19 Marzo 2007

L’antipatico Illy tra Italia e EuroRegione

Spetando la carega, ma gnanca tropo: potrebbe essere la traduzione alla Cuore (il leggendario settimanale di Michele Serra) di questa intervista a Riccardo Illy apparsa qualche giorno fa sull’inserto del Corriere della Sera.

Qualcuno lo chiamera’ da Roma per salvare il Paese? Secondo me nessuna lobby romana lo fara’ mai, e farebbe bene Illy a decidere cosa vuole fare da grande, o tentare di salvare gli euroregionali o, piu’ concretamente che ora, gli italiani.

A dire solamente «Se qualcuno mi dovesse chiamare non mi tirerò indietro» fa la figura dell’antipaticone che da una parte lavora per gli interessi dei suoi corregionari e che, dall’altra, sembra sognare la tradizionale carega a Palazzo Chigi – che, visto quello che e’ successo negli ultimi 79 anni, non pare sia proprio utile alle sorti giuliane.

Poi. Uscite del tipo «Non ho ricordi prima dei dodici anni» non sono decisamente edificanti alla crescita della sua simpatia tra la gggente…

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3 commenti a L’antipatico Illy tra Italia e EuroRegione

  1. diego chersicola ha detto:

    come potremmo vivere senza simpatia tra la gggente…

    L’intervista è pazzesca, hai ragione Enrico, mi sto ancora chiedendo se sia Zincone a essere bravo oppure Riccardo Illy è proprio stufo dell’opportunità obbligatoria nel discorso politico. Maurizio Costanzo gli avrebbe detto sottovoce: non dire così che si arrabbiano.

    L’intervista è imperdibbbile, comunque

  2. enrico maria milic ha detto:

    terza opzione: zincone ci ricama nella trascrizione dell’intervista.

    io fossi illy ne avrei le scatole piene del discorso egemonico che passa per queste baggianate.

    se fossi illy pero’ non tornerei a fare l’imprenditore ma farei al gore.

  3. Dree ha detto:

    come mai hai sostituito il refuso «governo furlano» con «governo furiano»? 😉

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