12 Aprile 2007

Don Bellavite si candida

Don Andrea Bellavite ha sciolto le riserve. Si candiderà a sindaco di Gorizia, sostenuto da Rifondazione comunista, Forum per l’Unione e PdCi. La sinistra correrà quindi con due candidati: Giulio Mosetti per Margherita e Ds e, appunto, don Bellavite per la sinistra radicale.

38 commenti a Don Bellavite si candida

  1. luporosso ha detto:

    Forse riuscirà a redimere un paido di atei comunisti spiegando loro che la fede in Cristo non è un paravento dei capitalisti e dei borghesi per ciularsi operai e deboli in generale. Forse.
    Ma per favore, caro il mio “Don”, esci dalla chiesa come istituzione, se non altro per coerenza.

  2. luporosso ha detto:

    Forse riuscirà a redimere un paido di atei comunisti spiegando loro che la fede in Cristo non è un paravento dei capitalisti e dei borghesi per ciularsi operai e deboli in generale. Forse.
    Ma per favore, caro il mio “Don”, esci dalla chiesa come istituzione, se non altro per coerenza.

  3. davcango ha detto:

    Mi ricordo le scritte “preti e suore ancora poche ore” ma probabilmente non le aveva firmate uno di sinistra ma un provocatore di destra. E le scritte con falce e martello contro monsignor Bagnasco sono di chiara marca fascista.
    MAH!

  4. Borotalco ha detto:

    Cito
    “Chi, dalle segreterie dei partiti, si ostina a fare dichiarazioni di unità e convergenza sul nome di Mosetti, vuole deliberatamente mascherare la spaccatura profonda che si è prodotta al suo stesso interno, nega l’evidenza dei fatti falsificando il consenso (che non è stato così ampio come vogliono far credere…) e spera in un elettorato passivo ed obbediente.”
    Ecco il nocciolo: hai fatto centro anche perchè ciò avviene sia nel nostro piccolo che a livello nazionale.

  5. ale ha detto:

    solo una parola:
    penosi!!!!!!

  6. Ano Nimo ha detto:

    Come era quella…?
    “…i disi che il mondo se ga ribaltààààà…!!”

  7. Ano Nimo ha detto:

    Come era quella…?
    “…i disi che il mondo se ga ribaltààààà…!!”

  8. Borotalco ha detto:

    Ma perchè coerenza? Lui è un prete e chiede dispensa dall’essere parroco: sono due cose ben distinte! E poi per rispondere al secondo commento, un conto sono i principi comuni che possono animare un buon comunista ed un buon cattolico, un conto è l’anticlericalismo che non è prerogativa solo di chi non crede ma anche di chi, come il sottoscritto, in chiesa ci va.

  9. cla ha detto:

    Andrea Bellavite è un candidato come gli altri, che ha avuto il coraggio di esporre sè stesso alla pubblica opinione. Spero che i commenti sulla sua scelta di candidarsi siano di altro livello e, comunque, rispettosi e non denigratori.
    Le persone che lo appoggiano sono varie e non hanno candidato Andrea Bellavite nè per affidargli nè per sottrargli l’anima o il credo religioso.
    Andra Bellavite è stato scelto – e ha avuto la forza di accettare questa candidatura – da un gruppo di cittadini che in questi mesi di caos politico, ha lavorato costantemente e apertamente per individuare “il candidato” espresso dalla gente e dalle basi dei partiti.
    E lo ha individuato in chi, in questi anni – e sottolineo anni – si è battuto per i diritti di tutti, ha mostrato rispetto per le diversità e apertura anche verso chi la pensa diversamente da lui.
    Chi, dalle segreterie dei partiti, si ostina a fare dichiarazioni di unità e convergenza sul nome di Mosetti, vuole deliberatamente mascherare la spaccatura profonda che si è prodotta al suo stesso interno, nega l’evidenza dei fatti falsificando il consenso (che non è stato così ampio come vogliono far credere…) e spera in un elettorato passivo ed obbediente.
    Ma nei Ds, così come nella Margherita, ci sono molte persone che apprezzano la candidatura di Andrea Bellavite e lo appoggeranno, mostrando autonomia e indipendenza di pensiero.
    Ora, per favore, IL DIBATTITO SI SPOSTI AI PROGRAMMI per Gorizia e non all’anima tormentata (così l’ha definita un giornalista… sigh!) di Bellavite, dei suoi sostenitori o dei suoi denigratori.
    Nel mondo cattolico il dibattito può essere aperto, ma non confondiamo fede e politica.
    Ora Andrea Bellavite è un candidato sindaco e da lui mi aspetto programmi e idee; la mia fede, da questa vicenda, non ne esce nè offesa nè rafforzata.

  10. Pastor Ignotus ha detto:

    Sono nuovo in questo blog e fino a pochi giorni fa non lo conoscevo, fino a quando ho saputo di don Andrea. Volevo precisare ad Ano Nimo che Bellavite non era parroco e quindi non ne chiede la dispensa, ciò che ha fatto è “autosospendersi” (solo anticipando personalmente una conseguenza inevitabile) dall’esercizio del ministero di prete. NON sono due cose ben distinte: prete sei e prete rimani. L’autosospendersi e chiedere la dispensa mi pare sia stato il minimo da fare, per coerenza appunto.
    A Borotalco vorrei dire, che pur apprezzando don Andrea, non può essere “solo un candidato come un altro”: è un prete “spretato”, un sacerdote che sta abbandonando il ministero. Io conosco e seguo don Andrea da anni e “anima tormentata” mi sembra un commento del tutto appropriato e per nulla denigratorio.
    Ma alla fine poi, se le previsioni sono quelle che sono, ne sarà valsa davvero la pena?

  11. cla ha detto:

    Benvenuto Pastor.
    Permettimi delle precisazioni. Non discuto che Bellavite possa anche vivere in questo momento un travaglio interiore molto intenso; ma è giustificato che l’attenzione verso di lui, in quanto candidato sindaco, si accenda solo sul “travaglio interiore” che sta vivendo?
    Per rispetto verso le SUE e PERSONALI scelte, condivisibili o meno questo è un altro discorso, desidererei vederlo trattato al pari degli altri candidati, perchè ha idee, progetti e valori che desidera mettere a disposizione della nostra città.
    Un ultimo accenno: io non mi sentirei di chiedergli di abbandonare la Chiesa, solo perchè ha deciso di candidarsi sindaco.
    La “sospensione a divinis” mi sembra un atto sufficiente. Negli anni ’70 a Gorizia un altro parroco visse un travaglio interiore molto forte, operò scelte difficili e in forte contrasto con la Chiesa e, sulla sua pelle, subì l’emarginazione e l’abbandono. Non dirò il nome perchè non voglio strumentalizzarlo.
    Credo che nemmeno la Chiesa, gli uomini e le donne cattoliche, desidererebbero l’abbandono da parte di Bellavite.
    I “dissidenti” della Chiesa SONO UN VALORE PER LA CHIESA STESSA, che li guarda con attenzione e rispetto. Le parole del Vescovo nei confronti di Bellavite sono tolleranti e di comprensione: perchè dovremmo essere noi a decidere del destino di Bellavite?

  12. Pastor Ignotus ha detto:

    Mi sono accorto ora di aver confuso i mittenti dei messaggi che ho commentato ieri. pardòn.
    cla, sottoscrivo pienamente ciò che scrivi. in particolare sulla sospensione: infatti un eventuale abbandono totale (dispensa) la concede la santa sede su richiesta dell’interessato, mentre la sospensione è un atto “comminato”, e dovuto direi, date le circostanze.
    ci mancherebbe che fossimo noi a decidere del suo destino! mi pare che lo stia decidendo lui da sé, spero in piena libertà

  13. Ida ha detto:

    Ma cosa ci combina…Le suore sono incredule e addolorate..Traditore del suo “sì”!!!!

  14. Ida ha detto:

    Ma cosa ci combina…Le suore sono incredule e addolorate..Traditore del suo “sì”!!!!

  15. davcango ha detto:

    Leggo con molto interesse tutti i commenti. Devo dire comunque che lui non è un candidato come gli altri. Mi spiace ma un prete, già pastore di anime di ogni colore politico e non solo di una parte, non è un cittadino qualunque. E infatti fa parte, per sua vocazione, di una “realtà”, la chiesa cattolica, che aderisce a regole molto particolari.
    E a tanti non piace vedere un prete che scende in politica. Un uomo invece lo può fare, ma deve scegliere. Si tratta di parere eh! Lungi da me la volontà di convicere qualcuno o di non apprezzare quanto da don Andrea fatto finora . Sul fatto che “la base” dei partiti spinga in una direzione e le segreterie del centro sinistra in un altro direi che Gorizia è lo specchio del centro sinistra (o centrosinistra, o centro-sinitra, o centro/sinistra…)italiano e che credo che non si tratti tanto di “basi”… ma di gruppi di pressione e di interesse diversi. Le “basi”, la gente, spesso si disinteressa della politica anche grazie allo spettacolo cui si trova dinanzi appena entra in contatto ravvicinato con essa.

  16. Borotalco ha detto:

    Però il fatto che la sinistra estrema ritenga, per quanto provocatoriamente, un prete il miglior candidato da esprimere è segno di quanto certe parti, spesso viste in contrasto, possano invece supportarsi su obiettivi comuni. La totale latitanza in tal denso di DS e Margherita invece mi avvilisce.
    Quanto a don Andrea non penso si possa aprioristicamente dividere l’uomo dal sacerdote come se fosse un assioma matematico. Le cose interagiscono tra loro ed un formale cambiamento di titolo non varia certo le cose. Lo conosco personalmente da 15 anni ed una sua scelta in tal senso non mi stupisce come non mi meraviglia il consenso ricevuto dalle forze che lo sostengono.
    Magari politicamente sarà un flop, nel senso che non arriverà nemmeno al 10%, ma conoscendo il carisma della persona inviterei DS e Margherita a non sottovalutare la cosa: potrebbe nascere un movimento by partizan che a Gorizia non si è mai visto.

  17. marco ha detto:

    rivogliamo il nostro don Andrea sull’altare!!!

  18. Pastor Ignotus ha detto:

    Non solo le suore sono incredule, addolorate e si sentono tradite… ma chiunque conosca e rispetti sinceramente e profondamente il sacramento dell’Ordine che, forse è il caso di ricordarlo, non è un semplice “servizio” o una funzione sociale, ma appunto un sacramento, una vocazione, uno “stato di vita” indelebile e indissolubile. Colpisce molto l’apparente tranquillità di don Andrea, tanto da mettere in questione (e dico una enormità!) la sua stessa consapevolezza del suo ministero e della sua vocazione. O forse si tratta solo della somma di inquietudine propria, pressione esterna, e chissà cos’altro…

  19. Miriana ha detto:

    Don Andrea desidero ardentemente che lei ci rifletta, si chiuda in camera sua, faccia silenzio e, solo con se stesso, si disponga davanti a Dio. Lasci fuori dalla porta gli imbarazzi, l’orgoglio, l’amor proprio e, come capita a noi sposati, si ricordi di quando ha deciso di diventare sacerdote per Dio. La Chiesa è tanto attaccata e farebbero di tutto per smembrarla ulteriormente. Le lusinghe sono la lingua del demonio.Milingo e altri non bastano? Abbiamo tanto bisogno di sacerdoti. A tutti capita di prendere un abbaglio ma è proprio dell’umiltà rialzarsi e ripresentarsi. Ricordo di un sacerdote che aveva pubblicamente rivelato la debolezza umana di essersi innamorato ma poi ha scelto la Chiesa. Non è facile. Il demonio lavora proprio più attivamente con le anime che più potrebbero contrastarlo. Spero tanto che lei legga questo mio messaggio e le voglio dire col cuore CORAGGIO!! Alla fine dei suoi giorni non si pentirà MAI e poi MAI e ancora MAI MAI MAI d’aver scelto per il Signore.

  20. Borotalco ha detto:

    A leggere questo ultimo post mi sembra di essere tornato indietro di un secolo e mezzo.
    Leggo:
    “La Chiesa è tanto attaccata e farebbero di tutto per smembrarla ulteriormente” però va detto che la Chiesa, che ricordo è fatta da uomini, spesso lungimiranti ma pur sempre uomini, di errori ne ha fatti e ne sta facendo molti. Non c’è più il dogma dell’infallibilità!
    “Le lusinghe sono la lingua del demonio”
    che lusinghe ci sono a rimettersi in gioco come uomo? Tuttaltro ci sono rischi e critiche cui dovrà inevitabilmente far fronte: il demonio io proprio non lo vedo…
    “Milingo e altri non bastano” per favore non mescoliamo ebrei con samaritani!
    “Abbiamo tanto bisogno di sacerdoti” è vero, ma perchè dovremmo costringere la gente a seguire a tutti i costi Quella voce anche quando non si fa più sentire dentro di noi. Non è che sia solo una forma di egoismo questa sua richiesta?
    “A tutti capita di prendere un abbaglio ma è proprio dell’umiltà rialzarsi e ripresentarsi” beh questa poi… più umiltà di chei si ferma e decide di rimettersi in gioco!
    Purtroppo il grosso limite della Chiesa è il suo conclamato anacronismo che non le consente di essere quell’appiglio che invece la sua missione le imporrebbe. Per la mia indole di credente una delusione grandissima.

  21. Pastor Ignotus ha detto:

    A prescindere dal tono o dai contenuti condivisibili o meno del messaggio di Miriana…
    “Non esiste più il dogma dell’infallibilità”, cos’è un nuovo dogma promulgato di recente?
    “Rimettersi in gioco come uomo”? Un prete lo può fare solo come prete, che piaccia o meno qualsiasi alternativa si chiama ‘infedeltà’. E questo è un fatto, non un giudizio.
    La chiesa, si sa, è santa e peccatrice, ma non è certo lei che deve correre dietro al mondo e soddisfare i suoi bisogni, pena l’essere tacciata di anacronismo…
    Permettimi, Borotalco, una personalissima osservazione che spero non ti offenda (non è questa la mia intenzione!): mi pare che a volte la tua indole “socialista” prevarichi su quella credente, lasciandola delusa… O mi sbaglio?
    E se mi sbaglio, mi corricerete 😉

  22. Borotalco ha detto:

    Il dogma dell’infallibilità del papa esisteva da secoli e solo di recente è stato derubricato. Quanto alla mia indole: si, è certo che quella socialista al momento stia meglio rispetto a quella del credente che si è quasi rassegnata a vedere negli atteggiamenti della chiesa il vero anacronismo! E’ la sua lontananza dall’uomo a e dai suoi problemi a renderla sempre più sterile e, giustamente, considerata sempre più lontana dalle proprie esigenze da parte di chi crede.
    Siccome Bellavite non è più un prete non vedo perchè non possa essere considerata corretta la mia visione di un uomo che si sta rimettendo in gioco: per come la vede ci vuole un gran fegato.

  23. Pastor Ignotus ha detto:

    Alcune precisazioni:
    – il dogma dell’infallibilità (a certe ristrette condizioni) mi risulta che sia stato promulgato durante il Concilio Vaticano I (XIX secolo) e mai abolito.
    – Bellavite è e rimarrà sempre un prete, sospeso o dispensato che sia; rimettendosi in gioco “come uomo” è inevitabilmente divenuto un prete non fedele alla propria vocazione. E questo è un dato di fatto non un giudizio su don Andrea. Questo era il senso del mio pensiero.
    – la chiesa non deve e non può correre dietro alle “esigenze” delle singole persone o delle “società” contemporanee. Essa è custode e garante di una Verità che viene da lontano e che non le appartiene: suo primo compito è la fedeltà a ciò che le è stato affidato. Poi su quanto riesca ad esserlo si può discutere.
    Se vuoi possiamo continuare questo dialogo via e-mail per non tediare gli altri blogger. Se vuoi sono disponibile.
    🙂

  24. Pastor Ignotus ha detto:

    Alcune precisazioni:
    – il dogma dell’infallibilità (a certe ristrette condizioni) mi risulta che sia stato promulgato durante il Concilio Vaticano I (XIX secolo) e mai abolito.
    – Bellavite è e rimarrà sempre un prete, sospeso o dispensato che sia; rimettendosi in gioco “come uomo” è inevitabilmente divenuto un prete non fedele alla propria vocazione. E questo è un dato di fatto non un giudizio su don Andrea. Questo era il senso del mio pensiero.
    – la chiesa non deve e non può correre dietro alle “esigenze” delle singole persone o delle “società” contemporanee. Essa è custode e garante di una Verità che viene da lontano e che non le appartiene: suo primo compito è la fedeltà a ciò che le è stato affidato. Poi su quanto riesca ad esserlo si può discutere.
    Se vuoi possiamo continuare questo dialogo via e-mail per non tediare gli altri blogger. Se vuoi sono disponibile.
    🙂

  25. gavrilovic ha detto:

    Grazie Rifondazione!!!! Comunque un prete in meno !!!

  26. Miriana ha detto:

    grazie Pastor Ignotus

  27. casimiro ha detto:

    Caro Andrea,con la tua scelta, sbagliata o corretta, non sono io che devo giudicare, hai dimistrato, senza nasconderti, di aver corraggio da vendere. Nei mediocri, questo genera inivdia, nei uomini veri, esempio da seguire. Grazie Andrea.

  28. goriziano ha detto:

    Prete, non prete, prete sospeso o prete dispensato, deve forse risponderne a noi? Una volta si parlava di travi e pagliuzze…
    Spero quantomeno di non sbagliarmi credendo (ingenuo? chi può dirlo ora) nel suo genuino desiderio di servire la propria comunità, come già dimostrato in passato.
    Nella politica di oggi non ritengo sia poco.

  29. eurialo ha detto:

    “Prete, non prete, prete sospeso o prete dispensato, deve forse risponderne a noi? Una volta si parlava di travi e pagliuzze…”
    No, deve risponderne alla legge italiana che esplicitamente dispone che un sacerdote (anche sospeso) non sia eleggibile alla carica di sindaco. Naturalmente noi tutti apprezziamo la commovente buona volontà di Bellavite ma si sa, anche se con le migliori intenzioni democratico-progressiste, la legge non si dovrebbe poter aggirare. Siamo naturalmente convinti che, essendo Bellavite un candiato di progresso ed espressione della società civile, per lui si farà un eccezione. Si sa la legge è uguale per tutti ma per qualcuno è più uguale che per gli altri

  30. Alessio ha detto:

    La normativa attuale prevede che i ministri di culto nel territorio da loro amministrato siano ineleggibili, ma tale situazione è decaduta con la sospensione a divinis di Bellavite il quale tra l’altro è da anni che non gestisce alcuna parrocchia. Bellavite tra l’altro non è nemmeno il primo esempio di prete che scende in politica. Si pensi che l’ex prete Aldo Brancher siede in parlamento eletto nelle liste di Forza Italia. Quanto alla legge non uguale per tutti abbiamo altri esempi, tipo uno che ha ricoperto la carica di presidente del consiglio dei ministri nonostante la normativa vigente preveda l’ineleggibilità per coloro che risultino vincolati con lo Stato per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica (art. 10 legge n.361 del 1957) od il caso ancora più eclatante di quel deputato di Forza Italia che nonostante sia stato condannato in via definitiva all’interdizione perpetua dai pubblici uffici siede tuttora tra i banchi del Parlamento.

  31. eurialo ha detto:

    Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267: “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” e successive modificazioni.
    Articolo 61
    Ineleggibilita’ a sindaco e presidente della provincia
    1. Non puo’ essere eletto alla carica di sindaco o di presidente della provincia:
    1) il ministro di un culto;
    2) coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di segretario comunale o provinciale, di appaltatore di lavori o di servizi comunali o provinciali o in qualunque modo loro fideiussore.
    riporto per completezza la norma nella sua versione integrale. Gli amabili holigans democratici e progressisti, sono soliti interpretare norme, leggi, regolamenti e incompatibilità secondo un principio: se sono utili a me (che sono democratico e di sinistra e quindi per definizione giusto e buono) le leggi si applicano, in caso contrario sono un retaggio antidemocratico da abolire.
    I Ministri del culto sono ineleggebili non incompatibili e fra le due cose c’è un abissale differenza. Il prossimo consiglio comunale deciderà in maniera insidacabile sulle condizioni di eligibbilità del signor Bellavite che non ha avuto il coraggio di essere un buon sacerdote e che certo non avrà la forza e il coraggio di essere una buona guida per i suoi cittadini. La comunità ecclesiale l’ha condannato e messo ai margini nelle esplicite prese di posizioni del vescovo e nei richiami giunti persino d’oltre tevere. I goriziani, ne sono certo, sapranno condannarlo politicamente nelle urne.

  32. Alessio ha detto:

    Appunto, la sospensione a divinis è arrivata prima della candidatura, non dopo. Quanto al fatto che sia stato o meno un buon sacerdote, beh su questo valuteranno coloro che lo hanno potuto conoscere in questo ruolo, per quello futuro si vedrà.

  33. goriziano ha detto:

    Bon, (no ste offenderve se scrivo in gorizian, visto che xe de Gorizia che se parla…) no son un giurista e no entro nel merito della liceità o meno della candidatura, ste robe ghe le lasso a quei che me sembra “più studiadi”, ma per risponder alla citazion de Orwell non xe question de “più ugual che per j altri”, partimo sempre dal presupposto che se trovo un candidado in lista, questo pol esser eletto, o quantomeno votado, no?
    Più che altro il mio commento era riferido a chi che il vedi in sta candidatura la tentazion del diavolo e il senti spuzza de zolfo e rumor de zoccolo caprino.
    Ad ogni modo se el mato il se fossi presentado co una lista de centrodestra mi non gavessi cambià opinion,(a costo de sembrar meno…”democratico e di sinistra e quindi per definizione giusto e buono”). Capita raramente l’occasion, ma se posso votar un per l’opinion che go de lui e per il coraggio che me dimostra, piuttosto che per il vestido che il porta o il simbolo che ga sulla scheda…ben, devo dir che preferisso.
    Ma tanto mi voto Scarano sa, cos te pensi…

  34. casimiro ha detto:

    Perchè fa paura il candidato a sindaco Andrea Bellavite?
    Forse perchè non ha paura della verità?
    Conosciamo il suo passato.
    Conosciamo il passato di altri candidati a sindaco?
    Attendo risposte.

  35. ida ha detto:

    Prima la Fede poi la politica!

  36. ida ha detto:

    Prima la Fede poi la politica!

  37. ida ha detto:

    Prima la Fede poi la politica!

  38. Riccardo ha detto:

    E’ molto più difficile essere prete e occuparsi delle anime degli altri (=essere uomo per gli altri), piuttosto che, chiedendo una “sospensione”, mettersi a fare “politica” (?), in movimenti politici costituiti da persone che, come minimo, possono essere considerate immature, infantili e fondamentaliste. Andrea, che cosa stai facendo? E’ solo la crisi della mezz’età (e null’altro). Non è con l’attivismo sociale verso “i poveri e gli oppressi” che si supera la crisi dei quarant’anni (che è, prima di tutto, ricordatelo, una crisi spirituale).

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