove mandare le missioni diplomatiche (con al seguito orde di imprenditori) se non i governi o l’UE? Non esiste solo la Cina, ci sono Russia, India, quanti altri paesi vuoi anche in Africa e Latino America (con cui per esempio gli Spagnoli ci marciano parecchio). Io credo che il fatto che un governo abbia peso o meno dipende da molti fattori che interagiscono in maniera complessa: tradizione commerciale, storia coloniale, potere politico, forza economica e, non ultimo, il fatto di essere sistema. Tipicamente per quanto riguarda questo ultimo aspetto, gli Italiani sono bravissimi a correre soli, facendosi le scarpe l’un l’altro e alla fine perdendoci tutti.

  6. nico ha detto:

    buongiorno a tutti – c e qualcuno che puo dirmi a chi mi devo rivolgere x informazioni sul prossimo centro mega che apre con ikea -vorrei aprire una piccola attivita all interna chi mi puo aiutare-grazie x qualsiasi notizia

  7. daniela e gaetano ha detto:

    buongiorno a tutti! volevamo innanzitutto sostenere ed approvare la realizzazione del nuovo e mega centro commerciale Ikea di Villesse! quando sarà terminato?
    siamo giovani e in cerca di nuove opportunità di lavoro e crediamo che la grande distribuzione dia lavoro e faccia bene per l economia del paese!!!
    grazie

  8. enrico maria milic ha detto:

    ah beh
    come no

  9. StripedCat ha detto:

    http://aflatinberlin.wordpress.com/2008/12/21/ikea-arbitrage-and-metissage/

    sulle differenze di prezzo tra italia e germania, e sull’hackeraggio dei mobili ikea e ibridazione con mobili trovati dal robivecchi…
    😀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *