13 Maggio 2007

“Un nuovo capitolo per la Serbia”

Strade invase da gente con le bandiere, quotidiani pavesati a festa per il trionfo nazionale: e’ lo spettacolo offerto da Belgrado a partire da ieri notte – secondo questo articolo di Reuters – dopo che al calar del sole Marija Šerifovi? ha vinto a Helsinki il festival musicale Eurovision consumato televisivamente ieri sera da decine di milioni di spettatori in Europa.

serfiovicHo passato la serata a Belfast con vari amici provenienti da vari luoghi del mondo. Gabi e Maruska, inglese e olandese, davano felici per scontato che, pur nella sua tragicita’ pop, anche i grandi media in lingua italiana e masse di relativi telespettatori fossero travolti da questo evento.
E’ un evento da divano, birra e risate con gli amici o in famiglia”, mi hanno raccontato ricordando momenti consueti e allegri del loro passato.

Šerifovi?, la vincitrice, che ha trionfato grazie ai voti di Croazia, Slovenia e Bosnia-Erzegovina, ha ricevuto i complimenti del commissario europeo Olli Rehn, i complimenti della comunita’ omosessuale serba e con la sua performance permette a Belgrado di ospitare la prossima edizione di Eurovision. La vincitrice, che ripetutamente ha irrorato l’etere europeo del saluto a tre dita tipico del nazionalismo serbo, ha detto: “un nuovo capitolo si e’ aperto per la Serbia, e non solo nella musica“. Poffarbacco.

verkaMa mi inveze volevo che vincessero gli ucraini: il cantante e tutto il gruppo avevano dei costumi mitici, da veri trans-freak (vedi quest’ultima foto a lato). E poi chissa’ cosa e’ successo veramente a Belgrado ieri e oggi, Reuters magari si inventa tutto…

Un po’ di link fondamentali:
L’articolo in inglese di Reuters su Javno
La galleria fotografica di B92
Eurovision su Flickr: foto da Helsinki e varia gente che ieri sera di e’ sorbita la tv in giro per l’Europa
L’articolo in serbo di B92
Eurovision su Youtube
Marija Šerifovi? su Youtube
Un blog in inglese con una recensione divertente di ieri sera

belgradesi_festosi

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23 commenti a “Un nuovo capitolo per la Serbia”

  1. arlon ha detto:

    L’eurovision nei paesi de Europa che no sia l’italia xe sentidisimo.. No me stupisi i mega-festegiamenti a Belgrado, come xe stadi i anni scorsi a Helsinki e Atene.

    Come musica, a parte rarisimi casi no me piasi per niente.. ma se no altro come idea xe simpatica (saria bel sentir più varietà nei generi, un minimo de sperimentazion..)

    la canzon
    http://youtube.com/watch?v=lNRER8Vm0x8

    cmq fa sai piazer veder che, in mezo a cantanti tirai nianca i fosi là solo per le telecamere (o si?), vinzi una persona “comune”

  2. pk ha detto:

    “Šerifovi?, la vincitrice, che ha trionfato grazie ai voti di Croazia, Slovenia e Bosnia-Erzegovina” > che bel.

  3. enrico maria milic ha detto:

    sta storia di Eurovision mi ha colpito un sacco. Ci sono vari motivi.

    (1) Nazioni ///
    Dimostra -un’ennesima ma bizzarra volta- quale sia il potere dei canali televisivi (nazionali?) nell’irradiare storie simboliche che permettono a molte persone di identificarsi collettivamente come facenti parte di qualche nazione. La gente con cui ho passato la sera, pur con tonnellate di ironia, era perfettamente consapevole di tutto quello che e’ o potrebbe essere Eurovision. E iera professoroni de antropologia, gente con lauree…

    (2) Nazioni da buttare in mare ///
    Da’ una spallata alla supposizione precedente, quando vedi che la band piu’ votata in Germania e’ stata quella turca seguita da quella serba. Suppongo che sia dovuto alla significativa immigrazione dalla Turchia e dalla Serbia alla Germania (nota: in Germania non si poteva votare per la band tedesca, in Francia per la francese, ecc.). Le nazioni non esistono e se esistono non sono un ficosecco omogenee e univoche come Eurovision o la Coppadelmondo potrebbero/vorrebbero far pensare

    (3) Il voto sloveno e il voto croato ///
    Mentre la vittoria dei serbi in Bosnia-Erzegovina non mi sorprende -sono una grossa minoranza la’- ho difficolta’ a comprendere i voti dalla Slovenia e soprattutto dalla Croazia. Le spiegazioni che mi sono dato, per ora, sono:
    la Slovenia non ha mai avuto degli enormi problemi con i serbi, nel senso che la guerra in pratica non c’e’ stata. Tantissime ‘nazioni’ a Eurovision hanno dato i propri voti ad altre nazioni confinante (gli scandinavi alle ‘nazioni’ scandinave, gli stati dell’ex unione sovietica tra di loro, ecc.) e gli sloveni se devono cercare un legame, un indice di appartenenza, lo trovano coi serbi.
    la Croazia invece e’ un rebus. Si sono massacrati, tra di loro. La spiegazione che mi sono dato e’ che la Croazia non aveva una band in finale -a differenza della Slovenia- e quindi Eurovision ha avuto ieri sera pochi telespettatori in Croazia. La minoranza serba ha votato per la Serbia, gli bastavano pochi voti per far vincere la Serbia nel voto croato (visti i pochi telespettatori) e cosi’ e stato.

    (4) Reuters ///
    Diffido seriamente di quello che racconta Reuters e, per come la raccontano, potrebbe essere che a Belgrado abbiano festeggiato come in Italia si e’ festeggiato quando la squadra nazionale di calcio ha vinto i Mondiali. Il potere di queste notizie che girano tramite le agenzie di stampa e’ sia potente sia molto ambiguo

    (5) Nazionalismo serbo ///
    La cantante, quando ha ricevuto i 12 punti dalla Bosnia-Erzegovina, ha fatto il saluto serbo con le tre dita, che nel mio immaginario di cialtro-laureato-in-storia e’ una roba brutta ed e’ il saluto che Milosevic faceva alle folle adoranti alla fine degli anni ottanta promettendo “la Grande Serbia” (oh voi veri laureati in storia, salvatemi). Ammesso (ipotesi ottimista) che ogni volta che la Serbia fa qualcosa a livello inter’nazionale’ per richiamarsi all’identita’ di serbi uno faccia quel saluto, mi spaventa la continuita’ tra Milosevic e la mula “Šerifovi?. Ma forse me ne devo allietare? Il Milosevic canterino e depotenziato? Forse si’.

    (6) Commissario europeo ///
    Olli Rehn, il commissario per l’allargamento della UE, ieri sera non aveva altro di meglio da fare che rilasciare una dichiarazione di complimenti alla Serbia. Non e’ comico come sembra, perche’ accade da sempre che i politici si associno a momenti di intrattenimento per dargli un significato politico. E’ bizzarro invece che sto Eurovision abbia cosi’ rilevanza, come fosse una Coppadelmondo o un’Olimpiade

    (7) Mis-mas di media, mercato, politica, nazionalismo, non-nazionalismo, boh ///
    Un mio collega studente postlaurea in antropologia – e’ un musicista professionista di alto livello in Grecia – mi ha spiegato come avviene la selezione delle band per Eurovision. In pratica, in ogni stato il canale televisivo che trasmette Eurovision ha la possibilita’ di scegliere in autonomia la band che fara’ da rappresentante ‘nazionale’ a Eurovision. Quindi c’e’ il televoto, c’e’ il voto col cellulare, c’e’ qualche azienda televisiva che decide per conto suo, eccetera. Chiaramente, dietro a queste decisioni si muovono vari interessi incrociati:
    – il mercato musicale e come riesce a influire sulla tv
    – il mercato televisivo e cosa viene ritenuto interessante sia da chi lo gestisce che dai telespettatori
    – il mercato pubblicitario
    – i mercati televisivo e mediatico ovvero come varie casse di risonanza (per esempio i giornali locali, e oggi Belgrado coi suoi quotidiani che ne parlano) e di circolazione delle informazioni (p.e. Reuters) rendono importante o meno Eurovision
    – l’idea di nazione e quanto sia importante per un gruppo di cittadini avere il proprio gruppo e un certo tipo di gruppo a Eurovision (p.e. il mio collega greco mi diceva che in Grecia, dopo che una decina di anni fa una band greca ha vinto Eurovision, c’e’ stato un enorme aumento dell’interesse verso Eurovision. Negli scorsi mesi c’e’ stato un dibattito nei media greci se era meglio mandare una band che cantasse in inglese o in greco, eccetera)
    – altro che mi sfugge

    (8) Sanremo vs Eurovision, localismo vs nazionalismo?
    Non so, mi pare che da una parte gli ‘italiani’ (ammesso e assolutamente non concesso che esistano) siano molto piu’ provinciali col loro Sanremo, dall’altra mi pare che altre nazioni scontino delle idee molto piu’ affermate di nazionalismo (‘io cittadino faccio parte di una nazione’) e quindi gioiscano molto di piu’ a guardarsi sta competizione musicale di una bandiera verso l’altra.

    (9) La musica?
    In breve, una via di mezzo tra la Mtv vera, una ipotetica Mtv dei poveri (visto che la Gran Bretagna certamente non ha mandato gli Oasis o Paul McCartney), musica etnica, musiche e band trash e kitsch allo stato puro, altro e molto altro. Molto divertente, vista la varieta’ folle di proposte
    ATTENDO RISPOSTE
    Aspetto un chiarificatore intervento del sociologo dei media nonche’ star mediatica, dottor Enrico Marchetto. O di qualunque mi salvi dalla selva di dubbi in cui mi ha intrappolato la notte passata

  4. Michele Rumiz ha detto:

    Da dove cominciare?
    L’anno scorso quando vivevo a Belgrado, mi ricordo che in occasione dell’eurovision tutti ne parlavano un sacco. E’ un evento sentitissimo da tutti. Almeno in serbia, ma anche, come leggo dai commenti, in molti altri paesi d’europa.

    Enrico dice che gli sloveni hanno votato la cantante serba in quanto “Tantissime ‘nazioni’ a Eurovision hanno dato i propri voti ad altre nazioni confinante (gli scandinavi alle ‘nazioni’ scandinave, gli stati dell’ex unione sovietica tra di loro, ecc.) e gli sloveni se devono cercare un legame, un indice di appartenenza, lo trovano coi serbi”. Non sono d’accordo. Non cerchiamo sempre di trovare ragioni identitaria per spiegare quanto succede dalle nostre parti. Si, sicuramente e’ vero che la maggior parte degli sloveni vede di buon occhi i serbi e viceversa. Sicuramente 70 anni di convivenza hanno facilitato il feeling degli sloveni per la musica serba. Ma secondo me il motivo che motli sloveni hanno votato per la canzone serba e’ semplicemente dovuto al fatto che la musica serba piace tanto sia agli sloveni che ai croati. Finita la jugoslavia entrambe queste nazioni hanno adottato una politica di forte debalcanizzazione. Ma sotto sotto i balcani fanno, ovviamente, parte di loro. Molti croati vanno, de scondon, ad ascoltare i concerti di ceca (zezza, ex moglie di Arkan e regina del turbo folk). Di sicuro la musica serba (per non parlare della musica macedone, anche migliore) sono decisamente piu’ interessanti, divertenti e ricche di cuore. Altro che le polke slovene (con tutto il rispetto e la consapevolezza di uno come me che
    a- viene da una citta’ con una tradizione musicale pressocche’ risibile
    b- adora le polke slovene e la musica da sagra).

    FORSE NON TUTTI SANNO CHE… L’altro anno, nell’ancora Serbia e Montenegro, la selezione del gruppo da mandare all’eurosong era stata fonte di tensioni, anche politiche, tra Belgrado e Podgorica. Infatti serbia e montenegro, essendop un unico paese, dovevano inviare un solo candidato. La selzione del gruppo montenegrino fu presa malissimo in serbia, e molti accusarono la giuria di corruzione!

    I festeggiamenti in serbia non stupiscono. In primo luogo perche’ la manifestazione e’ davvero sentita un sacco. In secondo luogo, perche’ i serbi stanno faticosamente cercando di ritornare come nazione alla pari con tutti gli altri paesi europei. I serbi si sentono, giustamente, esclusi da tutto quel processo che sta portando all’intergazione europea. Si sentono esclusi, e ne soffrono. Anche perche’, che ci crediate o no, i serbi sono fortemente europei e farebbero di tutto pur di entrare in europa e potersi finalmente muovere come ai bei tempi, quando potevano viaggiare in tutto il mondo senza bisogno di visti (unico paese al mondo…).

    I serbi sono un popolo ferito, che cerca ogni via per recuperare la (parola non proprio giusta ma non me ne viene in mente una piu’ adeguata) loro “dignita’ europea”. L’europa dovrebbe stare piu’ attenta a coltivare questa dignita’, perche’ e’ questa la strada maestra per assicurare che quanto accaduto in passato non si verifichi piu’. E qui la sparo grossa: questo significa incoraggiare il processo di integrazione della serbia nell’UE, anche se Mladic e co. non sono ancora in mano alla giustizia internazionale. Lo so, questa visione non e’ completamente giusta, ma perche’ il mio amico Pavle, che all’epoca dei fatti aveva 12 anni deve pagare per le colpe di Mladic? A chi giova tutto questo? Escludendo i tanti Pavle E Ivana dall’europa non c’e’ il rischio ben piu’ grande di coltivare altri 100, 1000 Mladic?

    In fine, sorge ovviamente il dubbio che la vittoria serba all’eurosong sia una sorta di piccolo contentino in vista degli inevitabili e imminenti cambiamenti in Kosovo.

    Chiedo scusa per la disorganizzazione con cui ho espresso il mio pensiero. Spero di non aver offeso nessuno. Se a qualcuno venisse voglia di considerarmi fazioso o parziale faccia pure: la prima cosa che mi disse il mio correlatore, quando incominciai a lavorare sulla mia tesi sulla Macedonia fu: “sappi che se vuoi lavorare sui balcani, non potrai essere imparziale, ma finirai per prendere le difese di qualcuno”.
    Aveva ragione.

  5. Matteo ha detto:

    Mi era stato chiesto di esprimere un parere su quest’argomento, visto che anche questa settimana ero, come tantissime altre volte, a Belgrado. Ci ha pensato egregiamente Michele, spiegando chiaramente ed in modo preciso le ragioni e le particolarità che la Serbia oggi sopporta e vive quotidianamente. In più aggiungo che la settimana scorsa è stato eletto presidente del parlamento il signor Nikolic, che appartiene al Partito Radicale di Seselj. E ciò non è molto positivo, aggiunto al fatto che entro pochi giorni la Serbia deve formare un governo che, dalle elezioni svoltesi parecchi mesi fa, non è ancora nato. Altrimenti nuove elezioni, che ami parere saranno nuovi voti per i Radicali e soprattutto nuove astensioni, facendo crescere ancora di più la sfiducia e lo sconforto della splendida gente di Serbia. Sigh!

  6. enrico maria milic ha detto:

    grandi commenti, son in brodin de giugiole.

    una domanda sorge, quindi:
    qual e’ il continuum tra il “saluto a tre dita” dei serbi, la canzone con ammiccamenti omosessuali di sabato, la splendida gente di serbia like kusturica (mon amour, serbo bosniaco invero), e il nazionalismo efferato di alcuni di questi?

    (intanto, a belfast, il dibattito tra i miei amici sul voto europeo di sabato si infervora: sembra che ad aver fatto vincere la serbia sia stata appunto la comunita’ omosessuale in giro per l’europa…)

  7. Michele Rumiz ha detto:

    enrico, per quel che ne so (ma di nuovo non mi spaccio per un esperto) non si puo’ pensare al simbolo delle tre dita come ad un simbolo estremista.
    Le tre dita sono un modo per indicare la trinita’ e la propria fede per tutti i popoli ortodossi. Normale che in tempo di guerra indicasse l’appartenenza ai serbi (unici ortodossi, se si esclude i macedoni, estranei alla guerra, e ai montegrini, 600,000 in mezzo a 10 milioni di serbi).
    A casa ho un poster di una manifestazione anti milosevic del 91. C’e’ una ragazza in mezzo alla strada. Guarda l’orizzonte con il braccio alzato e le tre dita verso il cielo.
    Ogni simbolo porta con se’ molto di piu’.

  8. Michele Rumiz ha detto:

    aggiungo ancora una cosa riguardo quello che raccontava matteo. La Serbia dal 2000 vive un periodo di forte instabilita’ democratica, sempre sulla soglia dell’emergenza. Alla “normale” difficolta’ alla governabilita’ di sempre, si aggiunge il fatto che chiunque diventera’ primo ministro in serbia dovra’ assumersi la responsabilita’ di firmare il trattato che con ogni probabilita’ fara’ del Kosovo l’ennesimo stato inutile dei Balcani. Il che in serbia equivale a un suicidio politico assicurato.

  9. enrico maria milic ha detto:

    ok… grazie per i chiarimenti. molto interessante

  10. pk ha detto:

    Intervento sul numero 8 di Enrico. Guarda che un po’ di senso nazionale (che mica per forza deve diventare nazionalismo, cioè propensione a esaltare la propria nazione a danno delle altrui) è anche un ottimo veicolo di senso civico e di cultura della cittadinanza. Mai fatta la relazione, per l’Italia, debole coscienza nazionale/debole educazione civica?

  11. enrico maria milic ha detto:

    certo che il senso nazionale puo’ essere un veicolo per pratiche di cittadinanza che stimo di piu’.

    ma anche il localismo, nel senso per esempio di sentirsi parte di una comunita’ locale (p.e. i triestini o gli udinesi o…) puo’ ben interagire con senso civico e cultura della cittadinanza.

    la differenza e’ che, quando uno si immagina di far parte di una comunita’ di 60 milioni di persone, e’ molto piu’ facile perdere di vista le differenze minute e fondamentali che esistono tra ognuno di quegli individui, cosi’ andando a essenzializzare e idealizzare un’idea, una comunita’, una nazione.

  12. pk ha detto:

    D’accordissimo. Però finché la nostra vita di comunità locali dipende in buona parte da una gestione politica che avviene nella capitale di una “nazione”… E finché tutti quelli che ti circondano sembrano esserne molto più consapevoli… E si autorappresentano come i francesi, gli austriaci, gli sloveni, i croati, senza nemmeno sognare di utilizzare il termine fra virgolette… Che fare?

    Distruggiamo lo Stato? Rinneghiamo l’unità italiana? Per me se ne può anche parlare. Ma a volte ho l’impressione che mentre noi parliamo gli altri corrono. E anche la nostra comunità locale – nostra di triestini – ne risente eccome.

  13. enrico maria milic ha detto:

    non credo che non esistano spinte autonomiste o, meglio, di auto-governo locale in altri paesi.
    spagna e gran bretagna sono due fulgidi esempi in tal senso.
    la slovenia non vale molto come esempio perche’ sono in quattro gatti (ed e’ una cosa molto sana, a mio modo di vedere) e, discutibile o meno, danno una rappresentanza istituzionale a ungheresi e italiani. sono uno stato piccolo ma determinato e efficiente. no?

    secondo me il problemone sta proprio nel contesto: gli altri corrono, e noi? pensiamo davvero di poter correre sul carrozzone italiano? o pensiamo che sia piu’ facile competere internazionalmente ritagliandoci autonomia e spazi di azione per la nostra comunita’ locale?

    non si tratta di fare la secessione, si tratta di riuscire a mettere in collegamento persone, idee, soldi a un livello che sia gestibile localmente per competere globalmente. e per avere una vita sociale e civile migliore, francamente.

    (e dopo me toca leger weber che ga el coragio de scriver a proposito de trieste:

    il governo… ha fatto trasparire una chiara intenzionalità, quasi volesse sottolineare che la città è effettivamente cara al cuore di tutti gli italiani e che per questa città il paese intravede un ruolo, un frammento di futuro“.

    penso che el mulo robi el stessi ridendo co’l scriveva ste robe, no?)

  14. Dragana ha detto:

    Ho letto i vostri commenti e non posso non aggiungere il mio.
    Le tre dita non simboleggiano Milosevic e non hanno nulla a che fare con la guerra in Bosnia.
    Ma la maggior parte del popolo serbo è di religione ortodossa e non so se lo sapete..ma la croce dagli ortodossi viene fatta con la mano destra e con le tre dita mostrate da Marija… è un simbolo che noi serbi usiamo per identificarci. Quando vengono alzate le tre dita è come per dire: “Serbia!”.. Viene usato in ogni occasione..e purtroppo è stato usato anche durante i massacri in Bosnia.. per questo motivo viene mal’interpretato.. probabilmente il resto del mondo l’ha notato in quei momenti e quindi li associa agli estremisti serbi. In realtà è solo un simbolo di identificazione.
    E sono sicura che la cantante serba non ha voluto provocare nessuno, è stato un gesto automatico, ripetuto da tutta la nazione, in segno di vittoria…

  15. enrico maria milic ha detto:

    grazie mille dragana del tuo commento.
    e’ una fortuna che sei passata su questo sito e hai potuto condividere con noi queste informazioni… grazie mille.

    effettivamente, per ignoranza, quel gesto mi ha fatto un po’ di paura ma capisco quello che mi racconti e, in qualche maniera, sono rassicurato.

  16. Dragana ha detto:

    Ne sono felice. Purtroppo ho avuto l’occasione di leggere su diversi post commenti simili, quindi capisco anche la mal’interpretazione.
    Non oso dare altri commenti, perchè non sono in grando di farlo, non ho le conoscenze e non mi permetto.
    Aggiungo solo che concordo con quanto ha scritto Michele Rumiz, corrisponde anche alla mia verità.

  17. enrico maria milic ha detto:

    dragana, spero di non essere stato io quello ad averti offeso.

    e’ veramente difficile riuscirsi a fare un’idea di quello che accade in serbia per me, le fonti di informazione sono poche e i media di massa non e’ che vi diano molta visibilita’…

  18. andrija ha detto:

    Meno male che c’è Dragana a spiegare cosa significa il saluto con le tre dita alzate altrimenti il popolo serbo viene e continua ad essere criticato e accusato di essere un popolo fascista nazista e non so cosa altro non voglio mettere in discussione le conoscenze di enrico e la sua cultura non mi permetterei mai perchè non conoscendolo sarebbe ingiusto e non rispettoso nei suoi confronti però prima di dire ed esprimere certi commenti bisogna leggere studiare confrontare le fonti e le informazioni attraverso le quali si forma la propria opinione.
    Il problema di questo mondo è proprio l’ignoranza delle persone e il fatto che dopo aver letto un articolo di una parte si prenda quella per vera.
    La storia purtroppo viene scritta dai vincitori e spesso non corrisponde alla verità ma corrisponde a ciò che questi vogliono far credere che sia la verità quindi invece di credere alla prima cosa che si legge o si sente sui giornali bisogna farsi un propria idea solo dopo aver sentito l’idea dell altra parte perchè tutti manipolano la verità e dicono la loro verità che spesso affetta da sentimenti negativi quali odio rancore rabbia verso l’altra parte diventa una continua critica e ingiusta colpevolizzazione dell’altra parte e ciò mi sento dire che negli ultimi anni è stato fatto ingiustamente verso il popolo serbo.
    Perchè durante la guerra in bosnia tutti hanno parlato di Srebrenica e delle attocità commesse dai serbi fatto gravissimo e che deve essere condannato e punito ma nessuno ha parlato delle attrocità fatte dai croati in Croazia nei confronti dei 150 000 serbi cacciati dalla Slavonia e dalla Dalmazia oppure della presenza dei muhadjedin islamici presenti in Bosnia legati con Al-qaida e delle loro brutalità nei confronti di tutti i cristiani?
    Io ho un mia idea forse perchè i media hanno interesse maggiore nei confronti di alcune parti e delle loro verità rispetto alle parti sconfitte !!!! Riflettete su questo fatto e non credete alla prima cosa che sentite o vedete ma fatevi una propria opinione solo dopo aver sentito e letto più e diverse opinioni perchè la verità sta sempre in mezzo!!!!!! il giusto sta sempre in mezzo e questo non lo dico io ma lo hanno detto filosofi che ne sanno molto più di me
    io sono serbo e sono fiero di esserlo come ogni persona di questo mondo ha diritto di sentirsi fiero di appartenere ad una nazione e non mi sembra giusto che chiunque ami la sua patria e il suo popolo debba essere considerato fascista nazista o qualcosa di simile e non è giusto attribuire ad un intero popolo la colpa di quello che hanno fatto in pochi idioti durante una guerra per quanto ciò possa esseree grave come non è giusto colpevolizzare tutti i tedeschi per quello che ha fatto hitler oppure gli americani per la bomba atomica su Hiroshima oppure gli italiani per la strage in Africa(ETIOPIA E SOMALIA)durante il periodo fascista queste cose portano solo ulteriore odio che alle generazioni future non è sicuramente utile. un saluto

  19. enrico maria milic ha detto:

    forse prima di scaldarti avresti dovuto leggere con attenzione quello che ho scrito.

    ho chiesto sempre spiegazioni sul saluto delle tre dita, ammettendo che non ne sapevo abbastanza.

    credo, poi, che molti siano coscenti delle atrocita’ commesse dai croati, dagli italiani, eccetera.

    io non sono fiero di appertenere al mio “popolo”, quello degli “italiani”. anzi, non credo che esista questa categoria degli “italiani” e comunque non mi interessa farne parte.
    l’unica cosa che ho di italiano e’ la cittadinanza e la padronanza della lingua.

    ciao

  20. Dragana ha detto:

    Il fatto che ci siano altri mostri, di altre nazioni..non giustifica nessuno di questi e tantomeno le loro gesta.
    E troppo facile puntare il dito contro ed è anche facile giustificarsi dicendo: “pure loro sono cattivi ed hanno fatto lo stesso”. Ciò non cancella nulla…
    Anch’io sono serba, come avrete ben capito. Ovviamente gioisco per ogni vittaora serba. Ma non voglio lasciare commenti parlando di guerre, giustificando o prendendo parti.Forse perchè ho sempre apprezzato la mia miglior amica croata, i miei colleghi di lavoro bosniaci, i miei parenti serbi…
    Curiosando in internet, ho incrociato diversi blog e forum dovi si nominava la vittoria di Marija. Nessuno di questi purtoppo non si limitava a parlare di musica o dell’ eurosong…la pilitica, i massacri, le guerre, ecc..ecc.. sono nominati in ogni di questi link.
    Lo so che è difficile non parlarne, ma la cosa è semplicemente triste.
    “Un nuovo capitolo per la Serbia” è il titolo di questa discussione. Mi auguro davvero che sia così.,,
    L’anno prossimo, Belgrado,o meglio la Serbia, avrà modo di organizzare l’eurosong. Forse per qualcuno non significa nulla. Secondo me invece è la buona occasione per dimostrare a molti il nostro valore, calore, ospitalità, allegria,.. Abbiamo molte cose da dare, dimostrare. Di sicuro anche l’anno prossimo incrocerò commenti nominati nelle frasi precedenti, ma mi auguro che saranno di meno..

  21. dejan ha detto:

    qui si parla di musica e di vittoria
    basta parlare di guerre e dei morti
    ne abbiamo viste tante , e tempo di andare avanti

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