24 Aprile 2007

Illy comincia la raccolta di firme per il referendum elettorale

La raccolta di firme per il referendum sulla legge elettorale delle elezioni nazionali “procederà bene perché i cittadini sono stufi di essere prevaricati dai partiti e vogliono riappropriarsi dei loro diritti democratici, che sono innanzitutto quelli di votare non solo per un partito o per l’ altro, ma anche per le persone”: lo ha detto il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, subito dopo aver avviato, con la propria firma, stamani, a Trieste, la campagna referendaria.

“E’ difficile fare previsioni – ha aggiunto Illy – ma la raccolta delle firme indurrà il Parlamento a cercare una soluzione”, anche se “le probabilità di successo sono piuttosto basse” perché “il fatto che si impegnino non significa che arrivino a un risultato”. L’obiettivo – ha spiegato Illy – è “una legge elettorale migliore” di quella attuale, “che – a suo parere – è “pessima, ci riporta indietro di 14 anni, ha il difetto gravissimo di aver abolito le preferenze per cui entrano nelle liste i candidati scelti dalle segreterie dei partiti” senza “alcuna possibilità d’ intervento da parte del cittadino elettore” e non a caso “é stata definita ‘porcellum’ da uno dei suoi principali fautori”.

La legge che uscirebbe “dal voto referendario – ha detto Illy – certamente non è perfetta: invece che il porcellum sarà un porcellinum, ma – ha aggiunto – comunque è migliore di quella attuale, favorisce in qualche misura la governabilità e crea uno stimolo forte al Parlamento ad agire”. La speranza – per Illy – è che, “spinti dalla minaccia di essere superati dai cittadini, i parlamentari approvino una legge che sia ancora migliore di quella che uscirebbe dal referendum”.

Secondo Illy, “la situazione che c’é oggi in Parlamento, la divisione nella coalizione di Governo e il fatto che il Presidente del Consiglio ha detto che questo sarà il suo ultimo mandato sono condizioni che rendono difficile percorrere la strada maestra: quella di un accordo bipartisan fra i partiti principali delle due coalizioni su una legge elettorale” che, fra rappresentatività e governabilità, “privilegi la governabilità” che “é – secondo Illy – quello di cui abbiamo bisogno oggi in Italia”.

“Se si arrivasse a questo accordo bipartisan – ha spiegato Illy – le forze minori del Centrosinistra metterebbero in crisi il Governo che non ha la forza di dire che, se questa è la minaccia, tenterà un accordo bipartisan anche in termini di Governo di larga intesa con i principali partiti del Centrodestra. Ma – ha aggiunto – questi ultimi non dimostrano una grande maturità nell’accogliere questo tipo di soluzione”. “Da una parte e dall’altra – ha concluso Illy – si rincorrono gli interessi di bottega, cioé quelli del proprio partito rispetto a quello generale di dare governabilità al Paese, e interessi di breve respiro, nel senso che si tenta piuttosto il colpaccio per andare prima alle elezioni rispetto alla ricerca di una soluzione più ampia che dia risultati positivi nel lungo termine e coinvolga, per esempio, anche alcune modifiche costituzionali.

Per fare questo occorrerebbe un atteggiamento serio e responsabile da parte dei gruppi maggiori della coalizione che governa, ma anche dei partiti di Centrodestra”, mentre, “talvolta sembra invece che la scala dei valori sia totalmente rovesciata. Le speranze che vengano fatti prevalere interessi di lungo termine e quelli generali su quelli immediati e del singolo partito o individuo sono modeste e – ha concluso Illy – per questo bisogno sostenere il referendum perché in qualche misura costringe il Parlamento ad affrontare il problema e a risolverlo”.

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Un commento a Illy comincia la raccolta di firme per il referendum elettorale

  1. enrico maria milic ha detto:

    do you remember mario segni?
    (ed ecco la’ che continua lo slalom di riccardo illy tra leggi elettorali, partiti nazionali, repubbliche, corrieri, tg… manco pirmin zurbriggen…)

    – vedi anche questo articolo che cita gli esponenti “nazionali” della maggioranza che stanno lavorando al referendum

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