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linkati con molto piacere… 😀
Se federico degni carando è conosciuto come scrittore, gli faccio sapere che il suo scritto su Josef Kombol gli ha procurato un reato di oltraggio e diffamazione aggravata tramite internet nei confronti delle famiglie Cobolli, che sono tutte capodistriane da sempre e non hanno antenati sloveni. Josef kombol e Nicolaus sono personaggi inventati da uno scrittore deficente che ha scritto altre volte favole contro gli istriani. Può darsi che il reato si estenda anche nei confronti delle associazioni Medaglie d’oro al V.M.,perchè le famiglie Cobolli, invece di essere dei picchiatori fascisti, hanno dato allo Stato cinque medaglie d’oro come ufficiali e sottufficiali dell’Esrcito e della Marina Italiana. Noi non abbiamo paura di dire che Giacomo Scotti a ze proprio un gran mona, perchè ha portato l’ignoranza e l’imbecillità a livelli metafisici. saluti V.V.
dato all’Italia cinque medaglie d’oro come ufficiali e sottufficiali dell’Esercito e della Marina italiana. Tutti quelli che identificano Giuseppe Cobolli Gigli con Josef Kombol
hanno sulle spalle lo stesso reato, e prima o poi qualche capodistriano arrabbiato li citerà in tribunale. Noi non abbiamo paura di dire che Giacomo Scotti a ze proprio un gran mona, perchè ha portato l’ignoranza e l’imbecillità a livelli metafisici.
ma no xe un atimin OffTopic, per caso?
tutti quelli che hanno presentato in internet la figura di Giuseppe Cobolli Gigli identiificata con josef kombol, hanno,ripeto, la responsabilità del reato di diffamazione aggravata; questo vale anche per Wikipedia che si è lasciata trascinare nella vicenda. Se qualcuno pensa di scrivere la verità dagli scritti di Giacomo Scotti o Gianni Oliva sui confini orientali, sonoproprio fuori strada; la ciliegina l’ha messa Gianni Oliva, sostenendo che i nomi delle città istriane erano tutti sloveni, e solo il fascismo li ha cammbiati; Oliva non ha mai visto una carta marinara della repubblica di Venezia, non conosce la presenza romana neanche vedendo l’arena di Pola e l’arco di Augusto, ‘Porta dell’Istria’, quando anche l’amministrazione asburgica chiamava le città istriane con il loro nome italiano, come si può vedere all’Archivio di Stato di Trieste: quindi posso dire con tutta tranquillità che anche lui a ze proprio un gran mona. V.V.
sì
ma che minchia c’entra con i banner di bora.la?
Spieggatemi cosa centra i banner bora.la con le famiglie Cobolli e in particolare con Cobolli Gigli e poi chi è sto Giacomo Scotti, non credo che centri con il progetto di”bora.la”
Un saluto a Enrico Maria Milic’. V.V.