16 Maggio 2007

Carnia: il progetto-montagna e’ a porte chiuse?

fischi a illyDal Messaggero Veneto di oggi: “Il presidente della Regione Illy e l’assessore Marsilio, nel capoluogo carnico per la presentazione del Progetto montagna, sono stati accolti da fischi e contestazioni da parte di una quarantina di persone (una ventina secondo fonti della questura) che protestavano contro l’esclusione della popolazione dall’evento, ma anche contro le grandi opere appoggiate dall’esecutivo regionale in questo momento”.
Tra gli arrabbiati, il sindaco di Tolmezzo, Sergio Cuzzi: “Non si può escludere la gente dalla discussione“. I contenuti della contestazione, promossa da vari comitati ambientalisti e contro le grandi opere, sono stati appoggiati dall’Udeur. Riccardo Illy ha dichiarato di non sapere che l’evento sarebbe stato a porte chiuse.
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6 commenti a Carnia: il progetto-montagna e’ a porte chiuse?

  1. Dory ha detto:

    Contestare Illy e Marsilio servirà a poco, soprattutto se i movimenti del NO dell’ Alto Friuli (e non solo) si ostineranno a nascondersi dietro il solito “dito” della mancata democrazia partecipativa.
    Far cambiare rotta ad un governo regionale mai così insensibile come in questa legislatura nei confronti delle tematiche ambientali è impensabile, e nel 2008 ci ricorderemo di tutto ciò.

    E poi?
    Ci ritroveremo a fischiare allo stesso modo Tondo, la Guerra, Antonione.

    Partecipare è mettersi in gioco con delle idee, sottoporle al voto popolare, portare avanti delle cause di interesse generale nel contesto di una democrazia rappresentativa.
    Altrimenti i movimenti continueranno ad essere legati esclusivamente agli interessi specifici del territorio e saranno capaci solo di dividere, e mai di unire (della serie: le discariche sì, ma a casa vostra).

  2. dree ha detto:

    Cioè, Dory, proponi un partito dei comitati?
    Ma in Itlaia deve servire un partito per ogni cosa?
    I movimenti hanno le loro idee, spero, non solo una qualunquistica voglia di protestare. Se fosse così fa benissimo la politica a ignorarli, se sono portatori di istanze serie fa bene ad ascoltarli.
    La democrazia è partecipazione, non dare il votino ogni 4 anni. Che i partiti rimangano quelli e che i movimenti li pieghino alle esigenze della gente.
    «Le discariche sì, ma a casa vostra» – ovviamente – non fa parte di istanze serie: che i movimenti maturino, che è ora. E anche la politica nel confrontarsi con loro.

  3. enrico maria milic ha detto:

    sono d’accordo con dree.

    secondo me la chiave e’ proprio la partecipazione, che manca in un senso e nell’altro: i vari comitati, gruppi e collettivi (che rappresentano istanze molto sentite da gente qualsiasi che non si sbatte come loro e tra di loro) e i politici eletti dovrebbero fare molti piu’ sforzi nel dialogo.
    il reciproco riconoscimento, la negoziazione di soluzioni sono l’unica cosa che ci resta. se non si riesce a dialogare almeno a livello locale, allora siamo fritti.

  4. Dory ha detto:

    Concordo pienamente.

    Ma la democrazia rappresentativa è anche il votino…I movimenti devono integrarsi con la politica e la politica con i movimenti.

    Certa parte del movimentismo, pur di sentirsi vittima di qualcuno, non si reca alle urne e non si schiera con nessuno.
    Così i partiti continuano ad ignorare i movimenti (tanto non danno voti) e i movimenti a non influenzare i partiti.

  5. dree ha detto:

    Bè, come ho detto concludendo: che maturino, che sarebbe ora!!!
    Ribadisco che la risposta non è fare nuovi partiti ma farli lavorare (a calci in culo se serve)

  6. enrico maria milic ha detto:

    gia’!
    kick their ass!

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