19 Marzo 2007

Ulivo: “Brancati rema contro l’unità del centrosinistra”

"Brancati non contribuisce, con il suo comportamento, alla causa comune e all’unità del centrosinistra. Per questo l’Ulivo ritiene proprio dovere individuare autonomamente una propria candidatura da sottoporre al centrosinistra tutto nei prossimi giorni". Il coordinamento dell’Ulivo di Gorizia sbatte la porta in faccia a Brancati e cerca un nuovo candidato: l’ultimatum è scaduto non solo da parte della Margherita ma anche di Ds, Repubblicani europei e Sdi. "Il sindaco uscente, qualche settimana fa, aveva dato pubblicamente la disponibilità, in ordine alla propria ricandidatura, a rimettersi alla decisione dei partiti del centrosinistra per favorire l’unità e la compattezza della coalizione in una lettera aperta – spiega il coordinamento -. L’Ulivo ha deciso di far propria la proposta ed ha deciso, di comune accordo, di individuare un nuovo candidato da presentare alle altre forze del centrosinistra e da opporre al centro destra. Per tale ragione una delegazione dell’Ulivo si è presentata al primo cittadino per chiedergli di compiere quel “passo indietro” da lui stesso prospettato". Le cose non sono andate come previsto in un primo momento, con Brancati che, a quanto pare, non ha alcuna intenzione di rinunciare alla poltrona. "Purtroppo il sindaco uscente , diversamente da quanto da lui stesso affermato – prosegue il coordinamento -, ha ribadito che desidera comunque candidarsi anche se con il sostegno di altre e diverse forze politiche non contribuendo, con tale comportamento, alla causa comune e all’unità del centro sinistra".

2 commenti a Ulivo: “Brancati rema contro l’unità del centrosinistra”

  1. luporosso ha detto:

    era ora che qualcuno dicesse apertamente le cose come stanno… l’attaccamento alla sedia non farà forse bene al centrosinistra ma non fa certamente bene alla città!
    Chi non sa lavorare se ne vada a casa.

  2. davcango ha detto:

    Brancati rema per se stesso e non si preoccupa dell’unità d’alcunchè. Ma è la moda della politica italiana dei giorni nostri dove i partiti contano poco e i (sedicenti) leader carismatici molto soprattutto dopo esser stati eletti, quando, molto, troppo spesso, diventano pieni di sè e credono di essere “unti dal Signore”.
    Ci vorrebbe maggiore umiltà, spirito di servizio e senso delle Istituzioni… ma con lo stipendio che hanno come volete non siano pronti a tutto pur di restare in sella?

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