20 Agosto 2007

Sirovich su “Il Piccolo”: la Tav nel 2045 acquisirà solo il 6% del traffico dalla strada

Dalla mailing list Comitato Contro il Corridoio 5:

“Oggi sul Piccolo c’era una paginona intera scritta dal geologo Livio Sirovich (titolo: “TAV, SPARISCE LA NUOVA STAZIONE DI TRIESTE. E L’ITALIA SPOSA IL TRACCIATO DELLA SLOVENIA”), che commenta la richiesta di finanziamento presentata dall’Italia all’UE (una 50ina di pagine, in inglese, che l’Assessorato regionale ai Trasporti dice di non avere!?! e lui invece si è procurato).
In soldoni – oltre alla notizia non nuova che sparirà la prevista stazione sotterranea passante di v.le Miramare a Trieste – dice che il progetto presentato è quello elaborato nel 2004 dalla Slovenia (la cartografia presentata appartiene ad un istituto di ricerca pubblico sloveno), quindi l’Italia ha accettato passivamente quello che la Slovenia aveva deciso (e votato nel 2003 nel suo parlamento) per valorizzare il porto di Capodistria.
La Slovenia chiede soldi per la progettazione e per il 30 per cento delle opere, mentre l’Italia solo il 50 per cento per la progettazione (e niente per le opere).
Sirovich individua due perle, contenute nel rapporto, che sembrano fatte apposta per farlo bocciare.
1. il traffico pesante che dalla strada si sposterebbe sulla nuova ferrovia sarebbe il 6 per cento nel 2045 (dall’attuale 33 al 39 per cento). Un po’ pochino, no?
2. Poi dice che “il progetto non mostra caratteristiche di convenienza per attrarre investimenti privati”, che è come ammettere che la valutazione costi/benefici è negativa!
Questo in estrema sintesi, ma l’articolo è davvero bello e Sonego ne esce parecchio male.
Saluti No Tav
Claudio”

aggiornamento h. 22, 21 agosto, segnalati dalla mailing-list CCC5:
l’articolo originale di Sirovich del 19 agosto apparso su “Il Piccolo”,
Sonego: PRECISAZIONI SU CORRIDOIO V, 20 agosto

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12 commenti a Sirovich su “Il Piccolo”: la Tav nel 2045 acquisirà solo il 6% del traffico dalla strada

  1. Frank ha detto:

    bè che dire… ora tutti possono capire di quale articolo parlavo nel mio commento riguardo al semestre sloveno… 😛

  2. enrico maria milic ha detto:

    Livio Sirovich ha cortesemente risposto alla mia segnalazione di questo post. Mi scrive:

    “Claudio” esagera un po’ l’interpretazione sui due punti.
    Dal 33 al 39 e’ un aumento di sei punti, ma, relativamente al 33%, e’ un aumento del 19%. [ancora poco, mi sembra…]

    … e Sirovich mi ha poi riscritto, aggiungendo

    l’analisi costi/benefici valuta molte cose, non solo la mancanza di interesse da parte di eventuali investitori privati. Certo, e’ strano che lo ammettano in modo cosi’ netto.

    frank:
    io (enrico), personalmente, aggiungo che… sì, mi sembra che il governo italiano abbia la testa tra le nuvole, come scrivevi ieri nel tuo commento. rispetto alle politiche romane su questo confine e su trieste, non mi sembra una novità.

  3. djn ha detto:

    Ogni tanto anche il Piccolo si concede un articolo che vale la pena di rileggere un paio di volte per assorbirlo tutto – magari ci prendessero l’abitudine…
    Mi sembra pero una forzatura estrapolare dal solo fatto che la mappa usata sia stata stampata in Slovenia la tesi che il tracciato sia stato deciso unilateralmente. Può anche darsi che sia così, ma affermarlo solo su queste basi è ardito (secondo me si saranno portati dietro una mappa per ciascuno, poi hanno spennarellato su quella dove l’inchiostro risaltava meglio – non mi sarei certo aspettato che per puro amor di neutralità avessero usato una carta del Carso stampata in Australia).
    Quel che la Slovenia ha votato nel 2003, TAV o non TAV, è il raddoppio della linea ferroviaria Diva?a-Capodistria, cosa richiesta a gran voce e pubblicamente da Luka Koper da almeno vent’anni onde eliminare la principale strozzatura dei traffici in entrata e uscita. Non mi è chiaro quale titolo abbia l’Italia per non ‘accettare passivamente’ un’opera che giace interamente in territorio sloveno…
    Agli investimenti privati, infine, importa ben poco il rapporto costi/benefici: quello che gli potrebbe interessare eventualmente è il rapporto costi/ricavi, che è un altra cosa. Tanto che dal patatrac finanziario dell’Eurotunnel non mi pare che ci siano stati in Europa iniziative di privati in campo ferroviario…

  4. enrico maria milic ha detto:

    oggi su “la voce del popolo”, appaiono le risposte di sonego. ecco l’articolo:

    l’assessore lodovico sonego risponde al geologo Sirovich
    Corridoio V, è scontro di opinioni

    TRIESTE – Aspra polemica tecnica tra l’assessore regionale alla Mobilità ed alle Infrastrutture di Trasporto Lodovico Sonego e il geologo Livio Sirovich, autore di un recente articolo comparso sulle pagine del quotidiano di Trieste “Il Piccolo” dove si annunciavano battute d’arresto soprattutto per quanto riguarda l’Alta velocità tra Trieste e Divaccia in base ai progetti comuni di finanziamento di Italia e Slovenia presentati a fine luglio a Bruxelles. Sonego, in una nota comunicata ieri alla stampa, si oppone all’analisi fatta sul quotidiano fin dalle prime battute e sostiene che chi ha scritto l’articolo del 19 agosto tratta di “argomentazioni frutto di una non conoscenza della materia, che portano un contributo rilevante alla disinformazione del pubblico”.
    A leggere i due estratti, si potrebbe in effetti dire quasi che chi li ha prodotti si stia riferendo ad argomenti diversi, tranne che per un breve accenno all’informazione sul tema, la quale per entrambi sarebbe stata finora inadeguata. Opinione sulla quale ci si può anche facilmente adeguare in quanto le modifiche alla logistica europea e alle infrastrutture sono, oltre che tecnicamente e politicamente complicate, anche effettivamente osteggiate dagli ambientalisti in toto e supportate, d’altra parte, costantemente dalla Regione FVG, mentre per quanto riguarda la Slovenia sono noti soprattutto gli atti d’intesa tra Roma e Lubiana su alcune parti del tracciato.

    Le difficoltà del percorso

    Sirovich ha cercato, nel suo articolo, di far emergere le difficoltà insite nell’aver voluto ostinatamente un percorso con una Trieste “vera stazione passeggeri sulla linea da 300 all’ora dalla Spagna all’Ucraina”, nonostante i pesanti costi e vincoli progettuali imposti dalla posizione geografica della città. Inoltre, il geologo evidenzia che la procedura relativa all’individuazione della linea, iniziata all’incirca nel 1999, sia sempre stata avvolta dal riserbo, senza un vero lavoro di studio su eventuali percorsi alternativi e senza analisi costi/benefici. Sostanzialmente nei giorni scorsi si leggeva quindi di una “cronaca di morte ufficiale” per l’Alta velocità verso Divaccia e di una nascita di ostacoli permanenti alla creazione di una nuova stazione ferroviaria per Trieste.
    Nella nota dell’assessore, la stazione del capoluogo giuliano non è invece per nulla a rischio scomparsa, in quanto la sua edificazione farebbe semplicemente parte di una seconda fase del progetto.

    La Trieste-Capodistria

    Per quanto riguarda i sei chilometri di ferrovia Trieste-Capodistria, si evince invece che “l’infrastruttura in oggetto, che il Governo regionale continua ad auspicare, non potrà mai essere un’alternativa al Corridoio V perché ragioni tecniche impediscono la realizzazione di un doppio binario. Il binario singolo sarà tuttavia importante, ma esclusivamente in una logica di collegamento passeggeri metropolitano e di breve connessione tra i due porti. Nulla a che vedere con una connessione continentale AV/AC”.
    Il percorso italiano presentato a Bruxelles nell’analisi di Sirovich finiva per riprendere un tracciato elaborato dalla Slovenia nel 2004. Secondo questo progetto, nel prossimo futuro si andrebbe da Trieste verso Est con una ferrovia moderna, sotterranea, ma non ad alta velocità. Quanto ai treni passeggeri diretti in città, devierebbero dal Corridoio 5 sottoterra attraverso due gallerie, sbucando in superficie nell’attuale comprensorio ferroviario.

    I benefici del progetto

    Sul rallentamento della velocità attribuito dal geologo all’opinione delle Ferrovie dello Stato, (dove si annuncia che la velocità massima sarà di 180 chilometri orari invece dei 280 previsti), Sonego ribatte che la strategia italiana è fondata su specifiche alta velocità/alta capacità, il che significherebbe una velocità massima di 250 km all’ora che può scendere a 160/180 nei tratti orograficamente complessi, come nel caso della sezione ferroviaria in questione. Sirovich viene poi osteggiato per alcune affermazioni lapidarie sullo sviluppo del porto di Trieste, che non potrebbe trarre benefici dal Corridoio V perché non sarebbe stato previsto un adeguamento della sagoma della galleria di cintura. Le merci in questo modo dovrebbero infatti continuare a passare attraverso la circonvallazione sotterranea, di cui non sarebbe stato previsto in tempi brevi o a medio termine l’allargamento necessario per ovviare agli attuali limiti di spazio, generando l’assenza del collegamento diretto fra i due porti, i famosi sei chilometri di connessione con Divaccia. Sonego sostiene invece che il tunnel di cui si parla non ha bisogno di adeguamenti perché ha già un Gabarit P80 che consente da tempo il transito addirittura dell’autostrada viaggiante.

    Il dialogo italo-sloveno

    Infine Sirovich avrebbe argomentato che non sia noto l’atteggiamento della Slovenia in merito ad un’alternativa lungo la Valle del Vipacco. A questo Sonego ha così ribattuto. “Lo sanno anche i sassi che Lubiana si è sempre opposta alla soluzione del Vipacco prediligendo il passaggio da Opicina. La Commissione Van Miert e poi la decisione 884/2004 hanno sancito proprio la soluzione Trieste-Divaccia sulla base di un’intesa Roma-Lubiana intercorsa in modo trasparente tra i due Governi in sede istituzionale”.

    Emanuela Masseria

  5. Frank ha detto:

    enrico hai quasi ragione… il punto è che una volta eravamo la “fine” dell’occidente… di là c’era la yugoslavia titina e più in là ancora il blocco sovietico…. ora invece come dicono anche i politici, tutta o quasi l’europa è unita…i confini non ci sono quasi più… c’è la globalizzazione… e quindi direi che trieste non è più da considerarsi una città di “periferia”…. e quindi è molto ma molto più grave la posizione ( di disinteresse ) dei governi italiani di adesso nei confronti di Trieste!

  6. Claudio ha detto:

    Mi dispiace per l’imprecisione nel mio primo intervento, ma erano solo poche righe senza pretese, per aggiornare quegli iscritti alla mailing list del CCC5 che non leggono il Piccolo.
    Comunque la risposta di Sonego non accenna alle questioni a mio giudizio più importanti, cioè lo spostamento di traffico pesante da gomma a rotaia e la mancanza di un’analisi costi/benefici (anzi, dice che c’è, è positiva, ma non la rende pubblica!).
    Da non-tecnico penso che il collegamento del Porto nuovo forse avrà un Gabarit adeguato, ma ha anche pendenze e curvature che creano alcuni problemi. Se come dice Sonego è adeguato, tanto meglio, un motivo in più per recuperare l’esistente e non imbarcarsi in imprese ciclopiche che non sappiamo se avremo i soldi e la tecnica per portare a termine.
    La stazione sotto Trieste era prevista nel progetto preliminare Ronchi Sud – Trieste: Sonego sostiene che quel progetto è ancora valido e dice che il tracciato è già deciso; ma non dimentichiamo che 2 Ministeri hanno affossato la V.I.A., per cui quella tratta deve essere senz’altro ripresentata. La procedura di V.I.A. per legge prevede diverse alternative, quindi Sonego non può dire che quella tratta è già decisa!
    Infine Sonego dice che la Trieste-Koper dovrà essere a binario, per motivi tecnici, ma non spiega quali: qualcuno ha idea del perchè tra TS e KP non ci possono stare 2 binari?
    Saluti No Tav
    Claudio

  7. markogts ha detto:

    Ma porca miseria, possibile che si debba discutere anche di cose misurabili con un metro? Sui limiti di sagoma, o ha ragione Sirovich o ha ragione Sonego. Qualcuno, magari un dipendente FS, sa qual è la risposta esatta?

  8. Macchinista ha detto:

    Allora, qualcuno vada a chiedere a Sonego perché nella galleria di cintura circoliamo su un binario solo, visto che la sagoma è adeguata!

    La RoLa ci passa certo ma sempre sul binario a monte e non vengono MAI fatti circolare due treni in senso opposto in galleria, poi, visto che la linea di cintura ha una funzione per la ZI di Trieste, chiedete a Sonego perché uscendo dalla galleria non possiamo più andare verso Servola, ma solo verso Campo Marzio?

  9. effebi ha detto:

    Sonego !? Chi era costui ?

  10. Macchinista ha detto:

    Hai ragione, a quest’ora avrà già cambiato idea, ma visto che era lui a proclamare l’adeguatezza della galleria e i scambi lato Servola sono stati tagliati durante il governo Illy…..

  11. effebi ha detto:

    Illy ? ….chi era costui ? (par che sia passadi secoli)

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