22 Ottobre 2007

Peterle al ballottaggio, sembra che Türk sia lo sfidante

Mentre scrivo la notizia non è riportata nè da Corriere.it, nè da Repubblica.it, ma invece sì (tramite Ap) da AlJazeera, l’Irish Indipendent, vari siti indiani…

Scrive Associated Press:

Un ex primo ministro conservatore ha vinto la maggioranza dei voti nella serrata corsa presidenziale di domenica, ma ha fallito di parecchio a guadagnare la maggioranza di voti necessaria per evitare il ballottaggio.
Lojze Peterle, che ha fatto campagna come indipendente ma che è sostenuto dal governo di centrodestra del Primo Ministro Janez Jansa, ha avuto circa il 28% dei voti quando erano state scrutinate il 95% delle schede… Sebbene i poteri del presidente siano largamente cerimoniali, l’incarico prevede una certe influenza sui temi di politica estera e della difesa.

“E’ stata una dura, dura lotta”, ha detto Peterle all’Associated Press. “Sono contento di esser arrivato al secondo turno”… (vedi il profilo di Peterle su Wikipedia)

Il diplomatico di lungo corso, Danilo Türk, 55 anni, sembra che sarà il rivale di Peterle l’11 novembre, accaparrandosi il 24,7% dei voti. Non è detta però l’ultima parola: Mitja Gaspari, il cinquantacinquenne ex governatore della Banca Centrale che viene accreditato come l’artefice dell’entrata della Slovenia nell’Euro, segue Türk a meno di un punto percentuale e potrebbe ancora capovolgere il risultato con i voti che arrivano dall’estero”.

Aggiornamento delle 10 da Il Messaggero che riprende le agenzie:

“Turk, con il 24,6 per cento ha ottenuto solo 4.000 voti in più del candidato liberale di sinistra, Mitja Gaspari che però oggi e si è già congratulato con lui e Peterle”

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26 commenti a Peterle al ballottaggio, sembra che Türk sia lo sfidante

  1. slo rossa ha detto:

    La sinistra radicale (neo-comunista) ha preso il 26%, la sinistra moderata il 25%, altri candidati di sinistra 2%, il moderato 28%, il populista- nazionalista- che venera Tito (Jelilcic) 19%.
    Dato che gli intellettuali e i giornalisti sono quasi tutti per la sinistra radicale penso che Turk (già funzionario del KPJ) vincerà alla grande.
    E’ una democrazia moderna questa qua??

  2. enrico maria milic ha detto:

    non conosco abbastanza la slovenia e soprattutto lo sloveno per capire cosa succede là.
    mi sfugge la definizione di “democrazia moderna”.
    mi sfugge da che pulpito possiamo arrogarci il diritto di giudicare la slovenia come cittadini italiani.
    ciao

  3. slo rossa ha detto:

    Il problema che questo piccolo stato ha subito per 60 anni l’indottrinamento culturale comunista (contro la chiesa soprattutto) ed ancora oggi ne paga le conseguenze. Il fatto grave è che il giornalisti e la componente “intelettuale” (o inteligencija) era ed è ancora partecipe di questo piano, anche se in forma più sofisticata.
    Es. Se senti parlare della famiglia Rom degli Stojan, dei cancellati, di riabilitazioni fasciste, dell’interferenza politica sui media della politica, dell’ingerenza della chiesa ecc. sono tutti temi che svengono sfruttati e gestiti come propaganda da parte dell’estrema sinistra contro i moderati (che sono storicamente sempre stati in minoranza nel paese).
    Pertanto la parte più liberale del paese ha un disperato bisogno dei moderati europei , per uscire da questo marasma e melma. Il fatto è che lo stato è così piccolo che non interessa a nessuno.
    (capita spesso che i giornali italiani pubblicano notizie strumentali alla sinistra radicale sloven, gli stessi gionalisti sloveni mandano articoli che poi vengnono usati come attacco ai moderati in patria).

  4. djn ha detto:

    Neanche il sito della BBC sembra essersi accorto della tornata elettorale.

    Peterle al 28% è una sorpresa per tutti, visto che alla vigilia veniva dato come grande favorito. Di questo passo per il secondo turno ci vorrebbe la sfera di cristallo. Dando per scontato che gli elettori di Gaspari al secondo turno ci andranno, e ci andranno per votare Türk, il quesito è che cosa farà chi ieri ha votato per Jelin?i?, elettorato tendenzialmente non tenero nè colla sinistra nè colla chiesa. Peterle negli ultimi anni si è sempre presentato con politiche pacate e ragionevoli (anche i politici maturano, basta aver tanta pazienza), ma pur di vincere potrebbe cedere alla tentazione di una qualche sparata populista (oppure, per lui, i partiti che lo sostengono, non altrettanto pacati e ragionevoli in tema, anzi).

    Altro campo di contesa: quanti hanno disertato il primo turno. La caccia al voto potrebbe farsi interessante se la chiesa si getta nella mischia. Madonne piangenti certamente no, ma sottili innuendo dai pulpiti durante la messa domenicale non sono un fenomeno sconosciuto neanche oltreconfine. In questo caso sarà interessante vedere sia quanti vuoti muove la chiesa, sia quanti altri ne muove l’opposto effetto boomerang. Non bisogna infatti dimenticare che una parte dell’opinione pubblica slovena guarda ormai con malcelato fastidio ad una chiesa che sembra aver deciso di tacere sulle problematiche sociali e si fà notare più che altro per faccende di tipo latifondistico.
    Il mio pronostico: Türk, ma per pochi punti. Dopo di cui tutti a preparare le elezioni che contano veramente, quelle politiche.

  5. asem ha detto:

    djn, bella una risposta molto “sofisticata”, probabilmente ha ragione slo rossa. Secondo te bisogna essere attenti alla chiesa?

    Fai parte di qualche circolo giornalistico sloveno?

  6. enrico maria milic ha detto:

    slo rossa (e dejan, e chi ne sa):
    ma la slovenia non è governata dal momento dell’indipendenza sempre e solo dal centrodestra?
    cosa vuoi dire quando dici che i moderati avrebbero bisogno di aiuto per avere visibilità?
    il loro successo elettorale pressochè continuo non significa che non ne hanno bisogno?
    scusate l’ignoranza…

  7. asem ha detto:

    Governata dal centrodestra????
    Così vicina ma così lontana direbbe qualcuno.
    Basterebbe guardare wikipedia , se non altro.

    * Alojz Peterle (16. maj 1990 – 22. april 1992)
    * Janez Drnovšek (22. april 1992 – 7. junij 2000)
    * Andrej Bajuk (7. junij 2000 – 30. november 2000)
    * Janez Drnovšek (30. november 2000 – 19. december 2002)
    * Anton Rop (19. december 2002 – 9. november 2004)
    * Janez Janša (9. november 2004 – ….)

    I periodi più lunghi sono quelli governati da Janez Drnovsek (almeno il passato di questo uomo politico spero che lo conosci – ora ovviamente è presidente della republica uscente, fino poco prima era presidente del consiglio nonche ultimo presidente comunista della ex-jugoslavia)
    Rop era un suo discepolo ora fa parte delle estrema sinistra (per far sembrare che è liberale di sinistra all’opinione pubblica si fece eleggere a fapo per un certo periodo della sinistra moderata LDS).
    Janez Jansa anch’egli un ex- comunista che però negli anni ’80 è passato a posizioni più moderate ede anche anticomuniste , oggi capo del governo e a capo del SDS (partito democratico sloveno, ma data la situazione politica viene posizionato a destra anche se è fondamentalmente di centro-snistra, – il governo è tenuto in vita anche del partito di sinistra Desus (partito dei pensionati che però hanno ovviamente appoggiato il rapppresentante dell’estrema sinistra).

    Così a parte il periodo di Peterle (che ha avviato l’avvicimamento all’Eu) ed il breve periodo di Bajuk, la Slovenia è stata governata dalla sinistra anche se in coalizioni con alcuni partiti di centro che però non avevano forza reale.
    Il difetto di Jansa è stato quello di aver dato del potere reale ai cattolici (fortemente osteggiati in Slovenia e demonizzati in quanto vengono mostrati ancora oggi come quelli che collaborarono con Mussolini e Hitler ecc.ecc.ecc., il che è puo indottrinamento comunista) così i giornalisti ed i intelettuali sloveni hanno avuto di nuovo un “nemico” ben visibile.
    Ecc. ecc. ecc.

  8. djn ha detto:

    No, sono solo uno curioso di quel che succede attorno a me. Volevo ‘riciclare’ una mia presentazione sulla mailing list Gente de confin, ma mi sono accorto che per vederla bisogna essere iscritti, per cui l’ho ricopiata qui: http://www.kozina.com/bio.htm .

    La posizione della chiesa cattolica ha tradizionalmente avuto un grande peso tra gli sloveni (almeno fino al 1942) e dal 1991 sembrava essere tornata in auge alla grande. Sembrava, perchè la reale portata della sua influenza è difficile da distinguere da quello che sono invece circostanze occasionali di forze. Certo è che dall’indipendenza la chiesa è stata presente nell’opinione pubblica assai più spesso per notizie di stampo patrimoniale (in tribunale per il possesso dei boschi di Pokljuka, irregolarità e furbate nell’utilizzo di contributi pubblici, disinvoltura negli investimenti) che per opere di carità o posizioni di dirittura morale. Visto che il tipico fedele sloveno è pragmatico al pari di quello italiano (messa e processione va bene, ma la pillola non si tocca) il reale peso secolare della chiesa è tutto da scoprire. Alla chiesa bisognerà prestare attenzione se eventualmente (con la prospettata vittoria dei socialdemocratici alle prossime politiche) smette di ispirarsi a Marcinkus e torna a parlare di morale. Forse col prossimo vescovo di Ljubljana, dopo tre anni dubito che msgr. Uran sia la persona che darà una svolta alla baracca.

    L’analisi di slo rossa mi lascia perplesso, come se usasse categorie tipiche della politica italiana quali ‘sinistra radicale’ ed ‘estrema sinistra’ per descrivere un panorama politico assai differente. Borut Pahor è più vicino ad un Schröder che a un Bertinotti, i liberaldemocratici sono di sinistra solo stiracchiando la definizione e Peterle, ora in effetti ben più moderato dei partiti che lo sostengono, ha passato buona parte della sua carriera politica facendo il De Gasperi sloveno (le vignette del Dnevnik poche volte lo raffiguravano senza il saio). Detto per inciso, non c’è oggigiorno in Slovenia un partito che chieda la proprietà collettiva dei mezzi di produzione o l’uscita dalla Nato. Le differenze tra i partiti sono effettivamente minime nelle politiche economiche ed in politica estera, quindi chiunque vinca grandi sconquassi non ce ne saranno

  9. enrico maria milic ha detto:

    asem, per quello che so (e dejan in parte conferma):
    peterle è di centrodestra (oggi, almeno), jansa idem.
    ok, drnovsek no, ma è stato sostenuto nei suoi dieci anni di governo come primo ministro da un partito che si è affermato in opposizione ai partiti eredi del partito socialista sloveno. questo è quello che mi ha fatto pensare quello che ho scritto sopra…
    come sopra, per quanto mi riguarda, da cittadino italiano abituato al più bieco trasformismo, non mi sconvolge che ci siano politici che prima del 90 erano nel “Partito” in slovenia e dopo hanno fatto altro. del resto non c’era molta scelta, a differenza dell’italia.
    poi,
    leggo su osservatorio balcani di alcune limitazioni della libertà di stampa slovena segnalate da molti giornalisti e certo questo non mi fa pensare a un governo ‘democratico’. certo, si può essere antidemocratici sia da destra che da sinistra… basta vedere l’ultima legge sull’editoria in italia…

  10. slo rossa ha detto:

    Peterle e sicuramente di centrodesta (tipo De Gasperi) ed è per questo che non vincerà. Jansa non so, si vedrà come andrà a finire. Ora è di centro.
    Ti assicuro però che la stragrande maggioranza dei gionalisti e intelettuali è orientata indiscutibilmente verso la SD (su SD poi ognuno può avere posizioni che più gli piacciono, B. Pahor non è sicuramente un radicale, però è soltanto la faccia pulita di quel partito, all’interno ci sono ancora molti convinti comunisti).
    L’ultima settimana gli “apparati” di sinistra hanno organizzato a Peterle una bello “scandalo” tirando in ballo dopo 60 anni il vescovo Rozman (e non dico altro). E non per caso.

  11. slo rossa ha detto:

    x enrico: Poi che ai gionalisti sloveni non piaccia questo governo è ovvio ed anche “normale” date le circostanze, la cosa negativa è che spesso fanno politica insieme ai rappresentanti SD. tutto qui. Ed in questa ottica va visto gli articoli “sulla libertà di stampa”.
    X djn: la chiesa era per i comunisti il maggiore ostacolo, dopo la seconda guerra mondiale, per arrivare al potere e, spesso con l’apoggio degli intelettuali, ha fatto di tutto (guerre ideologiche e culturali) per annientarla. Lo stesso Tito aveva detto che era l’unica “organizzazione” che avrebbe potuto teoreticamente avere molto sostegno anche dopo che la II. guerra mondiale sarebbe finita, e pertanto…..

  12. slo rossa ha detto:

    ancora per enrico: Drnovsek “in opposizione ai partiti eredi del partito socialista sloveno”, ma nemmeno per sogno.
    Si è adeguato ai cambiamenti e basta. Tutto qui. Ha capito che dopo il 1991 non poteva essere più comunista se voleva rimanere al potere ( e su certe tematiche non ha cambiato posizione).

  13. djn ha detto:

    Temo che attribuire lo “scandalo” Rožman ad “apparati di sinistra” non sia un gran argomento, visto che è stato l’arcivescovado di Ljubljana a richiedere la revisione del processo per collaborazionismo in più riprese a partire dal 1994, fino ad ottenerla.

    Non sono tanto convinto che Peterle non vinca. I sondaggi preeelettorali avranno mancato il bersaglio al primo turno, ma non erano certamente basati sul nulla. Credibile l’ipotesi che molti suoi elettori, dando per scontato l’esito, abbiano preso sottogamba il primo round. Non lo rifaranno l’11 novembre, oso supporre.

    L’intensa querelle attorno alla libertà di stampa, pur basata su fatti verificabili, mi dà l’impressione che stiano esagerando un po tutti al riguardo. Se in politica (Jelin?i? a parte) vanno per la maggiore toni moderati e conposti, il mondo dell’informazione ha appena scoperto il gusto di urlare addosso all’avversario in una partita di tutti contro tutti. E sono loro ad avere il megafono.
    A dare il via allo show è stata la coalizione al governo: una volta eletta non ci ha messo molto ad allargarsi nel mondo dell’economia sostituendo con propri fiduciari i “direttori rossi” (a prescindere dai risultati economici raggiunti – per un esempio vicino a noi vedi il caso di Bruno Koreli? a Luka Koper). Quando è stato il turno dell’editoria, vuoi per la delicatezza del settore, vuoi perchè anche per i governi i soldi non sono infiniti, hanno dovuto appoggiarsi al capitale privato. Tra la sorpresa generale, il castello di carte ha cominciato ad incrinarsi negli ultimi mesi, a partire dalle dimissioni della segretaria di stato al ministero dell’economia Andrijana Starina Kosem, accompagnate da una lettera “non destinata alla stampa” in cui metteva in evidenza il modus operandi governativo ed il proprio ruolo di punta nella manovra.
    Per dirla in sintesi: una volta raggiunto lo scopo, il capitale privato si è accorto di non avere più bisogno dell’appoggio governativo. Di più, visti i sondaggi che davano la popolarità del governo in stabile discesa, stare troppo attaccati a Janša poteva diventare una palla al piede.
    Esemplare il caso del maggiore quotidiano sloveno, il Delo. Conquistato l’anno scorso dal birrificio Pivovarna Laško, fu subito nominato come direttore un fedelissimo di Janša, Danilo Slivnik, tra l’opposizione dei giornalisti. Poco dopo comincio uno stillicidio di trasferimenti, dimissioni, pensionamenti e cambi di qualifica, fimo alla “normalizzazione” della redazione. Ora, sembra, il vento sta cambiando. La Starina Kosem, pur avendo sbattuto la porta in faccia al governo, resta nel consiglio d’amministrazione del Delo – su richiesta della proprietà. Il controverso Danilo Slivnik, invece, no. Ha presentato le sue dimissioni ieri: per dissidi sulla linea editoriale cogli azionisti.
    Come in ogni battaglia, può volerci un po di tempo, ma alla fine qualcuno vince e qualcuno perde. Non sapendo su chi puntare, quelli coi soldi statisticamente giocano in discesa.

  14. arlon ha detto:

    grazie per le precisazioni. Sempre bel, saverghene de piu’ 🙂

  15. asem ha detto:

    djn, dal tuo scrivere è evidente che mangi grazie ai rossi sloveni.
    E pertanto perori la loro causa, giusto e comprensibile.
    Ma dovresti essere un pò più aperto ed avere meno pregiudizi.

    Sembra che citi certi giormali (pro SD) sloveni.

    Facciamo così (siccome sembra che è arrivato l’ordine ai di tenere la guardia alta per il secondo turno, non si sa mai che vinca Peterle), che se Turk vince con il 5% di distacco tra i due , hai ragione tu.
    Se vince con il 8-12% abbimo raguione entrambi, se Turk vince con più di 12% di differenza tra i due – c’è in Slovenia qualcosa che a livello culturale-democratico non va, non funziona.
    OK?

  16. enrico maria milic ha detto:

    “mangi grazie ai rossi sloveni”.

    se uno ha delle opinioni diverse dalle tue, è finanziato dal nemico? chi sei, berlusconi?

  17. asem ha detto:

    enrico, hai ragione, ho esagerato e pertanto mi scuso (Scusa djn).

    Diciamo che avrei dovuto dire: “molto vicino alle posizioni della sinistra slovena” o “sembra che sei paladino della sinistra slovena”.

  18. Marco ha detto:

    Peterle ha buone probabilita’ di successo, anche se non e’ scontato. All’inizio non mi sembrava propriamente di centrodestra, almeno non
    agli inizi della sua carriera politica. Ma questa e’ forse l’impressione che ne avevo ricavato durante un incontro avvenuto nei primi anni novanta. Chiaro che mi riferisco ai canoni politici italiani. Sembrava piu’ vicino a quella parte di DC che e’ diventata La Margherita. Era attento ai cambiamenti sociali, ma c’era questa componente cattolica (parlava di restituzione dei beni), che lasciava presagire un certo cambiamento. Piu’ che destra in senso stretto, credo che in Slovenia si sia registrato un aumento verticale del nazionalismo, inteso come creazione o recupero dei propri miti (la Chiesa e’ strumentale a questo). E questo sia a destra che a sinistra. Parlando con le persone, sembrava che maggiori possibilita’ di arrivare al ballottaggio le avesse Gaspari, anche per la sua posizione a livello sociale. Turk e’ un po’ una sorpresa, anche se non tanto. La svolta a destra con Jansa era stata voluta anche per ridurre l’influenza sociale delal sinistra, al potere da molti anni, che aveva piazzato nei posti di che contano un sacco di uomini di fiducia. La gente lo aveva notato e c’era parecchio malcontento. Mi riferisco piu’ ai miei dialoghi con gli amici sloveni, che a quanto hanno riferito i giornali. Se vince Turk e’ soltanto perche’ e’ una persona spendibile, con un’esperienza politica invidiabile (date un’occhiata al curriculum su Wikipedia), che farebbe uscire la Slovenia dal cul de sac in cui s’e’ cacciata durante l’amministrazione Jansa. A livello di politica estera s’e’ fatto ben poco, diciamolo. I contrasti con al Croazia non si sono sanati e, con l’Euroregione, s’e’ visto un debole progresso, perche’ alcune cose le dovremo sicuramente discutere meglio. la ritrosia iniziale non e’ stanta ancora superata, nonostante la decisione affermativa. Ad Asem soltanto un rimprovero: per cortesia mi sembra un dibattito serio sui nostri vicini e certe tue frasi offensive usale da qualche altra parte. Non hai che l’imbarazzo delal scelta. Un saluto ad Enrico.

  19. djn ha detto:

    Ehi, non mettetevi mica a litigare, che dialogo è senza punzecchiature! Di forum soporiferi c’è ne sono già tanti…
    Asem, nessun problema – provero a dirlo a certi miei clienti :-). Per fortuna da quando (2001) mi sono messo in proprio mangio grazie a loro, e ce ne sono davvero di tutti i stampi (è proprio questo che mi piace del mio lavoro), tra cui due partiti politici che a malapena si parlano tra loro.
    In effetti sarei in imbarazzo a tenere d’occhio quanto succede in Slovenia facendo a meno della stampa slovena, almeno per me che non ne so abbastanza di tedesco per appoggiarmi alla stampa austriaca (su quella italiana al riguardo stendiamo un pietoso velo). Citerei ben volentieri BBC e NYT, ma scrivono solo di Irak e Polonia…
    Türk che vince con un margine di oltre il 12% mi pare fortemente improbabile: contro un Janša o un Bajuk, forse, per puro voto “di schieramento”, ma non contro Peterle, che non ha certo lasciato un cattivo ricordo come premier e da allora ha migliorato molto sul piano della simpatia umana e della comunicatività. Sarebbe possibile solo se raccattasse tutti gli elettori di Jelin?i?, ma non vedo un tale feeling reciproco. Credo che il pronostico sia ancora del tutto aperto e che si finirà per fare i pignoli sulle singole schede (specialmente quelle votate all’estero).
    Comunque vada resto dell’idea che sia l’uno che l’altro, eletti, saranno presidenti senza infamia e con qualche lode, ma moderata. Azzardo un altra previsione: durante il semestre di presidenze UE il barometro della politica slovena segnerà calma piatta. Si rifaranno (con gli interessi) a partire da luglio 2008, di corsa verso le elezioni politiche. Qualcuno vuol far previsioni?

  20. asem ha detto:

    djn, grazie per la comprensione anche se i nostri punti di vista rimangono distanti.
    Come per esempio:
    “è stato l’arcivescovado di Ljubljana a richiedere la revisione del processo per collaborazionismo in più riprese a partire dal 1994, fino ad ottenerla” – ad ottenerla guarda caso una settimana prima delle elezioni in cui Peterle era candidato (dal 1994 -e proprio una settimana prima così i gionalisti si sono potuti sbizarrire con i soliti commenti fortemente ideologici e montando un caso inesistente come se fossimo ancora nel 1945). Per molti non è sucesso per caso, se si aspettava dal 1994 , si poteva aspettare ancora un mese, oppure no?
    X Marco. Guarda, sinceramente, non credo che abbia detto cose così offensive al massimo ho esagerato con le critiche. Cmq credo che su vari temi mi trovo d’accordo con te, tranne sul curriculum di Turk su wikipedia – dove a parte le date il resto, soprattutto i commenti sull’operato sono stati scritti dal suo enturage, e pertanto si leggie soltanto un punto di vista e molte cose discutibili invece vengono taciute.

  21. asem ha detto:

    X ancora Marco , gli elettori di Jelincic non voteranno per Peterle (solo un minima parte), perche Jelincic -spesso classificato come rappresentante dell’estrema destra secondo i canono occidentali,- è in realtà un tipico rappresentante della sinistra- nazionalista tipica nei balcani (tipo Milosevic per dirla – un socialista – ultranazionalista, lui stesso è un grande ammiratore di Tito, ed un accerrimo nemico degli americani, della chiesa sopratutto, e spesso contro l’EU).
    Perciò Peterle potra eventualmente contare sugli astenuti, soprattutto sugli elettori di centro (tipo SDS) che compenseranno gli eletotri di Jelincic che non andranno a votare.

  22. Matteo ha detto:

    Grazie mille a tutti per le precisazioni, anche se dovreste fornire un grafico di tutte le correnti. 🙂 Sarebbe molto bello capire la situazione dei partiti con nomi annessi in italiano o sloveno. Mettete qualche link dove curiosi come me possono approfondire.

  23. asem ha detto:

    Proverò a fare una sintesi:

    Estrema sinistra: SD socialni demokrati – democratici sociali (ma hanno cambiato varie volte nome in quanto sono la continuazione del partito comunista degli anni ’80 anche se lo negano ufficialmente, nel partito ci sono vari comunisti storici, ma hanno come presidente B. PAhor la faccia pulita del partito che è molto amato dalla gente)

    Sinistra moderata – LDS liberalna demokratska stranka – partito liberale democratico (a differenza del mome è un classico partito socialista europeo si capisce bene il perchè del nome se si conosce i fatti del 1991). Il suo storico rappresentante era Drnovsek (ultimo presidente del partito comunista jugoslavo – capo di governo storico sloveno nonchè presidente uscente – dal 1992 (se non sbaglio) hanno cambiato nome per sviare l’opinione pubblica slovena ed europea – tanto nessuno non conosce niente della Slovenia in Europa).
    Ad essa per esempio è legata anche un accademia liberale e varie istituzioni liberali (o social – liberali come dico loro). Il loro candidato alle elezioni era Gaspari che ha più volte manifestato interesse e vicinanza al partito socialista francese e con la Segolene Royal. Partito entrato in crisi ultimamente dal quale è nato anche il partitino Zares – Per davvero(faccie vecchie per un nuovo partito – però più a sinistra).

    SDS slovenska demokratska stranka partito democratico sloveno (del premier Janez Jansa – partito centrista molto difficile da catalogare, nato nel 1991 come partito si sinistra ma poi lentamente passato più al centro).

    DESUS stranka upokojencev – in breve partito dei pensionati, legato agli interessi dei pensionati , che sono tantissimi in Slovenia (la slovenia ha tassi demografici e anzianita molto simile all’Italia tranne che ha un tasso di immigrati più alto dell’Italia – provenienti soprattutto dei Balcani).
    Il partito è sempre al governo ed è legato ai valori della resistenza (anche non comunista però).

    SLS slovenska ljudska stranka – partito popolare sloveno , a discapito del nome non ha un alta percentuale, partito storico fino alla fine della 2. guerra mondiale poi annientato dai comunisti, in quanto legato alla chiesa. Ha nei due fratelli Podobnik le faccie storiche del partito, ed ha il bacino eletorale soprattutto fuori dalle città, più a livello rurale.

    NSI nova stranka slovenije – Nuovo partito della slovenia
    partito moderato di destra. Pochi voti ma molte faccie comosciute, soprattutto all’estero . Ne fanno parte Peterle e Bajuk (peterle vicepreside del partit popolare europeo, noche politico dell’anno europeo, Bajuk invece più volte ministro ed economista (di origine argentina – e catalogato in Slovenia dalla sinistra come domobranec – collaboratore durante la seconda guerra mondiale, nonchè banchiere europeo della anno, insomma persone moderate e rispettate all’estero ma viste con diffidenza dai gionalisti e dall'”inteligentija” slovena.

    SNS slovenska nacionalna stranka – partito nazionale sloveno
    (estremamente difficile da catalogare – definito di estrema destra per l’opinione pubblica europea, è in realtà un partito nazionalista – socialista). Il suo presidente Jelincic è ultimamente in grande ascesa,ha preso il 19% alle presidenziali, ed è votato molto dai giovani che pur di non votare i moderati (che sono catalogati come vicini alla chiesa, il che è la cosa peggiore che si possa dire in Slovenia ad un politico) e per motivi storici non voteranno la sinistra dei padri (SD) voteranno per Jelincic che usa la stessa terminologia dell sinistra radicale.

    Be, questo è in breve tutto.
    In sintesi devi capire che i partiti sono fondamentalmente spostati tutti molto a sinistra (amano tutti i temi sociali e parlano dei spesso dei poveri, poi magari girano tutti in BMW o Mercedes), il che è abbastanza logico vista la storia del dopoguerra e per il passato di “piccolo” popolo.

    Per quanto riguarda la percentuale dei vari partiti o della loro presenza nel parlamento basta cercare un pò su internet (altrimenti ti sciverò un altra volta).

    A si, poi ci sono alcuni partiti locali tipo Koper je nas a Capodistria, ma di questo un altra volta.

  24. enrico maria milic ha detto:

    jelincic… “nazionalista- socialista”… vuoi dire nazista?

  25. asem ha detto:

    No, non proprio. Uno che ha nel cortile la statua di Tito (se non sbaglio) non credo si possa definire nazista. Proprio no, anzi credo che sia (formalmente ) un accerrimo nemico del nazismo e fascismo.
    Per quello ho detto che è dificilissimo da catologare, dal punto di vista italiano.

    Per semplificare è il rappresentante “nuovo” che con demagogia e populismo cerca le risposte alle difficoltà di oggigiorno.
    Es. nazionalismo contro le strutture superiori allo stato (parla spesso che non si è padroni a casa propria – spesso contro l’attuale UE e ne propone una tale che combaci con gli intersssi nazionali sloveni, ma questo è tipico di tutti le destre europee, con la differenza che sfrutta le divisioni e le difficoltà lasciata in eredità dalla Yugoslavia nei rapporti tra Slovenia e Croazia).
    Altra similitudine con le destre europee una visione molto distorta degli immigrati, zingari ecc.
    Differenza con le destre europee: forte simpatia con chi ha combattuto Hitler e Mussolini. Pregiudiziale ideologica contro tutto quello che può legare alla chiesa cattolica oppure religioni in se.

    Questa è comunque una mia personale interpretazione e ovvio che Jelilcic non dira mai esplicitamente queste cose (è un politico avveduto, poi in Slovenia non è mai salito al potere, non era mai al governo, sempre all’opposizione ed ha maturato un lessico politico molto proficuo per se stesso e spesso molto banale, che però certe volte rende benissimo) come non rappresenterà istanze esageratamente estremistiche se mai arriverà al governo (come per esempio è capitato con l’arrivo al potere del partito di AN in Italia negli anno ’90 dove è stato tranquillamente accettato dal opinione pubblica italiana mentre all’estero è ed era sempre stigmatizato (in fin dei conti ancora oggi il partito di Fini viene rappresentato nei medi esteri come partito ultranazionalista, neofascista, postfascista o se va bene come estrema destra).
    Cosi è e sarà dipinto Jelicic (anche se lui è più socialista che nazionalista- insomma un tipo di politico molto “balcanico”).

    Ma in fin dei conti non è lui il problema in Slovenia anche se la sinistra radicale farà di tutto per mandare questo messaggio al esterno, all’Europa.
    Il verò problema è un clima “culturale” non proprio aperto, molto idologico legato ad ambienti intelettuali del partito SD che storicamente occupano i posti chiave nelle strutture dello stato (spesso ancora dali anno ’80). Es. durante la campania elettorale un parlamentare del SD nonchè professore universitario ha “costretto” i sui studenti ad andare nei luoghi di culto (soprattutto nelle chiese cattoliche) e di mandargli relazioni di quello che i prelati avevano detto durante le prediche per poi usarle per il suo tornaconto ed anche se alcuni hanno protestato per questo non è stato possibile fare niente – anzi anche la preside della facoltà lo ha difeso a spada tratta.

  26. asem ha detto:

    Rileggendo oggi (dopo il secondo turno dove il candidato dell’estrema sinistra ha preso il 70% ed il moderato 30%) i post credo che purtroppo avevo ragione e che l’analisi fatta era giusta.

    peterle doveva perdere e non per poco (in slovenia non c’è posto per chi ha anche un minimo collegamento con la chiesa)
    i giornalisti sloveni sono i più politicizzati d’europa ed i più nostaligici (bastava vedere come ridevano dopo i primi risultati, sembravano dire: “c’è l’abbiamo fatta ancora una volta).
    gli elettori di SNS hanno votato quasi tutti per Turk (estrema destra ed estrema sinistra all’unisono)
    la battaglia culturale dell’apparato post-comunista non è cambiato molto con i loro predecessore.

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