Con un video e un post da poco pubblicati sul suo blog, Francesco Russo si è candidato alle primarie del Partito Democratico in Friuli Venezia Giulia.
3 Settembre 2007
Con un video e un post da poco pubblicati sul suo blog, Francesco Russo si è candidato alle primarie del Partito Democratico in Friuli Venezia Giulia.
Altro video con un cittadino a cui piace la politica (Russo) che ascolta il pensiero di altri cittadini sui loro bisogni, sulla politica e di come questa dovrebbe essere. Bene. E dopo? Troppe volte ho assistito a “processi di ascolto” delle istanze dei cittadini. Appunto “solo” di ascolto, perché poi nulla è cambiato. Bisognerebbe allora parlare di vera PARTECIPAZIONE dei cittadini alla vita pubblica e chi fa politica dovrebbe sostituire la propria mentalità del voto quale delega a rappresentare i cittadini (democrazia rappresentativa), con quella della partecipazione (democrazia diretta). Parlo di queste cose perché ne ho conoscenza e perché di questi temi me ne occupo da tempo (vedere qualche post del mio blog), ma non vedo fin’ora una grande voglia della politica di misurarsi con tali strumenti di “delega” del potere ai cittadini. Sembra quasi che la politica non ci ritenga (noi cittadini) in grado di proporre idee e modalità di governo, ma solo di esprimere una preferenza con il voto. Giusto questo conta. Poi dopo è tutta un’altra musica.
famiglia
lavoro
ambientalismo
giovani
sicurezza
Ma qualcosa di preciso sulla Regione???
Ecco, facciamoci una bella assemblea.
Chi porta il pallone?
“Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità”.
quando vedo la serenità e lo splendido
sguardo di chi ha allargato le braccia e ha detto “non voto da 13 anni!”
vengo roso dall’invidia.
Perché me ne mancano ancora undici, di anni.
come scritto sul blog di Russo:
“Bella la forma, ma le tematiche mi sembrano un po’ vuote, poco pratiche.
Non è questa la politica di cui ho bisogno, mi spiace.. Calore umano, sicurezza personale.. non sono sicuramente le cose che cerco da un politico, anche se poi portano voti.”
..e confermo. Di salvatori del mondo ne ho sentiti fin troppi, per crederci.
Chi parla (V. Fiandra) di partecipazione come di un’assemblea (credo qui intesa come perdita di tempo), non sa cosa significa creare momenti di partecipazione. Lo invito quindi ad informarsi e a studiare il processo partecipativo che poi porta alla formazione del bilancio partecipato. Purtroppo ancora molti tirano le conclusioni senza conoscere bene di cosa si tratta. Se poi dare la delega ai cittadini voglia dire solo perdere tempo, bè allora siamo lontani dal vero senso della politica, dal fatto che il cittadino dovrebbe essere il sovrano delle decisioni politiche e non un semplice suddito. Non mi sorprendo che questa sia ancora il modo di concepire la politica: “abbiamo votato e adesso che decidano”. Oppure “ho votato e ora che non mi rompano più le balle con riunioni, incontri, ecc.”. Vi invito a visitare, uno per tutti, il sito del comune do Grottamare. un comune dove da anni si applica la partecipazione. Andate a leggere cosa fanno e come lo fanno. Poi ne parliamo.
Intelligenti ma non saggi, critci del particolare e ignari del quadro complessivo, i nuovi pop intellettuali consegneranno al fascismo il pa ese. Trovano ascolto nei nuovi rivoluzionari da telefilm di culto, che sono i complici di chi, pronto a intervenire, si prenderà tutto.
Le anime belle, al riparo di buoni sentimenti e nobili pensieri, sono così pronte a giudicare, talebani de noantri, terroristi inconsapevoli, odiatori di professione.
Contro gli inestetismi del cervello: una pillola di fascistin e passa tutto in ventanni!
Ma poi lei, andrà “in montagna” o in discoteca?
No, mi scusi, lei sarà fra le prime vittime: gli utili idioti diventano troppo pericolosi, quando si rendono conto della propria miopia.
Mi piacerebbe poter rispondere al simpatico sig. Fiandra, ma credo che il solo pensare una riposta sarebbe tempo perso. A questo punto, ogni altra sua esternazione mi sarà del tutto indifferente. Che peccato…
come volevasi dimostrare: citano Pasolini e neanche sanno leggere fiandra.
“Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità”.
certo, purchè la verità sia la loro ( il che presuppone ce ne sia una )
si dovrebbe applicare popper, una patente come permit di citazione
indiferente (citazione da Carpinteri e Faraguna, Maldobrie, Bortolo)
stia felice, signor Mauro, si goda la sua buona e garrula, adolescenzial buona fede .
io, che davvero simpathico sono, continuerò a leggerla con interesse.
ho tempo da dare, un po’ di tempo anche per chi non la pensa nè la dice come me: sono un fannullone laico.
a lei piace troppo il coro e l’incenso, ma qualche squarcio nel suo cielo promette bene: coraggio!
buone giornate
ps: già che ci sono: “esternazione” non la fa ridere? usi parole umili, tipo “ogni sua altra opinione”. Dia una ripulita al suo lessico. Ne godrà la sua efficacia.
Ah già, ma lei non mi (sa) legge(re).
Meglio Così…
Valé,
ma quand’è
che ti sei innamorato di ‘sto Russo?
che t’ha fatto?
Tu quocque, enrici, mici meo??
no, scusa:
si legga “mao” per “meo”
bao
ps
meglio russo o grillo, chiede altrove Morbin.
meglio russo, anche se è solo perchè sa (abbastanza) quello che fa.
il momento è da brividi, i finali custoditi bene. I mostri ben svegli ( sembra dormano, loro sanno come si fa… )
attenti a quel che si fa…
non grillo è però il problema, ma i grilletti apocrifi, mascherati da post pasoliniani ignoranti
come sempre, gli epigoni.
ma piove, mio amico buono, e il bassotto ha il pelo d’un odore così autunnale…
vado a brillar castagne.
quando l’ovvio ha bisogno di spiegazioni, la notte è solo a metà.
Ci vediamo da Filippo.
valerio:
personalmente non penso di essere a favore o sfavore di russo – questo lo dico perchè il mio commento venga interpretato non in questo senso.
(a parte che non capisco nè condivido la violenza dei tuoi commenti qua sopra e la sua necessità)
ti pongo due domande secche con premessa per dare il contesto:
ho sentito più volte da persone sagge e colte (non sono ironico) sui 40 – 50 anni come nella politica contemporanea dobbiamo accontentarci della mediazione rispetto al disastro totale che verrebbe aperto dalla massiccia decostruzione (alla grillo) di quelli che reggono in piedi questo compromesso. di solito, per capirci, queste persone sagge/colte propongono il piccolo cabotaggio gestito dai leader del centrosinistra come l’unica soluzione possibile.
tante volte: sì, penso che è vero, questa è l’unica migliore soluzione possibile rispetto a maggioranze politiche in parlamento.
la mie domanda:
1) ma tu pensi che cambi così radicalmente lo scenario per le nostre vite e, soprattutto, per quelle di chi ha meno anni di noi (io 30), una maggioranza diversa? (del resto i poteri nella nostra società ormai sono molto di più l’europa, le multinazionali, ecc. ecc )
2) se mai quelli abbiamo qualche speranza di riuscire veramente a gestire il nostro territorio e le nostre traiettorie di vita, non pensi che dovremmo avere gente al potere che abbia una visione completamente diversa e, soprattutto, una capacità di incidere completamente diversa?
dimme
sulla politica, lo sai,
sono lontano anni luce. Non ne parlo mai.
La mia era solo una domanda senza alcun tipo di retrogusto
mi chiedevo semplicemente come mai
“spingessi” il buon russo.
Pura curiosità
Enrico Morbìn
1.
non ho alcuna paura della destra al governo.
ho paura dello sfacelo che sta marcendo il paese.
ho paura della divaricazione fra parole e loro senso lessicale, grammatico, sintattico, simbolico: ho paura dell’ignoranza camuffata.
gli esempi frequentissimi dell’imbarbarimento della vita nuda, quotidiana, semplice, sono sintomi della malattia virale che sta divorando (anche) i meglio intenzionati, e ho paura che la “cura” che la società subirà sarà letale per i deboli, quelli veri.
lo scenario presenta, per chiunque ma soprattutto per la fascia che indichi, possibilità eversive soft le cui puzze a me cambiano la vita già ( e soprattutto )ADESSO, ma devasteranno quelle cui alludi. E tanto per essere chiari non alludo al nouveu mussolinì, nè a centrismi o lucadimontezolismi: alludo, indico e temo (per loro, sorattutto) la rivolta dei disperati, la miseria e la macelleria che ne seguirà, e che sarà usata come mezzo per risospingere al livello più basso l’asticella della liberta, della giustizia.
2.
Sì.
3: (a parte che non capisco nè condivido la violenza dei tuoi commenti qua sopra e la sua necessità)
necessità: vedi alla voce Ananke. E al Principio Responsabilità. E alla libertà che ne consegue.
violenza: vedi alla voce Vis. E alla forza delle idee espresse, indagate, provocate, polemizzate. senza ipocrisie.
Se è violenza, questa, che è onesta fino a cercare il proprio errore, e se tale a te, che nè capisci nè condividi, pare, me ne scuso perdonandoti.
in amicizia,
valerio
ehm ehm…
Faccio un timido esempio:
il video di Russo – e di video e di linguaggio audiovisivo credo di intendermene abbastanza – vediamo il Nostro seduto a Ponterosso mentre ascolta la gente parlare delle sue esigenze:
famiglia
lavoro
ambientalismo
giovani
sicurezza
come già detto. Il video è sicuramente un intro di quella che sarà poi la campagna elettorale di Russo. Una presentazione che tratta in maniera (per forza) semplice le linee guida del suo pensiero politico.
La mia impressione è quella di aver già visto decine di volte un video come questo nonchè l’utilizzo del medesimo linguaggio.
Ora: ho letto il blog di Russo (velocemente), ho visto che appartiene alla Margherita, noto (e non sarà un caso) che il primo dei citati punti è la famiglia e allora mi domando:
cosa c’è di nuovo?
Dopodichè leggo:
“Lo invito quindi ad informarsi e a studiare il processo partecipativo che poi porta alla formazione del bilancio partecipato.”
Ok, io magari lo posso fare (conosco il processo, ammiro chi lo porta avanti, ma nutro seri dubbi che si possa fare su grande scala) ma attendo un altro video di Russo che mi esponga la questione e che lo metta come punto nella sua campagna elettorale.
Poco dopo il Fiandra scrive:
“Intelligenti ma non saggi, critci del particolare e ignari del quadro complessivo, i nuovi pop intellettuali consegneranno al fascismo il paese”
Non capisco, credo che già il fatto di essere qui a commentare la candidatura di Russo sia un esempio di interesse riguardo il Paese, e la Regione.
Neanch’io ho votato alle ultime elezioni: è stata una scelta dolorosa, eppure non ho trovato nella coalizione del centro-sinistra nulla che mi potesse dare fiducia. E lungi da me dal votare i signori del centro-destra.
PS: sempre in merito a cho consegnerebbe il paese al fascismo
questo pericolo lo vedo maggiore in chi in questo momento appoggia personaggi come Bassolino. SE parliamo del Paese nella sua complessità secondo me i problemi maggiori arrivano da una deriva mafiosa-camorristica. Credo che agitando sempre lo spauracchio di Fini e Berlusconi si dimentica (soprattutto per chi vive al nord) che mezza Italia è imbaratrata…
valerio, scrivi:
“sfacelo” e “sgrammaticatura” sono due connotazioni che per me così da sole non hanno significato. “sgrammaticatura” in particolare è un concetto molto denso politicamente: presuppone che qualcuno sappia che c’è una grammatica giusta e una sbagliata, e quel qualcuno è quella persona a cui viene aggiudicato un potere socialmente importante. premesso che non si può vivere senza qualche grammatica condivisa, a cosa ti riferisci (ti prego dammi un esempio particolare)?
sintetizzando grossolanamente, mi pare che l’imbarbarimento sia quello che regna nei partiti e in chi gestisce i media di massa. ovviamente questo imbarbarimento ha delle importanti cause sulla gggente. uno di questi è che si dà sempre più continuo risalto a cronaca nera, crolli dei valori vari, eccetera. e questi messaggi che circolano e le emozioni suscitate hanno delle gravi ripercussioni, ovviamente.
ma poi… certo, l’economia va abbastanza a rotoli ma quando esco di casa non trovo questa devastazione della vita da sodoma e gomorra. a cosa ti riferisci anche qua?
giusto per capire, senza ironie o attacchi vari.
(tra parentesi, mi sento anche io e orgogliosamente un aspirante pop intellettuale. anche qua, non ci vedo il problema. è solo una questione di definizione e di apprezzamento degli eventuali valori che uno ci legge sopra)
aggiungo in extremis:
valerio, visto che se sei d’accordo che abbiamo bisogno di una classe politica radicalmente diversa, ti chiedo laicamente di spiegarmi dove vedi queste possibilità negli uomini e donne che gestiscono e gestiranno il PD.
in extremis first, e semplificando:
credo che ci siano, per esempio ne Imille, persone che hanno la possibilità di limitare gli ‘errori’. Anche fra persone della margherita e dei ds, non inquadrati ancora, ci sono persone sufficentemente preparate per farlo. Persino fra i militanti e i quadri di questi partiti ci sono, ma le dinamiche individuali e di potere che li inquadrano dovranno essere messi in crisi prima, e minoranza poi per liberarli dalle obbedienze.
il mio pessimismo affonda però nella sensazione che la crisi di fiducia che ha intaccato i più, fra i pochi attenti, favorirà i peggiori nei partiti e nel PD
per questo cerco, con le forze che ho, di aiutare la formazione di gruppi di persone che , nella consapevolezza del baratro, lavorino oggi per un miglioramento dopodomani
per questo plaudo a un PD senza se e senza ma: potrei riportare trascrivere qui il pezzo di Giddens oggi su Repubblica, o quello di D’Avanzo sul rugby.
In sintesi: c’è una leva politica del ’91, da fare. E che la preparazione storica, culturale, letteraria e sociale siano così basse, nella maggior parte degli italiani, oggi, da garantire molto lavoro per chi lo vuole fare.
NOTA: mentre scrivo queste note il tgr da conto dello sfacelo in corso fra potentziali candidati alla segreteria del PD regionale. Anche solo per questo, e senza aver ancora deciso se lo voterò o no, Francesco Russo merita appoggio.
Intanto questo.
Su sfacelo ( impossibile non vederlo, ma io alludo più a quello socio culturale e antropologico, che a quello (ben) rappresentato dalla casta politica e dai media ) e sgrammaticatura ( proprio nel senso letterale: parole senza valore aureo, usate con leggerezza ed ignoranza, quando non con astuzia e manipolazione, che la gente assopita-frastornata-annullata non è in grado di comprendere ) cercherò di tornare in seguito.
Ancora solo questo: da qualche contatto, in questi trentanni, in queste ultime tre ore, constato che la nostra città continua a primeggiare in capacità critiche. Altrove, nel bene e nel male, si rischia, si fa, si perde, si vince. Qui, e io ne sono pessimo esempio, si parla.
caro enrico, ho cercato nella ultima ora di scrivere qualcosa di meglio, qualcosa di più: non ne sono capace.
mi prendo un sabbatico e vado via, per un po’.
bon vento!