6 Ottobre 2007

L’Azienda sanitaria Isontina accorpata a Trieste

Sanità isontina accorpata a Trieste. La giunta regionale ha approvato il disegno di legge per la revisione dell’assetto organizzativo del servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia: punto fondamentale è la riduzione da sei a tre delle aziende per i servizi sanitari a partire dal primo gennaio 2009.
Il documento, che inizierà l’iter in commissione consiliare per poi passare alla concertazione con i sindaci, prevede appunto l’accorpamento tra le Ass Isontina e Triestina. Una tappa fortemente contrastata sia da Gorizia che da Monfalcone.
Oltre alla riduzione delle aziende, il ddl prevede il rafforzamento della partecipazione degli enti locali e della presenza dei professionisti nelle aziende e la creazione delle Unità di assistenza primaria, punti di riferimento territoriali per garantire una assistenza 24 ore su 24.

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3 commenti a L’Azienda sanitaria Isontina accorpata a Trieste

  1. Alessio ha detto:

    Dopo la chiusura dell’inceneritore, la chiusura già decisa della sede della Banca d’Italia, il progressivo depauperamento dei reparti specialistici dell’Ospedale Civile. ancora un pezzo, consistente che se ne va. In attesa che vengano chiusi anche il tribunale (http://goriziaoggi.typepad.com/gorizia_oggi/2007/10/tribunale-a-ris.html#more)
    ed il carcere e con la fine delle agevolazioni della Zona Franca già decisa mancano solo i fiori, il funerale della provincia di Gorizia è già in programma.

  2. hota ha detto:

    Non tutto il male vien per nuocere anche se di questi mali come goriziani potevamo farne volentieri a meno!Considerando che Governo e Regione vanno in sintonia e che uno è appeso ad un filo, l’altra prossima a defilarsi (leggi Illy) speriamo gli italiani se ne ricordino al momento opportuno, incominciando dalle prossime regionali…”accorpare”, “ridurre”, “eliminare” “chiudere” sono i termini tanto amati sia da Prodi che dall’equipe Illiana…mi chiedo allora se a livello regionale serviva istituire il cd ufficio della comunicazione per partorire tali terminologie che a noi giungono più semplicemente, nella loro sostanza, come l’ennesima fregatura per la nostra santità e la nostra città. E pensare che, come spulciato nella stampa d’archivio (il giornale, 21 agosto 2004), per indorare la pillola e lavorar al meglio per la nostra regione, il bravo Illy ha messo su una baracca comunicativa del costo annuo di quasi 10 milioni di euro per il periodo 2004-2006…compreso il compenso quasi raddoppiato rispetto alle amministrazioni precedenti del suo portavoce.Infatti hanno lavorato davvero molto bene!Ma tanto …non ci sono soldi! accorpiamo e chiudiamo!

  3. GattaCiCova ha detto:

    Premetto che non sono affatto daccordo con questo accormamento, e non solo da ora. Penso per esempio che se c’era da accorpare, ciò andava fatto innanzitutto con le due cliniche universitarie. Però si sa, i baroni e le massonerie decidono come voglion loro.
    Mi piace però ricordare che il progetto parte da lontano, non è cosa di oggi. Parte da lontano ed ha un teorico preciso, che l’ha delineato e costruito con tutto l’impegno di cui è stato capace. Era assessore alla sanità, leghista in una giunta di centrodestra, e si chiama Fasola. Oggi, mi pare, faccia il primario. Ha voluto una legge, ha delineato il percorso, e questo di oggi è il risultato. All’epoca, pochi lo contestavano, tanto che è riuscito a far credere che l’ospedale di Gorizia andasse chiuso. Per la cronaca, l’odierno Sindaco, è colui che ha comprato il Fatebenefratelli affinchè il suo collega di Giunta Regionale potesse metter due letti di oncologia a Monfalcone.
    Voglio proprio vedere come Romoli intende ora andare contro i principi che la Sua Giunta ha sabilito all’epoca!

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