13 Giugno 2007

Gherghetta: “Chiediamo la revoca del decreto che ci affida il centro sociale”

Enrico_gherghetta "La Provincia non ha in testa un nuovo centro sociale, ma un progetto completamente differente. Siamo disponibili a ottenere la concessione gratuita al fine di realizzare un centro di aggregazione giovanile moderno e aperto in armonia con la progettazione provinciale". E’ la presa di posizione del presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, in merito al caso del centro sociale di via Ponte del Torrione. La giunta provinciale ha condiviso all’unanimità, nella seduta di ieri mattina, la posizione del presidente che ha proseguito: «Nel progetto che prevediamo, si potrebbe prevedere anche la presenza di un ostello e un campeggio, un punto di ristoro, delle sale polifunzionali e di spazi auto-gestiti, uno spazio con un marcato profilo di auto-imprenditoria aperto a tutti». Non si tratterebbe quindi di un semplice passaggio di consegna tra enti. Il progetto, che rientra nel programma "Giovani alla frontiera", secondo il presidente «doveva e deve trovare il consenso del Comune di Gorizia e da un anno a questa parte la Provincia ha dato all’amministrazione comunale la sua disponibilità verbale e scritta».
In merito agli ultimi sviluppi Gherghetta sottolinea che «pur formalmente legittimo, è stato un atto che ci ha messo in difficoltà, in quanto espresso all’ultimo minuto. Ciò crea un clima non favorevole al nostro progetto, ragione per cui riteniamo corretto istituzionalmente ripartire da zero in un confronto con il Comune di Gorizia». Presidente e giunta hanno affermato di non poter riconoscere il parere espresso dal Comune e hanno sottolineato l’inaccettabilità del decreto regionale, di cui sarà richiesta la revoca.

2 commenti a Gherghetta: “Chiediamo la revoca del decreto che ci affida il centro sociale”

  1. Vero Goriziano ha detto:

    «Nel progetto che prevediamo, si potrebbe prevedere anche la presenza di un ostello e un campeggio, un punto di ristoro, delle sale polifunzionali e di spazi auto-gestiti, uno spazio con un marcato profilo di auto-imprenditoria aperto a tutti».
    E’ molto interessante… Spero si faccia questo, piuttosto che l’ennesima enoteca o piuttosto che lasciare la struttura a una fazione politica com’è ora.

  2. Orazio ha detto:

    Condivido pienamente, in questo caso il centro sociale avrebbe tutt’altra accezione mentre ora è un luogo dove vige l’anarchia più completa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *