27 Marzo 2007

Brancati: “Voglio le primarie”

Brancati chiede le primarie. Con una nota il sindaco uscente ha chiesto ufficialmente di affidare alle preconsultazioni la scelta del candidato del centrosinistra. "Puntare alle primarie, seppure molto in ritardo – scrive Brancati – significa cercare in primo luogo una rinnovata unitarietà del centrosinistra. Anche se questo obiettivo non venisse raggiunto completamente, saranno comunque i nostri stessi elettori a esprimere direttamente la propria opinione superando quindi – precisa – questa improduttiva fase di impasse". Fino a poche settimane fa il primo cittadino aveva strenuamente lottato contro l’ipotesi della Margherita di ricorrere alle primarie.

5 commenti a Brancati: “Voglio le primarie”

  1. Radeon ha detto:

    Lo trovo naturale.
    Intendo dire che è semplicemente ovvio che un sindaco (chiunque sia, beninteso) si aspetti di essere ricandidato dalla sua coalizione dopo aver governato insieme per cinque anni, soprattutto se durante questo periodo non ha riscontrato evidenti opposizioni da parte dei suoi alleati. Siamo difronte, dunque, ad una responsabilità collettiva. E’ vero che un sindaco governa, ma è altrattanto vero che chi lo sostiene non può tirarsi semplicemente fuori, se non l’ha fatto motivatamente prima. I partiti, prima fanno di tutto per condizionare il sindaco a prendersi gli assessori che indicano loro, poi sambrano dire “noi non c’eravamo”.. Così non può funzionare. Allora, con coraggio, è meglio tornare dalla gente, chiedere un giudizio, qualunque sia, e prenderne sempre atto.

  2. Radeon ha detto:

    Lo trovo naturale.
    Intendo dire che è semplicemente ovvio che un sindaco (chiunque sia, beninteso) si aspetti di essere ricandidato dalla sua coalizione dopo aver governato insieme per cinque anni, soprattutto se durante questo periodo non ha riscontrato evidenti opposizioni da parte dei suoi alleati. Siamo difronte, dunque, ad una responsabilità collettiva. E’ vero che un sindaco governa, ma è altrattanto vero che chi lo sostiene non può tirarsi semplicemente fuori, se non l’ha fatto motivatamente prima. I partiti, prima fanno di tutto per condizionare il sindaco a prendersi gli assessori che indicano loro, poi sambrano dire “noi non c’eravamo”.. Così non può funzionare. Allora, con coraggio, è meglio tornare dalla gente, chiedere un giudizio, qualunque sia, e prenderne sempre atto.

  3. eurialo ha detto:

    Questa volta il tuo ragionamento non fa una piega. Limpido e lineare. E non hai nemmeno citato Berlusconi!!!!

  4. davcango ha detto:

    Patetico. Aveva tutto il tempo per farle prima le primarie. E se le fa e poi le perde si appellerà all’ONU, chiedera l’intervneto della NATO, dei caschi blu? Oppure appoggerà chi l’ha mandato a casa dopo un’ordalia di stampo medievale (ne dubuto)? Basta, dai, a casa con dignità… con quella poca (molto poca) che resta.

  5. luporsso ha detto:

    Dopo aver distrutto un vaso a martellate chiedere agli altri di incollarlo tutti asssieme, nell’interesse generale ovviamente, suona stonato. Ma si sa, sotto elezioni tutto è possbile, perfino recarsi in Libano, far partire (con ritardo di cinque anni) un paio di cantieri, asfaltare una via e piantar due fiori alla rotonda (che è stata ideata da uno che la patente deve averla trovata nell’uovo di Pasqua).

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