"E’ possibile che un dipendente dell’Azienda sanitarai Isontina, per avere garantito un posto di lavoro dignitoso e rispondente alle norme in tema di igiene e sicurezza, debba ricorrere al giudice del lavoro?". La domanda è stata posta in un’interrogazione dal consigliere regionale di Alleanza nazionale Adriano Ritossa, che rende nota una vicenda. "Il settore medicina del lavoro svolge un’importante azione preventiva sul territorio, specie nell’area monfalconese che ha una realtà industriale composita. Proprio in questo settore emerge la grave e difficile problematica dell’amianto, la cui non ancora avvenuta soluzione è da ascriversi alle carenze della struttura sanitaria. Pur essendoci grande necessità di personale da dedicare al settore – sottolinea il consigliere regionale – l’Ass ha costretto un suo dirigente (esperto in materia di sicurezza, igiene industriale, tossicologia, amianto e resosi disponibile ad accettare la qualifica di Ufficiale di polizia giudiziaria per porsi al servizio di attività di indagine per conto della Procura della Repubblica) a rivolgersi alla magistratura del lavoro per aver subito un demansionamento, pur essendo parte lesa".
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