8 Novembre 2007

Oltre 130 morti all’anno a causa dell’alcol

Centotrentotto morti in un anno a causa dell’alcol in provincia di Gorizia. Sono i dati, allarmanti, diffusi dal primo Rapporto regionale sullo stato dell’alcoldipendenza.
Secondo lo studio, i problemi legati all’alcol costituiscono la prima causa di morte dei giovani tra i 18 e i 25 anni, e in tre anni sono stati ben 6mila, in regione, i morti. In particolare, nel solo 2003, a Trieste e provincia il tasso di mortalità è di quasi il doppio – 553 casi – rispetto a quello calcolato nelle altre Ass della regione, con 138 morti a Gorizia, 85 nell’Alto Friuli, 384 nel Medio Friuli, 100 nella Bassa Friulana e 290 a Pordenone e nel Friuli occidentale.

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5 commenti a Oltre 130 morti all’anno a causa dell’alcol

  1. iw ha detto:

    Beh, come dice il buon Galimberti, viviamo in una società ancora infatile – dove un’entità superiore deve provvedere che gli individui (anche anziani) continuino a succhiare il latte materno.
    Aldous Huxley menzionava questo nuovo mondo già negli anni 30, dicendo che il benessere diverrà chimico. Infatti molti di questi alcolisti da dipendenza da alcol o altre cose, divengono poi dipendenti da psico farmaci e da centri di supporto.
    Purtroppo l’alcol è anche l’unico modo per socializzare in questa città, che nulla produce tranne che vino oramai. Supportando così l’economia locale.
    Ma è anche un fattore di disagio sociale, spesso originato dalla perdita di senso del sé e di ciò che ci circonda.
    Del resto tutte lo zone di confine sono contenitori di disagiati, molti dei quali provengono da famiglie che hanno falsificato il proprio passato e le proprie realtà per riuscire a sopravvivere.
    Del resto cosa sono 130 morti su una popolazione totale di 6.750.000.000 di individui in continua crescità.
    Parlando con un medico, tempo fà, mi raccontava che senza l’avvento degli antibiotici almeno una persona su tre che vediamo oggi in giro, non ci sarebbe stata.
    Il rapporto con la morte, da noi poi sta divenendo un oggetto di toilette privata.
    Mentre le nostre istintività ancora fremono per la procreazione e la perpetuazione di una qualche non ben conosciuta realtà famigliare narcisistica.
    Purtroppo il mondo in così tanti individui in crescita non può che andare incontro a problemi di sopravvivenza, dalle scarsità del lavoro, al cibo, all’acqua e fino alle carestie, malattie o grandi guerre.
    Mi domando se poi quell’analisi dei 130 morti da alcol sia corretta, perché ad ogni articolo di tale natura si può credere solamente se i metodi e le valutazioni e quantità di tale analisi siano pubblicate a latere. Altrimenti si tratta di gossip non sense.
    Cordiali saluti

  2. iw ha detto:

    Beh, come dice il buon Galimberti, viviamo in una società ancora infatile – dove un’entità superiore deve provvedere che gli individui (anche anziani) continuino a succhiare il latte materno.
    Aldous Huxley menzionava questo nuovo mondo già negli anni 30, dicendo che il benessere diverrà chimico. Infatti molti di questi alcolisti da dipendenza da alcol o altre cose, divengono poi dipendenti da psico farmaci e da centri di supporto.
    Purtroppo l’alcol è anche l’unico modo per socializzare in questa città, che nulla produce tranne che vino oramai. Supportando così l’economia locale.
    Ma è anche un fattore di disagio sociale, spesso originato dalla perdita di senso del sé e di ciò che ci circonda.
    Del resto tutte lo zone di confine sono contenitori di disagiati, molti dei quali provengono da famiglie che hanno falsificato il proprio passato e le proprie realtà per riuscire a sopravvivere.
    Del resto cosa sono 130 morti su una popolazione totale di 6.750.000.000 di individui in continua crescità.
    Parlando con un medico, tempo fà, mi raccontava che senza l’avvento degli antibiotici almeno una persona su tre che vediamo oggi in giro, non ci sarebbe stata.
    Il rapporto con la morte, da noi poi sta divenendo un oggetto di toilette privata.
    Mentre le nostre istintività ancora fremono per la procreazione e la perpetuazione di una qualche non ben conosciuta realtà famigliare narcisistica.
    Purtroppo il mondo in così tanti individui in crescita non può che andare incontro a problemi di sopravvivenza, dalle scarsità del lavoro, al cibo, all’acqua e fino alle carestie, malattie o grandi guerre.
    Mi domando se poi quell’analisi dei 130 morti da alcol sia corretta, perché ad ogni articolo di tale natura si può credere solamente se i metodi e le valutazioni e quantità di tale analisi siano pubblicate a latere. Altrimenti si tratta di gossip non sense.
    Cordiali saluti

  3. Vince ha detto:

    LA cifra non mi meraviglia: chiunque ha occasione di guardarsi in giro nel fine settimana vede solo gruppi di alcolizzati gasati e contenti. Viviamo la terra del buon vino ma ci sbronziamo di schifezze solo per acquistare spavalderia e coraggio con l’altro sesso: veramente svilente…

  4. iw ha detto:

    Sono d’accordo Vince, pesonalmente penso che i giovani percepiscano un brutto futuro e di conseguenza stiano diventando socialmente decadenti..
    vedi
    http://gorizia.blogspot.com/2007/11/il-cambiamento-climatico-violento.html

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