26 Luglio 2007

punkabbestia, sceriffo e scovaze varie

Sul piccolo ancora un articolone su sto punk che mena una catena per aria strafatto terrorizzando non so chi che se non gli si desse il palco del piccolo nemmeno lo farebbe sto spettacolino. Insomma io sinceramente di sto tentativo di globalizzarsi e cercare allarmi securitari per qualche ragazzino con cane e birra per piacere. Non che io non senta la tristezza dei ragazzi buttati lì all day long a sfarsi, figuriamoci, tanto che la sento anche di più perché ascoltavo la stessa musica e mi anfibiavo e pogavo ai concerti. Ma questi ai concerti nemmeno ci arrivano, e se ci arrivano si accasciano in un angolo derubricati. Ipotizzo che forse sono una tristezza sociale, più che un allarme sociale. Chiariamo, per loro stessi, non per il decoro asburgico. Per una volta, anziche inventarci prossimi collegamenti tra punkabbestia, anarcoinsurrezionalisti e jihadist di Al Quaeda, perché da altre città non ereditiamo le strategie di intervento e gestione, la riduzione del danno che hanno successo nelle città vere. Quasi sconvolto sono stato quando a suggerire questo sia stato un commerciante della zona intervistato dal piccolo, forse non siamo senza speranza. Lo sceriffo Dipi, crei una squadra capitanata da lui di educatori di strada, altro che supervigili, che stia lì, con loro, per un bel po di tempo e riempia di piccoli sensi quotidiani il tempo vuoto. Me lo vedo come operatore di strada, a far battute in triestino, mate ridade, pacche sulla spalla, in fondo è un uomo semplice.

3 commenti a punkabbestia, sceriffo e scovaze varie

  1. cenerentola82 (Cris C.) ha detto:

    Personalmente ritengo che la politica migliore per educare questa gente sia quella del “calcio in culo a lavorare e se non lavori non mangi”.
    Chissà che lavori socialmente utili magari in contatto con chi sta male davvero, con chi vorrebbe avere la possibilità di vivere pienamente e non può farlo, non riescano a riempire di piccoli sensi quotidiani i tempi vuoti e la vita non inizi ad avere significato anche per loro.
    Ritenerli povere vittime e denigrare il “decoro asburgico” mi sembra una distorsione della realtà.

  2. enrico maria milic ha detto:

    la creazione della realtà proposta da il piccolo me par imbarazzante.

    non son sicuro che effettivamente i punkabbestia sia un problema. i lo xè?

    e poi: chi sta mal veramente? i punkabbestia sta ben?

  3. Capagloriosa ha detto:

    Sono vittime del provincialismo più che dell’esclusione sociale. Stazionano nella piazza principale della città, luogo di ritrovo abituale dei loro coetanei fighetti. Credono di essere a Bologna a sfidare il perbenismo post-borghese dei compagni di banco. Bisognerebbe far notare loro che per Trieste rappresentano solo un contributo alla globalizzazione dei problemi, piatto goloso per i media locali.
    Oltre che un costo sociale.

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